Archivio per la categoria ‘Consiglio comunale’

Dario Dal Mut interviene sul Consiglio Comunale del 14 marzo

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Ricevo e pubblico:

Le dichiarazioni dell’Assessore Leone inerentemente l’abbandono della seduta del Consiglio Comunale da parte della Minoranza sono fuorvianti. Non è affatto vero che l’abbandono dell’Aula Consiliare è stata una “via di fuga” dell’opposizione per uscire dall’imbarazzante situazione in cui si è messa. E’ vero invece l’esatto contrario e cioè che la Maggioranza, con un “colpo di mano”, sovvertendo gli accordi presi nella conferenza dei capogruppo trova la sua via di fuga alla discussione ed alla critica che sarebbe arrivata dai banchi dell’opposizione. Gli accordi presi nella riunione dei capigruppo erano di consentire all’assessore un aumento dei tempi per permettergli di argomentare la proposta della maggioranza e discutere, per prima, la mozione del Consigliere Indulgenza che giace in attesa nei cassetti Comunali da parecchi mesi; successivamente si doveva discutere il punto all’ordine del giorno proposto dalla Minoranza; quello stesso punto che la maggioranza non ha permesso, con un altro “colpo di numeri” di discutere nella precedente assise. Per ultima si doveva discutere il punto proposto dalla maggioranza.. Questi erano gli accordi presi nella riunione e gli accordi, intercorsi tra gentiluomini, andrebbero rispettati per due serie di ragioni: la prima, per evitare di finire in bassa classifica nella famosa scala degli uomini di Leonardo Sciascia e, la seconda, per quel senso di responsabilità e di correttezza che dovrebbe essere il primo punto all’ordine del giorno di ogni consigliere comunale che rappresenta, ogni uno per la propria parte, la Città di Imperia. Oltre alla questione giuridica, già abbondantemente argomentata da altri Consiglieri Comunali dell’opposizione, esiste, una questione di correttezza e di dignità politica e sovvertire all’ultimo momento questo accordo io credo sia un atto di scorrettezza politica e di mancato rispetto nei confronti dell’opposizione tutta.. Certo , l’Assessore motiva l’iniziativa sostenendo che per le pratiche in discussione, riguardanti il porto e la portualità, la Maggioranza ha chiesto ripetutamente di accorpare la discussione e che la Minoranza, in malafede, ha rifiutato. Anche questo è stato discusso in sede di riunione dei capigruppo e in quella sede, dopo una discussione si è deciso che le pratiche sarebbero state discusse, con i tempi, allungati separatamente quindi nessuno dell’opposizione era ed è in malafede e se, quanto si discute e si decide nella conferenza dei capigruppo, poi non viene rispettato mi chiedo allora a cosa possano servire queste riunioni. In democrazia credo che alla minoranza sia consentito poter discutere, come meglio crede, le proprie proposte, magari separatamente dalle argomentazioni della Maggioranza per non fare troppa confusione. Non credo ci sia malafede in tutto questo anzi in malafede è chi sostiene il contrario imponendo con la forza dei numeri, ma con la debolezza delle argomentazioni, la propria determinazione. Se, come sostiene, “in un consesso democraticamente eletto è del tutto normale che alla maggioranza spetti il compito propositivo” è altrettanto vero che in un consesso democraticamente eletto alla minoranza spetta di scegliere come discutere le proprie controproposte; le proprie mozioni ed i propri punti all’ordine del giorno, come meglio ritiene opportuno senza lezioni sull’opportunità e/o sul metodo …. se poi esiste un accordo preventivo sarebbe corretto rispettarlo ed a maggior ragione dovrebbe rispettarlo chi ha una maggioranza certamente consistente nei numeri…. E’ un fatto di etica, di legalità e di correttezza.

