Archivio per tag ‘Carla Nattero’

Carla Nattero e i cavalli di Troia

4 commenti al post

Carla Nattero (SEL) mi ha inviato una mail a proposito del mio precedente post. La pubblico con piacere, visto che ho il suo permesso:

Caro Angelo,
ho letto il tuo post su “Imperia parla” , ti rispondo per mail, fermo restando che se vuoi puoi pubblicare queste poche righe. Il mio intervento di ieri sera era teso a motivare la presentazione di un proprio candidato sindaco, Grosso e di una propria lista “Imperia bene comune” da parte di una vasta area di sinistra. Questa scelta non è stata per niente facile e ovviamente non ha nulla a che fare con la mia candidatura al Senato: anzi se seguissi la logica delle convenienze, dovrei comportarmi al contrario. E’ stata dettata da una lettura politica delle alleanze per le comunali che va spiegata e motivata. Perchè, al di là del mio intervento , l’atto politico che conta è proprio questo : presentarsi autonomamente e quindi affermare implicitamente che non ci sono le condizioni per una grosse Koalition contro Scajola. La legge elettorale a doppio turno permette poi di non disperdere i voti e di scegliere “il male minore” al secondo turno, ma nel primo occorre dire in maniera forte e chiara le proprie convinzioni. Soprattutto quando si è fatta,o se si è stati costretti a fare ,una scelta così impegnativa. Ti ricordo che è la prima volta che accade a Imperia, da quando c’è l’attuale legge elettorale.
Il mio intervento era perciò dettato da queste preoccupazioni. E quel che ho detto è quel che penso, al di là di qualche eccesso di sottolineatura retorica. I tanti anni di battaglia politica che così spesso mi vengono ricordati mi hanno fatto presuntuosamente ritenere che non dovessi mostrare i galloni dell’antiscajolismo in un intervento necessariamente breve. Evidentemente è stato un errore, ma c’è tutta la campagna elettorale per rimediare. Nei commenti che ho letto la rappresentazione del mio ruolo è un pò caricaturale ma ci sta perchè è riflesso dello spirito del tempo. Quel che non condivido è pensare che le mie idee siano legate alla mia condizione personale. Forse sarebbe meglio misurarsi con quel che ho cercato di dire ieri sera e cioè che la nostra lista deve confrontarsi con i cittadini sui programmi, come ha detto benissimo Grosso e non lo ripeto, deve avere come avversario il PDL che ha messo in ginocchio Imperia, ma deve affrontare anche la questione politica, non solo locale, aperta dalla scelta del PD. Ti saluto con stima.
Carla Nattero.

Scritto da Angelo Amoretti

11 aprile, 2013 alle 20:10

Pubblicato in Politica

Tag:

Politiche 2013: analisi a bocce [quasi] ferme

39 commenti al post

I candidati imperiesi alle politiche 2013 sono stati sconfitti e nessuno dei nostri concittadini andrà a Roma.
Mi dispiace, e lo dico senza ironia: tutti, a loro modo, sono persone rispettabili, le conosco personalmente e a loro va il mio “pat-pat” sulla spalla.
Per quanto mi riguarda la sconfitta è stata cocente perché non ho problemi a dire che per il Senato ho votato Carla Nattero (SEL) e per la Camera Pasquale Indulgenza (Rivoluzione Civile), non me ne vogliano Giuseppe Fossati (FLI) e Eugenio Minasso (PDL), ma conoscendomi so che non si meraviglieranno e a loro, come a tutti gli altri, va la mia solidarietà.
Detto questo, i due sconfitti illustri, senza ombra di dubbio, sono Eugenio Minasso e Carla Nattero.
Solo loro due avevano concrete possibilità di potercela fare, ma chi per un motivo, chi per l’altro, non ci sono riusciti.
Più grave è la sconfitta di Minasso: aveva il vantaggio di essere deputato “uscente”, ma se c’è qualcuno, addirittura del tuo stesso partito, che ti mette il bastone tra le ruote, l’impresa diventa ardua.
Per quanto riguarda Carla Nattero, visti i precedenti delle primarie, direi che i bastoni tra le ruote se li è messi da sola, forse per strategia e/o carenza di comunicazione. Lei si è data da fare, ma forse l’apparato che le stava intorno non ha funzionato alla perfezione.
Non è mia intenzione, comunque, fare polemiche qui.
Ormai i giochi sono fatti e visto che si aspettavano i risultati delle politiche per tirar fuori le strategie (e le eventuali alleanze) in vista delle amministrative di maggio, sarà interessante vedere cosa succederà nelle prossime settimane.
Il Partito Democratico, la cui dirigenza provinciale, a mio modesto parere, dovrebbe fare le valige, non ha ancora detto una parola sulla figuraccia fatta a livello nazionale e, ad oggi, non sappiamo con chi aprirà i tavoli da pic nic. Pare che ci sia un asso nella manica che sarà reso noto fra una settimana circa, ma sebbene mi sforzi, non riesco a immaginare cosa potrà tirare fuori dal cilindro.
Leggo dalle sue dichiarazioni che Carla Nattero farà tesoro di questa  esperienza per arricchire il suo futuro politico.
A me piacerebbe invece che sia lei che Pasquale Indulgenza, detto con il massimo rispetto, individuassero, tra i loro partiti, qualche faccia nuova da presentare alle amministrative, magari qualcuno/a da aiutare, da seguire, ma “da dietro le quinte”: un delfino, o una delfina, insomma, ammesso che possa essere individuato.
Tra tutti gli interventi che vi segnalo qua sotto, mi piace la sottile ironia di Vittorio Adolfo nei confronti dell’Udc di Pierferdinando Casini.

