Archivio per tag ‘Scajola’

Il Ministro nucleare, ma anche no

44 commenti al post

Avviso ai naviganti: questo è un post lungo. Mettetevi comodi, preparate una frittatona di cipolla e un litro di birra. Alla fine siete autorizzati a emettere un rutto libero.
I link potete anche saltarli: sono lì per segnalare la fonte.
Partiamo da qua: Berlusconi e Sarkozy firmano l’accordo sul nucleare. I maligni dicono che siccome la Francia ha quattro reattori da rottamare e non sapendo a chi darli, li ha affibbiati a noi.
Ma questa è un’altra storia.
Il giorno dopo il Ministro Scajola rilascia l’intervista a Repubblica, in cui, tra l’altro, afferma:

Ricordo che nel 1987, quando ci fu lo sciagurato referendum che ci fece uscire dal nucleare, nelle zone dove sorgevano le vecchie centrali i voti favorevoli al nucleare erano superiori ai voti contrari. Questo non significa certo che non ci potranno essere delle opposizioni: ho visto per esempio che un ex sottosegretario dei Verdi ha preannunciato un nuovo referendum contro le norme sul nucleare. Gli auguro più fortuna di quanto i Verdi abbiano avuto alle elezioni politiche. Penso che dovremo far di tutto per spiegare che le nuove centrali sono incomparabilmente più sicure di quelle vecchie e che sono indispensabili per ridurre l’inquinamento e far pagare meno l’energia elettrica, soprattutto alle popolazioni e alle imprese delle zone attorno alle centrali.

Lo stesso giorno, il 25 febbraio scorso, scendono in campo, a battere il ferro quando è caldo, i due quotidiani più vicini al Governo: il Giornale (del fratello di Silvio Berlusconi) e Libero il cui direttore, Vittorio Feltri scrive che il referendum del 1987, in cui vinsero i “NO” fu una “rara prova di imbecillità collettiva” e che i cittadini che votarono contro erano “rimbambiti dalla propaganda“.
Fui uno di quelli che votarono NO e non perché rimbambito dalla propaganda, ma perché le centrali nucleari, in Europa, facevano paura, dopo i fatti noti di Cernobyl.
Acqua sotto i ponti ne è passata (e anche scorie radioattive) e col tempo si è cominciato a ragionare in questa ottica: che senso ha non volere le centrali nucleari in Italia, quando le vicine Francia, Svizzera e Slovenia le hanno?

Continua a leggere

Scritto da Angelo Amoretti

2 marzo, 2009 alle 22:27

Pubblicato in Ambiente

Tag: ,

Incontro sul nucleare al Polivalente

5 commenti al post

Venerdì 28 novembre alle 20,30, al Centro Polivalente di Piazza del Duomo, a Imperia Porto Maurizio, si terrà l’incontro organizzato dai Verdi sul tema: “Scorie nucleari sicure? Da morire”.
Sarà presente il professor Gianni Mattioli, docente di Fisica all’università La Sapienza di Roma, antinuclearista, verde e fondatore di Legambiente.
I Verdi e gli ambientalisti, a cominciare dalla prossima settimana, inizieranno la loro carovana antinucleare proprio a Imperia,”patria del ministro più nucleare d’Italia: Scajola“, come si legge nel comunicato.
Il loro impegno è quello di contrastare le notizie false che cercano di cambiare le idee ai cittadini, anche a quelli che ventun anni fa, con un referendum popolare, dissero “NO” al nucleare.

Scritto da Angelo Amoretti

27 novembre, 2008 alle 11:58

Pubblicato in Eventi

Tag: , ,

Perle di saggezza

2 commenti al post

Il Ministro Claudio Scajola, a margine di un incontro avvenuto ieri sera a Sanremo, come riportato da Riviera24, tra le altre cose ha detto:

“Bisogna parlare bene del nostro territorio e non bistrattarlo”

Forse sarebbe anche il caso di smettere di cementificarlo, aggiungo io.
L’altra dichiarazione invece l’ha fatta stamattina a Radio Anch’io, riguardo la vicenda Alitalia:

