Con l’ultimo congresso straordinario di Roma Alleanza Nazionale si scioglie per confluire definitivamente nel Pdl.
Nell’occasione La Stampa di oggi riporta il parere di tre nazional alleati  nostrani che domani saranno già ex (il grassetto è mio):

Questo è un momento felice e di grande entusiasmo e sebbene la mia storia affondi le radici in una tradizione politica familiare che trae origine dal Msi, io sono sempre stato un convinto sostenitore e fautore del passaggio a un nuovo partito che diventerà un grande contenitore dell’elettorato di centro destra.
On. Eugenio Minasso

[...] La mia candidatura? E’ un segno di lungimiranza in vista proprio della nascita di questa grande nuova forza politica di centro che rispecchia i principi nazionali.
Paolo Strescino

Ecco, bisognerà capire se il Pdl sarà un partito di centro o di centro destra.

Il parere di un nazional alleato coerente e autorevole, uno di quelli che meritano rispetto, comunque la si pens:

E’ una scelta ineluttabile anche se io, personalmente, non so se riuscirò ad accettarla. Il Msi è stata una grande illusione con militanti eccezionali e uno stupendo elettorato. Ma, con tutta probabilità siamo stati strumentalizzati. Da chi? Semplice: da chi non aveva le nostre stesse visioni della vita, gli stessi principi, gli stessi valori. Persone che hanno pensato più alle poltrone che alle idee e che per i propri vantaggi hanno svenduto gli ideali. Sono dispiaciuto per i giovani che hanno sacrificato la loro vita e sulla cui morte gerarchi consapevoli hanno costruito le proprie fortune elettorali. In ogni caso comprendo – anche se ripeto non condivido – che il confluire nel popolo della libertà sia un passo storicamente ineludibile. In un’organizzazione politica bipartitica ritengo realisticamente che non via siano alternative, ciò non mi esime dall’esprimere rammarico: mi arrendo alla ragion di Stato. Per quanto mi riguarda non morirò né democristiano né socialista.
Bruno Santini

Update:«Il Pdl non sarà un partito di destra, ma la destra sarà un valore di quel partito»
Lo ha detto oggi Gianfranco Fini durante il suo discorso al congresso e adesso è tutto molto più chiaro.

Ecco un passaggio della lettera inviata oggi a Gianfranco Fini da numerosi dirigenti ed eletti liguri di Alleanza Nazionale:

“Ti siamo vicini personalmente e politicamente. A.N. è una grande forza di valori con grande radicamento popolare e determinante per battere le sinistre. Non è con le fughe in avanti e con l’estemporaneità che si corrisponde per davvero agli auspici del grande popolo di centro-destra che vuole l’unità ma nella chiarezza e nella condivisione delle scelte. Sarebbe un grave errore se, pur di addivenire ad una qualche soluzione di compromesso si volesse liquidare il bipolarismo che è profondamente radicato nell’elettorato, ed in special modo in quello del centro-destra, in quanto impedisce il ritorno alle nefaste politiche trasformistiche e consociative della vituperata Prima Repubblica”.

Tra i firmatari ci sono il senatore Giorgio Bornacin, il capogruppo regionale Gianni Plinio, i consiglieri provinciale e comunale di Genova Claudio Muzio e Gianni Bernabo’ Brea, Alfio Barbagallo dell’Assemblea Nazionale.
Hanno firmato anche il vicepresidente del Consiglio Comunale della Spezia Giacomo Gatti, i consiglieri provinciale e comunali della Spezia Davide Parodi, Sauro Manucci, Alessio Anselmi, l’avvocato Chiro’ di Savona, Biagio Mognol e Ino Isnardi di Imperia.
Mancano almeno tre firme di casa nostra e sarebbe interessante sapere il perché.
[via I.V.G.]