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Vicende Porto turistico

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Il Dirigente Comunale del settore Porti e Demanio, Pierre Marie Lunghi ha firmato il diniego alla proroga che aveva richiesto la Porto di Imperia SpA.
Acquamare, non ho capito se per ripicca o altro perché non sono pratico di queste cose, sospende le attività di commercializzazione delle opere a terra e a mare.
La moglie di Claudio Scajola acquista due posti barca con sconto a insaputa del marito.

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Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2012 alle 19:56

Vendita posti barca in calo: Caltagirone chiede i danni [IV]

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Questo articolo lo avevate letto?

ACQUAMARE, la società di Caltagirone, che, col Comune di Imperia (attraverso la Porto Imperia spa), costruisce e gestisce il nuovo megaporto turistico, ha chiesto un ingente risarcimento danni alla Commissione regionale di vigilanza e controllo, adducendo i danni che le avrebbe procurato col suo operato. Dopo la controversa sentenza del Tar, favorevole a Caltagirone, sul caso della concessione del porto imperiese, è iniziata la resa dei conti: i nuovi padroni di Imperia escono allo scoperto attraverso la loro società capofila e vogliono che sia chiaro una volta per tutte (anche al tremebondo Comune) chi comanda. D’ ora in poi si faccia attenzione prima di procedere a controlli, ad accertamenti di legalità, ad analisi e giudizi critici. Mentre il Comune mette sotto vendicativo processo il funzionario (l’ ingegner Lunghi) responsabile del decreto che interrompeva la concessione, poi rigettato dal Tar, Acquamare provvede a punire la Commissione di controllo, citando per danni i suoi componenti. Da oggi chi andrà a vedere come si lavora nel porto di Imperia sappia di rischiare una denuncia per danni che, come minimo, gli guasterà l’ esistenza. Il nuovo porto è off limits. Entrarci è pericoloso. Questo stesso articolo è a rischio. Neanche il Comune è al sicuro (deve rispondere per uno dei commissari denunciati, suo delegato), nonostante abbia addirittura evitato di presentare ricorso contro la sentenza del Tar, per non disturbare il potente socio. ALLA notizia del nuovo affondo, il sindaco Strescino ha balbettato, stupito che neppure la sua totale sottomissione sia stata sufficiente. Chissà se si renderà conto che questoè l’ atto ufficiale del suo commissariamento sul fronte del porto! Caltagirone, forte della sentenza del Tar, porta ora l’ attacco alla Regione colpendo la Commissione di controllo. Quella sentenza è sicuramente frutto in buona fede di un giurista alla Carnevale. Ma i guasti che essa è destinata a produrre si cominciano già a vedere. Il Tar ha stabilito che, in sostanza, un vigile urbano, prima di multare un’ auto che va a 100 all’ ora nell’ abitato, deve “concertarsi” con la maggioranza che governa il Comune per cui lavora. Di qui, la punizione se non lo fa, come capita a Lunghi. Acquamare, con la denuncia della Commissione di vigilanza, fa adesso come se uno denunciasse per danni una pattuglia di polizia che lo ha fermato per un controllo e lui, così, ha perso un appuntamento e gli affari che vi poteva trattare. Questaè la legalità auspicata da Berlusconi, l’ idea di giustizia cui mira la destra: i potenti privati autorizzati a fare ciò che vogliono, i deboli e i poteri di controllo (organi preposti, guardia di finanza, polizia, magistratura…) in ammirato o timoroso silenzio. Il gesto gravissimo di Acquamare (che, per altro, non si capisce come abbia a che vedere con l’ ente di controllo, essendo solo una esecutrice dei lavori, come sostiene la più volte nominata sentenza) chiama in causa, direttamente, la politica regionale e quindi personalmente Claudio Burlando. È urgente un suo intervento. Dica se in Liguria un funzionario può ancora svolgere il proprio lavoro nel rispetto della legge e nei limiti delle umane capacità (e quindi anche con la possibilità di sbagliare). Dica se qui un poliziotto, un finanziere, un tecnico possono ancora fare, il meglio che sanno, il loro dovere, o se rischiano di essere trasferiti (come sta succedendo in polizia e finanza) o di essere messi sotto inchiesta amministrativa (come succedea Lunghi) o addirittura di dover rispondere per danni con i loro miseri stipendi (come capita ai membri della Commissione). Assuma su di sé la denuncia di Caltagirone ai commissari. Dimostri che la forza dei soldi non ha ancora vinto nella nostra regione.
Vittorio Coletti – la Repubblica, 24 maggio 2011

Scritto da Angelo Amoretti

25 maggio, 2011 alle 16:23

Vendita posti barca in calo: Caltagirone chiede i danni [III]

