Crisi profonda

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Se l’articolo non fosse drammatico, si potrebbe scrivere che le stalle vengono chiuse quando i buoi sono scappati.
La crisi economica: chi ci pensava più?! La tivù aveva detto che eravamo fuori e che ormai siamo in ripresa.
Tranquilli: non è colpa del governo. Figuriamoci: è stato Berlusconi a dare i consigli giusti a Obama per aiutare gli USA ad uscirne. E non è neppure colpa di chi ci ha amministrato. La crisi è mondiale e, al limite, se proprio si vuole trovare il colpevole, si può fare un nome a caso, ma che non sia, per carità, Tremonti, Brunetta o Berlusconi: smettiamola di gettare fango ché poi Bertolaso ha troppo da fare.
Diciamo che è colpa di Prodi e non parliamone più.

Allarme povertà a Imperia, Ranise annuncia iniziative

Allarme povertà a Imperia. Sono sempre di più, infatti, gli italiani residenti o domiciliati in città sui trenta, quaranta anni, che si rivolgono alle strutture di carità cittadine e alle parrocchie per poter tirare avanti o per trovare un lavoro.
Augusto Armelio direttore della Caritas diocesana del capoluogo, ente che gestisce anche la Casa della Carità di Oneglia spiega:“A rivolgersi a noi, ormai, sono soprattutto gli imperiesi che non riescono a pagare le bollette o l’affitto di casa e sono alla disperata quanto spesso infruttuosa ricerca di un lavoro”. “Noi facciamo quello che possiamo –prosegue Armelio – ma quando si tratta di persone con famiglia che stanno perdendo la casa, in qualche caso con bambini piccoli, per ovvie ragioni non possiamo ospitarli qui da noi, perché non siamo un centro attrezzato per i nuclei familiari”.
Gli extracomunitari che si rivolgono ai centri, sono contrariamente a quanto si pensa in netta diminuzione. Chi non ce l’ha fatta è tornato al suo paese, mentre chi è rimasto spesso e volentieri si è perfettamente integrato dal punto di vista economico, oppure è ospite delle galere.
E’ il lavoro che manca la “piaga” sociale del capoluogo e dintorni, seguito dal problema sempre più sentito del caro-affitti spesso praticati a prezzi da strozzo. A Imperia, infatti, risultano in crescita esponenziale gli sfratti esecutivi per morosità, spia di pigioni troppo care e di una liquidità che viene sempre più a mancare nelle tasche degli imperiesi.
Secondo l’ultima indagine de “Il Sole 24 Ore” il reddito medio dei contribuenti del capoluogo (ultimi rispetto ai cittadini di Genova, Savona e La Spezia) si attesta sui 1500 euro, 71° posto su 119 città capoluogo.
Don Antonello Dani, parroco del popolare quartiere di Nostra Signora delle Grazie a Piani di Imperia, da sempre prete in “prima linea” contro il disagio e la povertà, conferma la tendenza:“Sono in forte aumento le richieste di sostegno economico da parte degli imperiesi, famiglie che purtroppo non riescono a pagare le bollette e in alcuni casi nemmeno a fare la spesa”. “Per loro –prosegue don Dani – due volte al mese distribuiamo un pacco viveri e vestiario attraverso i fondi della Comunità Europea. Si tratta di un pacco con dentro pasta, latte, zucchero, biscotti, altri generi alimentari che viene distribuito dalle parrocchie che ne fanno richiesta” E poi c’è la vergogna di scoprirsi all’improvviso poveri. Conclude Augusto Armelio: “Spesso ci telefonano dicendo di chiamare per conto di un amico e di un vicino chiedendoci appuntamento dopo cena, noi capiamo e li accontentiamo”.
L’assessore ai servizi socio –sanitari del Comune di Imperia Antonello Ranise proprio in collaborazione con don Antonello Dani lancia una iniziativa per meglio coordinare gli aiuti, il “Magazzino della Solidarietà”. “Potrebbe sorgere –annuncia Ranise – nei capannoni dismessi dietro al nuovo campo di atletica del Prino o in un altro luogo non ancora individuato. Lo scopo è quello di creare una struttura stabile dove ricoverare le derrate alimentari e i capi di abbigliamento che dovranno essere consegnati alle famiglie che ne fanno richiesta, in modo che ci sia un unico centro di distribuzione per tutta la città. Stiamo pensando anche a una sorta di altro magazzino dove chi ha necessità di reperire qualche suppellettile o del mobilio usato per la casa possa trovarlo senza andare a rovistare nelle discariche come, purtroppo, capita”.
Diego David – Sanremonews, 24 febbraio 2010

Scritto da Angelo Amoretti

24 febbraio, 2010 alle 22:30