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Il mistero dell’incubatore di imprese

con 21 commenti

E’ ufficiale: l’incubatore di imprese verrà costruito al posto della SAIRO, in zona San Lazzaro.
E’ stato deciso i giorni scorsi a Roma, in un incontro tra i rappresentanti di Imperia Sviluppo Srl e Sviluppo Italia. Il progetto verrà presentato al Comune nei prossimi giorni e ricapitolando:
1)il vecchio stabilimento sarà ceduto all’Amministrazione per la realizzazione dell’incubatore, che sarà finanziato da Sviluppo Italia;
2)Imperia Sviluppo, se non ho capito male, cedendo il vecchio stabilimento al Comune, otterrà da questo di costruire un residence con spazi commerciali nella zona compresa tra la SAIRO e la piscina.
E’ quanto si apprende oggi da La Stampa, ma ci sono alcune cose che mi sfuggono.
1) Imperia Sviluppo ha il 33% di quote nella società Porto di Imperia SpA, le stesse del Comune di Imperia e di Acquamare srl.
Riccardo Guatelli è Amministratore unico di Imperia Sviluppo e ha il 7% di quote del capitale di Porto di Oneglia SpA (Guatelli Immobiliare): ha l’idea di essere una cosa fatta tra i soliti noti, ma sicuramente sbaglierò.
2) Non si diceva, in questo articolo, che, tra l’altro, c’erano problemi di volumetria e che allora invece di costruire in orizzontale si sarebbe dovuto costruire in verticale?
Aspetto di saperne di più.

Scritto da Angelo Amoretti

11 aprile, 2007 alle 10:43

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Ex Sairo e ex Ministro

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“La creazione di un polo per lo sviluppo dell’hi-tech dell’ex Sairo – spiega l’Amministratore unico di Imperia Sviluppo, Riccardo Guatelli – è il motivo che ci ha spinti ad acquisire l’area. Incoraggiati e sostenuti nel seguire questa iniziativa dall’ex ministro delle attività produttive Claudio Scajola siamo entrati in contatto con Sviluppo Italia. Concederemo in uso per vent’anni l’ex raffineria e sarà uno sforzo notevole ma necessario per la nostra società poiché si tratta di lasciare spazio a nuove e importanti opportunità di lavoro.”
A questo punto della lettura lo stupore ha il sopravvento. Imperia Sviluppo farà uno sforzo notevole, senza avere un ritorno! “A gratis” in poche parole.
Beh, grazie da parte di tutti i prossimi eventuali occupati nell’incubatore, Guatelli.
Lo stupore però è condiviso e confermato dal segretario provinciale della CGIL, Claudio Porchia, che poco più giù fa notare: “Nella ex Sairo è previsto un intervento residenziale nella parte rivolta al mare. Mi chiedo: se si riduce lo spazio dell’incubatore aumenterà l’intervento residenziale? E perché Imperia Sviluppo che aveva sempre negato la disponibilità a concedere l’area ha improvvisamente cambiato idea ed ora è disponibile a concederla per 20 anni? I soci sono diventati improvvisamente benefattori disinteressati?”
Se tutto questo interessamento per la ex Sairo ci fosse stato all’epoca del fallimento, non saremmo qui a parlare di “ex”.
E pensare che Guatelli vendeva secchielli a camionate alla raffineria.

fonte: Il Secolo XIX

Scritto da Angelo Amoretti

25 ottobre, 2006 alle 10:10

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Incubatore II

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”Con il nuovo incubatore di Savona, cui seguiranno nel 2007 quelli di Imperia e il secondo di Genova, presso Ansaldo, ci stiamo muovendo in questa direzione, certi che il territorio rispondera’ attivamente, cosi’ come e’ stato con le imprese finanziate, grazie alle quali abbiamo abbattuto la disoccupazione regionale del 3-4% negli ultimi due anni”.
L’ha dichiarato il direttore generale di Sviluppo Italia, Roberto Spingardi a Savona, in presenza del Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, del Sindaco della città Federico Berruti e dell’amministratore delegato Carlo de Romedis nell’ambito dell’incontro: “Nuovo incubatore di Savona: insieme alle imprese per la Liguria”.
Teniamolo a mente.

Scritto da Angelo Amoretti

24 ottobre, 2006 alle 18:20

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Incubatori

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Non faccio il tifo per Imperia, né tanto meno per Sanremo: faccio il tifo per lo sviluppo della città e della provincia tutta.
Detto questo, non mi stupisce più di tanto che l’incubatore con ogni probabilità finisca in Valle Armea, come fa notare, dati alla mano, Claudio Porchia con questo articolo.
Una domanda, però mi viene spontanea: il Presidente di Confindustria Imperia, Alberto Alberti, circa un anno fa, aveva detto che Imperia sarebbe diventata hi-tech.
Ci credeva veramente (e io sono sicuro di sì), ma c’è qualche ex che alla fine decide per tutti?
Ancora lui?!
Domanda inutile..
Stai come me e ci scappa da ridere
Ancora tu..

cantava Lucio Battisti.
Beh, se non ci darete l’incubatore, dateci almeno l’incubatrice.

Scritto da Angelo Amoretti

21 ottobre, 2006 alle 16:30

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Shalom, Lynx!

1 commento

Mi ero lamentato perché la notizia riguardante la Lynx era sparita dai giornali, ma come per incanto è ritornata sulle quattro pagine che L’Unione Industriali di Imperia ha fatto inserire nei vari giornali locali.
Gli stralci che riporto sono tratti da La Riviera del 29 settembre.