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Anche Pasquale Indulgenza, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, interviene sulla questione della richiesta danni da parte di Acquamare:

Nell’apprendere le intenzioni di Acquamare srl di far causa alla Commissione di Vigilanza e Collaudo per ottenere un risarcimento danni e di Porto di Imperia spa di chiederne la rimozione e la sostituzione, verrebbe da pensare come possa essere stata concepita una simile offensiva in presenza di inchieste cosi’ rilevanti come quelle che sta tenendo l’Autorita’ Giudiziaria, le quali, in misura considerevole, riguardano proprio aspetti riferibili alle problematiche vagliate e ai rilievi mossi dall’Organismo di controllo nell’esercizio delle proprie funzioni.
Per non dire delle responsabilita’ dei due soggetti in ordine alle perduranti situazioni irrisolte (capannone abusivo, montagna di terra, ecc.)
Il fatto e’ che il processo di privatizzazione della portualita’ cittadina e di subordinazione del ruolo pubblico passa anche attraverso queste operazioni a forte impatto sull’opinione pubblica, che servono a ribadire, perche’ ciascuno intenda, quali siano gli interessi in gioco e quali gli attori che li portano avanti.
Non avendo piu speranza, oramai, che da coloro che rappresentano il Comune provenga una parola diversa da quelle gia sentite e lette, confidiamo ancora che, solo per un fatto di dignita’, la locale associazione degli industriali voglia prendere le distanze da iniziative che per spirito e sostanza sono esattamente il contrario di quanto essa aveva auspicato nei mesi scorsi, quando si era proposta pubblicamente di interessarsi della vicenda, ai fini di una salubre ripresa dell’opera in questione.
Un suo silenzio suonerebbe assai deludente.

Pasquale Indulgenza – capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

24 maggio, 2011 alle 20:50

Vendita posti barca in calo: Caltagirone chiede i danni [II]

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Anche il Partito Democratico interviene sulla richiesta danni da parte dell’Acquamare:

La situazione se non fosse tragica sarebbe comica.
L’Acquamare fa causa alla Commissione Vigilanza e le chiede i danni.
La Porto di Imperia ne chiede la rimozione e la sostituzione.

Ma Porto di Imperia e Acquamare si guardano bene dal rimuovere la vergognosa montagna di terra, dall’abbattere l’orribile capannone (ormai conclamato abusivo), dal chiarire alcunché sulle plurime inadempienze di questi anni, dal pagare i fornitori (a quanto pare), dal completare le opere nei tempi dovuti e fornendo documentazione corretta (che nulla abbia a che vedere con opere di altre località, ad esempio), nonostante abbiano preso impegno pubblicamente più e più volte in tal senso, dal versare interamente i canoni demaniali richiesti, dal rinnovare gli organi direttivi, dal far sì che il nostro Comune smetta di apparire un giorno sì e l’altro ancora agli onori delle cronache per la sua e loro approssimazione.
Acquamare e Porto di Imperia attaccano, pensando probabilmente che qualunque vertenza possa risolversi con la “linearità” riscontrata in sede TAR, e non si rendono conto, o non vogliono rendersi conto, che a chiedere i danni dovremmo essere noi, cittadini tutti di Imperia, per l’immutata sfacciataggine con cui stanno andando avanti.
Non si rendono conto, che in quanto soci, noi cittadini non siamo orgogliosi di essere compartecipi di un’operazione su cui, a quanto pare, pendono plurime e gravissime indagini giudiziarie, indagini dei nuclei antimafia, apparenti incongruenze, discordanze, abusi.
Desiderano forse una Commissione più compiacente? O più solidale? O forse un po’ più duttile?
Vorrebbero nominarla loro, direttamente, magari attraverso uno dei molteplici personaggi indagati per associazione per delinquere?
Oppure preferirebbero che ne facesse nuovamente parte il famoso Sig. Balducci?
Peccato, non spetta a loro sceglierla e nominarla.
Di norma chi vigila non è necessariamente gradito al vigilato…anzi…
A volte, come in questo caso, si ha a che fare con persone che hanno come primo ed unico obiettivo quello di fare il loro dovere.
E meno male che tecnici e funzionari così esistono ancora.
Attendiamo che chiedano i danni di immagine anche agli organi di stampa che han dato la notizia di svariati interventi da parte di Procura, DDA, DIA, Polizia Postale, Guardia di Finanza e Carabinieri, che indagherebbero, a tutti coloro che hanno osato obiettare sulla mancata trasparenza degli atti, a noi, e perché no….a quegli sconsiderati che fan fare i bisognini ai cani lungo le passeggiate.
Suggeriremmo anche di chiedere i danni di immagine al Sig. Caltagirone, viste le notizie sulla situazione finanziaria del suo gruppo pubblicate dai principali organi di stampa nazionali.
Sicuramente tutti hanno contribuito a penalizzare la vendita dei posti barca.
Aspettiamo però, a questo punto, di capire quanto valgono sul serio i posti barca, che cosa pensi del piano finanziario l’Agenzia del Demanio, se essa abbia avuto o meno modo di calcolare in maniera indiscutibile il valore della Concessione o valutare sul serio la congruità della durata della stessa.
Ma vogliamo anche sapere dove sono e cosa pensino l’Imperia Sviluppo, soci privati che tanto hanno a cuore il futuro della nostra città, la Confindustria, l’imprenditoria cittadina che vanta, a parole e sempre solo a parole, la ricerca del bene comune, dello sviluppo sano e della libera concorrenza.
Per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale stiamo ormai perdendo ogni speranza che mostri un minimo di orgoglio e di amor proprio. Le dichiarazioni del Sig. Sindaco sono già di per sé illuminanti. Ci chiediamo se siano rappresentative del pensiero di tutta la maggioranza.
Unica cosa certa è che questo sembra l’ennesimo tentativo di intimidire il lavoro di coloro che liberamente, secondo coscienza e deontologia, intendono fare il proprio dovere.
E questo è molto grave.