Dario Dal Mut – Consigliere Comunale – Gruppo IdV Imperia –

Scritto da Angelo Amoretti

16 marzo, 2011 alle 9:08

Sul Consiglio Comunale di ieri [III]

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Ricevo e pubblico:

Se il consiglio comunale è il luogo del “fango e del chiacchiericcio” come si è fascisticamente espresso il giovane consigliere Dulbecco, si capisce che l’atteggiamento della maggioranza sia così irridente nei confronti dei diritti della minoranza.
Gli Strescino- boys applicano costantemente la tattica del colpo di mano, se ne infischiano dei diritti elementari, fanno continue prove di forza sulla base dei numeri.
Così ieri sera sono riusciti in sprezzo ad ogni Regolamento consigliare a impedirci di illustrare una mozione che si trascina dal 14 novembre e a negarci di trattare il punto all’o.d.g. sul porto che avevamo tutti i diritti, a prescindere dalle considerazioni di opportunità dell’Amministrazione, di affrontare già dal 21 febbraio. Il Regolamento, ricordo a Gazzano e Leone, non ragiona in termini di opportunità ma di ammissibilità perché, naturalmente, se non fosse così la maggioranza potrebbe respingere, sulla base delle propri convenienze, ogni richiesta della minoranza.
Devo anche aggiungere che, considerato il clima, sono propensa a pensare che, se fossimo rimasti in aula, esaurito il punto posto all’o.d.g. dall’Amministrazione, la maggioranza ieri sera avrebbe fatto mancare il numero legale nel momento in cui avrebbero dovuto essere discussi i temi posti dalla minoranza, come indirettamente conferma Leone nella sua dichiarazione.
In sostanza le forzature antidemocratiche sono da tempo continue, insultanti e rendono impossibile alla minoranza svolgere il proprio ruolo, un ruolo che è legittimato dal voto popolare esattamente come quello della maggioranza.
Questa situazione di protratto disagio spiega la nostra reazione. Non è un Aventino ma vuole segnalare in maniera forte una situazione diventata insostenibile. Esprimeremo le nostre valutazioni al Prefetto in maniera ufficiale e per evidenziare che nel Comune di Imperia c’è un “ problema di democrazia” useremo tutti gli strumenti legali, a cominciare dall’utilizzo massiccio e sistematico di tutti i mezzi che ci dà il Regolamento, dalle mozioni alle convocazioni dei Consigli,
Quindi non siamo usciti dall’Aula per “vigliaccheria” come ha detto qualche consigliere tanto zelante quanto allineato; e nemmeno come “via di fuga” (versione Leone) da una situazione che ci vedeva senza parole.
Purtroppo avevamo tanto da dire perchè pensiamo che i problemi sul tappeto nel Porto Turistico ci siano ancora tutti e che la sentenza del TAR non sia né l’assoluzione del passato, né la risoluzione dei tanti problemi del presente. E abbiamo molti argomenti per dimostrarlo, a partire dai contenuti delle relazioni dell’ing. Lunghi e dell’arch. Calzia, consegnate il 28 dicembre 2010, in ottemperanza alla famosa delibera consigliare di settembre. Io, come credo tutti i consiglieri di opposizione, sono pronta a un confronto pubblico in qualsiasi sede con qualsiasi esponente della maggioranza, a partire da Leone, per discutere di questi temi.
Certo che la delibera presentata ieri sera dall’Amministrazione era veramente disperante, come “proposta”, sulla base della quale regolare la discussione era totalmente inesistente: si è trattato della richiesta di una delega in bianco al Consiglio Comunale per trattare sottobanco con Caltagirone e gli altri soci privati la questione dei presunti risarcimenti danni che questi ultimi potrebbero richiedere al Comune. E’ una delibera illegittima come segnaleremo agli organi competenti, ma soprattutto è la dimostrazione che la sentenza del TAR ha ulteriormente indebolito la contrattualità del Comune. Non hanno sottoposto al Consiglio, la cui importanza è stata sottolineata anche dal TAR, una proposta organica di intervento per risolvere la “montagna” di problemi aperti, sulla base anche di quanto stabilito dalla maggioranza stessa nella delibera di settembre, ma hanno richiesto l’avallo preventivo a quello che sarà, se ci sarà, un accordicchio.
Purtroppo non sono ottimista sull’esito di questa storia perché vedo che il Sindaco si è arroccato e sta proponendo una dialettica politica sempre inutilmente polemica, da assemblee studentesche. Ieri sera ha accusato la minoranza di danneggiare l’immagine della città, senza rendersi conto che interpretiamo un sentimento fortemente presente tra i nostri concittadini,anche illustri,non pensiamo certo che sia di tutti, ma abbiamo il diritto e il dovere di rappresentarlo sia nei contenuti sia, e soprattutto, nella volontà di difesa della legalità a tutti i livelli.

