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Cosa accade alla Questura di Imperia?

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Ieri, 17 ottobre, ho ricevuto la seguente mail:

Alcuni titoli dei quotidiani locali:

Poliziotto sfida le cosche, cacciato.

Trasferito Mascia Capo della Squadra Mobile: lavorava sui legami criminalità-politica.

Sindacati contro il Questore Mauriello: combatte i venditori abusivi, non la mafia.

Questore Mauriello: su di me soltanto false accuse. Mascia? Io non c’entro. Il Capo della Polizia Manganelli: non ci sono mai state rimozioni.

Andrea Orlando, parlamentare PD: Sottovalutato il fenomeno della mafia. Presenterò un’interrogazione al Ministro Maroni.

Articolo del poeta-scrittore Giuseppe Conte:

Abbiamo visto troppo, ora ribelliamoci.

Questa la incredibile situazione che si è sviluppata ultimamente sotto i nostri occhi dopo gli attentati incendiari devastanti accaduti a Bordighera e a Ventimiglia (invero,più a Bordighera con il cambiamenti di assessori e rimpasti vari…) che hanno avuto un effetto esplosivo anche nei due comuni con lotte interne ai partiti di governo. Lasciamo al Prefetto il compito di acclarare le risultanze investigative poste in essere dai Carabinieri con gli eventuali provvedimenti da intraprendere per raggiungere la normale convivenza tra i cittadini e fare chiarezza estrema .
Ma è necessaria un’opera di chiarimento vertente lo scontro frontale tra i Sindacati di Polizia e il Questore di Imperia. In tempi oscuri trascorsi vigeva un frasario andato avanti per molto tempo “laviamo i panni sporchi in famiglia…nulla deve uscire dai nostri meandri”. Questa vergogna è scomparsa con la Riforma nr.121/81 con l’entrata in vigore della totale democrazia . Ciò premesso, i rappresentanti sindacali si sono presi l’onere di esercitare il diritto di critica nei confronti di un Questore che aveva interrotto il colloquio con alcuni sindacati avendo rotto le trattative argomentando il fatto con un suo mandato non mediabile.
Sono nate così pulsioni che sono giunte ad una rottura prolungata con la richiesta del Sindacato di destra Ugl che ha chiesto la rimozione del Questore con l’aggiunta poi degli altri Sindacati che, notato l’agire di Mauriello, hanno ben pensato che ogni mediazione non si poteva più concretare.
Si è giunto così ad un punto di non ritorno riassumibile con questa missiva al Capo della Polizia: ”Appare sorprendente vedere che chi ha denunciato e cercato di perseguire la criminalità organizzata viene rimosso, mentre chi persegue la lotta alle borsette contraffatte voglia apparire come un manager capace…”
Sui quotidiani si disaminano i fatti e si dice che Mascia, proprio mentre il Questore frena, realizza che nel ponente ligure la criminalità sta compiendo passi da gigante e che si sta infiltrando nel tessuto economico e imprenditoriale tessendo appunto stretti contatti con la politica locale. Ma, invece di avere dei rinforzi e mezzi consoni gli si sfilano uomini, mezzi, disponibilità. Mascia denuncia soprattutto una situazione disastrosa di organico.
Nascono conflitti insanabili che vengono trasmessi al centro direttamente sul tavolo del Capo della Polizia che prende in mano la gravissima situazione che si è creata e che ha raggiunto punti non più rimediabili. Andrea Orlando del PD afferma:”C’è una guerra intestina nella Questura di Imperia e c’è stata in passato, da parte del Questore, una evidente sottovalutazione del fenomeno mafioso in questa città”.
Altri politici della opposizione si uniscono a questa grave critica. Quelli governativi si allineano con il Questore.
Lo scrittore Giuseppe Conte afferma: “Abbiamo visto bruciare una spiaggia dopo l’altra, bruciare bar e attività commerciali in una sequenza impressionante, il fuoco salire su per un palazzo in uno dei luoghi più centrali di sanremo e ridurre in fumo un locale frequentatissimo. Abbiamo visto famiglie di malavitosi spartirsi appalti e territori. Abbiamo visto consigli comunali che dovrebbero essere il cuore,il sistema nervoso della vita democratica, su cui pesano sospetti di infiltrazioni mafiose. Questa,per tradizione è una terra civile. E’ la terra di Italo Calvino, che guarda caso scrisse un libro intitolato “La speculazione edilizia”, di Francesco Biamonti, di Nico Orengo. Può darsi che questi nomi non dicano niente a qualche giovane sindaco abbagliato dall’improvviso potere e dal circo mediatico dominante, ma questi nomi ci sono. La nostra terra è bella anche perché ci sono stati loro. La nostra terra è bella perché ci sono ancora tanti che la pensano e la desiderano così. E che dicono basta alla corruzione e al degrado”.
Tutto questo marasma ha avuto un esito quasi finale. Il Capo della Polizia Manganelli ha inviato ad Imperia due 007, vale a dire due Ispettori Ministeriali che hanno sentito, per alcuni giorni, i Sindacati di Polizia, i Funzionari, il Procuratore della Repubblica di Sanremo Cavallone. Invero, vi sono alcune strane situazioni gestionali,cioè l’affidamento di una serie di indagini molto delicate complesse e articolate avviate dalla Polizia Postale locale (indagini del porto di Imperia…) i presunti furti nel Casinò delle navi da crociera Msn, la maxi operazione contro le false griffe nel sanremese che dovevano/potevano essere condotte dalla Squadra Mobile appunto diretta dal dr. Mascia che è il fulcro centrale della polizia giudiziaria-investigativa.
Il dossier contenente le risultanze poste in essere dagli 007(altissimi membri ministeriali dell’Interno) avranno un esito, auguriamoci positivo, per chiarire quanto emerso che ha creato incredibili tensioni soprattutto tra il vertice e la base che continua, indefessamente a contrastare, anche con pochi mezzi la criminalità mafiosa locale.
Sottolineo che Il Secolo XIX aveva attaccato il Questore di Imperia addirittura in prima pagina in quanto, nelle immediate ore dell’attentato incendiario al bar sanremese situato in centro, si era sottratto al loro cronista rifiutandosi di rispondere a legittime domande.
Cosa ci si può aspettare da queste vicende che incrinano, comunque, il tessuto sociale e la tenuta psicologica dei cittadini. Sarebbe ora che qualunque persona che riveste compiti di guida di tale rilevanza, nel momento in cui intralcia l’operosità giudiziaria venga rimosso e sottolineo con forza senza promozione sul campo, come purtroppo è sempre accaduto. Se Manganelli volesse cambiare questo itinerario indecente ci farebbe un vero piacere.
Sarebbe utile aprire una finestra di dialogo su questo importante Blog atteso che dopo un po’ di tempo ci si dimentica troppo in fretta quello che è accaduto.
Otello B.

