Lettera aperta all’ex Ministro Claudio Scajola

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Ricevo e pubblico

Abito a Imperia e anche io, come molti dei miei amici e delle persone che frequento, sono sempre stato orgoglioso del fatto che la mia citta’ fosse rappresentata ai più alti livelli da Claudio Scajola.
La nostra fiducia e’ stata incondizionata e – ho pensato sinora – ben riposta.
Quando Claudio era stato arrestato per i fatti del casinò non abbiamo dubitato neanche un attimo della sua totale estraneità, e le sentenze ci hanno dato ragione.
Quando ha abbandonato la carica di Ministro per essersi “abbandonato” ad un insulto nei confronti di chi non poteva più difendersi abbiamo saputo vedere oltre lo spiacevole episodio e giustificarlo con il carattere fiero e impulsivo che tutti conosciamo.
Le prime notizie sui presunti – e sottolineo presunti – ottanta assegni di oscura provenienza che sarebbero serviti a pagare la sua casa di Roma non hanno nemmeno scalfito la nostra sicurezza nel comportamento esemplare di Claudio, anzi lo svolgimento dei fatti era talmente poco credibile da contenere in se stesso il seme della sua inconsistenza.
Tutto bene, quindi.
Si, tutto bene sino a quando, esterrefatti, abbiamo sentito la smentita ufficiale. Un “Nego ogni addebito” avrebbe immediatamente fugato ogni nostro dubbio e lasciata inalterata la fiducia di noi che lo conosciamo; anche un secco “no comment” ci avrebbe rassicurato.
Ma quella frase no, non ce la aspettavamo. Quella frase ha iniziato a girare e rigirare nella nostra testa e purtroppo non solo nella nostra: e’ diventata ormai un tormentone che sento al bar, alla radio, alla televisione e ogni volta mi vergogno un po’. Non che la fiducia sia scomparsa, ma qualche dubbio si sta facendo strada in noi; e l’altro giorno ho sentito una frase che mi ha fatto riflettere: “Caro Claudio, se dovessimo acclarare che ci hai preso in giro non ti perdoneremo mai”.
Ecco, questo mi sento di condividere oggi: se dovessi acclarare che Claudio Scajola ci ha preso in giro non gli perdonerei mai di aver disperso il patrimonio di fiducia che gli avevamo affidato negli anni.

A.O.