Il Prof. Vittorio Coletti e Paolo Strescino

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Ieri all’Hotel Corallo si è svolto il battesimo del “Laboratorio per Imperia” di Paolo Strescino, alla presenza di circa trecento persone.
Purtroppo non ci sono potuto andare e devo regolarmi su ciò che scrivono i portali locali o mi raccontano quelli che c’erano. La riunione sarà sicuramente oggetto di discussione nel breve, ma per il momento mi soffermo su parte di ciò che leggo stamattina su Sanremonews:

Il prof. Coletti ha fatto un’analisi molto significativa: “Ora Imperia è chiamata a voltar pagina. Il coraggio dell’ex sindaco ha mostrato che la speranza non è morta, che gli errori si possono rimediare e che un discorso di pacificazione e ricostruzione è ancora possibile. Dobbiamo riaccendere la speranza e tenerla viva. Credo che sia cominciata la primavera della nostra città, prima non si parlava più con la gente. Un governo senza burattinai suggeritori e persone che ti dicono cosa devi e cosa non devi fare. Dobbiamo avere l’apertura mentale di poterci confrontare con tutti, così potremmo dare un governo serio, vigile per la nostra città. Voglio ringraziare l’ing. Lunghi perché mi aiutato a capire. In questa città c’è stata e c’è una rivoluzione”.

Le virgolette sono importanti perché lì per lì si ha l’impressione che il Prof. Coletti fosse presente all’incontro. Ovviamente non ci sarebbe nulla da ridire, ma la cosa non corrisponde alla verità.
In realtà viene in parte citato un articolo scritto su la Repubblica dello scorso 20 maggio che mi era sfuggito – anche perché non posso permettermi di comprare ventitre quotidiani la settimana – e che termina così:

[...] Ora Imperia è chiamata a voltar pagina. Anche se la generosità spetta ai vincitori, non sarebbe stato, probabilmente, corretto che l’ opposizione di ieri sostenesse Strescino, in rotta oggi con la sua vecchia maggioranza, ed è stato inevitabile mettere fine alla sua amministrazione. Ma il coraggio dell’ ex sindaco nel riconoscere i propri errori ha mostrato che la speranza non è morta, che gli errori si possono rimediare e che un discorso di pacificazione e ricostruzione è ancora possibile.

Ecco, avrei piacere che qualcuno mi aiutasse a capire cosa intendesse dire il Prof. Coletti e lo ringrazio in anticipo.

Scritto da Angelo Amoretti

31 maggio, 2012 alle 11:36