“Questo e’ un grande successo”. Cosi’ il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, commenta il via libera al salvataggio di Alitalia nel corso della trasmissione radiofonica ‘Radio Anch’io’. Un successo che il ministro si augura raggiunto “con il consenso di tutti. Non so se partira’ una piccola Alitalia o una grande – dice intervenendo a ‘Radio Anch’io – ma so che una societa’ importante di volo sarebbe fallita” e invece ci sono stati imprenditori che “hanno versato i loro soldi, hanno accettato prontamente l’appello di uno scatto d’orgoglio per mantenere un asset fondamentale della nostra economia”.
Repubblica news, 29 agosto 2008

Continua a leggere

Scritto da Angelo Amoretti

29 agosto, 2008 alle 11:49

…E incominciavo a volare nel cielo infinito*

33 commenti al post

La notizia era uscita la vigilia di Ferragosto: “Riprenderanno i voli Roma-Albenga e ritorno”.
Era stata la segreteria del Ministro Scajola a comunicarla: un milione di euro per ripristinare il volo soppresso due volte, nel 2002 e nel 2004. E qualcuno si chiede se proprio ce ne sia bisogno. Oggi Renata Polverini, della segreteria della Ugl fa notare che “sarebbe stato utile prima definire la questione Alitalia e poi impegnarsi sulle nuove rotte“.
A tal proposito vi invito a leggere due articoli: quello di Francesco Riccardi su Avvenire di oggi e l’altro di Ferruccio Sansa su La Stampa del 17 agosto scorso:

Avvenire
QUELLA MANIA DI AVERE L’AEROPORTO SOTTO CASA
Quando il provincialismo fa rima con lo spreco

Il caso del ripristino del volo quotidiano tra Albenga e Roma Fiumicino, finanziato dal ministero delle Attività produttive.

Tutte le strade, si sa, portano a Roma. Ma che debbano essere collegati alla capitale pure i piccoli aeroporti sparsi nel Paese è una novità dell’ultima stagione politica. Di quelle che colpiscono per la palese contraddizione con la stagione – economica questa volta – che il Paese sta vivendo fra rischio recessione, necessari tagli alla spesa e crisi proprio del trasporto aereo.
E’ in questo quadro, infatti, che va letta la notizia del contributo pubblico di un milione di euro governativi per il ripristino del collegamento giornaliero fra l’aeroporto di Albenga e Roma Fiumicino. Il piccolo scalo, infatti, è stato inserito nel “decreto di continuità territoriale” che ha lo scopo di garantire i servizi di trasporto veloce ai cittadini abitanti in regioni decentrate rispetto alla capitale e ai grandi centri abitati. Come a dire che i liguri vanno considerati italiani “decentrati” rispetto a Roma e al loro capoluogo – Genova – fino a prova contraria “un grande centro abitato”, tra l’altro dotato di uno dei principali aeroporti del Paese. Di quanti contributi dovrebbero beneficiare, allora, non solo le isole (le loro tratte infatti sono sussidiate) ma i collegamenti di Friuli, Val d’Aosta, Trentino, Veneto, Puglia e Calabria, solo per fare qualche esempio?
Si fatica davvero a comprendere la necessità e l’urgenza di dotare un qualunque territorio di un volo giornaliero verso Roma, quando a 30, a 50 o a 80 chilometri di distanza altri scali assicurano, con Alitalia e altre compagnie, addirittura vari voli quotidiani sulla stessa, “fatidica” tratta.
O meglio, qualcosa delle motivazioni che hanno spinto il governo a tanto impegno per lo scalo di Albenga lo si intuisce se si guarda da un lato all’enfasi con la quale la segreteria del ministro delle Attività produttive ha comunicato la notizia ai responsabili dello scalo, dall’altro alla biografia dello stesso ministro, che abita nella vicina Imperia e che nel Savonese ha la propria roccaforte elettorale. Come ricordava domenica una pagina de La Stampa, cercare di assicurare voli, treni e collegamenti autostradali al proprio collegio elettorale è un vizio tanto diffuso quanto antico dei nostri politici. Al Sud come al Nord, nella prima come nella seconda Repubblica.
Ma il punto è proprio questo. La qualità di un esecutivo si misura innanzitutto sulla capacità di innovare rispetto al passato, di evitare il reiterarsi di interventi “a fondo perduto”, di pratiche che destano il sospetto d’essere, se non clientelari, quantomeno particolaristiche. Mentre si tagliano sussidi e investimenti un po’ in tutti i settori, mentre si chiede agli enti locali di risanare i bilanci anche a costo di rinunciare ad alcuni servizi sociali, mentre ancora non s’intravede la soluzione per la crisi dell’Alitalia, anche la spesa di un solo milione di euro per un piccolo aeroporto dev’essere chiaramente giustificabile dal punto di vista economico e sociale. Tanto più oggi, nel momento in cui ci si appresta a trasformare l’Italia in un Paese “federalista”. Guai se – a fronte delle esigenze di sviluppo delle diverse regioni e al dovere di una solidarietà intrinseca al sistema – il federalismo dovesse tradursi solo in una corsa ad assicurare benefici al proprio collegio elettorale, al territorio di riferimento.
Francesco Riccardi – Avvenire 19 agosto 2008

