Piazza Dante sara’ senza i parcheggi?

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L’idea è stata lanciata dal Sindaco Paolo Strescino e dall’Assessore all’arredo urbano Emilio Broccoletti e in pratica si tratta di abolire i parcheggi nella piazza più importante del centro di Oneglia, lasciare spazio a dehors e area verde e spostare le due edicole.
L’idea, dal punto di vista puramente estetico, lo dico subito, mi piace perché anche io, che di centro destra non sono, sarei favorevole a pedonalizzare sempre di più i centri storici. Ma naturalmente c’è chi favorevole non è, come in tutte le cose, del resto. Ed è naturale che sia così. Però sarebbe utile che ogni tanto qualcuno mettesse da parte gli interessi personali e guardasse con occhio distaccato certi progetti.
Mi riferisco alla Federazione Pubblici Esercizi e alla Confcommercio.
A nome della prima il presidente Enrico Calvi definisce “inopportuna” la scelta dell’amministrazione comunale e aggiunge che tale iniziativa “Ha il sapore di un proclama propagandistico senza capo né coda, per dimostrare che l’amministrazione comunale è viva e operosa nell’interesse della collettività“.
Marco Gorlero, presidente di Confcommercio, aggiunge che la questione dovrebbe essere studiata meglio, essendo la piazza un punto nevralgico che interessa centinaia di operatori, invece “Broccoletti e Strescino intendono andare avanti per i fatti loro. Non è il metodo migliore per appianare i problemi e garantire un vero restyling del cuore pulsante e simbolo della città“.
E ogni volta è così. Si era già parlato di pedonalizzare Via Cascione, dalla galleria Gastaldi verso via XX Settembre e via San Maurizio, ma i commercianti non ci stanno.
C’era poi l’ammirevole desiderio di Emilio Varaldo – Pdl – di rendere Via Cascione una specie di cittadella universitaria che abbia un naturale stretto legame con l’Università di Via Nizza. Ma anche questo forse rimarrà un sogno.
Il problema è sempre lo stesso: i commercianti temono di vedersi svuotare i loro esercizi, ma i potenziali clienti non sono abituati a fare qualche centinaio di metri a piedi per entrarci. Siamo abituati a parcheggiare a due passi dal posto in cui dobbiamo andare e se non cambieremo mentalità, non cambieranno neppure le cose.

Scritto da Angelo Amoretti

7 ottobre, 2010 alle 12:38