Archivio per la categoria ‘Cronaca’

Scippi

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Ieri mattina, in Piazza Duomo, ho riconosciuto Gino Perotto, noto fotoreporter de Il Secolo XIX, appostato all’entrata della Questura e mi sono subito domandato se per caso non avessero beccato qualche altra spia, ma siccome avevo da fare, ho lasciato perdere.
Stamattina il mistero è stato svelato: sul Secolone c’è la foto della moglie del Sindaco Sappa, Anna Maria Tiozzo, proprio mentre esce dalla Questura.
La signora era andata a denunciare il furto subìto alle 9,30 al Conad di via Airenti.
Un borseggiatore ha tentato di rubarle il portafoglio con dentro 200 euro. Il ladro è stato inseguito dalla coraggiosa signora, ma aveva già passato il portafogli a un complice che l’ha lasciato dietro uno scaffale per poi fuggire in macchina insieme all’altro lestofante e all’autista.
Insomma, per fortuna lo scippo è andato male, ma una pagina la signora se l’è guadagnata.
Pare che sia stata scippata anche una certa Giovanna Laigueglia che, si dice, era insieme alla signora Tiozzo. Pure lei, per fortuna, ha ritrovato il portafoglio.
Si parla già di mettere telecamere nel parcheggio e nel market perché, dice il Questore, “Si tratta di un buon deterrente per tenere alla larga eventuali malintenzionati.
Allora mettiamocele finte: per tenere alla larga scippatori così basta un cane da riporto.

Scritto da Angelo Amoretti

24 marzo, 2007 alle 17:24

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Arresti

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Ah ecco! Oggi su Sanremonews ho letto che dalle nostre parti è stato arrestato un ex artificiere della Polizia.
L’avevo già letto su qualche altro sito, ma non ero riuscito a trovare il motivo dell’arresto.
Sanremonews rispetto ad altre agenzie, in mattinata ha riportato nome e cognome: Amedeo Nonnis di 48 anni, ma il motivo dell’arresto ancora non riuscivo a coglierlo.
Stasera finalmente l’ho capito leggendo qua.
L’artificiere è stato arrestato nella sua casa imperiese dove viveva da molti mesi, in quanto malato.
In pratica: ha a che fare con gli spioni della Telecom.

Scritto da Angelo Amoretti

22 marzo, 2007 alle 20:58

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Lo strano caso di Matteo

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Ho letto questa notizia sul Secolo XIX.
Matteo è un nome fittizio, io lo chiamerò Giovanni perché così mi va.
Giovanni qualche giorno fa, intorno alle 8, è stato aggredito da due ragazzi, nei giardini vicino all’Ipsia. Lo hanno picchiato e gli hanno rubato lo zainetto, solo quello. Gli hanno lasciato il cellulare e gli effetti personali (che dovrebbe significare portafoglio con documenti e magari qualche euro).
Fatto sta che sabato mattina la gazzella dei carabinieri era posteggiata nel cortile dell’Ipsia (dove dovevano posteggiarla, sulle scale? In bidelleria?) per interrogare il ragazzo.
C’è l’identikit dei due malviventi: giovani, nordafricani (marocchini o tunisini), jeans, scarpe da ginnastica e magliette colorate: insomma, riconoscibili lontano un miglio.
Di loro si sono perse le tracce e “non è stato trovato, almeno per ora, neppure lo zainetto del ragazzo“.
Beh..se glielo hanno rubato poi che fanno? Lo buttano “in un cassonetto dell’immondizia, nel torrente Impero, non lontano dal luogo dove si sarebbe consumata la rapina e dalla scuola o chissà dove“?
Sì, è vero, potevano aver bisogno dei libri e allora si sono sbarazzati dello zainetto, o viceversa.
Questa storia non sta in piedi.
Un po’ come la birichinata di qualche giorno fa al Liceo Scientifico: io dovrei bermi che i ragazzi sono entrati di notte, dalla finestra, per dimostrare che la sicurezza allo scientifico è carente?
Andiamo!
Il Preside dell’Istituto, Italo Marvaldi, è preoccupato. “Speriamo che si possa far subito piena luce su questa storia e trovare i responsabili dell’aggressione dello studente“.
Lo sono anch’io e per molti motivi. Prima di tutto per la storia di Giovanni, poi perché vorrei tanto che quando si fanno questi articoli sui giornali, si tenessero aggiornati i lettori.
Giornalisti, mettetevi nei nostri panni! Un giorno si crea ansia e poi si lasciano i lettori “appesi come semafori”, senza più dire nulla della storia, soprattutto se la storia non s’ha da raccontare o si rivela una bufala.
Ora lo so che scrivete quello che vi dicono, o quello che vedete, o quello che sentite, e non scrivete quello che vi dicono di non scrivere, però sarebbe carino e anche rispettoso nei confronti dei lettori, informare sugli sviluppi e eventualmente sulla conclusione della faccenda.
Grazie.

