Archivio per tag ‘Raffaella Paita’

Regionali 2015 – La Paita e la Resistenza

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Ricapitolando: la Costituzione è nata dai valori della Resistenza.
Renzi, il suo partito e il suo governo la stanno rottamando, quindi trovo bizzarro e contraddittorio che Raffaella Paita il giorno della Liberazione se ne esca per dire che “celebrare la Resistenza oggi è un atto politico” e che la Resistenza è “l’impegno per la difesa dei valori della democrazia contro la minaccia del nuovo fascismo“.
Forse fa finta di non sapere o non vede che il “nuovo fascismo” ce l’ha in casa: basta informarsi su quello che combina il suo amato capo a Roma.
Non contenta del neofascismo che sta nascendo in Italia, lancia allarmi anche per quello che starebbe nascendo in Europa: se non ha ancora capito le cause e se non vuole che Marine Le Pen sia il prossimo presidente della Francia, si tolga il paraocchi e veda di scoprire chi era prima contro e dopo pro Euro o contro e poi pro l’immigrazione clandestina: il suo gran capo Napolitano ai cui piedi si prostrano tutti e che continua allegramente a parlare di “nuovo ordine mondiale”.
Ma restiamo nel locale: la Paita un giorno è contenta, l’altro scontenta.
Quando NCD ha detto no all’entrata nella sua coalizione (nonostante i tentativi di accordo di Burlando con il partito di Alfano), la carismatica prossima presidente della Regione ha dichiarato che se avesse perso per due punti sarebbe stata colpa loro (dei nuovicentristidestri), ma quando ha visto la squadra di Toti le si è rialzato il morale: “Con quelli lì faccio il pieno“.
Avevo già detto che se il centrodestra non avesse tirato fuori un coniglio dal cilindro, avrebbe avuto poche speranze di batterla e ne sono sempre più convinto.
Verrebbe da pensare che negli accordi tra Berlusconi e Renzi ci sia anche la voce “Regionali” (la Paita ha sentito parlare di un patto denominato “del Nazareno“, vero?

Scritto da Angelo Amoretti

27 aprile, 2015 alle 8:01

Regionali 2015: la campagna elettorale si fa anche così

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Quella che vedete qua sotto è Alice Salvatore, la trentunenne candidata per il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali che, con un colpo di genio, sono state fissate da Renzi per il 31 di maggio (c’è il ponte del 2 giugno per la festa di quello che rimane della Repubblica Italiana e il governo ha pensato a quella data lì: avranno pensato che tra il mare e i monti, meno persone andranno a votare, meglio sarà. Non pensavo, solito ingenuo, che ci sottovalutassero fino a quel punto, ma tant’è…)
La Salvatore è una tipa combattiva: non so sul territorio perché non mi metto certo a seguirla, ma di certo sui social.

Alice Salvatore
Foto di Fulvio Martinoia

Qualche giorno fa sul sito della Casa della Legalità è venuto fuori che tra i sostenitori di Raffaella Paita alle primarie del PD, c’era anche il signor Paolo Cassani, un prestanome dei Gullace [qui c'è la documentazione] e la Salvatore, sulla sua pagina FB ha pubblicato questo:

Poi il signor Cassani è stato allontanato dal PD, ma la frittata era fatta.
Non conosco ancora il programma del Movimento 5 Stelle e cercherò di provvedere in fretta, ma ora come ora la Salvatore mi pare l’unica che ce la stia mettendo tutta per rendere meno facile la vittoria della candidata del PD e se all’orizzonte non vedrò svegliarsi qualcosa di nuovo, resterà la mia candidata preferita.

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2015 alle 21:38

Raffaella Paita e le immagini del duce

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Oggi Raffaella Paita ha twittato quanto segue:

Detto che Salvini e quelli della Lega non mi sono particolarmente simpatici [per usare un eufemismo] e che anche io mi auguro che non ci siano immagini del duce né croci celtiche, mi domando se l’aspirante governatrice della nostra Liguria, abbia ascoltato il discorso di Salvini in Piazza del Popolo o se si sia limitata a vedere le foto pubblicate dai quotidiani servi del regime.
All’occorrenza, il discorso può essere riascoltato qua.
E penso che, più o meno, Salvini abbia detto quel che direbbe una sinistra di opposizione, se esistesse.
Perché continuare a fare i puri e a voltare la faccia da un’altra parte?
Salvini ha detto che Renzi è un burattino di Bruxelles e non ha forse detto il vero?
Cercate di capirlo: il Partito Democratico di Renzi [e quindi tutti i renziani a livello comunale e regionale] sta completando l’opera di Monti e Letta: quella di portarci alla povertà e alla rovina, come viene loro ordinato da Mario Draghi e Angela Merkel, basta leggere i quotidiani [pochi] o i blog [pochissimi] non asserviti.
Devo ancora capire se in quel partito se ne rendono conto oppure, pur di avere una poltroncina in consiglio regionale [ma anche in quelli comunali] fanno finta di no.
E’ in ballo il futuro dei nostri figli e un partito asservito alle superlogge massoniche non può garantircelo. Come non può garantircelo chi appoggia la Paita con liste diverse.
Come ho scritto su Facebook – chi è tra i miei amici lo sa – ho iniziato da qualche giorno la mia campagna ufficiale contro il Partito Democratico, la Paita e tutti quelli che l’appoggiano e sono ancora in attesa che un’altra opposizione si faccia vedere perché al momento non sono pervenuti segnali concreti.
Non parliamo di quello che è stato fatto in Liguria, sennò andremmo troppo lontano, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti

Scritto da Angelo Amoretti

6 marzo, 2015 alle 21:10

Raffaella Paita ha vinto le primarie del Partito Democratico

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Raffaella Paita ha dunque vinto le primarie del Partito Democratico e sarà candidata a governare la Liguria alle prossime elezioni regionali.
Si dovrebbe dire “la candidata del centrosinistra”, ma tra le tante cose che non mi quadrano, in questa farsa delle primarie, c’è il comportamento di SEL, tanto per cominciare.
Cioè: quelli di SEL sono andati a votare alle primarie del centrosinistra, dopodiché, visto che non ha vinto quello per cui votavano loro (Sergio Cofferati), dicono che no, in giunta con la Paita non ci stanno. Allora, forse, avrebbero fatto più bella figura se si fossero comportati come Carlo Capacci (Sindaco di Imperia) e la lista Liguria Cambia: loro non avevano un candidato preferito, stavano alla finestra a vedere chi avrebbe vinto per poi dire “Stiamo con lei (o lui)”.
Tant’è vero che il giorno dopo, con le bocce ancora un po’ in movimento, hanno subito emesso un comunicato che sembrava scritto qualche settimana fa:

[...] “Liguria Cambia, forza di ispirazione moderata facente parte della Coalizione che ha promosso le Primarie, intende aderire al programma di governo per la Regione Liguria promosso dal Canditato ……[...]

E’ bastato aggiungere il nome del vincitore al posto dei puntini e poi diramarlo.
E ancora più bella figura ha fatto Rifondazione Comunista che perlomeno si è sottratta a questa farsa e ha invitato gli elettori a starsene a casa.
Sui presunti “scandali ai seggi” vi invito a leggere l’articolo di Marco Travaglio apparso su il Fatto Quotidiano di oggi, che la spiega meglio di come farei io.
Se lo avete già letto, saltatelo e continuate più sotto.

