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Espressioni di novembre

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Sono cinque i candidati che hanno presentato domanda per assumere l’incarico di amministratore unico della Seris Srl, la società al 100% pubblica incaricata della gestione dei servizi di ristorazione scolastica.
La società negli ultimi mesi è stata travolta dalle polemiche a seguito della consegna di panini, in luogo di un piatto caldo, per rientrare nelle spese, e di alcune merendine scadute (Kinder Paradiso). Polemiche roventi che hanno portato alle dimissioni di Pietro Salvo dall’incarico di amministratore unico e del suo fido collaboratore Gian Franco Mandara.

I CANDIDATI

Barbara Pirero – commercialista classe 1972, già revisore dei conti della società Amat Spa, è espressione di Officina Città (fondata dall’ex Capogruppo di Futuro e Libertà in Consiglio Comunale Giuseppe Fossati).

Fabio Ugo – commercialista classe 1965 è espressione dell’area Pdl.

Glauco Ferrara – commercialista classe 1967, è espressione dell’area Udc.

Luca Stufetti – imprenditore (dirige un’azienda di prodotti e sistemi di pulizia professionale), classe 1973, Segretario Cittadino di Futuro e Libertà, ex presidente della Fondazione “C.Anselmi” Asilo di Caramagna, è espressione dell’Associazione Officina Città.

Claudia Corbetta – imprenditrice, (titolare dell’azienda Ortho Farma Sanitas), classe 1971, è espressione dell’Associazione Officina Città.

A scegliere il prossimo amministratore unico della Seris Srl sarà il Commissario Straordinario del Comune di Imperia Sabatino Marchione.

fonte: Puntoimperia

Il quale Marchione, valutate bene le domande, fatto un salto, fatto un altro, fatta la giravolta e fatta un’altra, guardato giù e guardato su, sceglierà il candidato perfetto.

Scritto da Angelo Amoretti

28 novembre, 2012 alle 15:25

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Merendine un po’ scadute

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“Credo che le scadenze indicate dalle ditte siano molto prudenziali. Personalmente non avrei problemi a mangiare cibo scaduto da una settimana, ma in questo caso si tratta di una mensa pubblica e per di più con dei bambini”.

Gabriella Badano – Puntoimperia.it

Credo che la scadenza di una persona non sia indicata dalla carta d’identità: ci sono giovani svegli e altri addormentati, anziani con tutte le rotelle a posto e altri con qualcuna da regolare. Questi ultimi li vedo, al limite, tentare di giocare ai giardinetti con un cane, non con un nipotino: potrebbe venir su a merendine scadute e poi, da grande, assessore di qualcosa.

Scritto da Angelo Amoretti

23 ottobre, 2012 alle 9:37

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Le mamme di Imperia

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Il destino di Imperia è anche nelle mani delle mamme, ci stavo riflettendo un momentino: le mamme che protestano per la mensa dei loro figli (la guerra del panino) e perché portarli a scuola in via degli Ulivi, con la storia del Palasalute, diventerà complicato per i prossimi due anni.
E il punto è questo: considerato che per la mensa sono state prese di sorpresa anche per via del Commissariamento della città, del Palasalute si direbbe che non ne sapessero niente. Trovo che sia positivo che le mamme s’indignino e magari mi piacerebbe anche che qualche volta si rivoltassero, ma diciamo che invece di farlo all’ultimo minuto, quando la frittata è fatta, sarebbe opportuno che lo facessero prima. Anche quando sono nella cabina elettorale e stanno per mettere, a colpo sicuro, la croce su un simbolo. Perché poi quando si tratta di protestare, giustamente protestano tutte, ma forse tra loro c’è chi del Palasalute non voleva nemmeno sentir parlare perché immaginava già come sarebbe andata a finire e forse, parlando con le amiche, si sentiva isolata, una mosca bianca.
Diciamola tutta: più della metà di loro si beve la storiella che raccontano gli amministratori, molto meno della metà fatica a berla e a digerirla, ma è la minoranza. Quindi alla parte più consistente consiglierei di riflettere prima e non dopo, perché quando i buoi sono scappati, è inutile chiudere le stalle.
Detto questo, la mia solidarietà va indistintamente a tutte le mamme.