Scritto da Angelo Amoretti

18 marzo, 2007 alle 21:22

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Code e incidente

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Spettacolare incidente oggi pomeriggio intorno alle 17, in corso Garibaldi, all’altezza della Galleria Gastaldi.
Un’auto e uno scooter si sono scontrati frontalmente e sono finiti nelle vetrine della concessionaria di auto.


foto gentilmente inviata da un amico

Per fortuna non ci sono stati feriti gravi e anche oggi per Imperia è stata una giornata da dimenticare per quanto riguarda il traffico.
Stamattina, con i lavori in via Martiri, per chi arrivava da Caramagna l’incubo iniziava, senza preavviso, dal Bar Rosa e proseguiva fino a dopo il cannone di Corso Garibaldi.
Questo pomeriggio si è aggiunto l’incidente e l’incubo se lo sono beccati anche quelli che arrivavano da Sanremo. In Via Pirinoli e in Via Cascione il delirio.
Adesso lo so che sparare sul povero Sergio Lanteri è come sparare sulla Croce Rossa, ma cribbio, possibile che in questi casi non si riescano a trovare sistemi rapidi per sbloccare il traffico? Vedo ancora vigili che fanno disegnini sull’asfalto: non si potrebbe riprendere il tutto con una videocamera e poi studiare la dinamica con un computer, in ufficio, dopo aver liberato in fretta la strada?
E visto che in questi giorni in città c’è il caos, non si potrebbero mettere segnali più visibili, avvisi nelle frazioni, ausiliari a dirigere, per tentare di migliorare la situazione?

Scritto da Angelo Amoretti

13 marzo, 2007 alle 19:18

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Rapinatore in erba

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Ieri pomeriggio, intorno alle 16, un pregiudicato torinese di diciassette anni ha tentato una rapina alla Banca Passadore.
Il ragazzo, con svariati precedenti penali, (furto, spaccio, ricettazione e furto) è fuggito perché l’allarme del metal detector è scattato appena aveva messo piede in banca.
Tre telecamere hanno però ripreso la scena in cui estraeva la pistola, una perfetta imitazione della Beretta calibro 9, e poco più tardi è stato rintracciato dai carabinieri, nei pressi dell’Oviesse.
Insieme a lui due ragazze di 16 anni e un suo coetaneo che non sono stati denunciati.
Il ragazzo sta scontando una condanna a 18 mesi presso i servizi sociali e il Tribunale dei minori di Genova, malgrado i precedenti, non ha convalidato l’arresto del giovane delinquente.
Promette bene, il ragazzo.

Scritto da Angelo Amoretti

22 febbraio, 2007 alle 0:18

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Il cuore degli angeli II

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Finalmente è stata fatta chiarezza sul cuore di Hagere, la piccola brutalmente uccisa al Parasio nell’estate del 2000: era stato ricollocato, ovviamente per le parti restanti dopo l’autopsia, all’interno del corpicino della bambina.
La conferma giunge dal perito dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Genova, Giuseppe Porsia, a seguito e in risposta ai solleciti di chiarimenti chiesti dal P.M. Filippo Maffeo, il quale dichiara al Decimonono: «Al di là del fatto che l’intera indagine dal 2001 è in mio possesso e anche dell’avvocato difensore di Kilani e che da questa si evince ogni passaggio eseguito dal perito settore, al di là di ciò, ho voluto fare ulteriore chiarezza sulla procedura seguita per rispondere con precisione assoluta ai dubbi sollevati dal papà della vittima.»
Abdel Kilani, il padre della piccola, era tornato in Italia perché da una successiva autopsia avvenuta in Tunisia, aveva appreso che il cuore di sua figlia non era più nel corpicino e aveva chiesto che gli fosse restituito.
Era andato addirittura alla nota trasmissione televisiva della Rai, “Unomattina”, a raccontare la storia a Magalli e ai telespettatori, dichiarando che una volta riavuto il cuore di Hagere sarebbe sparito per sempre.
Mi sorgono spontanee alcune domande: se tutto era chiaro già dall’inizio, se addirittura esiste un filmato che conferma quanto detto dal perito, perché è stato fatto tutto questo “rumore”? Chi è il regista dell’ultimo episodio di questa triste storia?
Non credo che sia tanto semplice chiamare un dirigente della Rai e dirgli che si desidera andare a Unomattina da Magalli e in quattro e quattr’otto trovarsi nel salotto del noto conduttore.
Sono dubbi che rimangono.
In ogni caso speriamo che davvero sia stato l’ultimo episodio e che adesso, una volta per tutte, la piccola Hagere possa riposare in pace.

