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Dai quotidiani locali

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Da Il Secolo XIX del 27 aprile 2008 (il grassetto è mio)

Entroterra nel mirino della procura
Aperta una indagine sull’attività del “Gal per lo sviluppo rurale”

Il presidente dell’ente, Pierluigi Leone, raggiunto da un avviso di garanzia. Annullata l’assemblea dei soci del 23 aprile.
Rinviata a data da destinarsi l’assemblea dei soci del Gal, il Gruppo di azione locale che si occupa dello sviluppo delle zone rurali.
La riunione era stata convocata lo scorso 3 aprile e avrebbe dovuto svolgersi il 23 dell ostesso mese, ma il consiglio di amministrazione della società all’ultimo momento ha stabilito di rinviarla. L’improvvisa decisione dà corpo alle voci che da giorni circolano in città e nei comuni dell’entroterra, ambito di azione del Gal. Voci secondo cui il presidente della srl, Pierluigi Leone, in quota a Forza Italia, si sia dileguato e, giallo nel giallo, a quanto pare per problemi con la giustizia. Leone, che è anche presidente della Comunità montana dell’Olivo, sarebbe al centro di un’inchiesta della procura della Repubblica. Da palazzo di giustizia nessuna conferma, ma neppure smentite in ordine all’indagine che sarebbe stata è condotta dalla Guardia di Finanza. Le fiamme gialle avrebbero effettuato alcune perquisizioni e sequestrato documenti ora al vaglio del magistrato titolare dell’inchiesta. La società presieduta da Pierluigi Leone ha il compito di gestire i fondi chel’Unione europea assegna per valorizzare le risorse specifiche di ogni territorio rurale, per favorire lo sviluppo economico e sociale, evitare lo spopolamento, salvaguardare il territorio e conservare il patrimonio culturale. Il Gal “ Sviluppo delle valli del Ponente” è stato costituito tra soci privati e pubblici. Ne fanno parte le Comunità montane dell’Olivo, dell’Arroscia e Intemelia, le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Cia, Federazione coltivatori diretti, l’Unione provinciale agricoltori, la Lega ligure delle cooperative, l’Unione industriali della provincia di Imperia e l’amministrazione provinciale.
Il territorio su cui agisce il GAL è rappresentato da quasi tutti i comuni montani della provincia di Imperia, molti dell’area di Albenga e Finale ligure in provincia di Savona, oltre ad alcuni comuni floricoli fra Sanremo e Ventimiglia.

Scritto da Angelo Amoretti

2 maggio, 2008 alle 16:00

Dai quotidiani locali

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Da La Stampa del 30 aprile 2008 (il grassetto è mio)

Dolcedo, i primi nomi sotto inchiesta
Lottizzazione un terremoto giudiziario che coinvolge tecnici e professionisti. Contestato anche l’abuso d’ufficio.

C’è anche il geometra del Comune tra i cento indagati a Dolcedo per la maxi lottizzazione abusiva. Settanta villette realizzate in terreni a esclusivo uso agricolo, in barba alle disposizioni della Provincia che tutelano il territorio. Massimo Dema, il dipendente dell’ufficio tecnico che doveva controllare le pratiche edilizie, s’era fatto a sua volta la casa a Santa Brigida, anch’egli in un terreno destinato a ospitare casomai una fattoria gestita da contadini. Ma non è l’unico tecnico a essere finito nel mirino del pubblico ministero Ersilio Capone, il Torquemada dell’edilizia, come è già stato soprannominato per la sua specializzazione a trattare gli abusi. Indagati per aver avallato un’operazione urbanistica a dir poco disinvolta – l’accusa è di abuso d’ufficio – sono gli ex componenti della commissione edilizia integrata di Dolcedo: i geometri Giuseppe Ghiglione ed Enzio Ranise, l’ex segretario comunale Giorgio Santini, in pensione da circa un anno, l’ingegner Mario Sibilla e il geologo Lionello Belmonte, che tra l’altro è dipendente part time della Provincia. Un bel pasticcio dal momento che le indagini condotte dal comandante dei vigili di Dolcedo Gianmarco Danio e dai carabinieri della Stazione diretti dal maresciallo Antonio Ficca, sono partite proprio su input dell’Amministrazione provinciale (ma a sua volta tutto è stato originato da un esposto anonimo firmato da un inesistente Giovanni Ascheri e risalente addirittura al 1997, riemerso da qualche cassetto ammuffito).
Il funzionario provinciale delegato alla protezione del territorio dagli abusi edilizi, Marcello Moraldo, che è anche presidente della Comunità Montana Argentina-Armea ed ex sindaco di Molini di Triora, ha scandagliato a fondo le aree intorno a Dolcedo. Quindi ha fatto partire le lettere di contestazione indirizzandole ai diretti interessati e al sindaco, Marco Ascheri. Le villette abusive in parte già abitate in parte ancora da finire (in questo caso i lavori sono stati sospesi) si trovano in Regione Colombera, Colle Lupi, Santa Brigida e nelle vicinanze di Ripalta. Tre abitazioni in costruzione in località Colombera sono state sequestrate, e i sigilli sono stati messi curiosamente anche al materiale edile, perchè i lavori erano proseguiti nonostante lo stop. Un particolare: alcuni degli immobili sono sorti in zone dove, nel recente passato, erano scoppiati incendi. Ebbene, c’è una legge regionale che vieta di edificare per dieci anni in terreni interessati da roghi (e per tre di portarci al pascolo le bestie). Quanti hanno rispettato la norma e quanti ancora l’hanno fatta rispettare?

Scritto da Angelo Amoretti

2 maggio, 2008 alle 15:57