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Anche a Imperia i fascisti alzano la cresta

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Imperia si sta sporcando sempre più di nero, come il resto del Paese, peraltro.
Leggo su un portale locale che ieri sera alcuni militanti di Forza Nuova hanno fatto un blitz (titolo del loro comunicato stampa, suppongo) per protestare contro la presenza di rom e clandestini nell’area dell’ex Italcementi.
Posso capire che l’Amministrazione Comunale la stia tirando un po’ troppo per le lunghe con la bonifica della zona, ma che siano camicie verdi o, peggio, nere, a elevarsi a paladini della pulizia e dell’ordine, mi fa venire la pelle d’oca. Dicono che prossimamente faranno azioni più eclatanti e mi auguro che non vadano muniti di manganelli e olio di ricino.
Ci pensino i vigili urbani e le forze dell’ordine, non quattro fascistelli che alzano la cresta anche grazie all’appoggio che hanno da alcuni che occupano poltrone in consiglio comunale.

Quando vennero per gli ebrei ed i neri, distolsi gli occhi
Quando vennero per gli scrittori e i pensatori ed i radicali e i dimostranti, distolsi gli occhi
Quando vennero per gli omosessuali, per le minoranze, gli utopisti, i ballerini, distolsi gli occhi
E poi quando vennero per me mi voltai e mi guardai intorno, non era rimasto più nessuno…
Martin Niemöller’s

che è nota anche in un’altra versione:

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare

Scritto da Angelo Amoretti

3 agosto, 2011 alle 12:43

Pubblicato in Politica

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Incontri

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Questa sera, alla sala Varaldo, in viale Matteotti 45, il Ce.s.p.im e ApertaMente organizzano la presentazione del libro di Pino Petruzzelli “Non chiamarmi zingaro”.
L’autore, dopo aver assistito di persona a un grave sorpruso nei confronti di un rom, ha deciso di andare a conoscere in prima persona i popoli Sinti e Rom e di raccontare la sua esperienza per “dare più voce all’unico popolo al mondo la cui storia è sempre stata scritta dagli altri“.
L’autore ricorda anche le persecuzioni e le torture per le quali in Europa durante il nazismo morirono mezzo milione di zingari; ad Auschwitz e Dachau essi venivano contrassegnati col triangolo nero degli asociali e il loro braccio veniva marchiato a fuoco con la “Z”; ritenuti portatori del “gene del nomadismo” erano sottoposti ad esperimenti e torture.
Tra le tante testimonianze riportate nel libro, anche quella di Francesco Biga, direttore dell’Istituto storico della Resistenza di Imperia che ricorda che anche tra i partigiani ci furono anche molti zingari, fra questi un imperiese “Morto all’età di ventun anni, Giuseppe Catter, il partigiano Tarzan, era uno zingaro. Ci furono altri sinti e rom che combatterono per restituire libertà al nostro Paese. Peccato che nessuno lo sappia.
L’ingresso è libero.

Scritto da Angelo Amoretti

18 settembre, 2008 alle 12:42

Pubblicato in Eventi, Libri

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