Scritto da Angelo Amoretti

22 ottobre, 2012 alle 9:16

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La Seris, i panini e la trippa

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Vi invito a [ri]leggere l’articolo di Diego David pubblicato ieri sul Secolo XIX e a riflettere sul suo contenuto.

ANCHE IL COMMISSARIO TRAVOLTO DALLA “BATTAGLIA DEL PANINO”
Marchione:«Rimango al mio posto»
Intanto un gruppo di genitori ha inviato un esposto in Procura: chi ha sbagliato deve pagare

IMPERIA. «Mi assumo tutte le responsabilità per quanto è successo, ma non mi dimetto». Il commissario straordinario del Comune di Imperia, Sabatino Marchione, all’indomani della clamorosa “protesta del panino”che ha portato in piazza oltre 300 genitori inferociti che hanno bloccato addirittura il traffico sull’Aurelia, mentre altri prendevano letteralmente a “paninate” in faccia la delegazione comunale (Marchione, assente, è arrivato come sua abitudine solo nel pomeriggio di martedì), è pronto ad addossarsi tutte le colpe, ma non a dimettersi nonostante l’anomalia quasi assoluta di un commissario prefettizio contestato.
«Non sono abituato- ha proseguito Marchione – ad abbandonare la barca quando è in difficoltà. Dimettermi oggi significherebbe spogliarmi delle mie responsabilità, quindi non lo voglio fare».
Intanto, però, il caso mense è approdato negli uffici giudiziari. E’ stato depositato infatti già nella mattinata di ieri un esposto presso la procura della Repubblica del capoluogo.
I genitori (molti sono avvocati) vogliono vederci chiaro e «se qualcuno ha sbagliato-dicono-deve pagare. Valuterà la magistratura, ma se fossero rilevate responsabilità per negligenza o peggio per dolo, le teste stavolta devono saltare. Non è possibile che nel pubblico nessuno sia mai responsabile di nulla».
Marchione ha voluto addossarsi in prima persona tutte le responsabilità, ma è chiaro che all’interno del Palazzo qualcuno tra dirigenti e funzionari non ha fatto fino in fondo il proprio dovere, quantomeno allertando per tempo le famiglie.
A far nascere sospetti poi c’è anche lo sfogo (leggi dichiarazioni riportate dal Secolo XIX di ieri) della dirigente delle attività educative Sonia Grassi: «Credo che ci fossimo tutti presenti quando da agosto in avanti si è scatenata una battaglia politica sul tema, per cui chi prima non era a favore alla esternalizzazione adesso lo è, e viceversa».
A quale battaglia politica – e soprattutto condotta da chi, visto che il Comune è commissariato da maggio- si riferiva Grassi? Con ogni probabilità sarà la magistratura inquirente a verificare la sussistenza di eventuali condizionamenti esterni da parte di chi, essendo caduta l’amministrazione, non avrebbe avuto più alcun titolo per fare ingerenza nelle attività di Palazzo civico.
Un altro mistero in questa vicenda che ha visto come vittime i bambini è il management della Seris.
L’amministratore unico Pietro Salvo (38 mila euro di stipendio all’anno), già commercialista della società controllata al 100% dal Comune, ha ammesso candidamente di fronte alla platea di mamme, papà e nonni inferociti di «non capirne nulla in tema di ristorazione scolastica».
Magari sincero, ma viste le circostanze non proprio un bel biglietto da visita. Salvo ha quindi spiegato di aver dovuto “assumere”, appunto, tramite il suo studio di commercialista, in qualità di consulente, l’ex dirigente dei servizi sociali egià direttore della Seris, Gianfranco Mandara.
Mandara, infatti, essendo andato in pensione per legge, per un certo numero di anni non potrebbe occuparsi di società partecipate dell’ente per cui lavorava. Un bel modo, dunque,senza nulla togliere alle capacità del manager, di aggirare la norma e di far entrare dalla finestra ciò che la legge vorrebbe fuori dalla porta.