Carla Nattero – Consigliere comunale “Sinistra per Imperia”

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2011 alle 17:53

Sul Consiglio Comunale di ieri [II]

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Ricevo e pubblico:

SULLE AFFERMAZIONI DEL SINDACO
Leggo dalle agenzie la seguente affermazione del Sindaco Strescino nel corso del suo intervento durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri: “Gli urlatori, giunti in aula nell’ultimo consiglio comunale, sono l’esempio di questa sinistra. Noi sappiamo che erano orchestrati da un consigliere d’opposizione che gli diceva quando urlare, quando fischiare e quando stare zitti”. Data la gravità dell’affermazione, resa ancor più disgustosa dal suo carattere allusivo, chiedo pubblicamente che, in caso di conferma di quanto riportato, egli assuma la responsabilità di dire immediatamente a chi si riferisce. Sappia, inoltre, che, quale prima iniziativa, ci riserviamo di segnalare al Prefetto anche questa sua ultima esternazione, che si aggiungerebbe alle altre di cui si è reso protagonista sin dalla scorsa estate.

Pasquale Indulgenza – capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2011 alle 15:32

Sul Consiglio Comunale di ieri

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Tra tutte le notizie riguardo il consiglio comunale di ieri sera, questa non l’ho letta da nessuna parte.
Se non ho sentito male – e prego chi mi legge di verificare: forse qualcuno ha sentito meglio o guardato il consiglio in televisione – il vicesindaco Rodolfo Leone, durante il suo intervento, ha citato un articolo su Repubblica di Vittorio Coletti dicendo le testuali parole: “Un certo Vittorio Coletti…” e ne ha letto alcuni passaggi. Poi ha aggiunto: “Mi dicono che Vittorio Coletti insegni storia della lingua italiana all’università di Genova, quindi è un incompetente“.
Sentirlo parlare così mi ha dato un fastidio che non potete immaginare perché Leone lo ha fatto con una supponenza disarmante, perlomeno alle mie orecchie.
Non so se l’articolo a cui si riferiva l’autorevole vice sindaco sia questo che riporto, ma non ha importanza. Quello che conta è, ripeto, l’effetto che mi hanno fatto quelle maniere.