La Stampa
Voli, treni e autostrade per conquistare gli elettori
Regali ai collegi e il desiderio degli onorevoli di essere profeti in patria

Prendere l’aereo? È più facile se abiti vicino a un parlamentare. Meglio ancora a un ministro. Ma a scorrere gli elenchi ferroviari, scopri che anche i treni sono più frequenti nei collegi ben rappresentati. E, guarda caso, proprio nei collegamenti di andata verso Roma del lunedì mattina e di ritorno dalla Capitale del venerdì sera. Almeno, però, ne beneficiano un po’ tutti, non come quel giorno che il presidente del Senato Carlo Scognamiglio fece aggiungere un vagone speciale a un treno: durante una sosta extra caricò la famiglia della seconda carica dello Stato.
Insomma, abitare vicino a un parlamentare migliora la qualità della vita. Garantisce servizi più efficienti. E magari addirittura un maggior valore delle abitazioni.
L’ultima polemica è di ieri, lanciata proprio dalle pagine de «La Stampa». Il presidente dell’aeroporto di Albenga annuncia trionfante: «Mi ha telefonato Giuseppe Guerrero, il segretario del ministro Claudio Scajola, per comunicarmi che aveva ricevuto la notizia ufficiale dal direttore generale dell’Enac». Già, il ministero dei Trasporti nei giorni scorsi ha stanziato un milione di euro per «riesumare» il volo tra Roma e l’aeroporto di Albenga, lo scalo del Ponente ligure, il feudo del ministro Scajola. Una notizia accolta con favore in Liguria: è un volo utile per una zona economicamente vivace. Ma anche altri aeroporti avrebbero bisogno di un analogo «incentivo». E poi… poi quella tratta era già stata attivata più volte e alla fine era andata a gambe all’aria nonostante che, tra i passeggeri, più di una volta sia stato notato proprio Scajola. Prima ci aveva provato Alitalia, poi Air One e già allora erano arrivati i finanziamenti pubblici. Dopo qualche mese il volo, però, era stato cancellato.
Ma il Roma-Albenga rimane tra le priorità del sistema dei trasporti nazionali. Per accorgersene basta scorrere la lista dei 28 collegamenti aerei che vengono garantiti con oneri di servizio pubblico. Che, insomma, vengono pagati in parte dallo Stato. Bene: 26 su 28 riguardano tratte con le isole (Sardegna, Sicilia, Pantelleria e Lampedusa). Poi c’è il volo Crotone-Roma. E, quindi, proprio il Roma-Albenga. Su 25 milioni di euro l’anno stanziati dallo Stato, circa 945mila finiscono per garantire il collegamento con l’aeroporto del Ponente Ligure (uno stanziamento, va detto, che era arrivato anche prima della nomina di Scajola al Governo).
In fondo, però, il cammino repubblicano è costellato di storie e leggende sull’influenza positiva di parlamentari, ministri e presidenti sulla sorte dei paesi natali. Chi non hai mai percorso la «curva Fanfani», quella che, si narra, proprio Amintore Fanfani avrebbe disegnato sulla carta per far arrivare un casello della A1 ad Arezzo, la sua provincia d’origine?
Così come a Roma molti ricordano con nostalgia la presidenza della Repubblica di Giovanni Leone, residente sulla Cassia che per l’occasione fu raddoppiata.
Realtà o mitologia politica? Impossibile dirlo. In fondo, però, i «regali» al collegio elettorale non sono visti con fastidio dai cittadini. Anzi. Il casello è una potente arma di propaganda. Molti ricordano la disfida a colpi di corsie e viadotti che due democristiani storici combatterono in Abruzzo. Da una parte c’era Lorenzo Natali, originario dell’Aquila, che voleva portare il percorso dell’autostrada nel suo collegio. Dall’altra Remo Gaspari che puntava sulla Roma-Pescara per avere il nastro d’asfalto alle porte della sua Gissi.
