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(Soc)chiudi la porta che entra aria puzzolente

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A giudicare da quanto dichiarato dal capogruppo del PDL all’opposizione Antonello Ranise sull’affare Colussi, direi che le previsioni di Fossati e Edo espresse in loro precedenti commenti, siano perlomeno opinabili.
Quando gli interessi (il bene della città) di chi sta dall’altra parte combaciano con quelli di chi sta di qua, un punto d’incontro si riesce a trovare sempre.
Quindi mi pare di capire che la vera opposizione (quella per il non bene della città) sarà fatta da Gian Franco Grosso e da Mauro Servalli di Imperia Bene Comune. Per il momento, alla luce dei fatti, non ci vedo il M5S.

P.S. Per coloro che non mi conoscono: quello scritto tra parentesi è una lieve presa per il culo e chiedo scusa per la parola “presa”.

Scritto da Angelo Amoretti

23 agosto, 2013 alle 11:58

Chiudi la porta che entra aria puzzolente

38 commenti al post

Ci sono cose conosciute e cose sconosciute, in mezzo ci stanno le porte della percezione
Aldous Huxley

Ricordate la Porta del Mare ideata da Colussi? Cliccando qui, qui e qui, potete rinfrescarvi la memoria (e in un commento avevo scritto: “Ti dicono che fanno una cosa, poi ne faranno un’altra”).
E vi prego di notare i cambiamenti eccitanti che sono stati fatti nel corso del tempo: la multisala è diventata due salette, il museo dei cetacei è andato a farsi benedire e via dicendo.
Ma Colussi ha ripresentato il progetto al nostro Sindaco Carlo Capacci, già con le varianti, ovviamente.
Capacci giustamente dice che sarebbe un folle a far aprire nuovi uffici, ma io mi domando se non è folle costruire nuovi appartamenti, dal momento che già i tanti, tantissimi che sono nati di recente, sono disabitati. Forse significa che non c’è richiesta, ma non capisco di mercato, quindi non discuto. Di cemento capisco un po’ di più (anche perché ci vuole poco: basta guardarsi intorno) e speravo che ci fosse una tregua, con il vento che era girato, ma niente.
Strano che l’amica degli animali all’opposizione, non abbia ancora detto nulla, ma forse è perché il progetto era nato in era Sappa. La signora si scalda per un autista e una segretaria, ma a quanto pare non su nuove, possibili colate di cemento.
Giuseppe Zagarella, del Partito Democratico, all’epoca esponente della Margherita all’opposizione, chiese: “che fine abbiano fatto gli elementi più affascinanti e di preminente interesse pubblico di cui si era parlato nei primi incontri con l’imprenditore: il polo fieristico, il museo dei cetacei, la multisala“, per concludere chiedendo “che il Sindaco faccia il Sindaco e riferisca al più presto in Consiglio Comunale”. Chissà che avrà da dire, oggi?
Nel frattempo qualcosa hanno detto Carla Nattero di SEL (clicca qui per leggere) e Gian Franco Grosso di Imperia Bene Comune, che dalle pagine del Secolo XIX dichiara:

«La giunta Capacci non è altro che un diverso modo di centrodestra di governare la città. Lo dimostra ampiamente la questione Porta del Mare: non si guarda al bene pubblico come priorità, ma si guarda, invece, all’imprenditoria locale non come volano di sviluppo per il lavoro e l’occupazione, bensì come modello di rendita. Mi sarebbe piaciuto che Capacci rivisitasse il progetto chiedendo a Colussi di realizzare uno spazio vero per l’agroalimentare, colmando il vuoto della precedente amministrazione. Ma se n’è ben guardato.
Questa è una gravissima lacuna non solo casuale, ma ch eaffonda le sue ragioni nella visione padronale che il sindaco ha della città, molto probabilmente coincidente con quella del suo mentore Strescino, la sua ombra. Credo proprio che coloro chehannocreduto che il vento girasse debbano cominciare a recitare il mea culpa un’altra volta.
Ciò che però mi lascia di sasso è il ruolo che il Pd sta esercitando in questa amministrazione, praticamente da comprimario e completamente asservito al potere, con il solo fine di occupare qualche poltrona. Credo che il Pd stia veramente perdendo quella poca credibilità politica e progettuale che già gli era rimasta agli occhi dei suoi ancora increduli elettori».

Ottimista.
Gli fa eco Rifondazione Comunista, circolo Stenca-Binon:

«La vicenda del progetto Colussi costituisce una cartina di tornasole, in gioco c’è il modello di sviluppo della città. La variante approvata a suo tempo (con la nostra opposizione) fu una generosissima concessione di “sostenere” così la “voglia” di Colussi di rimanere in produzione a Imperia, in realtà senza esigere e ottenere alcuna contropartita occupazionale e di sviluppo dell’Agnesi e del distretto agroalimentare».

Scritto da Angelo Amoretti

13 agosto, 2013 alle 12:37