Porto di Imperia come capire chi perde e chi guadagna
Ha suscitato scalpore a Imperia la decisione del Tar di annullare la revoca della concessione del nuovo porto turistico alla Porto di Imperia spa deliberata dall’ ufficio Demanio dello stesso Comune del Capoluogo che è socio della società in questione. Il dirigente dell’ ufficio porti, l’ ing. Lunghi, l’ aveva disposta, ma, secondo il Tar, senza averne la competenza giuridica. Il Tar dice ora al funzionario che avrebbe dovuto muoversi di concerto con i suoi superiori, ritenendo, a quanto pare, che la legge debba essere al servizio della politica. In ogni caso, come poteva farlo Lunghi, se dai suoi superiori ha ricevuto minacce (che ha denunciato) e (parole di uno di loro) “calci nel sedere”? Ora il Pdl dei costruttori esulta alla vittoria della città positiva contro i disfattisti di sinistra. Vediamo allora se la città ha davvero vinto, partendo dal fatto che, come abbiamo scritto più volte, non è in linea di diritto che si vincono o si perdono le battaglie politiche e morali. E dunque. Ecco i fatti, molto semplificando. Poniamo che il Comune di Imperia sia un qualsiasi signor A che possiede un enorme terreno in centro città, parte incolto e abbandonato, parte (=il vecchio bacino di Porto Maurizio) attrezzato a parcheggi, posti barca, altre strutture ecc. Il signor A cede a una Società, di cui è socio con i signori B e C, questo terreno, sia l’ incolto che l’ attrezzato. LA SOCIETÀ si impegnaa costruire sull’ area in questione, poniamo, un palazzo di dieci piani e a conservare e dove occorre ammodernare i manufatti preesistenti. Il socio B si incarica dei lavori e prende per sé, a titolo di compenso, sette piani dell’ ipotetico nuovo palazzo e relative sette parti delle strutture che già c’ erano.I tre piani dell’ edificioe il terzo restante delle altre strutture toccano ai tre soci in parti uguali. Quindi un decimo a testa, e B aggiunge il suo ai sette che gli toccano per i lavori eseguiti. Quanto ha guadagnato il socio A dall’ operazione cui ha partecipato con l’ enorme terreno in parte già funzionale e redditizio? Un piano su dieci e un decimo di tutto il resto. Quanto ha guadagnato il socio B, che ha costruito? Otto piani del palazzo e otto decimi del rimanente. In realtà di più. Perché lui parteciperà, come gli altri due soci (la Società infatti non solo costruisce il porto, ma lo gestisce), agli utili prodotti dall’ uso degli spazi attrezzati. Si dirà. Ma anche il socio A, oltre al decimo che gli spetta, avrà la sua quota di utili dall’ attività di approdo, locazione, parcheggio ecc. Vero. Solo chea questi utili il socioA deve togliere quelli che ricavava già prima, derivanti dalla stessa attività che lui, con una sua società, faceva in precedenza affittando posti barca e auto che preesistevano. Quindi il suo guadagno, per questa parte degli utili, non è uguale a quello di B e C, ma è quello meno l’ introito che A avrebbe comunque avuto anche senza fare nulla, continuando a gestire gli spazi già in suo possesso. E allora: cosa ci guadagna la città? Un decimo del totale, dedotto l’ x che già guadagnava prima. Si dirà. Ma il guadagno per la città, con questo enorme porto, verrà anche dall’ indotto di occupazione, traffici, turismo che esso comporterà. Giusto. Ma non preciso. Perché anche questo guadagno andrà ridotto della quota di utili che già prima la città faceva, grazie all’ indotto favorito dalle attività del suo vecchio bacino. È vero che è doveroso mettere all’ attivo anche il recupero della parte incolta e abbandonata del terreno, ancorché data a una società che si definisce “privata”. Ma, mi si dica: a tacere dei costi ambientali e degli aggravi per i cittadini che continueranno a usare le vecchie strutture incorporate nelle nuove, chi ha fatto l’ affare? A (= Comune di Imperia) o B (=Caltagirone) e C (=gli industriali locali)? Chi dei tre ha guadagnato di più, o, se preferite, chi ha guadagnato di meno?

Vittorio Coletti – la Repubblica, 7 marzo 2011

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2011 alle 15:22

Salto di qualità

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Quella che segue è la lettera che il Dott. Nicola Falciola mi ha inviato (con relativo santino allegato) qualche giorno prima delle elezioni del 6-7 giugno scorsi [il grassetto è suo nda] .
Il Dott. Nicola Falciola è stato eletto con 489 preferenze nelle liste del Pdl ed è entrato a far parte dell’appena insediato consiglio comunale.

Gentile Elettore,
dopo aver riflettuto a lungo sugli argomenti da sviluppare in questa lettera, mi è parso doveroso sottolineare gli obblighi che ritengo debba assumersi un Pubblico Amministratore nei confronti della collettività.
Serietà, trasparenza amministrativa e di comportamenti, concretezza, rispetto dei Cittadini, delle loro attese, dei loro diritti, dell’equità nel poterli esercitare, sono vincoli morali ed umani che ho sempre applicato alle mansioni da me svolte quale Assessore alla Sanità, alle Politiche Sociali ed al Personale del Comune di Imperia.
Mi sono sempre impegnato nella politica come nella mia vita professionale, trasferendo l’esperienza acquisita nella Sanità in una cultura volta ed orientata al miglioramento della qualità di vita dei miei Concittadini nell’ottica della solidarietà, della dignità della Persona, secondo i dettami della dottrina sociale.

