Gli esperti prevedono che l’influenza arriverà dopo Natale e quest’anno si chiamerà Wisconsin. Ventimila imperiesi, in media uno per ogni famiglia, il triplo rispetto all’influenza del 2005, saranno costretti a rimanersene a letto per qualche giorno . Se è vero che gli imperiesi sono 40.000 circa, significa che metà di noi sarà colpita dal bacillo.
Nel frattempo è arrivato il vaccino antinfluenzale che è raccomandato a tutti quelli che non vogliono essere contagiati. Quindi se tutti facciamo il vaccino, mandiamo all’aria le previsioni degli esperti, tanto per dire.
Solo che i vaccini disponibili in provincia sono 60.000 e gli abitanti sono 217.000 circa. Rischia di scoppiare la guerra del vaccino che si potrebbe benissimo evitare tramite, per esempio, un torneo di calcio a quattro: Ventimiglia, Sanremo, Imperia e Diano Marina.
La squadra che vince si becca tutti i vaccini che servono agli abitanti della città che rappresenta.
Se vince Sanremo, per fare un esempio, 57.000 vaccini andranno nella città dei fiori e i tremila che rimangono ce li giochiamo a dadi noi imperiesi con gli abitanti di Diano e Ventimiglia.
A parte l’ironia, questo ragionamento serve a far capire come a volte si possono confondere le idee ai cittadini, sparando numeri. E visto che spesso da una parte si diffonde panico, dall’altra si cerca di limitare.
Vi ricordate o no dell’aviaria? Tutti quei volatili morti che finivano nelle Asl, tutti quelli che vedevano uccelli morti dappertutto e molti al mattino contavano i piccioni per controllare se c’erano ancora tutti? Ci avevano pure fatto schedare le galline!
Allora adesso ci metto un po’ del mio.
Non sarà che il ritardo della distribuzione del vaccino è stato causato dal fatto che le industrie farmaceutiche hanno dovuto dare un’occhiata al prodotto, dopo che in Israele erano morti quattro anziani proprio dopo aver fatto il vaccino antinfluenzale, di fabbricazione francese?
Tranquilli: era una coincidenza.