Licio Gelli day

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Oggi a Sanremo è arrivato Licio Gelli.
Non era per le prove del Festival, ma per la presentazione del libro di Aldo Mola “Gelli e la P2 tra cronaca e storia”.
L’invito al venerabile fascista da parte di Ito Ruscigni, responsabile dei “Martedì letterari” del Casinò di Sanremo, aveva subito suscitato polemiche e in molti avevano preso le distanze da tale iniziativa. In pratica il venerabile golpista era stato bollato come “ospite non gradito” da molti consiglieri comunali e provinciali.

I responsabili dell’evento avevano fatto un primo passo indietro, con la ridicola proposta di invitare anche Tina Anselmi, l’anziana senatrice che era stata presidente della commissione d’inchiesta parlamentare sulla loggia massonica P2.
La quale, per motivi di salute, aveva declinato l’invito.
Visto che le polemiche non accennavano a finire, [qui ci sono gli antefatti ] Ito Ruscigni (lo stesso Ruscigni che vent’anni fa era il massone capo ufficio stampa del casinò della città dei fiori?) ha annunciato che l’ideatore del Piano di Rinascita (quello portato avanti, volente o nolente da Silvio Berlusconi, iscritto alla P2 con la tessera n. 1816) invece di stare sul palco sarebbe stato fatto accomodare in platea “come libero cittadino”.
Ruscigni forse non sapeva che Licio Gelli sta scontando una condanna di dodici anni per la bancarotta dell’Ambrosiano e che è agli arresti domiciliari nella sua villa, ad Arezzo.
A coloro che contestavano l’evento la curiosa proposta non è bastata.
A quanto mi risulta, quello che ha lanciato l’idea di una protesta pacifica, tramite il suo sito, è stato Marco Ballestra.
Anche il Partito Democratico imperiese si è dissociato dall’iniziativa e ha partecipato alla manifestazione.
Così, senza darci un appuntamento vero e proprio, ci siamo trovati spontaneamente davanti al Cinema Centrale di Sanremo, per attendere l’arrivo del vecchio golpista.
Un centinaio di persone erano lì davanti ad attenderlo, con striscioni e manifesti del tipo: “Maestro miserabile, non insudiciare la Cultura” e “Vattene da Sanremo, golpista e in più fascista”e
Christian Abbondanza ha letto, scandendoli bene uno a uno, i nomi delle 85 vittime della strage di Bologna. Com’era prevedibile, il Venerabile è entrato da un ingresso secondario, come un ladro. Sanremo era blindatissima da polizia, carabinieri e agenti della Digos, la protesta era del tutto pacifica, ma Gelli è entrato da dietro: è la cosa che gli è sempre riuscita meglio.
Inutile dire che non si è vista una faccia conosciuta del Popolo della Libertà: in fondo come si poteva pretendere che i seguaci del naturale prosecutore del Piano di Rinascita potessero essere lì a contestare l’ispiratore del loro Capo, tra l’altro entrambi venditori. Il vecchio vendeva materassi, il meno vecchio vende fumo negli occhi.
In sala ci sono state ulteriori contestazioni e Ito Ruscigni ha pronunciato la frase che passerà sicuramente alla Storia: “‘E’ perché fate così che continuate e continuerete a perdere… Urlate perché non avete idee..”.
Forse vorrebbe che avessimo le idee sue, di Licio Gelli e tutti gli altri fascisti e piduisti che sono ancora in circolazione, alcuni persino in Parlamento.
L’idea ce l’abbiamo, Ito: è quella di una Repubblica fondata sul lavoro e sull’antifascismo e probabilmente perderemo, ma la porteremo avanti finché avremo il lume della ragione.
Rassegnati.

Scritto da Angelo Amoretti

9 dicembre, 2008 alle 22:30