Le dichiarazioni di Pasquale Indulgenza
Le dichiarazioni di Eugenio Minasso
Le dichiarazioni di Giuseppe Fossati
Le dichiarazioni di Carla Nattero

Scritto da Angelo Amoretti

26 febbraio, 2013 alle 21:08

Votiamo per i partiti “piccoli”

56 commenti al post

Scusate, ma per una volta mi occupo un attimo di politica nazionale, anche perché è palese che le elezioni amministrative che si faranno da noi a maggio, saranno pesantemente influenzate da quel risultato. Così come lo saranno le eventuali alleanze.
Oggi, quello che da molti è ormai considerato un fenomeno da baraccone, meglio noto con il nome di Silvio Berlusconi, ha di nuovo chiesto agli elettori di non votare per i partiti “piccoli” perché sarebbero voti “inutili”.
Siccome il suddetto mi sta pesantemente sugli zebedei, molto, ma molto di più del suo replicante nostrano, e siccome è noto che mi piace fare il bastian contrario, io vi chiedo invece di votare per un partito “piccolo”: che sia Rivoluzione Civile (Pasquale Indulgenza per la Camera), SEL (Carla Nattero per il Senato) o FLI (Giuseppe Fossati per la Camera), decidete voi, ma votate per uno di loro.
Magari gli facciamo vedere che tanto piccoli non sono e forse sono anche utili.