Scritto da Angelo Amoretti

8 febbraio, 2007 alle 12:30

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A.A.A. Amianto cercasi

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La Polizia stradale di Imperia ha sequestrato due tonnellate di lastre di copertura in eternit, contenenti fibre di amianto, altamente cancerogeno.
Il sequestro è avvenuto nei pressi della stazione della Polizia, in via Littardi. A bordo del furgone che trasportava le lastre c’erano due cuneesi di 40 e 68 anni. Il materiale proveniva da Dolcedo, ma non si sa quale doveva essere la destinazione.
I due sono stati denunciati per la violazione della normativa sul trasporto merci pericolose e i tecnici dell’Arpal e dell’Asl hanno prelevato dei campioni per stabilire la quantità di amianto contenuta nelle lastre.
Una domanda sorge spontanea. Se ben due tonnellate di amianto sono state sequestrate, significa che in giro deve essercene ancora un bel po’, a occhio e croce, quindi non sarebbe opportuno controllare meglio anche queste nostre pittoresche valli?

Scritto da Angelo Amoretti

31 gennaio, 2007 alle 0:49

Pubblicato in Ambiente, Cronaca

Violentata una disabile

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Una ragazza con la sindrome di Down sarebbe stata violentata in pieno giorno negli spogliatoi abbandonati di via Allende, qualche giorno fa.
Ultimamente la ragazza mostrava segni di irrequietezza e ha raccontato l’accaduto allo psicologo che l’assistite. Pare che anche un referto medico dimostri l’avvenuto stupro. I genitori hanno esposto denuncia e adesso si sta indagando.
Se al termine delle indagini venisse fuori che è tutto vero, ci sarebbe da rabbrividire, oltre che a indignarsi, ma intanto una proposta voglio farla.
Visto che quegli spogliatoi sono “ricettacolo di rifiuti e sbandati, che circolano soprattutto di notte” – come si legge su La Stampa di oggi – cosa si aspetta a chiuderli una volta per tutte?

Scritto da Angelo Amoretti

30 gennaio, 2007 alle 17:06

Pubblicato in Cronaca

Agriturismi-truffa

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Dopo più di un anno di indagini, la Guardia di Finanza, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, ha scoperto che nell’imperiese ben 14 agriturismi sono irregolari.
In poche parole (le altre le troverete altrove) i titolari di questi agriturismi hanno percepito indebitamente i contributi della Comunità Europea, pur non avendo i requisiti per il finanziamento a fondo perduto.
Tra i 14 titolari ce ne sono sette che sono stati chiamati a restituire i soldi percepiti perché devono averla fatta proprio grossa: c’è chi si è ampliato la casa, o chi ha commesso veri e propri abusi edilizi.
Sarebbe interessante conoscere il nome degli agriturismi in questione, nonché il nome e il cognome dei titolari fuorilegge.
Perché si sbatte sempre in prima pagina il “mostro” pizzicato con un po’ di droga in tasca in più del dovuto, o quello che si butta dalla finestra mentre dei ladri non si dice nulla?
Non sarebbe ora di cambiare? Non sarebbe ora che le persone a cui sono stati rubati i soldi (noi contribuenti che paghiamo le tasse e le multe) sapessero nome e cognome di chi se li è mangiati alla faccia nostra?

Scritto da Angelo Amoretti

22 gennaio, 2007 alle 15:34

Pubblicato in Cronaca

Il cuore degli angeli

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Della storia della piccola Hagere Kilani, la bimba di quattro anni uccisa brutalmente al Parasio il 18 agosto del 2000, non mi ero mai occupato, dato lo squallore della vicenda.
All’epoca in città non si parlava d’altro e io pregavo solo che prendessero l’assassino.
L’assassino, Vasile Donciu l’hanno poi preso in Romania, l’hanno processato e condannato a 25 anni di galera.
Ora però vengono fuori cose inquietanti.
Il padre della bimba, Abdelfattah Kilani, ha saputo dalla Tunisia che a sua figlia è stato asportato il cuore e lui non andrà via dall’Italia sino a quando non lo riavrà.
L’avvocato della famiglia Kilani, Emilio Varaldo, presenterà domani una richiesta ufficiale di restituzione del cuore.
Kilani precisa che una prima autopsia è stata eseguita a Imperia. “In quella occasione è stato asportato il cuoricino di Hagere. L’ho saputo solo ora e mi chiedo che fine abbia fatto“, dice il padre della piccola.
L’avvocato Varaldo aggiunge che vogliono esaminare tutti gli atti della fase istruttoria della vicenda perché esistono ancora molti lati oscuri: l’autopsia eseguita sia in Italia che in Tunisia esclude tracce di violenza carnale anche se l’assassino Donciu aveva confessato di averla violentata. “Ora si scopre che non è vero” conclude Varaldo.
Questa storia triste non è ancora finita e sembra proprio che Hagere non possa aver pace.

Scritto da Angelo Amoretti

21 gennaio, 2007 alle 17:13

Pubblicato in Cronaca