Vendita posti barca in calo: Caltagirone chiede i danni

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A seguito di quanto riportato sui quotidiani locali di ieri secondo cui la società Acquamare di Francesco Bellavista Caltagirone intende chiedere, per mancata vendita di posti barca, 4 milioni di euro di danni alla commissione di verifica e collaudo delle opere a mare del nuovo porto turistico di Imperia (composta da Roberto Boni, Pierre Marie Lunghi, Franco Erasmi e Riccardo Blanco), si registrano le prime prese di posizione da parte dei gruppi consiliari La Sinistra per Imperia e FLI, che riporto di seguito:

CARLA NATTERO e DARIO DAL MUT -Sinistra per Imperia

Abbiamo letto della richiesta di risarcimenti danni dell’ Acquamare alla Commissione di Vigilanza e Controllo.
A nostro giudizio si tratta di una vera e propria provocazione. Perché la Commissione non ha fatto altro che svolgere il ruolo previsto dalla legge e perché le osservazioni fatte erano più che fondate tanto è vero, a quanto risulta dai verbali, che i chiarimenti di merito richiesti dalla Commissione non hanno avuto una risposta concreta e documentata dall’Acquamare e dalla Porto di Imperia.
Ovviamente queste provocazioni non sono a vuoto. Rispondono all’obiettivo di screditare la Commissione a cui va tutta la nostra solidarietà. Riteniamo che il disegno sia destinato al fallimento considerata la serietà dell’opera di controllo da lei esercitata e riscontrata in tutti gli atti ufficiali.
Il Sindaco non deve accettare questi ridicoli spauracchi che rendono evidente a tutti la totale subalternità del Comune. Dove sono andati a finire gli accordi sbandierati con Caltagirone e con la Cozzi se questi si permettono di richiedere una ennesima e inesistente richiesta danni?
Quale è l’efficacia altrettanto vantata della nuova “governance” della Porto di Imperia se dà il via libera a quest’atto di arroganza assoluta?
Il Sindaco dovrebbe chiedere conto lui alla Porto di Imperia di una montagna di cose. Per esempio dovrebbe chiedere una presa di posizione ufficiale sul capannone, con relativa tempistica dello smantellamento e anche come mai la montagna di terra è ancora in gran parte al suo posto.
Dovrebbe chiedere anche a che punto è la vendita dei posti-barca. I cittadini non possono essere costantemente presi in giro da un continuo balletto di cifre sui costi del porto e sulla vendita dei posti-barca. Quando conviene i posti sono già tutti venduti o quasi, quando si richiedono danni inesistenti la vendita è nella crisi più nera. Anche su questo argomento essenziale il Sindaco ha il diritto-dovere di richiedere chiarezza.

Dario Dal Mut – Carla Nattero – Consiglieri comunali “La Sinistra per Imperia”

GIUSEPPE FOSSATI - FLI

Ho letto oggi sui quotidiani che Acquamare avrebbe promosso contro i componenti della Commissione di Vigilanza e Controllo sul porto turistico una causa per richiedere un risarcimento danni di 4 milioni di euro in quanto, pare di capire, nel rilevare delle irregolarità e/o omissioni da parte della concessionaria Porto di Imperia s.p.a., la Commissione avrebbe causato gravi danni commerciali e di immagine alla Acquamare stessa. La prima mia reazione è stata una sonora risata: la Commissione non ha rapporti con Acquamare, ma solo con la Porto di Imperia s.p.a., che è l’unica concessionaria del porto, almeno sulla carta.
In ogni caso (tralasciando gli aspetti formali e andando alla sostanza: Acquamare è, di fatto, ‘proprietaria’ del 70% del porto, direttamente, e di un ulteriore 10%, indirettamente, quale socia al 33% della Porto di Imperia s.p.a.) non può che far ridere pensare che il controllato chieda i danni al controllore perché ha fatto il suo dovere.
I componenti della Commissione devono pagare i danni perché, nel rilevare irregolarità e/o omissioni hanno provocato un danno ‘all’immagine’ del controllato? La cosa è talmente comica da rivaleggiare con la nota tesi sulle parentele di una signorina marocchina sostenute dalla maggioranza parlamentare, omologa a quella che regge il nostro Comune. Banalizzando, sarebbe come dire che un Vigile Urbano posto a dirigere il traffico davanti al Comune (l’esempio non è assolutamente casuale) e che mi fermasse per contestarmi un’infrazione mi dovrebbe poi pagare il danno ‘all’immagine’ causatomi.
Finito di ridere, però, mi sono fermato a ragionare e sono giunto alla conclusione che, poiché ho rispetto dell’intelligenza di tutti, non posso pensare che il Sig.CALTAGIRONE sia mosso solo dall’intento di far ridere a crepapelle il sottoscritto e tutti coloro che non si fanno impressionare da richieste danni tanto mirabolanti quanto assurde.
Allora mi è tornato alla mente l’effetto della richiesta di addirittura 300 milioni di euro al Comune per i danni derivanti dall’annullamento della concessione demaniale (il cui effetto, stante la ’strenua’ difesa del Comune di Imperia, è durato qualche giorno): una amministrazione intimidita che ha deciso, di fatto, un sostanziale arretramento del Comune da quella linea di rigore e richiesta di rispetto delle regole puntualizzata nella delibera di indirizzo del settembre 2010.
Ritengo quindi evidente che la richiesta danni di oggi segue la stessa strategia: intimidire i membri della Commissione e, ancora una volta, il Comune (ricordo che nella commissione vi sono due membri dell’operato dei quali il Comune risponde solidalmente, in quanto, uno, è un proprio dirigente, Lunghi, l’altro, è un delegato del Sindaco, Erasmi).
Cosa si vuole ottenere dalla Commissione è chiaro (un po’ più di ‘comprensione’ ed ‘elasticità’); meno chiaro quello che si vuole ottenere dal Comune, ma credo che non mancheremo di saperlo a breve; basterà leggere gli interventi del ’salvatore della Patria’ di turno (sono curioso di vedere se sarà sempre lo stesso) ed i resoconti del prossimo vertice tra Comune e Acquamare, che ovviamente, finirà a pacche sulle spalle, grandi sorrisi e giuramenti di grande amicizia per la Città.

Giuseppe Fossati – Consigliere comunale FLI -