Scritto da Angelo Amoretti

5 febbraio, 2013 alle 21:00

Una scelta per tutti noi

4 commenti al post

I motivi per votare Carla Nattero alle primarie di SEL per il Parlamento sono moltissimi. L’integrità morale, l’onestà intellettuale e politica, la sincera e profonda passione per le campagne in cui si è battuta in tutti questi anni di lodevole carriera dovrebbero far riflettere tutti sul fatto che non è ancora tutto perso, che ci sono ancora persone pure e meritevoli della nostra fiducia nella politica. Sono perle rare e Carla è la perla più splendente dello scenario imperiese. Siamo fortunati ad avere un’occasione simile e spero di cuore che il popolo imperiese e della provincia non se la lasci sfuggire. Io personalmente voterò Carla Nattero, perchè la stimo come persona, come donna, come insegnante e come politica e perchè condivido il suo programma,chiaro e concreto. Non ci sono false promesse o lusinghe di ricchezza (intendo pecunia) nel programma di Carla, perchè non è da lei promettere il falso,come invece tanti altri hanno fatto e continueranno a fare. E non è non è nei bisogni della popolazione agognare a tesori o ricchezze particolari perchè in realtà noi siamo già ricchi rispetto a tanti altri, solo che la classe politica delle scorse legislature ha teso a sminuire le nostre ricchezze, trascurandole o deturpandole. Sto parlando del nostro fiero e maestoso territorio, oltremodo variegato nella sua conformazione geofisica e sociale. Abbiamo il grande dono di possedere meravigliosi monti, vallate suggestive che scorrono dolcemente ,attraverso terra e roccia, fino al mare. Un paesaggio unico, punteggiato di caratteristici paesi, ognuno con il suo folklore e la sua storia da raccontare, se gliene fosse concessa la possibilità. Non sto parlando di utopie ma della nostra terra, e se non è concretezza questa allora quale la è? Il programma di Carla prevede una politica volta ad una riqualificazione ambientale profonda ed innovativa ed è la risposta al grido di aiuto lanciato proprio dal nostro territorio negli ultimi anni. Basti pensare alla trascuratezza dei rii e dei torrenti, di cui tutta la regione è pervasa, che ogni anno, con l’arrivo delle piogge, semina terrore tra la popolazione. Si è dovuti giungere ad esondazioni spaventose che hanno distrutto paesi interi e portato via molte vite per fare intervenire le amministrazioni con opere di bonifica. Tutti interventi d’urgenza ,mai definitivi, Carla è certamente la persona più qualificata per rispondere alla necessità della natura che ci circonda che sono poi anche le nostre necessità! Purtroppo nelle ultime legislature l’attenzione per l’ambiente ed il territorio sono mancate. Molte zone, soprattutto nell’entroterra sono state decisamente abbandonate. In particolare mi riferisco alle zone montane, al ”Parco Alpi Marittime”, luoghi trascurati e sottovalutati, opere “incompiute” ed inespresse, probabilmente perché considerate poco produttive (pecuniariamente) rispetto a progetti più ambiziosi ed ipoteticamente più redditizi in termini monetari come la costruzione del nuovo porto di Imperia. La costa imperiese è stata letteralmente violentata per meri fini economici (di pochi) ,il litorale ed il paesaggio sono stati modificati e non in meglio. Abbiamo perso il nostro splendido scenario da cartolina che tanti ci invidiavano, sotto cumuli di cemento, di terreno abbandonato ed interventi infrastrutturali che oggi sono praticamente in abbandono ( la costruzione della nuova ferrovia a monte). Ma Carla non si arrende, Carla ci crede ed io con lei. Si possono cambiare le cose, si può dare una svolta a questa incresciosa pagina ambientale del ponente ligure. Nel Suo programma c’è un concreto coraggioso impegno volto a riequilibrare la situazione ecologica di Imperia e provincia. Un impegno importante che, se supportato correttamente dalle istituzioni, potrebbe garantire non solo la tanto sperata ricrescita ambientale ma anche un aumento dei posti di lavoro, spazio per i giovani magari impegnati proprio nella ricostruzione del loro territorio in un’epoca in cui la fuga sembra essere l’unica via d’uscita, l’unica speranza di poter lavorare. Le legislature passate ci hanno privato della speranza di poter avere una possibilità ed una nostra identità a livello nazionale,regionale e provinciale. Ora, con Carla Nattero, abbiamo la possibilità di riprendere in mano i nostri sogni e le nostre speranze in un futuro qualitativamente migliore. E questo è il progetto più umano, più vero e genuino che possa proporre una persona che ama sinceramente il suo Paese, la sua terra ed i suoi abitanti, concittadini e non. Per tutto l’amore che Carla mette in ciò che fa ( nella politica sana, nel suo impegno sociale a 360° ed ambientale) il mio voto, il mio sostegno, la mia stima e la mia fiducia sono per lei. Non stupitevi se parlo di “amore per la politica”: un vero politico ama la politica, perché gli uomini sono la politica. Tutti noi siamo politica, altrimenti non esisterebbe civiltà e democrazia. Persone oneste come Carla hanno nel DnA quest’amore e questi ideali. Non ne verranno mai meno.

Camilla Adolfo

fonte: finalmentepossiamoscegliere.it [il blog di Carla Nattero]

Scritto da Angelo Amoretti

28 dicembre, 2012 alle 20:45

Pubblicato in Politica

Tag:

Carla Nattero (SEL): perché mi candido

5 commenti al post

Gran parte dell’impegno della mia vita è stato dedicato alla politica e alla scuola perché sono un’insegnante. Ho seguito passo passo la storia di quella parte della sinistra italiana che non si è mai fatta incantare dalle sirene del liberismo(Renzi compreso). Ripensandoci tra l’impegno della giovinezza e l’attuale c’è un punto in comune: sono sempre stata dalla parte della sinistra senza aggettivi, quella che non abdica ai suoi valori, che pensa che non ci sia progresso senza affermare i diritti degli uomini e delle donne, nella sfera personale e nel lavoro.
La mia esperienza politica ha avuto come punto forte di riferimento la provincia di Imperia con frequenti puntate genovesi. Adesso vorrei provare a proiettare la mia conoscenza della Liguria, dei suoi bisogni ed anche la mia competenza amministrativa, visto che ho fatto per molti anni il consigliere comunale, in una dimensione nazionale. I temi che affronterei sono quelli che mi stanno a cuore da sempre e adesso sono particolarmente sotto attacco delle politiche neoliberiste europee. Difesa della centralità della scuola pubblica; politiche della crescita e del lavoro fondate sul rispetto dell’ambiente, sull’ allargamento dei diritti di precari e lavoratori; rifiuto del far west sociale e ambientale propugnato da Monti; un nuovo modello di società che abbia come lievito il protagonismo delle donne.
La mia elezione sarebbe anche un segnale della rottura del sistema di potere scajolano. La provincia di Imperia contribuirebbe, per la prima volta dopo tanto tempo, a eleggere una donna di sinistra che ha sempre contrastato il potere dell’ex-ministro berlusconiano. L’ultima grande battaglia che ho fatto, insieme a tutta l’opposizione, è stata quella contro la megatruffa architettata intorno al porto turistico di Imperia.