Ritengo di aver contribuito a valorizzare il ruolo fondamentale nella società civile della Famiglia attraverso la politica del fare, ampliando nettamente i Servizi per i Minori, ristrutturando i tre Asili nido Comunali, oggi considerati gioielli nella Città di Imperia, e creando nuovi centri di aggregazione e socializzazione.
Ho rivolto solidarietà reale, concreta e consapevole alle Famiglie meno abbienti e alla tutela delle Persone del tessuto sociale più fragile.
Grande attenzione e sensibilità ho garantito ai Cittadini Diversamente Abili migliorando la mobilità sul territorio urbano e curando in modo particolare l’Inserimento nel mondo del lavoro e nella Società civile.
Ho prestato grande cura alle Persone Anziane autosufficienti e non, potenziando fortemente l’assistenza domiciliare con l’obiettivo primario di mantenere il Cittadino nel proprio ambiente; ho sviluppato il concetto di “tempo libero” come metodo per favorire l’invecchiamento attivo visto come speranza di vita.
Grande interesse ho rivolto al ruolo fondamentale delle numerose Associazioni di volontariato che operano, lontano da ogni cassa di risonanza, sul nostro territorio realizzando una rete integrata per ottimizzare le risorse economiche e fisiche.
Sicuro di essermi messo a disposizione della cittadinanza con spirito di servizio per il bene di tutti, è con questo intendimento che, se sarò rieletto, grazie alla Sua preferenza, continuerò il cammino politico ed amministrativo che mi verrà assegnato con la dedizione di sempre.
Termino invitandoLa, ancora una volta, ad accordarmi la Sua fiducia recandosi a votare il 6 e 7 giugno 2009 nella certezza di non deluderLa.
Cordialmente
Nicola Falciola.

Da martedì Nicola Falciola Assessore in Provincia

Come era nelle previsioni sarà Nicola Falciola, ex Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Imperia, a prendere il posto di Franco Solerio, nella Giunta Provinciale guidata da Gianni Giuliano. Martedì prossimo Falciola prenderà possesso delle deleghe all’urbanistica ed alle partecipate e parteciperà al primo Consiglio Provinciale, convocato per le ore 19 (in concomitanza con il secondo Consiglio dell’era Strescino).

Sanremonews, 2 Luglio 2009 ore 18:26

Auguri!

Scritto da Angelo Amoretti

2 luglio, 2009 alle 22:36

Piccole schermaglie post-consiglio comunale

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L’avvocato Giuseppe Fossati, capogruppo del Pdl, in una nota inviata agli organi di stampa, tra le altre cose, afferma:

Criticare un Sindaco di trent’anni perché, nel suo programma amministrativo, non si è richiamato ai temi dell’antifascismo, infatti, non infastidisce nemmeno, fa solo sorridere.
[la nota è visibile su Riviera24]

A me pare, ma forse non ho letto bene, che la sinistra anarcoinsurrezionalista (se Fossati la chiama “radicale”, io la chiamo così ché mi piace di più e chi non capisce l’ironia può evitare di leggermi), nella figura di Nattero e Indulgenza, abbia criticato il documento programmatico in più punti. Nella sua nota, Indulgenza tra l’altro scrive:

- si sottovalutano la gravità della crisi economica in atto e i costi che sta avendo e avrà ancora per gli strati popolari più esposti;
- non si prevedono misure di sostegno al reddito e politiche attive a favore delle fasce sociali più deboli;
- si annunciano ulteriori, decise privatizzazioni nei settori strategici e nelle società Partecipate;
- si dice meno che l’ovvio in materia di Bilancio, senza alcuna indicazione su come affrontare i sempre più seri problemi della spesa corrente;
- non si spende una parola sul distretto agroalimentare e sul porto commerciale e peschereccio;
- non si dice praticamente nulla sui problemi del trattamento dei rifiuti e della discarica di Ponticelli;
- non si parla della questione dell’Ospedale Unico e della necessità di mantenere in città un presidio ospedaliero che corrisponda alle esigenze della popolazione;
- si conferma il piano delle alienazioni patrimoniali.
[come si può leggere qui].