INCUBATORE DI IMPRESE
Da realizzarsi nell’ex raffineria SAIRO. Avrà un finanziamento pubblico di 3 milioni e mezzo di euro. L’area sarà messa a disposizione gratuitamente da Imperia Sviluppo. L’obiettivo è costituire un polo tecnologico che assecondi l’iniziativa imprenditoriale in settori avanzati. Progetti analoghi anche su Ventimiglia (Val Roja) e Sanremo (Valle Armea).

SELEX – LYNX PARTNERSHIP TECNOLOGICA (ndr: è scritto “partnerschip”, ma non importa)
E’ l’iniziativa portata avanti da Confindustria Imperia per la quale la Società israeliana Lynx ha scelto Imperia per localizzare la sede europea.
Fondata nel 1998, la Lynx ha sedi in Israele, USA/CA, Italia e Cina. Partner di Selex Communications, la più grande azienda italiana di comunicazioni che appartiene al Gruppo Finmeccanica, l’israeliana Lynx, forte del supporto della casa madre, ha creato una newco in Liguria ed è entrata a fa parte del distretto Tecnologico Ligure SIIT.
La localizzazione della sede europea ad Imperia ha l’obiettivo di costruire intorno a questo importante seme un vero e proprio polo legato alle avanzatissime tecnologie nel settore delle fibre ottiche, puntando ad attrarre sul territorio altre imprese di spicco.
Ci sono ricorsi curiosi in questa storia che ovviamente interessa Imperia tutta.
La SAIRO, fondata nel 1921, era la raffineria più antica d’Italia. Negli anni settanta gli azionisti di maggioranza erano diventati i fratelli Azria, molto vicini a Israele, che a Marsiglia gestivano la Frahuil (ex France Huile). Il fratello maggiore, Raymond, era universalmente riconosciuto come “il re dell’olio d’oliva”.
Della SAIRO si era occupato, quando era Sindaco della nostra città, Claudio Scajola .
Aveva chiesto al Presidente e Amministratore Delegato della Società, Egidio Conte, di spostare lo stabilimento.
Il Presidente aveva risposto che si poteva anche fare, pur di mantenere il posto di lavoro ai venticinque dipendenti.
Nell’occasione, della SAIRO si era occupato, in qualità di consulente del lavoro, anche Luigi Sappa, ora Sindaco di Imperia.
Non se n’era fatto niente. Raymond Azria era morto e il suo impero, crollando, nel 1999 si era portato nel baratro anche la SAIRO.
Nessuno si preoccupò più del dovuto e i sindacati fecero ciò che poterono: un po’ di volantinaggio qua e là. Gli Azria avevano altro a cui pensare.
La SAIRO fallì e venticinque persone si trovarono per strada, nell’indifferenza di tutti.
Della SAIRO si è ancora occupato Claudio Scajola quando era Ministro delle Attività Produttive. Forse se ne sta ancora occupando. Luigi Sappa, se ne occuperà, in qualità di Sindaco, insieme alla Lynx israeliana e il cerchio si chiude.
Sarebbe bello che la Lynx, magari su suggerimento dei sindacati, pensasse a qualcuno di quei venticinque che sono stati mandati a casa nel 99 e non hanno più trovato lavoro fisso.
Ad ogni modo: buon anno e buon Yom Kippur.

Scritto da Angelo Amoretti

1 ottobre, 2006 alle 16:12

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Hi-Tech

1 commento

Società israeliana prende sede nel capoluogo. Alberti: “Il primo seme del polo tecnologico”.
Si chiama Lynx ed è una società israeliana ad altissimo profilo tecnologico che ha deciso di localizzare ad Imperia la propria sede europea. Lo ha annunciato il presidente dell’unione industriali Alberto Alberti.
L’onorevole Claudio Scajola ha anche parlato della creazione di un incubatore di impresa nell’area dell’ex stabilimento Sairo, per realizzare un polo tecnologico che assecondi l’iniziativa di settori avanzati.
Questo è quanto era scritto ieri su Il Secolo XIX.
Oggi si apprende da La Stampa che la novità principale è quella denominata “Toh Farm” o “Tho Farm”, che in pratica sarebbe un robot per raccogliere le olive progettato dalla Elsag di Genova. Ci dovrebbe essere la possibilità di lavoro per una cinquantina di persone, tra periti e ingegneri. Ma Sviluppo Imperia prevede anche un centro di eccellenza, un “Test Bed”, la cui realizzazione sarà affidata alla Selex Communication.
Cos’è il Test Bed?
“Un sistema di infrastrutture tecnologiche per monitorare il territorio e tenerne sotto controllo gli aspetti idrogeologici, offrire maggiore protezione ai cittadini negli ambiti urbani, arginare il fenomeno degli atti di vandalismo e mettere in sicurezza i porti” dice Gualdaroni dell’Elsag.
C’è un po’ di confusione, vero?
A questo punto sorgono due domande spontanee e sarebbe carino avere delle risposte:
la Lynx Israeliana, sparita dal contesto, che fine ha fatto?
Il Test Bed ha tutta l’aria di essere un grande occhio e un grande orecchio su tutto il territorio.
Visto che nell’era del Grande Fratello ci siamo già, stiamo forse entrando in quella del fratellastro?

Scritto da Angelo Amoretti

27 settembre, 2006 alle 10:04

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