Carla Nattero

Scritto da Angelo Amoretti

26 dicembre, 2012 alle 14:52

Pubblicato in Politica

Tag: ,

Conferenza stampa di Sinistra Ecologia Libertà

7 commenti al post

Questa mattina i rappresentanti di Sinistra Ecologia Libertà, Carla Nattero, Lucio Sardi e Dario Dal Mut, hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare, in linea di massima, il programma del loro partito a livello locale e per dare la sveglia al PD al quale sono state date ben due opportunità: dire con chi intende allearsi o fare un tavolo di discussione con tutte le forze politiche che sono state all’opposizione negli ultimi tredici anni e, eventualmente, scegliere un candidato sindaco condiviso.
L’ideale, come aveva già espresso Carla Nattero in svariate occasioni, sarebbe quello di presentare una coalizione come quella che c’era prima della caduta di Strescino e non ci sono veti sul nome di Giuseppe Zagarella (PD), dal momento che sul porto l’opposizione era stata fatta bene. Però, allo stato attuale, ci vuole un accordo su un nuovo programma, che potete leggere qui.
Purtroppo, si è detto, dopo la caduta di Strescino, le forze che erano all’opposizione hanno perso i contatti e ognuna ha intrapreso la propria strada, mentre l’ideale sarebbe stato restare uniti e già il giorno dopo lavorare per le future elezioni.
Adesso toccherebbe al PD dire qualcosa, ma si teme che le discussioni interne al maggior partito che era all’opposizione durante le scorse amministrazioni, facciano perdere tempo prezioso e che, forse, a qualcuno convenga così.
Non aggiungo altro perché francamente la situazione in casa PD è talmente ingarbugliata che a volte si rischia di perdere la passione.

Scritto da Angelo Amoretti

10 dicembre, 2012 alle 21:27

Liberiamoci dalla precarieta’!

50 commenti al post

Ricevo e pubblico:

Martedì 31 alle ore 18 in Piazza dell’Olmo a Imperia Oneglia si svolgerà l’iniziativa organizzata dal circolo imperiese di SEL “Liberiamoci dalla precarietà! Idee & musica in piazza”.
Verrà presentata la proposta di legge di iniziativa popolare per istituire nel nostro Paese il reddito minimo garantito, promossa in queste settimane a livello nazionale da un comitato promotore composto da molte soggettività politiche e sociali, tra cui Sinistra Ecologia Libertà. A illustrare la proposta saranno Marco Furfaro (responsabile naz. SEL movimenti e politiche giovanili) e Mauro Servalli (coordinatore circolo SEL Imperia).
Il reddito minimo garantito ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico. Beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego. L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
A seguire aperitivo lungo con il concerto degli SLAPPIN TRIO, trio jazz/rock composto dai giovani Marco Rovida, Tommaso Motteran e Lorenzo Viale.

Circolo Sinistra Ecologia Libertà Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

30 luglio, 2012 alle 15:19

Lettera del Sindaco: le dichiarazioni dei consiglieri

21 commenti al post

Riporto le dichiarazioni dei consiglieri comunali Pasquale Indulgenza (Rifondazione Comunista), Carla Nattero (Sinistra per Imperia) e Giuseppe Zagarella (Partito Democratico) in merito alla lettera del Sindaco pubblicata sabato scorso:

