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Evviva, arriva il consiglio comunale in streaming!

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E’ notizia ufficiale di ieri: tra poche settimane sarà possibile vedere in streaming i consigli comunali.
Non so a chi possa interessare, forse ai due del M5S che amano tanto gli streaming, ma per me non cambia niente. Con tutto il rispetto per gli attori che sono in consiglio comunale, da tempo si è capito che quelle sceneggiate lasciano il tempo che trovano e che la politica, con la P piccolissima, si fa altrove.
Sarebbe bello poter avere anche delle dirette streaming da Pepito el Drito o avere qualche drone, di quelli da fantascienza che gli americani usano in Pakistan, per vedere e sentire cosa succede sulle colline o in altri posti quando gli attori si incontrano altrove.
Forse basterebbe avere una tele/videocamera all’ufficio urbanistica, così, tanto per vedere l’effetto che fa, ma costerebbe troppo e lo streaming dalla sala del consiglio comunale sarà più economico.
Problemi di trucco e abbigliamento penso non ce ne saranno, per gli attori: sono abituati già alle riprese televisive e sanno perfettamente come abbinare cravatte, borse e scarpe.
Buon divertimento!

Scritto da Angelo Amoretti

3 dicembre, 2014 alle 18:48

Sara Serafini non è più Assessore

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Mi dimetto perché non ho più consiglieri che mi sostengono in Giunta. Tutto qui“. E’ quanto ha dichiarato Sara Serafini a Imperiapost qualche giorno fa, in una intervista che è tutta da decifrare perché tra Repubblica di Salò, armistizio e cotillons va a finire che non ci ha capito del tutto neppure lei.
Insomma, la storia è questa. La simpatica Serafini era stata eletta nella lista civica del “Laboratorio per Imperia”. Senonché il gruppo di consiglieri eletti in quella lista è passato a NCD.
Nel partito di Alfano c’è stato peraltro un breve passaggio anche dellla Serafini che però si è dimessa perché nessuno l’aveva mai contattata. E anche qui ci sarebbe da fare un discorsetto su quanto possa contare il parere degli elettori che ti eleggono sotto un simbolo per poi ritrovarti sotto a un altro, in corso d’opera, ma sorvoliamo perché il disgusto è quasi al colmo.
Per capirci: è lo stesso disgusto che ho provato quando ho saputo che Alessandro Casano, eletto nella lista civica “La Svolta”, è passato a Fratelli d’Italia. Come lo ha giustificato ai 1.024 elettori che lo avevano votato? E adesso mettiamo che anche ’sti quattro fratelli si sciolgano  (è notizia di oggi che Crosetto sta per mollare, per dire), Casano che farà?
C’è poi la questione tecnica di questi passaggi che non è del tutto chiara, dal punto di vista regolamentare.
Parodi, che dal Laboratorio è passato a NCD, fa notare che il passaggio di Casano non vale. Mentre il suo e gli altri valgono. E’ difficile da chiarire e ci vorrebbe l’intervento di un avvocato. Infatti la replica di Casano a Parodi sembra giusto scritta da un avvocato che sa leggere i regolamenti.
In ogni caso Casano avrebbe offerto il suo sostegno alla Serafini, ma non c’è stato niente da fare.
Ma la Giunta, mi chiedo, non è fatta dal Sindaco, un po’ come il Primo Ministro fa il Governo? Di conseguenza un assessore dovrebbe avere l’appoggio della maggioranza, a prescindere dal gruppo che non c’è più o no?
Fatto sta che le spiegazioni della Serafini mi convincono poco. Il bello è che se parli di certe cose con i “politici” ti dicono “Eh, questo non te lo posso dire”.
E’ tutta lì l’enorme presa per i fondelli: ci chiedono di votarli, li votiamo e li mettiamo lì noi elettori, ma “certe cose” non ce le possono dire.
Se non si cambia a cominciare da lì, la vedo grigia per tutti.

