L’intervista di Repubblica a Giuseppe Zagarella [PD]

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Riporto, a beneficio di chi se la fosse persa, l’intervista che Giuseppe Zagarella, l’ex consigliere comunale del PD, ha rilasciato a Marco Preve e pubblicata su la Repubblica di ieri.
Qui riporto solo un commento che avevo lasciato sul mio diario di Facebook:
Sei fortunato, Beppe, se quella lì è stata una delle cose meno piacevoli della tua vita.

«Non mi chieda chi sarà il sindaco perché ancora non lo so. So soltanto, anzi ne sono sicuro, che Imperia non sarà più né la città né il Comune di Claudio Scajola. Capitolo chiuso».

Giuseppe Zagarella, ingegnere, fino all’altro ieri era il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Imperia. E’ stato uno dei firmatari delle dimissioni di massa che hanno portato allo scioglimento dell’amministrazione di Paolo Strescino, il sindaco che, da acceso sostenitore del progetto, una volta scoppiata l’inchiesta giudiziaria e lette intercettazioni ed atti, si è sganciato dal gruppo di potere scajoliano, ammettendo i propri errori di valutazione e proponendosi come traghettatore con una giunta tecnica.
Niente da fare. Pd, Pdl, Rifondazione, Udc, Lega Nord, Fli, Sinistra, venerdì si sono dimessi e ora si attende il commissario incaricato dalla prefettura.

Certo che mettersi in coda con gli scajoliani per firmare le dimissioni….

«E’ stata una delle cose meno piacevoli della mia vita, ma non c’erano altre possibilità. Per due motivi. Strescino da accanito sostenitore dell’operazione porto si era reso conto che noi avevamo ragione e lo ha pubblicamente riconosciuto. Ma questo non fa di lui il miglior interprete dell’antisistema imperiese. Anche se alla fine ha aperto gli occhi, è stato una pedina fondamentale del potere scajoliano».

Secondo motivo?

«E’ quello più importante. Con Strescino non veniva più garantito il funzionamento della macchina comunale. C’era un problema di affidabilità su temi importanti, assenza di programmazione, commissioni consiliari ferme».

Ora il commissario. E poi finalmente un sindaco Pd?

«Abbiamo donne e uomini in grado di poter svolgere questo compito ma la strada non è questa. Non vogliamo imporre un nostro candidato ad una città in ginocchio sulle macerie lasciate dai sindaci Sappa e Strescino. Daremo vita ad un tavolo di “salute pubblica” dove con altre forze politiche sceglieremo programmi e uomini».

E’ una città ancora fortemente legata a Scajola.

«La città è talmente a terra che ormai ha capito che è finito il tempo di favori e clientele. Domani Imperia sarà senza gli Scajola ma anche senza i Minasso (Eugenio, deputato Pdl ex An, vicino a Strescino e oggi in conflitto con Scajola, ndr). Non c’è più spazio per loro e per certe logiche di fronte a un tasso di disoccupazione giovanile pauroso, a indici ambientali terribili a servizi educativi alla frutta».

Zagarella e l’ex consigliere Paolo Verda sono stati i primi critici dell’operazione porto e i primi a denunciare pubblicamente le irregolarità con esposti alla magistratura.

Zagarella, qualcuno la vorrebbe candidato sindaco?

«Sindaco andrebbe bene, è la fase della candidatura che è faticosa. Scherzi a parte, ho trascorso otto anni della mia vita a combattere questo sistema che ora è crollato, faccio parte di un partito e le decisioni saranno prese tutti insieme».