Intervista esclusiva allo scrittore Marino Magliani

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Marino Magliani Marino Magliani è nato a Dolcedo, in provincia di Imperia, il 30 luglio del 1960. Scrittore e traduttore, ha pubblicato i romanzi Molo Express, Prove tecniche di solitudine (Centro editoriale imperiese) e L’estate dopo Marengo (Philobiblon). Vive e lavora a IJmuiden, sulla costa olandese. Almeno una volta all’anno ritorna nella sua Valle Prino e quest’anno ha presentato il suo nuovo romanzo “Quattro giorni per non morire“, edito da Sironi, alla Fiera del Libro di Imperia e a San Biagio della Cima. Il prossimo 7 luglio, alle 22, lo presenterà al Parasio, nell’ambito della seconda edizione di Mare Noir.
Ho incontrato Marino Magliani al Baretto di Oneglia e questa è l’intervista che ne è scaturita.

ImperiaParla: Che sensazioni prova quando torna nella sua Valle?
Marino Magliani: “Se non dovessi mai più tornare, sappiate che non sono mai partito”. Da qualche parte ho letto qualcosa di simile. Credo che sia la Bibbia dell’emigrante. Sono nato a Dolcedo, in un posto che un tempo era ospedale e ora è un ricovero per anziani, però la mia infanzia l’ho trascorsa a Prelà. Accompagnavo mia madre negli uliveti e vagavo per le terrazze. Non era un’epoca in cui vivevano a Prelà altri bambini della mia età. E così c’erano tutte le condizioni per passare il tempo a inventare storie. In terza elementare ho convinto mia madre a mandarmi in un collegio dove avevo sentito dire che vivevano altri bambini e dove c’erano campi di calcio e di pallacanestro. E’ stata la prima volta che mi sono allontanato da solo dalla Valle e non sono mai più tornato.

ImperiaParla: Quali sono state le Sue letture da ragazzo?
Marino Magliani: Non ero un gran lettore, non ce n’era bisogno, troppo preso dal resto: mi sembrava che gli affabulatori della Valle bastassero e avanzassero. Erano vecchi, seduti sui gradini del carruggio, un orologio che rantolava nella sacrestia e il respiro del Prino, e i vecchi che narravano la magia di una Liguria andata. Raccontavano di partigiani che scendevano dai monti e di bisce grandi quanto il braccio che si nutrivano di bambini e di un mondo che per un soffio ho fatto in tempo a conoscere. Inevitabilmente tutto ciò che sentivo sarebbe confluito nei miei romanzi.

ImperiaParla: E’ questo il motivo per cui la Liguria è sempre presente nei suoi romanzi?
Marino Magliani: Credo di sì, la mia regione narrativa è la Valle Prino. Ora vorrei davvero raccontare altro, ne sento il bisogno.

ImperiaParla: Mi pare di capire che Lei abbia già in cantiere un nuovo romanzo.
Marino Magliani: In realtà ho ancora qualche storia ligure con la quale sto trafficando, quando parlo di bisogno è proprio per dire che vorrei scappare anche sulla carta dalla Liguria e non farmi tentare, come spesso mi succede, da personaggi che poi mi chiedono di fare un salto da queste parti. Vorrei una storia olandese: vivo accanto al mare in un posto di dune e boschi. Mi piacerebbe descrivere quel mondo e quel popolo, raccontare la nebbia e i canali, magari costruire dei paralleli con la Liguria, ecco vede che non posso stare senza raccontare di nuovo la Liguria…

ImperiaParla: Allora, da imperiese purosangue, mi sorge spontanea una domanda: che tipo di amore, se di amore si tratta, sente per la Sua Valle?
Marino Magliani: La Liguria è una delle più emoziananti fra le terre emerse, ha scritto Dario Voltolini nell’introduzione di “Quattro giorni per non morire”. Sento esattamente un’emozione incredibile, quando dai miei orti, la sera, ascolto il Prino, ma poi so che non potrebbe durare, perché in Liguria non riesco a scrivere, progetto, leggo, scendo al mare, ma il tempo per scrivere lo trovo solo nella mia stanza in Olanda.

ImperiaParla: E’ rimasto soddisfatto dell’accoglienza avuta alle recenti presentazioni del Suo ultimo romanzo?
Marino Magliani: Moltissimo, ho presentato il romanzo a San Biagio della Cima, tempio di biamontiana memoria, e alla Fiera del Libro di Imperia. Avevo già presentato il romanzo all’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam per il quale collaboro.

ImperiaParla: A parte la produzione letteraria, mi puo’ dire qualcosa a proposito della sua attività di traduttore?
Marino Magliani: Sono interprete e traduco per alcune agenzie, occupandomi anche di traduzioni letterarie. In questo periodo sto lavorando alla traduzione di alcuni testi di un bravissimo poeta e narratore argentino, Carlos Vitale.

ImperiaParla: Spero di rivederla presto e di leggere qualcos’altro di Suo.
Marino Magliani: Lo spero anch’io e chissà che non possa essere molto presto. Sicuramente, in previsione di una mia nuova uscita editoriale, sarei felice di parlarne di nuovo con ImperiaParla.

Ringrazio Marino Magliani per la disponibilità e ricordo ai visitatori che il 7 luglio alle 22 lo scrittore sarà presente a Mare Noir.

Scritto da Angelo Amoretti

15 giugno, 2006 alle 16:35

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