Scritto da Angelo Amoretti

8 settembre, 2014 alle 18:53

C’è più gnocca in Consiglio Comunale che alla movida di Dolcedo

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Questo post potrebbe apparire antifemminista e discriminatorio agli occhi di chi non mi conosce, a cui ricordo solo che quando alcune delle ragazze in oggetto non erano ancora nate, nel mio piccolo mi battevo già per i diritti di cui avrebbero potuto poi godere anche loro: aborto e divorzio, tanto per dirne due.
Detto questo, ecco il mio pensiero sul nuovo consiglio comunale in cui, si potrrebbe dire, c’è più gnocca che alla movida del Prino per cui ci sarà da divertirsi anche nelle stagioni morte.
Il consiglio comunale di Imperia è come la maglia del Palermo Calcio: rosanero.
A seguito delle dimissioni di Giorgio Montanari, su cui ritornerò più giù, e il trasloco all’assessorato di Paolo Strescino, si sono aperte le porte per due nuove new entry: Giulia Gorlero, in quota NCD, e Chiara Corinni in quota PD. La prima, 23 anni, è conosciuta a livello mondiale in quanto portiere della Rari Nantes Imperia di pallanuoto; la seconda, 28 anni, avrà tempo di essere conosciuta meglio.
Con tutto il rispetto per le due splendide ragazze, alle quali vanno i miei sinceri auguri, se al posto loro fossero entrati due robot in grado di alzare la manina a comando, sarebbe la stessa cosa. Perché il bello di quando si fa parte di un gruppo numeroso, è che puoi limitarti ad alzare la mano quando lo fanno i tuoi colleghi più grandi: ci pensano loro a mettere le cose a posto.
Un altro conto è essere in due, come lo sono Grosso e Servalli (Imperia bene comune), la Glorio e Russo (M5S), o addirittura in uno (Casano per La Svolta e Fossati per Imperia Riparte).
Loro devono arrangiarsi come possono per fare ricerche, per dire, all’urbanistica o studiare un capitolato di 500 pagine. E non è questione di età: ci sono giovani in gamba e altri no; meno giovani capaci e qualcuno incapace. Così come non è una questione di sesso: ci sono donne con competenze e altre no. Un po’ di esperienza, al limite, sarebbe necessaria nel caso in cui a un giovane (maschio o femmina che sia, non importa) venga assegnato il compito di assessore.
Le due ragazze in questione sono state elette democraticamente, quindi hanno pieno diritto di entrare a far parte del nuovo consiglio comunale.
Oltretutto chi le ha inserite nelle liste avrà pur pensato che per i voti (e qualche giro di poltrona) avrebbero potuto avere l’onore e l’onere di sedere in consiglio, no?
Le dimissioni di Giorgio Montanari sono passate troppo sotto silenzio e quand’è così, automaticamente mi pongo un sacco di domande.
Visto che era addirittura capogruppo del PD, con buona esperienza e tanta passione, come mai da un giorno all’altro si è dimesso?
Ci hanno detto che non si tratta di scelta politica, ma ci credo poco. Per cui sarebbe interessante, a meno che non si tratti di cose personali, conoscere la vera ragione per cui il giovane promettente ha dato l’addio a tutto il baraccone.

Scritto da Angelo Amoretti

2 settembre, 2014 alle 17:24

Ai confini della realtà

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L’interpretazione della meccanica quantistica secondo il modello a molteplici universi, afferma che differenti versioni di noi stessi vivono contemporaneamente in diversi mondi, un numero infinito di mondi e sono tutti reali.
[Gary Zukov, citazione dal libro di A.C. Weisbecker "Cosmix bandidos"]