Il gruppo PD in Consiglio Comunale di Imperia
Imperia, 23 maggio 2011

Scritto da Angelo Amoretti

24 maggio, 2011 alle 1:10

Vendita posti barca in calo: Caltagirone chiede i danni

4 commenti al post

A seguito di quanto riportato sui quotidiani locali di ieri secondo cui la società Acquamare di Francesco Bellavista Caltagirone intende chiedere, per mancata vendita di posti barca, 4 milioni di euro di danni alla commissione di verifica e collaudo delle opere a mare del nuovo porto turistico di Imperia (composta da Roberto Boni, Pierre Marie Lunghi, Franco Erasmi e Riccardo Blanco), si registrano le prime prese di posizione da parte dei gruppi consiliari La Sinistra per Imperia e FLI, che riporto di seguito:

CARLA NATTERO e DARIO DAL MUT -Sinistra per Imperia

Abbiamo letto della richiesta di risarcimenti danni dell’ Acquamare alla Commissione di Vigilanza e Controllo.
A nostro giudizio si tratta di una vera e propria provocazione. Perché la Commissione non ha fatto altro che svolgere il ruolo previsto dalla legge e perché le osservazioni fatte erano più che fondate tanto è vero, a quanto risulta dai verbali, che i chiarimenti di merito richiesti dalla Commissione non hanno avuto una risposta concreta e documentata dall’Acquamare e dalla Porto di Imperia.
Ovviamente queste provocazioni non sono a vuoto. Rispondono all’obiettivo di screditare la Commissione a cui va tutta la nostra solidarietà. Riteniamo che il disegno sia destinato al fallimento considerata la serietà dell’opera di controllo da lei esercitata e riscontrata in tutti gli atti ufficiali.
Il Sindaco non deve accettare questi ridicoli spauracchi che rendono evidente a tutti la totale subalternità del Comune. Dove sono andati a finire gli accordi sbandierati con Caltagirone e con la Cozzi se questi si permettono di richiedere una ennesima e inesistente richiesta danni?
Quale è l’efficacia altrettanto vantata della nuova “governance” della Porto di Imperia se dà il via libera a quest’atto di arroganza assoluta?
Il Sindaco dovrebbe chiedere conto lui alla Porto di Imperia di una montagna di cose. Per esempio dovrebbe chiedere una presa di posizione ufficiale sul capannone, con relativa tempistica dello smantellamento e anche come mai la montagna di terra è ancora in gran parte al suo posto.
Dovrebbe chiedere anche a che punto è la vendita dei posti-barca. I cittadini non possono essere costantemente presi in giro da un continuo balletto di cifre sui costi del porto e sulla vendita dei posti-barca. Quando conviene i posti sono già tutti venduti o quasi, quando si richiedono danni inesistenti la vendita è nella crisi più nera. Anche su questo argomento essenziale il Sindaco ha il diritto-dovere di richiedere chiarezza.