Diego David – Il Secolo XIX, 20 settembre 2012

Da questo articolo non si capisce di chi sono le teste che devono saltare in blocco?
C’è un dirigente, Pietro Salvo, che ammette di non capire nulla di una materia per cui è stato messo lì a dirigere e che ha dovuto assumere un consulente, Gianfranco Mandara, che ne capisse di più. Alla luce dei fatti, si direbbe che ci capisce poco anche lui.
C’è la dirigente delle attività educative, Sonia Grassi, che dichiara che ad agosto erano tutti presenti, quando si è scatenata la battaglia politica e giustamente David si pone delle domande che sono assai inquietanti.
C’è un Commissario Prefettizio, Sabatino Marchione, che si assume tutte le responsabilità, ma non si dimette. Ai miei tempi già dire: “Mi assumo le mie resposabilità” in politica significava lasciare l’incarico. Ma i tempi cambiano, si sa. Ma allora chi dava la rotta al Commissario?
Se me lo chiedo continuo a pensare a quell’articolo sul Secolo XIX dello scorso 16 maggio in cui Natalino Famà parlava del giallo della retromarcia di Emanuela Garroni, colei che in un primo momento era stata scelta dal Ministro Cancellieri per commissariare il nostro Comune e che poi era stata sostituita da quello attuale.
Infine: i politici che stavano e che staranno in consiglio comunale, non farebbero meglio a occuparsi un po’ di più di quello che succede negli uffici del Comune e delle società partecipate? Oppure c’è un po’ di trippa per tutti e quindi conviene chiudere un occhio, se non due?

Scritto da Angelo Amoretti

21 settembre, 2012 alle 8:51

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La guerra del panino [II]

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Abbiamo qui un dirigente che per fare il proprio mestiere deve avvalersi di un consulente. Non è l’unico caso in Comune: pare che svariati dirigenti abbiano avuto necessità di rivolgersi a persone terze per piantare dieci alberi, per dire.
E penso sia giunta l’ora di farla finita: o i dirigenti sanno fare il loro mestiere, o si dislocano in altri uffici, al limite a fare fotocopie, se proprio non li si vuole licenziare.
Chi paga il Dottor Mandara? Noi contribuenti o l’amministratore di tasca sua?

[...] L’amministratore unico Pietro Salvo (38 mila euro di stipendio all’anno), già commercialista della società controllata al 100% dal Comune, ha ammesso candidamente di fronte alla platea di mamme, papà e nonni inferociti di «non capirne nulla in tema di ristorazione scolastica».
Magari sincero, ma viste le circostanze non proprio un bel biglietto da visita. Salvo ha quindi spiegato di aver dovuto “assumere”, appunto, tramite il suo studio di commercialista, in qualità di consulente, l’ex dirigente dei servizi sociali e già direttore della Seris, Gianfranco Mandara.
Mandara, infatti, essendo andato in pensione per legge, per un certo numero di anni non potrebbe occuparsi di società partecipate dell’ente per cui lavorava. Un bel modo, dunque, senza nulla togliere alle capacità del manager, di aggirare la norma e di far entrare dalla finestra ciò che la legge vorrebbe fuori dalla porta.

Diego David – Il Secolo XIX, 20 settembre 2012

Scritto da Angelo Amoretti

20 settembre, 2012 alle 12:08

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Precisazioni del Comitato Spontaneo Genitori

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Il Comitato Spontaneo Genitori mi ha inviato questa mail che pubblico volentieri:

Dopo tutte le inutili polemiche di questi giorni, volevamo chiarire che, il Comitato Spontaneo Genitori è composto da tutti coloro che, in maniera assolutamente volontaria, hanno apposto la loro firma sul documento che abbiamo fatto girare nelle scuole della città. Detto questo è bene anche chiarire che il Comitato sarebbe anche potuto chiamarsi “Genitori Incainiti” o “Salviamo i nostri figli dai Panini” o in qualunque altro modo, senza che per questo debba essere considerato come una entità politica o politicizzata.
Al riguardo della frase incriminata del nostro comunicato, vogliamo precisare che, l’unica interpretazione da dare alla stessa può sintetizzarsi così: meglio un qualunque sindaco di un qualunque colore politico che un commissario prefettizio. Punto. Questo, e solo questo era ed è il nostro messaggio.
A tutti coloro che si sono sbizzarriti sui giornali online e sui blogs locali vogliamo dire che se proprio c’era da montare polemiche assurde o strumentalizzare le nostre parole, vi erano altre, ben più visibili possibilità.
Giusto per fare alcuni esempi: nessuno ha notato che in mezzo al presidio davanti al Comune dove, sia detto per inciso, eravamo anche noi, si aggiravano, rilasciando interviste, anche noti esponenti delle forze sindacali celati, questi si, sotto il nome di Comitato Buona Scuola? Questa non è forse politica?
Non era a questo punto molto meglio esporre i loghi dei sindacati d’appartenenza uscendo allo scoperto? Ecco su questo tutti zitti.
E che dire del fatto che il Commissario Prefettizio abbia preferito mandare al “macello” uno dei suoi sub commissari e non fosse presente al ricevimento della delegazione di genitori? Certamente quest’appuntamento non rivestiva l’importanza delle Vele d’Epoca o delle Frecce Tricolori dove, al contrario faceva bella mostra di sè? Voilà, anche qui tutti in silenzio!!
Per concludere, pensiamo che tutto questo gran parlare sul nome assolutamente provvisorio dato a questa iniziativa sia del tutto ridicolo e privo di fondamento. La nostra unica speranza è quella che i nostri figli tornino ad essere trattati da esseri umani con il loro bel pranzo caldo. Quando saremo riusciti in questa impresa il Comitato Spontaneo Genitori non esisterà più.
Meditate gente…meditate…

Scritto da Angelo Amoretti

19 settembre, 2012 alle 15:47

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La protesta del panino

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Premesso che trovo aberrante giocare sulla salute dei bambini, non riesco a capire da chi sia stata organizzata oggi la manifestazione dei genitori, davanti al Comune, contro la soppressione del pasto caldo messa in atto dalle mense scolastiche a danno dei bambini di svariate scuole.
Sul Secolo XIX di oggi [che strano, fino a qualche giorno fa della vicenda si occupava Diego David, oggi la patata bollente è passata a Milena Arnaldi e Ino Gazo nda] leggo che una mamma indignata dice: “Sapremo difenderci anche senza un “Comitato genitori” che nessuno di noi ha eletto e che non ci rappresenta“.
Solo che su Sanremonews, alle 19.44 di ieri sera, è apparso un comunicato del Comitato Spontaneo dei Genitori che se si fosse risparmiato le ultime quattro righe, avrebbe avuto la mia piena solidarietà:

[...] Un ringraziamento particolare va a tutte le forze politiche che, dimettendosi, hanno permesso l’arrivo di questa, per fortuna provvisoria, scellerata amministrazione. La battaglia per un diritto fondamentale quale la salute dei nostri figli è appena cominciata.

Dunque c’era una parte di genitori che non apparteneva ad alcun Comitato [e comunque, detto per inciso, un comitato non si elegge, si costituisce; di solto è apartitico; recepisce le richieste dei componenti, che di solito combaciano, e non fa politica; è composto da persone che provengono da non importa quale sponda politica, come il Comitato Genitori per una "Buona Scuola", per capirci, su cui torno tra poco] e una parte che apparteneva al Comitato di cui sopra. Ho scritto su Facebook che la manifestazione mi è sembrata strumentalizzata proprio perché avevo letto quelle quattro righe finali del suo comunicato.
Perché sarebbe ora di finirla con il disco rotto “se Strescino non fosse stato costretto a dimettersi non saremmo a questo punto” ed è logico che chi lo dice sta facendo politica, magari a sua insaputa, mentre sarebbe opportuno cercare di risolvere il problema, eventualmente avanzando anche delle proposte.
Giusto come cerca di fare il Comitato genitori per una “Buona Scuola”, per dire.
Loro hanno parlato con il Commissario Prefettizio e non avendo avuto soddisfazione, intendono sottoporre il problema direttamente al Prefetto Fiamma Spena, trattandosi anche di ordine pubblico.
E nel frattempo, come potete leggere nel post precedente, hanno indetto un’assemblea per il giorno 20, giovedì, alle ore 18,30, presso la sala delle opere parrocchiali di via Verdi.
Questo Comitato intende fare proposte serie che aveva già avanzato durante il convegno “Buona mensa…buona scuola” lo scorso 21 dicembre. E a sentir loro, quello fatto stamattina da comitati/non comitati è stato uno sgambetto bello e buono.
In ogni caso pare che qualcosa si sia ottenuto: da lunedì forse torneranno i pasti caldi per i bambini. Ma il problema è solo rimandato: la sensazione è che non si sia affatto abbandonata l’idea di privatizzare la Seris e chi voleva privatizzarla sono alcuni di coloro che adesso mettono il disco rotto di cui sopra, tanto per capirci.