So bene che è tutto un gioco che si svolge a diversi livelli: a quello più basso ci siamo noi comuni mortali che, tra l’altro, andiamo a votare e pensiamo di scegliere una persona o un partito o un movimento che ci rappresenti.
La chiamano democrazia.
Si presentano delle liste con dei candidati e l’elettore sceglie per chi votare, con la speranza di vederlo al governo della città. Parlo della politica locale, per quella nazionale questo non è il posto adatto.
Poi c’è il livello di chi questi candidati li ha scelti o li ha messi nelle liste.
Al gradino superiore ci sono appunto quelli che hanno deciso quali candidati presentare e che dettano le linee: la politica si fa nei salotti e nelle cene del martedì, con o senza cappuccio o cravatta, non ha importanza.
In quei salotti o quelle villette su per le colline ci sono personaggi che non conosciamo, o perlomeno, magari ne conosciamo qualcuno a uno a uno, ma non sappiamo chi si raggruppa.
Si telefonano, si incontrano e decidono le sorti della città muovendo i fili dei loro uomini in consiglio comunale e in Giunta. Per carità: gente che magari ogni tanto ci mette del suo, ma che segue le linee guida dettate dal gradino superiore.
In campagna elettorale ti dicono spesso quello che vorresti sentirti dire: sono liberi di farlo, ma se vengono eletti devono seguire le linee guida.
Quindi capita che quello a cui abbiamo dato il voto, secondo la nostra onesta opinione, non si comporti esattamente come aveva promesso in campagna elettorale e rimaniamo delusi. Non lo sappiamo che quelli del terzo livello gli hanno detto: “Bene, ce l’hai fatta! Allora, mi raccomando, siamo d’accordo, eh! Poi tra quattro anni ti mandiamo in Regione e chissà, magari a Roma”.
Chi, degli eletti, ha un po’ di dignità, quando si presentano determinati problemi, con la dialettica dirotta il discorso e invece di colpire al centro, “sbaglia” la mira.
Sono bravi: a te dicono una cosa sapendo che poi ne faranno un’altra e deve essere piuttosto complicato restare in equilibrio.
Anche loro stessi, forse, immaginavano che le linee guida del terzo livello non potessero differenziarsi troppo dal loro pensiero e dalle loro parole dette in campagna elettorale, ma devono adattarsi.
Qualcuno lo fa con difficoltà perché ha ancora una dignità, altri lo fanno con nonchalance perché ci sono più tagliati a essere falsi: talmente tagliati che per loro è tutto normalissimo, non hanno rimorsi e per loro è naturale.
Noi siamo al livello più basso: non sappiamo cosa decidono in quei salotti e quelle villette su per le colline, ci limitiamo a vedere quello che succede. Si parla al bar, si sta su internet e si leggono i giornali.
Ti dicono che certi giornalisti raccontano fandonie e che sono spocchiosi, che si inventano le cose tanto per vedere l’effetto che fa.
Bene: ma è quello il gioco e noi lo giochiamo.
Se poi un giornalista scrive cose fantasiose, beh, si può sempre smentire con un comunicato.
E su Il Secolo XIX di questi giorni si leggono cose interessanti, viste dal livello più basso.
Una di queste, scritta da Diego David, è la seguente:

[...] i rumors di Palazzo parlano di una parte dell’attuale minoranza pronta a fare da stampella a Capacci. Si tratterebbe della componente di Forza Italia che fa capo all’imprenditore portorino Ivo De Michelis: i consiglieri Antonello Ranise, Gian Franco Gaggero, Ida Acquarone e, forse, Luca Falciola, basterebbero, infatti, per tamponare le eventuali uscite di Diego Parodi, Simone Vassallo e Paolo Montesano e dello stesso Strescino [...]

Ripeto: è un gioco? E noi stiamo al gioco.
Sullo stesso giornale, lo stesso giornalista, oggi  ritorna sul tema:

[...] Se il sempre più sottile filo che lega gli “stresciniani” a Capacci dovesse spezzarsi, la stampella all’amministrazione potrebbe arrivare dalla minoranza, in particolare dagli uomini di Ivo De Michelis in consiglio comunale (Antonello Ranise, Gian Franco Gaggero, Luca Falciola e Ida Acquarone) che a loro volta sembrano voler prendere le distanze dalla componente di Forza Italia rimasta fedele all’ex ministro Claudio Scajola [...]

Non riesco a immaginare un Antonello Ranise che non sia più fedele a Claudio Scajola, ma proviamoci.
Non lo trovate allucinante? Lo è per noi, non per loro! State certi che troverebbero il modo di farci bere che lo fanno “per il bene della città“.
Ammesso e non concesso che ciò possa accadere, visto che già la maggioranza attuale mi piace poco, indovinate quanto potrà piacermi quella ipotizzata da David!
In ogni caso, se così fosse, mi auguro che ci sia qualcuno che metta insieme un po’ di persone oneste, pulite, coerenti e competenti, che non prendano linee guida da livelli superiori e che possano rovesciare definitivamente la piramide, anzi: demolirla.

Scritto da Angelo Amoretti

16 gennaio, 2014 alle 12:24

In culo

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In culo a quelli che girano in SUV firmati da capo a piedi che adesso piangono perché non riescono a pagare la TARES, dopo aver evaso il fisco per anni e anni.

In culo a quelli che se la prendono con il governo perché quella tassa l’ha imposta, dimenticando o facendo finta di non sapere, che in quel governo ci sono uomini e donne a cui hanno dato il voto.

In culo a quelli che ti invitano a scendere sulla Terra, ma che fino alla scorsa amministrazione sulla terra c’erano, con i piedi ben piantati e le mani bene in pasta.

In culo a quelli che chiedono una giunta di “salute pubblica”, salvo poi restarne fuori per “controllare”.

In culo a quelli che pur di stare in maggioranza hanno scelto di starci con gente con cui ideologicamente hanno poco da spartire.

