La finestra di Strescino

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La finestra di Strescino prima era di Luigi Sappa e mi ci sono affacciato pure io, una volta. Fu quando lo andai a salutare, alla fine del suo mandato di Sindaco e mi regalò “Manifesti elettorali nell’antica Pompei” un simpatico libercolo a cura di Romolo Augusto Staccioli, edito da Rizzoli. Forse sapeva già che sarebbe diventato presidente della Provincia.
Aprì la finestra del suo studio e mi disse: “Guarda che spettacolo, Angelo!” mostrandomi il più bel porto del mediterraneo in costruzione. “In effetti” – gli dissi – “non è male. Peccato per quell’obbrobrio di fabbricato e quella montagna di terra“. Allargando le braccia provò a farmelo immaginare con tanta terra sul tetto e tutto intorno, ma nessuno dei due era tanto convinto.
Ora da quella finestra si affaccia ogni giorno il nuovo Sindaco, Paolo Strescino. Non per controllare se gli hanno fregato lo scooter, ma per osservare l’andamento dei lavori nel porto più bello del mediterraneo.
E visto che nella società per azioni Porto di Imperia è quasi guerra aperta, si sfoga su La Stampa di oggi e si guadagna anche qualche mio applauso.

I lavori vanno avanti? Ma a chi vogliono farlo credere? Io osservo il cantiere ogni giorno dalla finestra del mio ufficio e lo vedono anche tutti i cittadini. A seconda dei giorni ci sono cinque o sei operai e non mi sembrano questi i numeri di maestranze necessarie per finire un porto. Inoltre, se i privati volessero veramente concludere in un anno le opere, potrebbero tranquillamente avvalersi della convenzione con il Comune, che prevede in automatico una proroga fino al 2013 con il pagamento di una penale.

Siccome il Sindaco risponde alle precisazioni fatte dai soci privati della Società più incasinata del mediterraneo, ne ha anche per loro, direttamente:

Mi piacerebbe poi sapere se la Porto Spa paga il suo addetto stampa e chi lo ha scelto. Visto che il Comune è un socio, è per lo meno curioso ch scriva continuamente comunicati contro di noi. Da chi è stipendiato? Senza contare che continuo a ricevere molti imprenditori locali che lamentano di non venire pagati per le loro prestazioni sul porto.

Sembra finzione, ma non lo è. C’è un addetto stampa della Porto di Imperia SpA, di cui è socio anche il Comune, che scrive contro il Comune. C’è il Comune che paga avvocati per le beghe interne alla società. In effetti siamo noi che, alla fine, paghiamo. E a me viene in mente la storiella di quel tipo che si era tagliato il pisello per far dispiacere alla moglie.
Gli applausi da parte mia, come dicevo, sono pochi perché ci sarebbe da chiedersi come mai solo adesso il Sindaco usa la finestra del suo ufficio. Non gli è mai venuto in mente di sbirciare un po’ prima?