P. INDULGENZA - RIFONDAZIONE COM.

Dopo aver letto la sua lettera aperta, di tono e contenuti molto diversi dai precedenti interventi, penso di comprendere che il Primo Cittadino si trovi personalmente in una eccezionale difficoltà, persino al di là di quanto abbia mai immaginato potersi determinare, e che queste sue ultime, dolenti parole rispecchino la condizione drammatica in cui viene oggi a trovarsi l’Amministrazione Comunale.
Mi auguro anche che il suo amor proprio, oltre che il ruolo che ha ricevuto per mandato, gli suggerisca di tornare su di esse e tenere una riflessione più profonda su come il suo impegno pubblico e istituzionale sia stato oggettivamente parte della stessa logica da cui ora sembra voler prendere le distanze, traendone le conseguenze che riterrà liberamente.
Ciò che invece in queste ore pesantissime mi preme prioritariamente, in qualità di esponente eletto di una forza di Opposizione, è capire che cosa intendono fare le altre rappresentanze di Minoranza. Chiedo perciò in primo luogo al PD, con cui fino ad oggi abbiamo condiviso una responsabilità comune nell’Assemblea cittadina, come intende muoversi. Specifico, perché non si possa equivocare: non in vista di intese di interesse unicamente elettorale, ma per capire quale sia, precisamente, la prospettiva per la quale si intende lavorare.
Noi comunisti imperiesi pensiamo, non da oggi, che la vicenda del porto turistico sia centrale, tanto è vero che sin dal 2002 (cioè, addirittura dall’approvazione del progetto preliminare che beneficiò di consensi pressoché unanimi) ci battiamo apertamente contro quello che abbiamo sempre giudicato un disegno sbagliato e foriero di esiti pesantissimi per la città in termini di impatto ambientale e sociale, ma essa – bisogna aver chiaro – non è la sola a meritare questa centralità, per gli Imperiesi.
In discussione c’è tutta la gestione del territorio, un preciso modello di sviluppo dello stesso, l’intera politica di governo locale tenuta dalle Destre in questi dodici anni: nelle scelte urbanistiche, nei servizi e in particolare in quelli sociali, in campo ambientale, sul piano economico e produttivo.
Imperia è stata maledettamente condizionata dal “più grande porto del mediterraneo”, ma Imperia non è solo questo: rimane da discutere, all’interno della nostra comunità. come possiamo ancora salvare paesaggio e beni comuni, quale pianificazione urbanistica decidiamo per contrastare efficacemente cementificazione e consumo di suolo, come rimettiamo in pista un vero sviluppo dell’agro-alimentare che realizzi opportunità occupazionali, come avviamo un turismo eco-sostenibile e intelligente, che cosa facciamo per la portualità commerciale e peschereccia, come tuteliamo il nostro bellissimo mare e gli arenili, quale politica culturale scegliamo di intraprendere per una valorizzazione non speculativa delle nostre straordinarie risorse e per dare un chance di futuro che non sia precarietà o peggio alla nostra gioventù.
E, insieme con tutto questo, come fronteggiamo l’attacco sempre più chiaro e intenso portato dai poteri criminali di stampo mafioso al nostro territorio e alla nostra convivenza. Un attacco capace di avvelenare in profondità il tessuto socio/economico e di minare irreparabilmente la tenuta democratica e civile, affermando le proprie logiche, grazie ad una grande capacità mimetica, sia in settori strategici dove avanza la trasformazione in senso privatistico che si sta imponendo che nelle ferite prodotte dalla precarizzazione del lavoro che monta per effetto del ‘combinato disposto’ di queste misure e della crisi.
Gli ultimi episodi riferibili a questa emergenza (l’incendio chiaramente doloso di Arma) e le parole con le quali il procuratore di Sanremo Cavallone annuncia il suo congedo, che mettono strettamente in relazione il contrasto alle pratiche criminali con la necessità di far emergere la corruzione pubblica, indicano quale sia il rischio gravissimo che stiamo correndo.
Il problema che dobbiamo porci – dico agli esponenti del PD – non è solamente locale, ma è una situazione complessiva della provincia di Imperia, che va inquadrata, prima che sia troppo tardi, in un’ottica di rigenerazione radicale, che non si fermi solamente ad un impegno di ordine morale o legalitario, o ad infittire il sistema dei controlli, (condizioni di certo necessarie), ma faccia finalmente i conti con il modello di sviluppo perseguito allegramente e cinicamente fino ad oggi, oggettivamente favorevole a speculazioni, illeciti profitti e iniziative di malaffare, e realizzi cambiamenti strutturali della gestione del territorio, ripristinando un esigibile primato del pubblico e del bene comune.
Dopo la mia sorpresa reazione alla notizia della visita nel carcere dove era stato da poche ore ospitato il Sig. Caltagirone di un illustre deputato del FLI, il collega Fossati ha avuto l’accortezzza di precisare subito di non aver condiviso quella iniziativa, criticandone, con riconoscibile accento liberale, le caratteristiche.
Penso che, a fronte del moltiplicarsi di simili fatti, tra cui, a quanto risulta, anche la venuta di un parlamentare del PD, sarebbe di grande utilità per i cittadini imperiesi ed il confronto democratico conoscere l’avviso in merito della dirigenza locale dello stesso Partito, unitamente ad un chiarimento tempestivo, non diplomatico o politicista, sulle scelte fondamentali da fare in città, dato che apparteniamo tutti ad una storia che non inizia certo qualche giorno fa con la notizia, pur clamorosa, di alcune misure cautelari a carico di persone inquisite da tempo.