In culo a quelli che dicono che in Italia ci saranno ancora sì e no due o tre fascisti e non si accorgono, o fanno finta di non accorgersi, che fascista è il ragazzotto, ben protetto da certi adulti, che ti intima di chiudere il negozio o incita a bruciare i libri in una libreria.

In culo a quelli che fanno la rivoluzione comodamente seduti a casa, pigiando su una tastiera.

In culo alle democristiane che vanno a braccetto con le comuniste e solo loro sanno dove vogliono arrivare. Lo dicano, facciamo prima.

In culo a quelli che cavalcano le onde e non sanno, o fanno finta di non sapere, che se siamo a questi punti è perché hanno continuato, imperterriti, a votare PD e PDL. Domani cambia: voteranno PD, NCD e FI.

In culo a quelle che vanno in consiglio comunale tutte ben truccate e ben vestite, manco fosse una sfilata di moda.

In culo a quelli che ti osannano quando scrivi qualcosa che fa il loro gioco (e tu non sai quale sia) salvo poi dire che “ti lasci influenzare” quando scrivi qualcosa che non gradiscono.

In culo ai falsi amici, quelli che ti cercano quando ne hanno bisogno e si dimenticano di te quando sono serviti.

In culo alle compagne intellettuali che stanno da una parte per interesse personale.

In culo a quelli che ti dicono “bisogna fare qualcosa” e quando quel qualcosa glielo proponi “adesso non ce la faccio, ho delle cose da mettere a posto”.

No, vaffanculo tu, Angelo.
Ti sei fatto prendere per il culo, convinto, ingenuo come sei, che fossero in buona fede. Ti sei fatto usare senza accorgertene perché ti sei sempre fidato.
Potevi passarti una vita tranquilla, invece ci hai messo la faccia, il nome, il cognome e hai aperto questo blog di merda. Non avevi niente e hai ancora meno.

Liberamente tratto dal monologo di Monty Brogan [La 25a ora - Spike Lee]

Scritto da Angelo Amoretti

17 dicembre, 2013 alle 12:33

Voci da bar e da truna

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Oggi su un portale locale si legge il punto della situazione per quanto riguarda l’evolversi della scena politica imperiese; la nascita di liste civiche e i possibili candidati sindaco. Sono voci da bar, si dice. Una volta si diceva di Radio Via Bonfante.
In ogni modo in testa all’elenco c’è Paolo Strescino, l’ex sindaco che con una nuova lista civica dovrebbe tentare di andare a rioccupare la poltrona di primo cittadino.
Sul fronte PDL si parla di Gianfranco Gaggero, Claudio Baudena e Piera Poillucci. I primi due già assessori, la Poillucci ex consigliere comunale.
Per quanto riguarda il Partito Democratico “verrebbe facile prevedere come candidato Giuseppe Zagarella” si legge nell’articolo, ma “in corsa ci potrebbe essere anche l’attuale assessore regionale Giovanni Barbagallo” che fu sindaco già negli anni ‘80.
Probabilmente non mancherà il candidato del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo “anche se sui nomi siamo molto indietro“.
Sempre secondo l’articolo citato, anche Giuseppe Fossati potrebbe essere un altro candidato sindaco, ma su di lui “girano voci secondo le quali potrebbe appoggiare la candidatura di Paolo Strescino“.
E qui finiscono i bar dell’autore del pezzo.
In città però ci sono altri bar, ristoranti, pizzerie e taverne dove si possono ascoltare altre voci. Anche le trune a volte offrono spunti di riflessione. Le trune, per chi abita al mare, sono una sorta di mini (ma a volte anche maxi) tunnel che si formano sott’acqua fra uno scoglio e un altro, dove sguazzano polpi, murene e altri svariati tipi di pesci. Per chi abita in campagna trattasi sempre di galleria, più o meno grande, dove trovano rifugio gli animali selvatici: volpi, tassi, donnole e faine.
E nelle trune si bisbiglia, per non farsi sentire.
In alcune di queste gira voce che anche Giacomo Raineri e Vittorio Adolfo (due vecchie volpi democristiane per chi abita in campagna; due murene per chi sta al mare) stiano allestendo ben due liste civiche per appoggiare eventualmente un candidato del PD che ovviamente vada bene per loro. Quindi bisognerà darsi da fare anche per quanto riguarda le primarie del partito di Bersani.
Sempre stando alle voci di cui sopra, pare che gli ex colleghi di Paolo Strescino stiano preparando uno sputtanamento megagalattico per screditarlo definitivamente, anche se la cosa potrebbe rivelarsi un boomerang. Voci da truna.
Mancano SEL e Rifondazione Comunista che, secondo quanto si legge sul portale, per il momento preferiscono osservare l’evolversi della situazione.
Non bisogna dimenticare che anche l’IDV scenderà di nuovo in campo: sarà pieno di gramigna perché è dal 2010 che non lo si cura, ma l’assessore regionale allo sport potrebbe farsi dare una mano dall’assessore regionale all’agricoltura e potrebbe venirne fuori anche un bel campo di patate.
Poi c’è La Destra, che se non ricordo male, tempo fa non escludeva di potersi presentare.
E infine, ultima voce di truna, ci sarebbe un noto personaggio che essendosi stufato di avvocati e architetti, sta preparando una lista sua.
C’è puzza di inciuci, imbrogli e inganni: alcuni cambieranno i simboli, ma le facce saranno sempre le stesse. Quelle che da vent’anni, tanto per dirne una, non sono ancora riusciti a gestire la realtà del Prino in estate e quella delle frazioni per tutto l’anno.