Nord, centro o sud, cambia poco. Quasi nessuno resiste alla tentazione di essere profeta in patria. Magari a tre corsie. Così Franco Nicolazzi sarà forse ricordato per la sua militanza socialdemocratica. Di certo, però, i suoi concittadini del novarese non dimenticheranno l’impulso che diede alla costruzione di autostrade, come la Voltri-Gravellona Toce, percorso a tre corsie semideserto per gran parte dell’anno, ma apprezzatissimo dagli amanti della velocità come il supermanager Riccardo Ruggiero che qui fu pizzicato dalla Stradale mentre sfrecciava a 311 chilometri l’ora a bordo di una Porsche.
A Brescia ricordano con nostalgia l’impegno politico di Gianni Prandini, anche lui attivissimo ministro dei Lavori Pubblici ai tempi della Prima Repubblica. «Se non ci fosse stato Gianni, non avremmo la “Lenese”», dicono in città. E aggiungono: «Prandini sì, che si ricordava della sua Brescia».
Autostrade e aeroporti. Non è soltanto una questione di geografia, di orografia. Meglio un posto protetto dai venti, ma soprattutto coperto politicamente. E non vale soltanto per i trasporti: i natali di un politico, sostengono i maligni, possono favorire anche la cultura. Ecco allora che, quando il ministro della Giustizia era Clemente Mastella, furono fissate le sedi della prestigiosa Scuola Superiore della Magistratura. Al sud fu scelta proprio Benevento, a pochi chilometri da Ceppaloni, il paese dell’allora Guardasigilli.
Certo, non sempre l’impegno di parlamentari e ministri va a buon fine. Non subito, almeno. È la storia dell’aeroporto Agrigento-Valle dei Templi, di cui, per adesso, esiste soltanto il nome. Lo ha sempre voluto fortissimamente Totò Cuffaro, l’ex governatore siciliano che proprio di Agrigento è originario. E il suo disegno è stato appoggiato anche dall’attuale ministro della Giustizia, Angelino Alfano (agrigentino pure lui). Ma il desiderio cozza contro il «no» dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. Secondo il progetto esecutivo presentato dall’Aavt, la società aeroportuale della Valle dei Templi di cui la Provincia agrigentina è socio di maggioranza, l’aeroporto costerebbe novanta milioni di euro: «Quaranta milioni – calcola Vito Riggio, presidente Enac – sarebbero spesi solo per lo sbancamento terra, visto che si vanno ad abbattere 2 colline».
E chissà se sarà completata l’autostrada Tirrenica, che dovrebbe collegare Livorno a Roma tagliando – è questo il punto – la Maremma. Finora i bookmakers non avrebbero azzardato scommesse. Ma da quando Altero Matteoli dal ministero dell’Ambiente è passato a quello dei Trasporti, bé… la bilancia pende per il sì: il ministro è sempre stato favorevole all’opera, l’avrebbe addirittura definita «autostrada del cuore». Ma soprattutto Matteoli è di Livorno.
Ferruccio Sansa – La Stampa, 17 agosto 2008


*Nel Blu Dipinto Di Blu

Scritto da Angelo Amoretti

19 agosto, 2008 alle 21:49

Il Ministro con le forbici

4 commenti al post

Dopo l’Assessore con l’antifurto, il Ministro con le forbici.
Il giornalista Paolo Baroni, su La Stampa di sabato 19 luglio, intervista il Ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola, sul taglio alle bollette, il risparmio energetico e il nucleare.
Il Ministro dice che con il taglio dell’Ici sulla prima casa si è già fatto in modo che le famiglie possano risparmiare.

