Mamma, ho perso il centrosinistra!

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Carlo Capacci afferma di non essere il candidato del centrosinistra, di non essere un politico e di vedere la coalizione che lo appoggia “come un insieme di persone che hanno avuto il coraggio di mettere da parte l’ideologia per far spazio alle IDEE che sono necessarie al rilancio della nostra città“.
Ci sarebbe da discutere assai su tutte e tre le affermazioni.
Come si evince dal vocabolario Treccani, chi amministra la direzione pubblica è un politico e “politica” deriva dal greco “Polis“, che significa “città“.
Sempre dal vocabolario Treccani, apprendo che l’ideologia è “Il complesso dei presupposti teorici e dei fini ideali (o comunque delle finalità che costituiscono il programma) di un partito, di un movimento politico, sociale, religioso e sim.: i. liberale, i. socialista“.
Quindi bisognerà vedere in che modo queste “IDEE” verranno messe in atto, senza girarci tanto intorno.
Fin qui tutto bene: basta che la smettiamo di prenderci in giro.
Quella che non va bene, a mio modo di vedere, è proprio la lettera aperta pubblicata online domenica scorsa da Puntoimperia.
Non so se ci sia lo zampino del guru, ma a mio modo di vedere è stata una mossa sbagliata soprattutto per gli elettori del Partito Democratico (che sono nella lista “PD per Imperia” e che appoggiano Capacci) che improvvisamente si sono trovati senza un candidato del centrosinistra e non so se la mossa gli farà perdere o guadagnare.
Per tornare all’ideologia e alle idee. Continuo a sentirmi dire che “bisogna eliminare i recinti” e leggo addirittura sul Secolo XIX di oggi che a Pietro Mannoni, Segretario Provinciale del PD, non interessa “cosa fanno, chi sono e come sono stati scelti i consiglieri del Laboratorio” perché “ non sono temi che ci hanno riguardato. Non tocca a noi scegliere i candidati di un’altra lista, pur alleata“.
Lo trovo un po’ bizzarro, visto che con quelli poi, se ti va di guru, ci devi governare una città.
Forse il PD ha fatto male i conti: pensava di “usare” i voti del Laboratorio e col guru che si ritrova, va a finire che verrà usato.

Scritto da Angelo Amoretti

16 aprile, 2013 alle 12:46