Scritto da Angelo Amoretti

6 giugno, 2012 alle 16:50

L’intervista di Repubblica a Giuseppe Zagarella [PD]

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Riporto, a beneficio di chi se la fosse persa, l’intervista che Giuseppe Zagarella, l’ex consigliere comunale del PD, ha rilasciato a Marco Preve e pubblicata su la Repubblica di ieri.
Qui riporto solo un commento che avevo lasciato sul mio diario di Facebook:
Sei fortunato, Beppe, se quella lì è stata una delle cose meno piacevoli della tua vita.

«Non mi chieda chi sarà il sindaco perché ancora non lo so. So soltanto, anzi ne sono sicuro, che Imperia non sarà più né la città né il Comune di Claudio Scajola. Capitolo chiuso».

Giuseppe Zagarella, ingegnere, fino all’altro ieri era il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Imperia. E’ stato uno dei firmatari delle dimissioni di massa che hanno portato allo scioglimento dell’amministrazione di Paolo Strescino, il sindaco che, da acceso sostenitore del progetto, una volta scoppiata l’inchiesta giudiziaria e lette intercettazioni ed atti, si è sganciato dal gruppo di potere scajoliano, ammettendo i propri errori di valutazione e proponendosi come traghettatore con una giunta tecnica.
Niente da fare. Pd, Pdl, Rifondazione, Udc, Lega Nord, Fli, Sinistra, venerdì si sono dimessi e ora si attende il commissario incaricato dalla prefettura.

Certo che mettersi in coda con gli scajoliani per firmare le dimissioni….

«E’ stata una delle cose meno piacevoli della mia vita, ma non c’erano altre possibilità. Per due motivi. Strescino da accanito sostenitore dell’operazione porto si era reso conto che noi avevamo ragione e lo ha pubblicamente riconosciuto. Ma questo non fa di lui il miglior interprete dell’antisistema imperiese. Anche se alla fine ha aperto gli occhi, è stato una pedina fondamentale del potere scajoliano».

Secondo motivo?

«E’ quello più importante. Con Strescino non veniva più garantito il funzionamento della macchina comunale. C’era un problema di affidabilità su temi importanti, assenza di programmazione, commissioni consiliari ferme».

Ora il commissario. E poi finalmente un sindaco Pd?

«Abbiamo donne e uomini in grado di poter svolgere questo compito ma la strada non è questa. Non vogliamo imporre un nostro candidato ad una città in ginocchio sulle macerie lasciate dai sindaci Sappa e Strescino. Daremo vita ad un tavolo di “salute pubblica” dove con altre forze politiche sceglieremo programmi e uomini».

E’ una città ancora fortemente legata a Scajola.

«La città è talmente a terra che ormai ha capito che è finito il tempo di favori e clientele. Domani Imperia sarà senza gli Scajola ma anche senza i Minasso (Eugenio, deputato Pdl ex An, vicino a Strescino e oggi in conflitto con Scajola, ndr). Non c’è più spazio per loro e per certe logiche di fronte a un tasso di disoccupazione giovanile pauroso, a indici ambientali terribili a servizi educativi alla frutta».

Zagarella e l’ex consigliere Paolo Verda sono stati i primi critici dell’operazione porto e i primi a denunciare pubblicamente le irregolarità con esposti alla magistratura.

Zagarella, qualcuno la vorrebbe candidato sindaco?