Scritto da Angelo Amoretti

18 settembre, 2012 alle 17:22

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La questione SERIS e “la protesta del panino”

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Ricevo e pubblico:

Chi crede che bloccando le strade può risolvere i problemi delle mense scolastiche non fa un servizio ai nostri figli e sbaglia.
Il Comitato genitori per una Buona Scuola da venerdì, giorno in cui ha incontrato il Commissario Prefettizio (proprio su questa tema), sta lavorando per cercare una via di uscita ad una situazione che appare assai complessa.
I genitori e le forze migliori di questa città , politiche e sociali, sono pertanto invitate il giorno 20, giovedì, alle ore 18,30, presso la sala delle opere parrocchiali di via Verdi , per discutere assieme le proposte che il Comitato intende avanzare.
Lavoriamo assieme nell’interesse dei nostri figli e della nostra città.

Il comitato genitori per una ” Buona Scuola”

Scritto da Angelo Amoretti

18 settembre, 2012 alle 16:04

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Il Partito Democratico e la questione SERIS

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Il Partito Democratico interviene sulla questione SERIS:

La questione SERIS è l’ultima delle questioni che si possono affrontare con il metodo della scure sui tagli alla spesa pubblica.
La stessa “spending review” titola “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini. Nel momento in cui si opera su società che i servizi debbono erogarli ai cittadini più deboli e vulnerabili, ed in particolar modo ai bambini, è del tutto inaccettabile che si proceda senza cercare disperatamente, nelle pieghe normative, soluzioni degne di un Paese civile e con l’attenzione ai servizi sociali di carattere fondamentale che il nostro Paese ha sempre garantito.
Materie come queste non possono e non debbono essere affrontate con un approccio tecnicista.
Il legislatore stesso ha fornito elementi utili a salvare il servizio, laddove ha escluso dall’applicazione del Patto di Stabilità le società che operano sui servizi sociali ed educativi e la dalla stessa “spending review” le società che erogano servizi alle pubbliche amministrazioni per quote di fatturato 2011 inferiori al 90% (come SERIS che eroga direttamente ai cittadini buona parte dei propri servizi) e le società che “svolgono servizi di interesse generale, anche aventi rilevanza economica”.
Se non si vuole rischiare di interrompere di fatto un pubblico servizio si affronti nuovamente la questione con maggior coraggio e scrupolo.
Siamo disponibili già fin da ora a condurre in ogni sede questa battaglia di civiltà e a incontrare il Commissario e l’amministrazione Comunale, e tutti coloro che si renderanno disponibili, perché si valutino le nostre proposte.