Pasquale Indulgenza – capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

G. ZAGARELLA - PD

La lettera del Sindaco dopo il terremoto del Porto di Imperia contiene due elementi di palese novità che non devono essere trascurati.
Le due grandi novità sono, a mio avviso, innanzitutto un vero e proprio “mea culpa”, molto simile ad uno “scusate, non avevo capito nulla e mi sono risvegliato in un incubo”.
La seconda è un SOS lanciato all’intero Consiglio Comunale per uscire dalle secche di una situazione di difficilissima gestione.
Quale risposta dovremmo dare a questa lettera?
Non dimentico, certo, che le parole di oggi escono dalla bocca di quello stesso Sindaco che a ottobre 2010, dimentico del suo ruolo di primo cittadino, leggeva le sue “liste di proscrizione” dal palchetto di una manifestazione in Calata Anselmi e ci additava come nemici della città da “buttare a mare”. Chissà, forse oggi, col senno di poi, probabilmente preferirebbe non aver proprio partecipato a quella improvvida quanto insulsa manifestazione.
Ma non posso non tener conto di un fatto, ovvero che proprio l’apparente desiderio di fare il Sindaco e di smetterla di far il “soldatino fedele” fa di quella lettera una vera bomba ad orologeria e risulta totalmente indigesta a un PDL che si è dimostrato in questi lunghi anni totalmente sordo al grido di allarme lanciato dalle opposizioni e profondamente ottuso ed inadeguato al grave compito di governare nell’interesse cittadino.
Una lettera di quel tenore, a due giorni dalla conferenza stampa col PDL che dichiarava la raggiunta ricompattazione delle forze di maggioranza, scritta in palese autonomia e all’insaputa del PDL, che come noi ha appreso dai giornali e che molto poco ne ha apprezzato i contenuti, presumibilmente nasce dal fatto che il Sindaco sa che i passi che dovrà fare sulla pesante partita portuale vedranno spaccata la sua maggioranza. La lettera del Sindaco è la confessione del fallimento di una intera linea politica che ha guidato la città negli ultimi 12 anni.
Il Sindaco sa che una parte del PDL, probabilmente quella che ha le maggiori responsabilità politiche delle scellerate scelte che han messo Caltagirone nelle condizioni di fare ciò che oggi gli viene contestato dalla Procura e dal GIP, quella che ancora oggi nelle trasmissioni televisive tenta di difendere l’indifendibile, non riuscirà mai a fare autocritica e smentire la linea portata avanti per anni dai vari Claudio Scajola o Luigi Sappa o Rodolfo Leone o Luca Lanteri, tutti ormai lontani dalla responsabilità di gestire il disastro da loro e dalle loro scelte acritiche provocato, e presumibilmente lui quella linea non vuole o non può più portare avanti.
Sa che quando si affronta un’avventura difficile occorre conoscere chi sono i compagni di viaggio e probabilmente sa che i suoi storici compagni di viaggio non sono o non saranno disposti a seguirlo, e sa anche che la partita portuale, tra le tante partite ahimé aperte in città e che vedono gli imperiesi tutti in enorme difficoltà è in assoluto la prioritaria, perché rischia di portare la città intera alla situazione di definitivo tracollo. Come sa che un commissario difficilmente avrà i poteri per traghettare la città fuori dalle secche.
Il gruppo PD in Consiglio Comunale ha dedicato anni di battaglie affinché l’interesse pubblico fosse il primo ed unico interesse da perseguire, lo ha fatto anche quando dire dei no significava essere additati dalla attuale e passata maggioranza come “contrari allo sviluppo ed al futuro”, lo ha fatto anche quando sapeva che certi temi di difficile comprensione per la loro complessità lo avrebbero penalizzato in campagna elettorale, lo ha fatto insieme a tutte le forze politiche cittadine di opposizione in maniera unitaria e convinta, e lo ha fatto perché leggendo le poche carte che gli veniva consentito di leggere aveva capito che rischiava di preannunciarsi una crisi economico sociale, con l’operazione porto, senza precedenti e di difficile sopportazione per una città che grazie ad una politica storicamente miope oggi è letteralmente in ginocchio.
Oggi il Sindaco si è risvegliato in un incubo e io non provo piacere, ma solo una grande amarezza per non essere stato minimamente ascoltato, ma il nostro primo ed unico obiettivo deve essere e per ciò che mi riguarda sarà sempre il bene della nostra città, a prescindere da casacche o colori politici.
In questo quadro ritengo che la cosa più giusta da fare sia ascoltarlo. Cercare di capire cosa ha i testa. Cercare di comprendere se la sua presa di posizione sia autentica e se vi siano, vedendo gli atti e leggendo le carte a cui non abbiamo ancora avuto accesso, possibili soluzioni da percorrere nell’esclusivo interesse cittadino.
Si scordi il Sindaco da parte mia o nostra appoggi “incondizionati” o acritici, sa bene che non ci appartiene quel metodo di lavoro.
Ma non sarò certo il PD a fare quello che Forza Italia ed il PDL han sempre fatto, ovvero portare avanti acriticamente e scioccamente posizioni finalizzate al puro interesse elettorale.
Faccia le sue proposte, pubblicamente, in Consiglio Comunale, e le valuteremo con grande attenzione.
Se proposte serie, percorribili, accoglibili, non ne ha, prenda atto della situazione e vada a dimissioni con geande onestà intellettuale.
Ma sappia che per ciò che mi riguarda tengo sempre a mente, indegnamente e nella piccola scala cittadina, il grande insegnamento di De Gasperi, che diceva “il politico guarda alle prossime elezioni. lo statista alle prossime generazioni.”