«Sindaco andrebbe bene, è la fase della candidatura che è faticosa. Scherzi a parte, ho trascorso otto anni della mia vita a combattere questo sistema che ora è crollato, faccio parte di un partito e le decisioni saranno prese tutti insieme».

Scritto da Angelo Amoretti

14 maggio, 2012 alle 12:16

Gabriella Badano sulla crisi in Comune

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Gabriella Badano mi ha inviato una replica al post dell’11 maggio scorso e la pubblico con piacere:

L’ipocrisia dei fogli ”separati in casa”

L’amara ironia con cui si chiude il post di Angelo Amoretti riflette le diffuse perplessità sulla scelta delle opposizioni in Comune di Imperia, connesso all’altrettanto diffuso pensare: sono tutti uguali, la prossima volta non vado a votare!
La cosa che più ha sconcertato i cittadini imperiesi è stata non solo la scelta di condividere la cacciata del Sindaco con quel “ PDL scaiolano “ responsabile del disastro in cui siamo, quanto di averlo fatto, in contrasto con i suoi stessi annunci, prima del Consiglio Comunale convocato per la sera. Di cosa aveva paura l’opposizione ? L’unica cosa che poteva temere era dover rispondere pubblicamente ( non sempre i quotidiani si leggono, ma la televisione si ascolta con curiosità!) alle proposte operative, dover entrare nel merito delle scelte possibili. Sottrarsi ad un momento di confronto pubblico ( già convocato ) è sempre un atto di debolezza politica, diventa poi incomprensibile se insieme si favorisce l’avversario : un altro regalo al centrodestra che non è stato così costretto a motivare le tre righe con cui ha chiesto le dimissioni del Sindaco né ad ammettere che per poter fare ciò per cui aveva convocato il Consiglio Comunale, aveva bisogno dell’opposizione.
Ci sarebbe da ridere, se si potesse ridere in questa situazione, nel constatare che per raccogliere le firme che hanno mandato a casa il Sindaco si siano utilizzati fogli separati per evitare, in modo virtuale,la contaminazione tra forze diverse : nessun consigliere di opposizione ha passato la penna allo scaiolano o al leghista di turno, ma che ipocrisia!
Ora arriverà un commissario, un funzionario dello stato che non potrà che applicare la legge senza mediazioni politiche. Stupisce, in particolare in coloro che ritengono il governo tecnico una iattura contro i lavoratori ed i cittadini, da combattere ogni giorno nelle piazze, la sicurezza senza dubbi con cui si afferma “un periodo di commissariamento non può che far bene alla città…”
Giudicheranno i cittadini.

Gabriella Badano

PS  Non amo essere definita “ “personaggio storico”, anche se ognuno porta con sé la propria storia e non tutti possono esserne orgogliosi. Mi piace vivere nel presente e lavorare per il futuro, assieme a quanti, come me, da anni pensano che un altro mondo è possibile e per quello si impegnano ogni giorno.

Scritto da Angelo Amoretti

14 maggio, 2012 alle 7:56

Dr. Stre e Mr. Scino

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Premessa: bisogna fare delle premesse sennò poi qualcuno se ne ha a male.
Premessa 2: in questo post non c’è niente di personale contro questo o quello.
Premessa 3: quando scriverò di “Opposizione”, ne scriverò in generale, per semplificare e non elencare nome per nome tutti quelli che si oppongono.