Infine non ho capito se per Fossati la giovane età di Strescino sia una giustificazione, come per dire: “E’ giovane, che ne sa di fascismo e antifascismo?!”
Se così fosse, ma forse ho capito male, sarebbe come fare un piccolo torto al nuovo Sindaco che tra l’altro è laureato in Storia Contemporanea.

Scritto da Angelo Amoretti

2 luglio, 2009 alle 15:29

Il primo consiglio comunale non si scorda mai

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Non solo per le vistose scollature delle due signore qua sotto: Angela Ardizzone e Franca Rambaldi, del Pdl, ma anche per altre cosine.
Vediamole, stando a quello riportato dai media di carta e online.

Angela Ardizzone Franca Rambaldi

fonte: Sanremonews

Innanzitutto le nomine: Claudio Baudena, del Pdl, è il nuovo presidente del consiglio comunale. Sostituisce Emilio Varaldo che lo aveva fatto per i dieci anni precedenti. Suo vice sarà, con sorpresa generale, Giuseppe Zagarella del Pd: nomina caldamente suggerita dalla Lega Nord.
Poi il passaggio repentino – un po’ contestato da Carla Nattero (Sinistra per Imperia) per i modi inusuali con cui è avvenuto – dei tre consiglieri della lista “Imperia va avanti” tra le fila del Pdl.
Dopo il discorso inaugurale del Sindaco Strescino, terminato con un applauditissimo “Viva Imperia! Viva l’Italia!”, hanno preso la parola alcuni consiglieri.
Lo sportivissimo Zagarella (Pd), sebbene fresco di nomina a vice presidente del consiglio comunale, ha lasciato intendere che l’opposizione non farà sconti, dichiarando, tra l’altro:

Faremo una opposizione dura, attenta e scrupolosa proponendo soluzioni alternative. Invito la maggioranza a essere aperta. Nella relazione del sindaco ci sono alcuni aspetti generali anche condivisibili, ma nel complesso l’ho trovata poco coraggiosa e carente in alcuni punti. Non c’è una linea sullo sviluppo economico della città anche per il momento estremamente delicato che il nostro paese e la nostra città stanno attraversando. Non facciamo promesse. Stiamo attenti a dare ascolto a tutte le istanze.

Forse qualche sconto potrebbe arrivare da Paolo Verda (Pd), che ha invece dichiarato: “Faremo una opposizione chiara e lineare“.
Infatti trattandosi di opposizione “dura“, “chiara” e “lineare“, al momento del voto del documento programmatico, il Pd, insieme all’Idv, all’Udc e a Con Imperia, si è duramente, chiaramente e linearmente astenuto.
Gli unici due a votare contro sono stati il consigliere di Rifondazione Pasquale Indulgenza e il consigliere di Sinistra per Imperia, Carla Nattero.
Al primo, tanto per fargli capire subito che i tempi sono cambiati, il presidente Baudena ha tolto la parola, sebbene fosse stato interrotto da un consigliere e non avesse sforato la soglia dei dieci minuti.
La Nattero ha invece chiesto al sindaco Paolo Strescino di “riconoscere l’antifascismo come valore fondante del nostro ordinamento“.
Non so se il sindaco ha poi risposto, ma dal momento che alla domanda su la Rviera del 19 giugno scorso al neo eletto Angelo Dulbecco: “Sei stato criticato per aver esposto, circa tre anni fa, la bandiera della Repubblica Sociale Italiana fuori dal liceo scientifico“, la risposta è stata: “Non ho nulla da dire a riguardo. Non voglio alimentare nessuna polemica. Adesso penso solo a fare il bene della mia città“, la vedo dura.

Scritto da Angelo Amoretti

1 luglio, 2009 alle 13:10