Per quanto incredibile, è successo veramente. Mentre Matteo Orfini, commissario inviato da Matteo Renzi (inviato si fa per dire: non s’è mai mosso da Roma Prati da quando aveva i calzoni corti) a bonificare il Pd romano coinvolto in Mafia Capitale col contorno di tessere false e primarie truccate per scongiurare ogni cambiamento, in Liguria il Pd bandisce le primarie per il candidato governatore con le stesse non-regole che han prodotto lo scandalo romano.
E infatti sortisce lo stesso risultato: plotoni di cinesi, ecuadoregni e maghrebini, ma soprattutto orde di scajoliani, ex fascisti e berlusconiani (doc o travestiti da alfanidi) assiepati ai seggi per fare da scudi umani all’Ancien Régime. Cioè al blocco di potere dei due Claudii – Burlando e Scajola – che da almeno dieci anni fa il bello e il cattivo tempo (soprattutto quando piove) e che solo qualche ingenuo poteva vedere in declino per le note disavventure che hanno azzoppato i due Diarchi.
Altro che viale del tramonto: è bastato un colpetto di maquillage, rimpiazzando l’ormai incandidabile governatore Gerundio con la sua fedelissima Raffaella Paita, indimenticabile assessora alla Protezione civile e alla Difesa del suolo (sic) letteralmente desaparecida nei giorni fangosi e luttuosi dell’alluvione, per garantire l’assoluta continuità col recente passato degli affari, delle cementificazioni e dei dissesti idrogeologici elevati a sistema.
Il vero sconfitto non è tanto Sergio Cofferati che – diversamente dalla giunta Burlando – non è mai stato neppure sfiorato da scandali giudiziari nei quattro anni da sindaco di Bologna, né personalmente né con i suoi assessori), e ciononostante – o forse proprio per questo – perde in tutte le province fuorché nella città di Genova.
No, il vero sconfitto è soprattutto la speranza di cambiamento di tanti cittadini che però, anziché andare a votare, se ne sono rimasti a casa. Lasciando campo libero alle truppe cammellate che hanno deciso la partita. Una partita ben più importante delle primarie del Pd, visto che il centrodestra ha praticamente rinunciato a giocare: dunque il vincitore sarà il nuovo governatore della Liguria.
Nessuna sorpresa: il rischio che a decidere il candidato del Pd fossero forze estranee al Pd era stato ampiamente denunciato da giornali ed esponenti dello stesso partito. Resta da capire perchè Renzi e il gruppo dirigente non abbiano deciso di fermare le bocce e di concordare regole trasparenti per prevenire i prevedibilissimi imbrogli.
Sarebbe bastato, per esempio, anche alla luce delle primarie taroccate a Napoli, Palermo e Roma, limitare l’accesso ai gazebo agl’iscritti al Pd e alle altre forze della coalizione, dopo aver bloccato il tesseramento due o tre mesi prima del voto. Ma evidentemente si voleva che le cose andassero proprio così: la Paita, in quanto burlandiana, è anche renziana, e ci siamo capiti. Delitto premeditato.
Ora si vedrà se, come afferma Cofferati, c’è materia per la Procura della Repubblica. Ma basta e avanza lo spettacolo a cui i presenti hanno assistito domenica. La vincitrice fa la finta tonta: “Dov’è il problema? Gli stranieri vogliamo farli votare o no?”. Se fossero cittadini italiani, la risposta è sì. Ma l’impressione è che i cinesi, i sudamericani e i nordafricani assiepati ai seggi liguri non lo fossero. E allora che senso ha che possano condizionare, magari dietro congruo incentivo, elezioni a cui non parteciperanno e candidature di un partito a cui non appartengono?
Non un grillino, ma il dirigente del Pd Stefano Zara dice di aver visto “comportamenti da criminalità organizzata”. Espressione che fa il paio con le parole pronunciate dalla futura ministra Marianna Madia nel 2013: “A Roma, facendo le primarie parlamentari, ho visto – non ho paura a dirlo – delle vere e proprie associazioni a delinquere sul territorio”. Nessuno le domandò a che si riferisse. Ci pensarono poi i carabinieri e i giudici a spiegarlo, con le intercettazioni di Buzzi, Carminati e Odevaine. Che si fa, in Liguria: si interviene subito o si aspetta la prossima retata?
Marco Travaglio – il Fatto Quotidiano

A me fanno tenerezza i cosiddetti “delusi” del Partito Democratico che “minacciano” di fare coalizione con SEL e la sinistra perché dopo le tante minacce post primarie nazionali che in sostanza lasciarono le cose come stavano, non me li vedo uscire da un partitone, dove una careghetta possono sempre dartela, per andare in un partitino che su una careghetta, se va bene, devono sedersi in due o tre.
Quindi il popolo di sinistra non si faccia illusioni.
Ci sarebbe da fare un piccolo appunto sulla visione del mondo nel XXI secolo da parte di Tsipras e Syriza, ma lo lascio fare a Lameduck sul suo blog.
Ciò detto, con non poco dispiacere, (perché sono d’accordo che la Paita rappresenti il Burlando ter che, diciamocelo, non è che abbia governato alla grande, a parte girare di continuo nei comuni dell’entroterra, molti dei quali, poi, sono scivolati a valle alle prime e seconde piogge, e a costruire porticcioli qua e là vuoti come gusci d’uovo) non sopporto che uno come Marco Melgrati dica che le primarie siano state “taroccate”. Non sopporto che sia lui a dirlo, che sta in un partito che è il più taroccato del mondo occidentale: Forza Italia.

Scritto da Angelo Amoretti

13 gennaio, 2015 alle 17:36

L’assessore Paita e l’Aurelia bis

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Lo scorso lunedì il comitato spontaneo di Imperia Est (Castelvecchio, Barcheto, Borgo d’Oneglia ecc.) contro l’Aurelia Bis ha avuto un incontro con l’Assessore Regionale Paita la quale ha fatto sapere che l’Anas non è in grado di finanziare l’Aurelia Bis di Imperia, ma che “sia necessario prepararci per tempo, lavorare per il futuro. Io sostengo l’utilità di questo progetto e reputo sbagliato abbandonare questa opportunità” anche perché “dobbiamo essere pronti a cogliere al volo le opportunità di finanziamento che si apriranno“.

E’ un discorso che non mi convince: non è che in nome del Dio finanziamento, si possa devastare l’ambiente, con il grosso rischio, oltretutto, che, come il resto, rimanga una colossale incompiuta.
Secondo me sarebbe invece necessario rivedere il piano, snellirlo il più possibile e realizzare lavori strettamente necessari: in poche parole, forse invece di una cattedrale basterebbe una chiesetta, così che se dovesse rimanere nel deserto, sarebbe meno visibile.

Scritto da Angelo Amoretti

21 gennaio, 2013 alle 15:20

Pubblicato in Ambiente

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