Voglio tentare di fare un ragionamento serio sugli ultimi sviluppi politici nella nostra città. Probabilmente sarà un ragionamento contorto, inutile e sconclusionato perché devo ammettere che ultimamente mi sento abbastanza confuso e, tengo a precisare, la confusione deriva da ciò che leggo sui media perché non ho avuto modo di parlare con nessuno dei componenti il consiglio comunale. Cercherò, comunque, di riportare il quadro che mi sono fatto, in maniera obiettiva.
La prima cosa che occorre evidenziare è l’inversione di marcia eseguita da Paolo Strescino.
Fino a pochi mesi fa diceva che se ci fosse stata la sinistra ad amministrare, si andrebbe ancora con le barche a remi. E l’anno scorso ha letto i nomi dei consiglieri di opposizione che avevano votato contro la realizzazione di questo porto.
Poi è arrivato lo tsunami, con gli arresti di Francesco Bellavista Caltagirone e Carlo Conti.
Non ci sarebbe niente da aggiungere se non che, essendo a capo della Giunta, o dormiva o non capiva. Entrambe le ipotesi basterebbero a farmi dire che non è adatto al ruolo di primo cittadino.
Invece il Sindaco ha iniziato un nuovo corso, mandando a casa la Giunta, facendone una nuova più sobria e mettendoci anche un massone, se non si tratta di omonimia, ma lo dico così, en passant.
Parte della “vecchia” maggioranza (PDL e Lega Nord) si è inviperita, e questo è un buon segno: significa che a governare la città ci tengono alquanto.
I consiglieri di opposizione, in un comunicato congiunto, qualche giorno fa hanno fatto sapere che dopo il consiglio comunale di questa sera, si dimetteranno in massa e che comunicheranno la data del gesto proprio nel corso del consiglio.
Nel frattempo il Sindaco ha cercato di contattare un po’ tutti: per sentire il polso della situazione tra la gente che in consiglio non è.
Sia detto con tutto il rispetto: leggere che “personaggi storici della sinistra come Mario Spalla, Lino Senardi, Gabriella Badano e Francesco Giribaldi” appoggiano la nuova linea del Sindaco, mi fa un po’ sorridere perché vorrei sapere cosa hanno fatto di storico i suddetti signori, ma tant’è: Strescino li ha nominati e forse un giorno troveranno un posto nell’olimpo della sinistra imperiese, insieme a Alessandro Natta.
Quale sarebbe la nuova versione di Strescino? Approfittare della situazione per dare il colpo finale agli scajoliani di ferro. Per farlo ha bisogno di altri consiglieri che inevitabilmente deve cercare fra quelli dell’opposizione. Il tutto anche per evitare il commissariamento e andare poi con diverse alleanze alle elezioni del 2013 e rinunciando addirittura alla candidatura di Sindaco.
Con questa mossa, ha messo all’angolo l’opposizione perché un bel giorno potrà dire: “Io l’avevo indicata la strada per “asfaltare” [cito il Sindaco di Sanremo, anche lui, come il nostro, voluto fortemente dall'on. Claudio Scajola] gli scajoliani, ma voi avete preferito prenderne un’altra“.
In effetti l’idea non sarebbe malvagia: la sinistra con il centro, difficilmente vincerà le elezioni in questa città di moderati ex democristiani, ma, forse sentita la base, l’opposizione non ha raccolto l’invito, da una parte dimostrando una certa coerenza, dall’altro per paura di vincere. Tralascio gli altri motivi perché sarebbero un po’ più personali e questo non è il momento di personalismi.
Le elezioni, però, si terranno tra un anno e c’è da scommettere che prima di allora quelli del PDL (o come si chiamerà) si rigenereranno, si cloneranno, si ricicleranno e probabilmente, stando così le cose, vinceranno le elezioni.
Mentre sto scrivendo pare che i consiglieri del PDL, del PD, di SEL e di Rifondazione, stiano per dimettersi e probabilmente salterà il consiglio comunale di questa sera, ma ormai il post è fatto e lo metto pure online.
Al post qua sotto stanno già arrivando commenti di giubilo. Vorrei potermi far trascinare dall’euforia, ma come ho scritto più su, solo il tempo dirà se è stato un bene o un male. Il PD ci dirà anche chi sarà il candidato a Sindaco del centrosinistra e una volta fatte le elezioni c’è il rischio che dica: “Sapevo che avrei perso, ma impedire al centrodestra di arrivare al 65% è stato un successo“.

Scritto da Angelo Amoretti

11 maggio, 2012 alle 12:39

Lettera di Gabriella Badano

11 commenti al post

Pubblico la mail che Gabriella Badano mi ha inviato pochi minuti fa. Credo che il contenuto sia ormai noto a tutti, ma per correttezza, eccola qua:

Credo sia opportuno cercare di capire quali siano gli scenari reali proposti dagli schieramenti politici , con cui si confronteranno i cittadini di Imperia. In merito propongo tre riflessioni. Gabriella Badano
PS rimando la nota, perché mi sono resa conto che quando l’ho inviata l’altro ieri ho saltato una lettera nell’indirizzo e, ovviamente, non è arrivata Grazie Gabriella Badano.