Giuseppe Zagarella – Capogruppo PD in Consiglio Comunale a Imperia

C. NATTERO - SINISTRA PER IMPERIA

E’ chiaro che Strescino si prepara a prendere decisioni pesanti e che, nonostante le dichiarazioni di facciata, pensa di non avere il completo appoggio della sua maggioranza.
Nasce da qui, cioè dalla gravità assoluta della situazione, sia per quello che sta emergendo dalle indagini della magistratura sia per lo stato più che preoccupante dei lavori del porto, il suo appello a tutto il Consiglio.
La prima cosa da rispondere è: convochi al più presto il Consiglio e il confronto tra le forze politiche avvenga alla luce del sole.
Alcune riflessioni immediate vorrei però anticiparle al Sindaco, all’attuale maggioranza e anche alle diverse forze che compongono la minoranza .
Non credo che la proposta di un “governissimo”, evocata dal sindaco tra le righe, possa rispondere ai problemi della città. Rendersi conto solo ora – come scrive il sindaco- della drammaticità della situazione, dopo sette anni di denunce dell’opposizione e dopo due anni dall’avvio della prima indagine sul porto, è il segno di una chiusura non solo sua personale ma del complesso della struttura comunale. Troppe diffuse sono state in questa vicenda le responsabilità e i silenzi, anche in tempi recenti. Serve davvero voltare pagina, serve una rottura di continuità. Perciò ritengo che la strada maestra per il sindaco sia quella delle dimissioni. Certo sarebbe una “crisi politica senza alternativa” in quanto porterebbe allo scioglimento del Consiglio. Ma vorrei osservare francamente che in una situazione gravissima come quella di Imperia il governo per un anno del commissario prefettizio, fino alle elezioni anticipate del 2013, non lo riterrei una sciagura ma un passaggio potenzialmente fecondo per riavviare su nuove basi l’attività amministrativa.
Capisco che il sindaco senta forte la sua responsabilità e non voglia che le sue dimissioni possano essere lette come una fuga. Penso allora, nel caso da noi auspicato che si arrivi al diniego della proroga, che ci possano essere le condizioni per discutere con un confronto chiaro e propositivo in Consiglio sulle scelte da fare sul futuro del porto turistico. Anche se non è detto che le ricette siano tutte uguali, perché noi in questi anni non abbiamo fatto soltanto una battaglia di legalità ma anche di merito: ne abbiamo sempre criticato il gigantismo, la residenzialità e abbiamo ricercato una maggiore differenziazione di funzioni all’interno del porto stesso. Dopo aver fatto rapidamente le scelte politiche e amministrative necessarie per il porto, messo un punto alla vicenda, il sindaco però deve dare le dimissioni, deve permettere ai cittadini di pronunciarsi nel 2013 e indicare la prospettiva per il futuro.

Carla Nattero – Sinistra per Imperia

Segnalo gli interventi di Giuseppe Fossati [FLI], Alessandro Gazzano [PDL] e Gianni Rollero [Con Imperia].
Invito anche a leggere le considerazioni di Giorgio Montanari [PD].