Continua a leggere

Scritto da Angelo Amoretti

21 luglio, 2008 alle 8:07

Pubblicato in Ambiente, Politica

Tag: ,

Il Ministro in bicicletta

14 commenti al post

Dopo l’inaugurazione della splendida pista ciclabile San Lorenzo al Mare-Santo Stefano, (parte integrante della cosiddetta Area 24), il Ministro Scajola ha rilasciato, tra l’altro, questa dichiarazione:
La ferrovia che correva sul mare ha contribuito a far conoscere il ponente ligure, basti pensare a tutti i poeti e gli scrittori che percorrendo sui binari questo territorio hanno potuto ammirare le bellezze e raccontarle con le loro parole.”

[...] La febbre del cemento s’era impadronita della Riviera: là vedevi il palazzo già abitato, con le cassette dei gerani tutti uguali ai balconi, qua il caseggiato appena finito coi vetri segnati da serpenti di gesso che attendeva le famigliole lombarde smaniose dei bagni; più in là ancora un castello di impalcature e, sotto, la betoniera che gira e il cartello dell’agenzia per l’acquisto dei locali [...]
Italo Calvino – La speculazione edilizia – 1984

Scritto da Angelo Amoretti

29 giugno, 2008 alle 17:24

Pubblicato in Ambiente

Tag: ,

Scajola: “Bollette scontate per chi ospita centrali nucleari”

58 commenti al post

Da Repubblica.it

Il ministro dello Sviluppo Economico ribadisce l’intento di scegliere i siti e avviare i progetti entro la fine della legislatura.
Monito a quanti sostengono che bisogna aspettare “la quarta generazione”: “nascondono la testa sotto alla sabbia per non guardare al futuro”

ROMA – Bollette scontate per i cittadini delle comunità che ospitano centrali nucleari. E’ questa l’idea del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, intervistato da SkyTg24. “Chi subirà il disturbo psicologico (perché solo di questo si tratta) di ospitare una centrale dovrà essere premiato e non si tratta solo di premiare il Comune o la Provincia che certamente dovranno avere delle royalties – ha spiegato – ma dobbiamo andare direttamente sui cittadini che dovranno pagare l’energia molto, molto, meno che negli altri posti, grazie a bollette più leggere”.

Continua a leggere

Scritto da Angelo Amoretti

28 maggio, 2008 alle 17:19

Pubblicato in Ambiente

Tag: ,

Generazioni

5 commenti al post

“La scelta del nucleare è un solenne impegno assunto dal Presidente Berlusconi all’atto della fiducia al nuovo Governo. Onoreremo questo impegno con convinzione e determinazione. Entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro Paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione”.
Min. Claudio Scajola, 22 maggio 2008

Il ministro Scajola ieri, all’assemblea di Confindustria, si è impegnato senza ambiguità: «entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione di centrali nucleari di nuova generazione». Ma il Ministro Scajola fa un banale errore lessicale. Le centrali di “nuova generazione” non ci sono e se ci saranno sarà dopo il 2025. Forse intendeva le centrali attuali, che dovrebbero cominciare ad andare in dismissione nei prossimi anni?
Il Manifesto, 23 maggio 2008

Scritto da Angelo Amoretti

23 maggio, 2008 alle 17:54

Pubblicato in Ambiente, Politica

Tag: ,

Momenti di gloria

27 commenti al post

Immagine anteprima YouTube

Scritto da Angelo Amoretti

3 agosto, 2007 alle 8:56

Pubblicato in Personaggi, Politica

Tag: ,