CRISI POLITICA: TRE QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE

Sulla crisi cittadina ci sono tre questioni cui è urgente dare risposte concrete,credibili e trasparenti .
La prima. Dallo scenario politico emerge con tutta chiarezza che oggi nessuno dei due schieramenti politici – il centro destra ed il centro sinistra ha i numeri per decidere la sorte del Sindaco attualmente in carica. Il centro destra ha presentato una mozione di sfiducia che i gruppi di opposizione non voteranno per le sacrosante ragioni che hanno espresso. Ma è opportuno, credo, chiarire come l’alternativa prefigurata non sia in realtà credibile. Nel comunicato si afferma che “ ..dopo il CC dell’11 maggio, in una data che verrà comunicata durante il dibattito, i consiglieri delle forze sopracitate rassegneranno le dimissioni contestuali dalle cariche chiedendo a tutti i consiglieri comunali che ritengono ormai conclusa la presente esperienza amministrativa di fare altrettanto…” Queste asettiche parole non rappresentano ciò che realmente, secondo la legislazione vigente, succederebbe. La legge, infatti prevede che se almeno 21 consiglieri comunali sottoscrivono insieme una mozione di sfiducia, il sindaco decade. Questo vuol dire che è necessario convocare in una data, da un notaio o dal segretario comunale, almeno 21 consiglieri comunali che insieme sottoscrivano la sfiducia. ( Ricordiamo tutti il caso Sanremo e il consigliere Saviozzi?) Ora è certo che i 13 consiglieri comunali di opposizione che hanno sottoscritto il comunicato si presenteranno insieme, ma è altrettanto certo che l’ultimo consigliere di opposizione che firmerà dovrà passare la penna al primo di almeno 8 consiglieri di centrodestra. Che l’opposizione conosca oggi i loro nomi o no è indifferente dal punto di vista politico ed etico, ma i cittadini devono sapere che la richiesta di dimissioni sarà, se si farà, un atto condiviso con il centrodestra. Credo che le stesse parole usate per negare il voto alla mozione di sfiducia del PdL “…significherebbe sostenere il tentativo del PDL scaiolano di addossare tutte le responsabilità politiche sul Primo cittadino:::” possano valere anche in questo caso. Non solo, ma il centrosinistra potrebbe offrire anche la possibilità a chi del PdLe del centrodestra ha firmato la mozione o sottopressione o a malavoglia, di non mettere la propria firma e di essere sostituito dal centrosinistra, salvandosi, in corner, la “coscienza”.
La seconda. In politica ciascuna amministrazione dovrebbe essere giudicata per gli atti che delibera. Ebbene sul caso Seris e mense scolastiche l’ opposizione ha seguito una linea precisa, documentata, sostenuta con forza nelle sedi competenti.L’altro ieri il Sindaco, negli incontri con i lavoratori ed i Sindacati ha assunto queste stesse posizioni come linea di lavoro. Cosa fa l’opposizione? Invece di essere contenta e chiedere al Sindaco di tradurre in atti concreti questi impegni verbali con adeguate delibere da approvare in CC. , si indigna…perché il Sindaco ha cambiato idea.e ha dato loro ragione !
Ultima considerazione. I gruppi consiliari ed i partiti elaborano le proprie scelte attraverso un confronto reciproco ed un confronto interno cui partecipano le persone democraticamente elette negli organismi dirigenti dei diversi partiti.
Ciò è corretto, ma, mi chiedo, trovano il modo, in particolare i grandi partiti, di “tastare il polso” del proprio elettorato e dei cittadini tutti ( vorranno aumentare il proprio consenso?) su scelte così delicate come quelle da prendere oggi? Non so se abbiano trovato il modo di farlo, lo spero. Io posso riferire, con la modestia della piccola area politica di cui faccio parte, delle poche decine di persone ( non so se di “ destra” o di “sinistra” ) che mi hanno fermato per strada ed hanno condiviso le considerazioni che ho fatto 15 giorni fa sulla crisi politica.
Non ho ricette da proporre se non quella di valutare l’ amministrazione per ciò che propone e che concretamente fa. Nessuno impedisce, nel frattempo, di “… lavorare per un progetto di città molto diverso da quello sostenuto in questi anni dal Sindaco Stesso….” ( come afferma il documento delle opposizioni) Anzi, mettersi in gioco con trasparenza e coraggio, è un modo per lavorare in questa direzione, molto più efficace e, soprattutto, più prudente che affermare” …Un periodo di commissariamento non può che far bene alla città…”
Penso che per debellare quel sistema di potere che ci ha portato in questa situazione sia più utile e comprensibile ai cittadini pronunciarsi sulle scelte ( che, a quanto si legge, potrebbero essere diverse da prima) che non affidarsi ad un’altra scelta, – le dimissioni – che, di fatto, sarebbero sottoscritte e condivise proprio con quel sistema di potere che si vuole combattere..

Scritto da Angelo Amoretti

8 maggio, 2012 alle 22:16