Scritto da Angelo Amoretti

12 marzo, 2012 alle 9:17

La maggioranza in consiglio comunale travolta dai dehors

3 commenti al post

Per completezza bisogna ammettere che c’era molto vento.

Ieri sera il consiglio comunale è diventata la piazza di un mercato.
Una pratica relativamente semplice come il regolamento dei dehors si è trasformata in un pasticcio inestricabile. Tanto che la proposta del PD di sospendere i lavori ha ottenuto il consenso della maggioranza dei consiglieri (compreso quelli della Lega e alcuni del PDL).
Dopo mesi di travaglio e un rinvio a dicembre voluto dalla maggioranza, il regolamento è arrivato in Consiglio pieno di limiti, contraddizioni e incongruenze. Gli emendamenti presentati da SEL come da tanti altri consiglieri dell’opposizione volevano dare una risposta a questa situazione e proporre dei cambiamenti migliorativi. Ma non è stato possibile perchè gli emendamenti erano tanti ma soprattutto perchè la maggioranza non aveva le idee chiare. Perciò ieri sera abbiamo assistito in diretta in Consiglio alle divisioni interne al centro destra che sono apparse profonde e generalizzate.E’ stata chiara per tutti la sensazione che il regolamento dehors alla fine fosse un pretesto per mettere in scena le scintille tra Lega e PDL, ma anche le spaccature dentro il PDL stesso: tra vecchi e giovani, tra scajolani e minassiani, tra navigati democristiani e spericolati missini.  Molto probabilmente la maggioranza ritroverà un suo filo unitario su questa pratica, ma il dato della sua fragilità numerica e politica rimane e spiega bene le difficoltà che l’amministrazione Strescino incontra ogni giorno ad affrontare argomenti ben più importanti e delicati di questo.
Carla Nattero, Dario Dal Mut – La Sinistra per Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

21 febbraio, 2012 alle 18:40

Nattero e Dal Mut (Sinistra per Imperia) intervengono sul caso Seris

un commento al post

Ricevo e pubblico

Ieri sera si è visto che la maggioranza su questo tema è in confusione, il PDL sta già pensando al bando per la privatizzazione,invece l’assessore e la Lega sono disponibili a verificare le ipotesi che la minoranza ha proposto in Consiglio per mantenere la gestione pubblica della refezione scolastica. Il sindaco nella sua solita furbesca “cavatina” finale si è nascosto dietro i presunti obblighi di legge per non esporre chiaramente la sua opinione, facendo lo slalom tra le diverse posizioni della sua maggioranza.
Noi abbiamo ritenuto che la legge sulle società partecipate possa essere interpretata correttamente in maniera favorevole al mantenimento della gestione pubblica. A patto che il comune sia disposto a riacquisire la struttura organizzativa fondamentale delle mense scolastiche e il resto mantenerlo in affido alla SERIS. Ci possono essere anche altre soluzioni, a cominciare dall’inserimento anche della refezione nell’unica azienda di gestione dei servizi che il Comune dovrà istituire a breve, come prevede appunto la legge.
Quello che abbiamo chiesto ieri sera e oggi torniamo a chiedere è un confronto in Commissione sulla forma di gestione della refezione. Vogliamo confrontarci sulle nostre proposte concrete e analizzare le scelte fatte dagli altri comuni in situazioni simili.
Il no alla privatizzazione della refezione non nasce da una valutazione ideologica ma dalla esperienza. Sono innumerevoli i casi di disfunzioni che si sono contati nelle mense private, tanto che molti comuni stanno ritornando sui propri passi e le rendono nuovamente pubbliche.
C’è anche da sottolineare che ieri sera la maggioranza non si è sbilanciata nemmeno sui servizi educativi che sono importantissimi. Era molto facile affermare che i servizi scolastici continuavano a essere gestiti dalla SERIS perché il loro costo è abbondantemente al di sotto dei 900.000€ e quindi l’affido è consentito anche nella interpretazione più restrittiva della legge data dal Sindaco. Invece non c’è stata neppure questa rassicurazione. Il che mi fa temere che la privatizzazione sia accompagnata anche da un taglio dei servizi.
In Consiglio ieri sera c’erano anche i lavoratori della SERIS che in questi anni sono stati sfruttati e sono stati tenuti al minimo dello stipendio e delle garanzie. A loro bisogna dare una risposta chiara e responsabile. La nostra proposta di gestione pubblica può prospettare , almeno per una parte di loro, una soluzione stabile dopo decenni di precariato.
Carla Nattero e Dario Dal Mut - Imperia, 7 dicembre 2011

Scritto da Angelo Amoretti

7 dicembre, 2011 alle 18:10