La pubblico ugualmente anche se, stando all’articolo apparso oggi su Il Secolo XIX, “il questore di Imperia, Luigi Mauriello, non verrà rimosso dal suo posto, ma solo trasferito in altra sede per normale avvicendamento“.
E nel frattempo mi sono domandato alcune cose:
e se cio’ che appare non fosse vero? E se provassimo a capovolgere quello che apparentemente sembra essere la realtà?
Mi spiego meglio. Stando a quello che si è letto in queste settimane, l’opinione pubblica, io compreso, si è fatta l’idea che, per dirla in soldoni, il Questore abbia sottovalutato il fenomeno della criminalità organizzata. Spero che ne converrete.
Qui non si vuole incolpare nessuno: né i media che hanno seguito la vicenda, né il protagonista della vicenda stessa. Si vuole semplicemente provare a guardare le cose in un’ottica diversa. Non potrebbe essere che il Questore sapesse benissimo qual è il problema principale della nostra città (e Provincia) e che, per ragioni a me sconosciute, lasciasse intendere di non saperlo? E se fosse per questo che verrà “trasferito”?

Scritto da Angelo Amoretti

18 ottobre, 2010 alle 20:33

Trasferito il capo della squadra mobile Raffaele Mascia

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Da noi, apparentemente, funziona così.
C’è un capo della squadra mobile, Raffaele Mascia, che oltre a contrastare l’immigrazione clandestina, si occupa anche di criminalità organizzata e i suoi rapporti con la politica.
Scopre che qualcuno, a sua insaputa, ha preso i voti dalla ‘ndrangheta e che quel qualcuno ci ha pure festeggiato insieme, saputi i risultati delle elezioni.
Succede che mentre Raffaele Mascia si dia da fare per scoprire come mai dalle nostre parti vengono rilasciati porto d’armi con una certa facilità a certe persone sposate con pregiudicati, si veda diminuire l’organico del 34% e che lo scorso 5 giugno debba ammettere che “questa situazione ci impedisce di contrastare adeguatamente la criminalità organizzata” [Il Secolo XIX, 26-9-2010].
Succede che dopo i clamorosi eventi, il Questore di Imperia Luigi Mauriello, venga convocato a Roma, forse affinché spieghi come mai, mentre la sua priorità sia quella della lotta ai clandestini, la malavita organizzata si è infilata un po’ dappertutto.
Succede che a Imperia i giovani che per brevità, senza stare a elencare i vari gruppi politici e culturali di appartenenza, mi piace chiamare “per la legalità“, facciano una manifestazione contro le mafie, con tanto di dibattito con personaggi assai autorevoli, e che i politici al potere, anziché appoggiarla in qualche maniera, se la prendano solo perché uno dei partecipanti indossa la fascia tricolore.
Succede che quando il Questore ritorna da Roma, tutto rimane come prima perché la sua discesa nella Capitale non aveva apparentemente nulla a che vedere con i fatti accaduti di recente: si trattava di un incontro programmato in precedenza.
Ma adesso la situazione è precipitata e il Capo della squadra mobile verrà trasferito e l’unico beneficio di cui potrà godere sarà la facoltà di scegliere il nuovo luogo di destinazione.
Dopodiché verrà trasferito anche il Questore, con le medesime modalità.
E viene da domandarsi cosa succederà nei prossimi mesi.
Qualche maligno aveva insinuato che il Questore, avendo individuato come problema più urgente l’immigrazione clandestina, avesse in fondo seguito quella che è la linea del governo, in principal modo del Ministro dell’Interno, Roberto Maroni. E allora a Imperia avremo un nuovo Capo della squadra mobile che si concentrerà soprattutto su questo o cercherà di continuare la battaglia intrapresa dal predecessore Mascia? Finirà che avremo una provincia svuotata da immigrati clandestini e strapiena di malavitosi?
In un commento a un post precedente, riguardo la Polposte e alle sue indagini sul Porto, avevo scritto che ci vuole un attimo a mandare a monte le indagini: basta prendere il Capo e trasferirlo a Lecco, per esempio. E qualcuno mi aveva fatto notare: “Perché proprio Lecco?
Aveva ragione: perlomeno potrà scegliere la città dove andarsene.

Scritto da Angelo Amoretti

27 settembre, 2010 alle 9:24