Dario Dal Mut – Carla Nattero – Consiglieri comunali “La Sinistra per Imperia”

GIUSEPPE FOSSATI - FLI

Ho letto oggi sui quotidiani che Acquamare avrebbe promosso contro i componenti della Commissione di Vigilanza e Controllo sul porto turistico una causa per richiedere un risarcimento danni di 4 milioni di euro in quanto, pare di capire, nel rilevare delle irregolarità e/o omissioni da parte della concessionaria Porto di Imperia s.p.a., la Commissione avrebbe causato gravi danni commerciali e di immagine alla Acquamare stessa. La prima mia reazione è stata una sonora risata: la Commissione non ha rapporti con Acquamare, ma solo con la Porto di Imperia s.p.a., che è l’unica concessionaria del porto, almeno sulla carta.
In ogni caso (tralasciando gli aspetti formali e andando alla sostanza: Acquamare è, di fatto, ‘proprietaria’ del 70% del porto, direttamente, e di un ulteriore 10%, indirettamente, quale socia al 33% della Porto di Imperia s.p.a.) non può che far ridere pensare che il controllato chieda i danni al controllore perché ha fatto il suo dovere.
I componenti della Commissione devono pagare i danni perché, nel rilevare irregolarità e/o omissioni hanno provocato un danno ‘all’immagine’ del controllato? La cosa è talmente comica da rivaleggiare con la nota tesi sulle parentele di una signorina marocchina sostenute dalla maggioranza parlamentare, omologa a quella che regge il nostro Comune. Banalizzando, sarebbe come dire che un Vigile Urbano posto a dirigere il traffico davanti al Comune (l’esempio non è assolutamente casuale) e che mi fermasse per contestarmi un’infrazione mi dovrebbe poi pagare il danno ‘all’immagine’ causatomi.
Finito di ridere, però, mi sono fermato a ragionare e sono giunto alla conclusione che, poiché ho rispetto dell’intelligenza di tutti, non posso pensare che il Sig.CALTAGIRONE sia mosso solo dall’intento di far ridere a crepapelle il sottoscritto e tutti coloro che non si fanno impressionare da richieste danni tanto mirabolanti quanto assurde.
Allora mi è tornato alla mente l’effetto della richiesta di addirittura 300 milioni di euro al Comune per i danni derivanti dall’annullamento della concessione demaniale (il cui effetto, stante la ’strenua’ difesa del Comune di Imperia, è durato qualche giorno): una amministrazione intimidita che ha deciso, di fatto, un sostanziale arretramento del Comune da quella linea di rigore e richiesta di rispetto delle regole puntualizzata nella delibera di indirizzo del settembre 2010.
Ritengo quindi evidente che la richiesta danni di oggi segue la stessa strategia: intimidire i membri della Commissione e, ancora una volta, il Comune (ricordo che nella commissione vi sono due membri dell’operato dei quali il Comune risponde solidalmente, in quanto, uno, è un proprio dirigente, Lunghi, l’altro, è un delegato del Sindaco, Erasmi).
Cosa si vuole ottenere dalla Commissione è chiaro (un po’ più di ‘comprensione’ ed ‘elasticità’); meno chiaro quello che si vuole ottenere dal Comune, ma credo che non mancheremo di saperlo a breve; basterà leggere gli interventi del ’salvatore della Patria’ di turno (sono curioso di vedere se sarà sempre lo stesso) ed i resoconti del prossimo vertice tra Comune e Acquamare, che ovviamente, finirà a pacche sulle spalle, grandi sorrisi e giuramenti di grande amicizia per la Città.

Giuseppe Fossati – Consigliere comunale FLI -

Scritto da Angelo Amoretti

23 maggio, 2011 alle 16:00

Fate presto ché ci mangiamo dei soldi

2 commenti al post

Ieri c’è stato un nuovo blitz della Guardia di Finanza e della Polizia Postale nella sede della Porto di Imperia SpA.
Stanno cercando di capire perché c’è stata quella gigantesca lievitazione dei costi. Stanno facendo il loro mestiere, tanto per capirci. E trovo bizzarra la nota rilasciata da Acquamare, riportata in parte da Il Secolo XIX di oggi, in cui si legge che la società di Francesco Bellavista Caltagirone auspica, con l’assicurazione che non ci sono stati illeciti nella costruzione,  “che le indagini possano completarsi nel tempo più rapido possibile, tenuto conto che gli impegni imprenditoriali e finanziari che, all’evidenza, caratterizzano una iniziativa di tale portata, rischiano, inevitabilmente, di diventare più onerosi“.
Avete capito, finanzieri e poliziotti? Dateci una botta perché se aumentano i costi va a finire che vi chiedono i danni.
Siamo arrivati a questo punto, ovviamente senza dimenticare di scrivere che si ha “fiducia nella giustizia”.

Scritto da Angelo Amoretti

2 dicembre, 2010 alle 9:16