Fabrizio Risso – Segretario Cittadino PD
Franco Borzone – Segretario Circolo PD di Oneglia
Graziella Battistin – Segretario Circolo PD di Porto Maurizio
Giuseppe Zagarella – Capogruppo uscente Gruppo PD Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

17 settembre, 2012 alle 14:57

Giuseppe Zagarella [PD] replica a Fossati [FLI] sul caso Seris

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Ricevo e pubblico la replica di Giuseppe Zagarella, capogruppo del PD in consiglio comunale, a Giuseppe Fossati di FLI che aveva rilasciato questo comunicato:

E’ ormai prassi quotidiana, per me, lo confesso, scegliere di non leggere, per evitare di perdere tempo prezioso, i “bollettini orari” del collega Fossati, ma a quello di ieri sull’incontro avvenuto con i sindacati sulla questione SERIS intendo replicare avendolo purtroppo letto.
Capisco che Fossati ha l’esigenza di tentare disperatamente di dimostrare anche l’indimostrabile, e di smarcarsi il più possibile, in zona Cesarini, dalla scelleratissima esperienza politico amministrativa delle destre imperiesi di cui è stato sostenitore, autore, attore e regista in questi lunghi anni.
Buon per lui, può farsi forte della nota presenza in Provincia del terribile e virulentissimo virus della inconsapevolezza, motivo per cui il pasticcio portuale, come quello SERIS…, sono notoriamente avvenuti a sua insaputa, essendo stato lui in prima persona di volta in volta solo consigliere, capogruppo, assessore.
Per sua informazione, però, noi siamo ancora pienamente nelle nostre facoltà, e lungi dall’essere inconsapevoli, non lo abbiamo invitato alla riunione con i sindacati per la questione SERIS per una semplice quanto ovvia e banalissima considerazione: non ci risulta, come non risulta ai nostri colleghi, che lui sia in minoranza, e tanto meno ci risulta che condivida il percorso chiaramente sostenuto da PD, SEL, RC, Lista Civica ed UDC per interrompere l’imbarazzante sceneggiatura messa in atto ogni giorno di più dalla “nuova era Strescino”.
Era in cui la città vede una pseudo maggioranza/minoranza composta da sei/otto consiglieri su quaranta che ritiene di poter, in barba a qualunque principio di democrazia, amministrare, nominare le partecipate, governare una città, senza però proporre alcunché di concreto in tal senso.
Il nostro contributo per tentare di porre un argine agli errori madornali di prospettiva compiuti dal “Fossati prima edizione” con la SERIS lo abbiamo potuto portare, negli ultimi tempi, solo quando ci è stato fatto l’onore di conoscere, dopo tanto fumo mediatico messo in campo da lui e dal Sindaco, il contenuto della delibera di oggi. Ovvero solo ieri.
E’ stato a quel punto che una normale riunione di confronto, da noi pubblicamente richiesta, è diventata, correttamente e per il bene della SERIS e dei suoi lavoratori, una riunione operativa e propositiva, come doveroso, visto che, ahimé, la delibera gentilmente anticipataci dall’assessore (da lui indicato al Sindaco per la nomina) era talmente insufficiente da evidenziare da un lato l’incapacità della Giunta di fornire un utile indirizzo perché troppo debole nella legittimazione politica e dall’altro la necessità di un intervento urgente da parte di tutti, visto che in questo ultimo mese lui era probabilmente più impegnato a proclamare che a contribuire a risolvere.
Pur consci del fatto che si parla di uno dei più illuminati strateghi cittadini, e che lui probabilmente condivide l’opinione dei suoi storici compagni di avventura che ci ritengono dei “baluba” si metta l’anima in pace; il pasticcio SERIS lo ha combinato lui. Quello del Porto, lui insieme ai suoi colleghi. Lo “Strescino bis” pure.
Ci dica Fossati, però, dall’alto della sua posizione illuminata, se si riconosce anche nell’enorme novità apportata oggi dall’amministrazione, che a noi sembrerebbe tanto avere il sapore della politica scilipotiana, con le recenti nomine ad AST e Imperia Yacht.
E ci dica in cosa si distingue questo modo di far politica da quello giustamente esecrato da chi oggi della peggiore politica ha le scatole piene.
Sono assolutamente certo del fatto che ci convincerà con elevatissime argomentazioni, e si dimostrerà vero interprete della presente fase politico amministrativa.

Imperia, 10 maggio 2012
Il capogruppo PD in Consiglio Comunale a Imperia – Giuseppe Zagarella

Scritto da Angelo Amoretti

10 maggio, 2012 alle 15:25