Autostrada dei Furbi SpA

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Autostrada deserta, ai confini del mare” cantava anni fa Antonello Venditti in una sua celebre canzone e adesso a cantare dell’Autostrada dei Fiori, al confine del mare, probabilmente sarà qualcun altro.
Ieri i finanzieri della Tributaria hanno perquisito gli uffici dell’autostrada più cara del mondo, in via della Repubblica, a Imperia, e quella della Icoel Srl, a pochi passi, in via Argine Sinistro.
Cosa è successo? Lo riporto da La Stampa di oggi:

[...] Il pm Maria Antonia Di Lazzaro, che coordina l’inchiesta, vuole vederci chiaro nel sistema di affidamento dei lavori di manutenzione della tratta in questione. I lavori vengono affidati da Autofiori Spa per il 60 per cento senza gare di appalto, coinvolgendo società che fanno parte del Gruppo Gavio, socio privato di maggioranza di Autofiori. Il Gruppo Gavio, a sua volta, procede poi a subappaltare gli interventi. Le fiamme gialle, dopo una serie di sopralluoghi nei cantieri, si sono resi conto che la Icoel Srl era costantemente presente. Da qui ulteriori accertamenti che hanno portato a scoprire che Raffaella Varano, imperiese di 39 anni, è contemporaneamente impiegata dell’Autofiori e socia della Icoel. Altri soci sono il padre Gianfranco, 71 anni, le sorelle Francesca e Stefania e ancora Franco Del Pulito, Domenico Crescente ed Igor Barale [...]

Una cosa fatta in famiglia a km zero, in sostanza.
Penso, ma spero di sbagliarmi, che sia il metodo usato in più di un caso: sono società pubbliche quando devono nominare i vertici e, come per incanto, diventano private quando devono affidare appalti e incarichi.
L’Autostrada dei Fiori SpA è a capitale misto: pubblico e privato, nel senso che il Presidente è Gianni Giuliano [ex Presidente della Provincia: notare come il pubblico sposta qua e là i suoi uomini] e che quando c’è da mangiare, prevalentemente mangia i nostri soldi, quelli dei contribuenti.
Se poi si volessero fare collegamenti con le altre torte, si potrebbe dire che forse Luigi Sappa si è dimesso dalla presidenza della Provincia perché al posto giusto non c’era l’uomo giusto.
Qualcuno penserà che con l’abolizione delle provincie qualcosa cambierà: si metta il cuore in pace, a meno che l’Italia non sia inghiottita da una gigantesca voragine, ci sarà sempre qualche furbo che cercherà di mangiarsela.
Il nostro compito è quello di fargli capire che è meno furbo di quanto crede.