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Solidarietà all’architetto Davide Ghiglione

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Il consigliere comunale Davide Ghiglione, portavoce di Forza Italia di cui spesso parlo sul mio blog, è stato vittima, nella notte tra mercoledì e giovedì, di un atto di vandalismo. Nell’ingresso del suo studio, in via San Maurizio, ignoti hanno scritto frasi ingiuriose nei suoi confronti con bombolette spray.
L’architetto Ghiglione, figlio del geometra Giuseppe, molto noto in città, si è detto meravigliato e anche preoccupato.
«Tale atto, oltre al disagio e ai danni, ha sortito l’effetto di una azione intimidatoria. Infatti, recentemente, sia in veste di consigliere comunale che di portavoce del Coordinamento cittadino di Forza Italia ero intervenuto in consiglio e anche suimedia chiedendo maggiori controlli contro gli atti di vandalismo. Probabilmente aver liberamente espresso con nome e cognome un’idea, a qualcuno ha dato fastidio» ha dichiarato al Secolo XIX.
L’intero consiglio comunale ha espresso la sua solidarietà a Ghiglione e sono pienamente d’accordo con quanto detto da Carla Nattero:

“In democrazia non è accettabile alcuna forma di intimidazione nei confronti di chiunque. Io credo nel confronto democratico aperto di ogni idea politica. Ritengo che Ghiglione sia uno dei consiglieri di Forza Italia che espone con maggiore incisività le proprie posizioni e non solo sulle questioni locali, ma anche su argomenti di natura più generale”.

per cui al consigliere Davide Ghiglione va anche tutta la mia solidarietà.

Scritto da Angelo Amoretti

2 agosto, 2008 alle 18:53

Accostamenti ambigui

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Lo scorso ottobre l’Assessore Angela Ardizzone aveva fatto un giro per la città, accompagnata da vari giornalisti, per spiegare, a seguito di una indagine sul degrado della città, come sia difficile tenere d’occhio i vandali che rompono panchine e imbrattano i muri. E aveva sottolineato la differenza tra “imbrattatori” e “writers“, dicendo: “Non confondiamo, perché sono cose diverse“.
Andrea Pomati non c’era e francamente non so chi a La Stampa accosti le fotografie agli articoli.
Sta di fatto che oggi, sul quotidiano di Torino, compare un suo pezzo riguardo all’imbrattatore preso con le mani nel sacco e denunciato alla Magistratura. L’articolo sarebbe ineccepibile se non fosse per il titolo “Graffiti fuorilegge, ragazzo denunciato” e la foto, appunto, che ritrare due graffitari (veri) mentre disegnano sul muro di via Ballestra, durante la manifestazione dello scorso week end.
Bisognerebbe che Pomati (o chi ha accostato la foto al suo pezzo) facesse tesoro delle parole dell’Assessore e che magari capisse la differenza che passa tra “imbrattatore” e “writers”.
E ci vuole poco a capirlo: se non può andare (lui o chi ha messo quella foto) in via Ballestra, guardi i disegni e le scritte.
Alcuni disegni sono visibili anche da questo blog, la scritta dell’imbrattatore è a pagina 21 de Il Secolo XIX di oggi.

Scritto da Angelo Amoretti

22 luglio, 2008 alle 9:48