Società ambigue?

senza commenti

Un caro amico mi ha raccontato quanto segue, chiedendo il mio consiglio:

Giorni fa sono stato contattato telefonicamente da una società che si chiama Italtrade per un’alettante offerta di lavoro. Si tratterebbe di vendere un prodotto con la possibilià di guadagnare 1.000 euro in un mese. Mi è stato detto che, in caso di interessamento, avrei dovuto presentarmi nei loro uffici, in Piazza dell’Unità Nazionale di fronte alla stazione ferroviaria di Oneglia.
Dal momento che, come sai, sono disoccupato, ho dato la mia disponibilità e due giorni dopo mi sono presentato puntuale all’appuntamento.
Purtroppo la prima impressione che ho avuto non è stata positiva: sul citofono ‘Italtrade‘ era scritto con un pennarello su un foglietto incollato sopra a un altro nome. Lo stesso per la porta dell’ufficio. Mi aspettavo di trovare una targhetta, invece anche lì ho trovato un pezzo di carta con la solita scritta a pennarello.
Beh, mi son detto:’staranno allestendo gli uffici’.
Un’avvenente signorina con accento straniero ha trascritto i miei dati, ha fotocopiato la mia carta d’identità e mi ha chiesto di aspettare.
Nella saletta d’aspetto con me c’erano altre due signore alle quali, tanto per chiacchierare un po’, ho chiesto se avessero capito, per telefono, di cosa si trattasse. Mi hanno risposto che avevano capito poco e niente e che erano lì per cercare di capire qualcosa di più.
Quando è stato il mio turno, sono entrato in una saletta dove c’era ad accogliermi un’altra graziosa signora con accento toscano.
Mi ha spiegato che si trattava di vendere un elettrodomestico ‘per la salute’ e che era inutile spiegarmelo perchè nel caso fossi stato prescelto, avrei dovuto frequentare un corso di tre mattine, in cui mi sarebbe stato mostrato l’oggetto e descritte le sue funzionalità.
La cosa che mi ha lasciato un attimo perplesso è stata che non ho visto nè un biglietto da visita, nè una carta intestata, nè un depliant.
Beh, mi son detto: ’saranno agli inizi’.
La tizia mi ha detto che ci sarebbe stata la possibilità di guadagnare 1.000 euro in un mese (venti giorni lavorativi) e che poi mi avrebbe spiegato meglio.
Arrivato a casa ho cercato di informarmi su questa Italtrade in internet, anche nei gruppi di Google, ma non ho trovato nulla al riguardo e le orecchie hanno cominciato a fischiarmi.
Un giorno o due dopo sono stato richiamato al telefono per un nuovo appuntamento, perchè ero stato ‘prescelto’.
A quel punto la simpatica signora mi ha spiegato meglio i dettagli, ma fino a un certo punto. Mi ha detto che Italtrade opera sul mercato italiano da circa dieci anni e che commercializza questo prodotto di una ditta americana con alle spalle cento anni di attività. Ha aggiunto che secondo i loro calcoli, facendo sessanta visite al mese (tre al giorno), si sarebbero venduti almeno dieci di questi apparecchi e si sarebbe potuto guadagnare 1.750 euro netti. Il lavoro lo avrei svolto nella mia zona.
Nel frattempo le orecchie mi fischiavano sempre di più perchè mi domandavo:’Come mai una ditta che opera da dieci anni non ha carta intestata o biglietti da visita?’
A questo punto le mie precedenti giustificazioni, quelle secondo cui ’saranno agli inizi’ , andavano a farsi benedire.
La funzionaria mi ha salutato dicendomi che alla fine del corso accelerato (che si terrà domani, giovedì e venerdì) mi sarebbe stato dato un apparecchio da portare a casa per il week end col quale fare esperienza di montaggio e smontaggio e eventualente presentarlo e venderlo a qualcuno.
Nuovo fischio alle orecchie:’Mi vien dato, venduto o affittato?
A questo punto volevo saperne di più per non ritrovarmi, alla fine di tre mattinate di corso, davanti a qualche spiacevole sorpresa.
Ho parlato con un mio amico che, guarda caso, era stato contattato pure lui e che aveva già avuto una brutta esperienza simile con un’altra ditta. A lui avevano detto le stesse cose: si trattava però di vendere un aspirapolvere con un sacco di funzioni a un prezzo piuttosto alto.
L’aspirapolvere aveva dovuto acquistarlo, ma qualcuno lo aveva venduto. Solo che alcuni clienti si erano lamentati perchè l’aggeggio era difettoso. E lui non era più riuscito a trovare la ditta che glieli aveva dati da vendere. Sparita nel nulla!
Sono tornato negli uffici e ho chiesto se era possibile avere la ragione sociale e stavolta un’altra signorina, meno avvenente delle altre, mi ha risposto col solito sorriso, ma con evidente fastidio, che non avendo bigliettini nè carta intestata non poteva soddisfare la mia richiesta. La mia fiducia cominciava a scricchiolare perchè mi son detto:’Se non hai un bigliettino, ma se sei una ditta seria, al limite puoi scrivermela a mano su un foglio!’.
Ho chiesto a un mio amico funzionario alla Camera di Commercio di cercare informazioni, ma poco dopo mi ha chiamato dicendomi che non aveva trovato traccia di questa Italtrade: una ditta fantasma.
Tu cosa ne pensi?

Gli ho risposto di lasciar perdere o perlomeno di stare molto attento a quello che gli avrebbero fatto firmare e comunque, di farmi sapere perchè la cosa incuriosiva anche me.

Scritto da Angelo Amoretti

20 settembre, 2005 alle 11:39

Pubblicato in Attualità



    Articoli correlati:

    • Nessuno