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Referendum: chi ha vinto e chi ha perso

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Berlusconi può girarsela come vuole: ha perso.
Non era un referendum pro o contro di lui e nel caso qualcuno avesse provato a immaginarlo, ci aveva pensato lui stesso a sottolinearlo.
Ma i suoi dipendenti hanno prima cercato di boicottare, poi di barare: Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro e Alessandro Sallusti, hanno invitato gli elettori a starsene a casa. E hanno perso anche loro. Se avessero un minimo di dignità andrebbero a nascondersi, cambierebbero mestiere e smetterebbero di scrivere.
Ha perso il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che a urne ancora aperte ha detto che il quorum era stato raggiunto. Rischia quattro anni di galera.
Ha perso la televisione di regime con Augusto Minzolini in testa che si è ben guardata di mostrare le immagini del Presidente Giorgio Napolitano al voto e anzi, invitava gli spettatori ad andare al mare perché “domani sarà una giornata di sole ideale“.
Ha perso l’ex Ministro atomico Claudio Scajola, colui che il nucleare lo voleva a tutti i costi, anche quando dopo il disastro di Fukushima alcuni suoi colleghi di partito e di governo dicevano che ci sarebbe voluta una pausa di riflessione.
Dopo quella di Diano Marina, dove la sua candidata preferita del Pdl (Monica Muratorio) è stata sconfitta oltre che da Giacomo Chiappori, anche dall’altro aspirante, Fiorenzo Batistotti, questa è la seconda batosta nel giro di poche settimane. Ma continuerà imperterrito nella lotta alla poltrona: Berlusconi sparirà, lui no perché sta preparando il “dopo” già da tempo.
Ha perso il gentile assessore provinciale Andrea Artioli (Pdl) che si sarebbe messo una centrale nucleare anche in giardino, non si sa se per far felice il numero uno locale del partito o perché convinto assertore dell’atomo. Dovrà comunque mettersi il cuore in pace pure lui: il suo giardino rimarrà intatto e l’insalata crescerà felice e contenta senza illuminarsi di notte.
Abbiamo vinto noi che siamo andati a votare perché abbiamo dimostrato che quella libertà che ci è data dall’istituto referendario vogliamo tenercela stretta e usarla quando ce ne viene data l’occasione, a prescindere.
Ha vinto internet. Nonostante quasi tutti i media fossero contro questa consultazione, in rete, sui blog e sui socialnetwork c’è stata una mobilitazione senza precedenti. D’ora in avanti tutti dovranno tener conto di questo e probabilmente qualcuno starà già studiando come poter zittire questo strumento formidabile, che se fosse stato solo per Minzolini, Fede e tutti gli altri pagati da Berlusconi, non si sarebbe neppure saputo che ieri e oggi c’è stato un referendum: hanno addirittura sbagliato a dire le date per confondere le idee agli ascoltatori. E’ stato il referendum più boicottato degli ultimi 150 anni e lo hanno perso lo stesso: la vittoria è doppia e la goduria tripla, dopo le elezioni comunali di Milano e Napoli.
Grazie a tutti quelli che sono andati a votare, a quelli che a questa libertà non vogliono rinunciare.

Scritto da Angelo Amoretti

13 giugno, 2011 alle 16:08