Piccoli Comitati crescono

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E così gli abitanti di Borgo Prino, zone limitrofe e resto della Valle, hanno deciso di uscire allo scoperto.
Lo faranno alle 20.30 del prossimo 12 ottobre al Centro Polivalente di Piazza Duomo, in una pubblica assemblea in cui si discuterà di rumore, sporcizia e degrado in cui versano il borgo e le frazioni a monte: Poggi, Clavi e Torrazza.
In attesa di sapere quale sarà il programma del “Comitato per la Salvaguardia e la Valorizzazione del Prino e zone limitrofe” (così è denominato), desidero fare qui alcune considerazioni.
Ma prima rivolgo una preghiera a chi cercherà di tirare fuori la famosa “antipolitica”, perché qua non si tratta di essere “contro” la politica, ma al limite, contro i politici che ci amministrano (e finanche quelli che stanno all’opposizione). Quindi evitiamo di usare a vanvera questa parola perché così non si va da nessuna parte.
Per fare politica non bisogna necessariamente essere iscritti a un partito (dei 33 esistenti su territorio nazionale), né tanto meno essere in Consiglio comunale, nella Giunta o nei Consigli circoscrizionali.
La politica, per come la penso io, la fanno tutti, ovunque, senza magari rendersene conto. Se poi qualcuno si aggrega in un gruppo, discute e propone delle idee (che possono diventare soluzioni) allora siamo in presenza di politica con la “P” maiuscola.
Il fatto che del comitato suddetto faccia parte Pier Alessandro Adolfo, la dice lunga sulla delusione dei cittadini nei confronti degli amministratori.
Adolfo è consigliere della Prima Circoscrizione: quella del Prino e delle frazioni a ovest della città.
Già questo dimostrerebbe che la Circoscrizione ha in parte fallito.
Lo dico con il massimo rispetto per il Presidente e tutti i Consiglieri perché in Circoscrizione ci sono stato: funzionava male già vent’anni fa e oggi pare sia peggiorata. Non per colpa dei Presidenti, ma per il poco potere decisionale e i ridicoli fondi annuali di cui dispone.
Quindi, ritornando a un discorso che feci già tempo fa, non vedo sbocchi: o la si fa funzionare o la si abolisce. Tanto più che, come si vede, la Circoscrizione è scavalcata e sostituita dai Comitati.
Come se non bastasse, Sandrino Adolfo ha due fratelli: uno in Comune e l’altro in Parlamento. Lasciamo stare Vittorio che ha altro di cui occuparsi, ma se Sandrino va “contro” suo fratello Benedetto che è in Giunta Comunale, viene da pensare che i collegamenti, se non funzionano tra fratelli, figuriamoci con gli altri.
Se ne deduce, come peraltro detto chiaro e tondo, che i promotori del Comitato sono “stanchi di subire e problemi da risolvere”.
Sono stanchi del Palazzo, in parole povere. O, per meglio dire, della latitanza del Palazzo.
Mi auguro che nessuno si scandalizzi e che consideri questo fatto senza isterismi: non si tratta di fare rivoluzioni, ma di dare una scossa a chi ci amministra, nella speranza che non rimanga fulminato, ovviamente, e che invece si svegli e guardi un po’ più in là del molo lungo di Porto Maurizio.
Parlare di liste civiche per le prossime elezioni, tipo “Uniti per Porto Maurizio” o “Grillo-Porto Maurizio”, mi sembra prematuro, ma la nascita di questi comitati non può che fare del bene alla città perché trattasi di democrazia che, come si dice, viene dal basso.
E vedremo se riuscirà ad andare un po’ più in alto.

Scritto da Angelo Amoretti

24 settembre, 2007 alle 12:04

Pubblicato in Politica

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