Archivio per la categoria ‘Cronaca’

L’inchiesta sul Gal, nel mirino altri nomi

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Da La Stampa del 1 giugno 2008:

Nuovo filone dopo l’arrtesto dell’ex presidente Leone e della moglie
La Finanza sta investigando sulle pratiche edilizie

Punta in alto il livello delle indagini dopo l’arresto dell’ex presidente della Comunità montana dell’Ulivo e del Gal, l’imperiese Pierluigi Leone, 54 anni. L’amministratore, con in tasca tessera di Forza Italia e incarichi vari, è stato interrogato l’altroieri in Procura ed è tuttora in carcere con l’accusa di aver truffato Ue e Regione. Avrebbe intascato almeno 150 mila euro di finanziamenti pubblici che dovevano servire allo sviluppo dell’entroterra. Lui al pm ha detto che si era indebitato e che avrebbe restituito fino all’ultimo centesimo.

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Scritto da Angelo Amoretti

1 giugno, 2008 alle 15:53

La grande truffa del presidente della comunità montana

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Da Repubblica.it del 29 maggio 2008:

Dopo aver fatto concedere centomila euro alla sorella per un agriturismo fantasma, essersi sostituito ad un geometra, essersi impadronito di 150 mila euro destinati allo sviluppo dell’ entroterra, averli addirittura investiti in titoli ed essercisi pagato un’ assicurazione sulla vita, adesso, dopo tanto lavoro, Pierluigi Leone, 54 anni, presidente della Comunità Montana dell’ Olivo a Imperia, consigliere comunale di Chiusanico, in quota a Forza Italia, si riposa in carcere.

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Scritto da Angelo Amoretti

30 maggio, 2008 alle 23:43

Arrestato Pierluigi Leone

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Stamattina, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Money of mountains”, è stato arrestato Pieluigi Leone, l’ex presidente della Comunità montana dell’ulivo e del Gruppo di azione locale ed “esponente di Forza Italia“, come si legge sul Il Secolo XIX di oggi.

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Scritto da Angelo Amoretti

28 maggio, 2008 alle 16:36

Cazzoni e mezzi cazzoni

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La “banda degli appalti”, venuta fuori durante l’inchiesta di Genova (quella sul servizio di ristorazione Asl), ha messo le mani anche su Imperia?
Il manager Renata Canini smentisce e su Il Secolo XIX di oggi dichiara: “Fatto gare trasparenti, mai incontrato i fornitori, tentativi su di noi a vuoto”.
La giustizia farà il suo corso e vedremo gli sviluppi.
Quello che mi meraviglia è che i malviventi (corruttori, banditi, chiamateli come volete) continuano a farsi intercettare le telefonate allegramente, come se i loro telefoni, cellulari o fissi, fossero inviolabili.
Non l’hanno ancora capito che non si sfugge e che dovrebbero tornare ai “sistemi Provenzano” che tanto abbelinato non deve essere, se usava i pizzini anziché i cellulari (o forse lo avevano avvertito?).
Tant’è, loro continuano e per fortuna ogni tanto qualcuno lo acchiappano.
E dalle intercettazioni vengono fuori anche cose bizzarre. Tipo quelle dell’11 e del 13 settembre 2007 tra Claudio Fedrazzoni e Roberto Alessio, tutti e due arrestati. Nella misura cautelare nei loro confronti sta scritto che “…poi i due prendono a parlare dell’appalto dell’Asl Imperiese con l’intenzione di parteciparvi utlizzando metodi contra legem e dicono“:

Claudio Fedrazzoni: «sì allora stia a sentire io ho….promuoverò un incontro giù a…. Imperia, sto lavorandoci…ho capito uno….è uno del centrodestra, è dell’Udc, ma che è molto ascoltato lì…»
Roberto Alessio: «sì»
Claudio Fedrazzoni: «e di questo Vittorio Adolfo…io l’ho già incontrato questo qua…non m’è piaciuto, mezzo cazzone ma va bene però è uno che lì cazzo, conta questo non c’è ombra di dubbio … eh ora io quindi sabato che ho un attimo più di calma mi vedo con questo mio amico qua, che lui gli fa praticamente da portaborse e vedo un pochettino se…se è possibile agganciarlo e poi glielo dico e facciamo un salto insieme da da questo qua..»

Se non fosse una faccenda seria verrebbe da dire che è meglio di un film di Tarantino.

Scritto da Angelo Amoretti

24 maggio, 2008 alle 9:21

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Si può risarcire una violenza sessuale?

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Da Il Secolo XIX, 15 maggio 2008:
Cinquantenne imperiese a giudizio. Ha violentato la figlia propone al giudice di “risarcire” i danni. La ragazzina aveva 12 anni quando ha subìto gli abusi. Il padre, autotrasportatore, cerca uno sconto di pena.

Lei adesso ha 16 anni, vive con la madre e studia in un istituto superiore cittadino. Con lo studio, l’amore della mamma e le amicizie giuste cerca di dimenticare quei “giochetti proibiti” col padre quando aveva soltanto 12 anni. Vanessa (il nome è di fantasia) è stata vittima di una triste storia di pedofilia in un contesto familiare: ad abusare della ragazzina, infatti, è stato il papà, un autotrasportatore cinquantenne di Imperia oggi sotto processo.

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Scritto da Angelo Amoretti

15 maggio, 2008 alle 9:33

Offensiva dei carabinieri contro lo spaccio di droga a Oneglia

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Da Il Secolo XIX del 6 maggio 2008
Cocaina in dosi, bloccato un altro imperiese.

Tredici grammi di cocaina, già suddivisi in dosi. Valore commerciale: almeno mille euro. A pochi giorni dall’operazione condotta dai carabinieri che ha stroncato lo spaccio di cocaina e hashish davanti alla chiesa di San Giovanni e sotto i portici di via Bonfante, con una raffica di indagati, i militari dell’Arma hanno concluso una brillante operazione che ha consentito di arrestare un incensurato residente a Imperia.
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Scritto da Angelo Amoretti

6 maggio, 2008 alle 12:00

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Bancarotta SAIRO: chiesti 7 anni per Egidio Conte

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E’ la pena chiesta dal pm Ersilio Capone per Egidio Conte, amministratore della raffineria Sairo all’epoca dei fatti.
I difensori di Conte, gli avvocati Giovanni Grillo e Luigi Trucco del foro di Genova e Savona, hanno chiesto l’assoluzione per il loro assistito e alla prossima udienza, fissata per il 28 maggio, faranno nuove repliche, prima della sentenza.
La contabilità era tenuta in modo perfetto” – dicono gli avvocati difensori – “e non ci sono gli estremi né per la bancarotta fraudolenta, né per il reato di falso in bilancio.
Ben diciotto sentenze di commissioni tributrarie stanno a dimostrare che neppure l’evasione fiscale sarebbe da prendere n considerazione.
Quello che mi pare a dir poco bizzarro, anche se mi guardo bene dal giudicare un giudice (mi si passi il bisticcio) è che ai fratelli Azria (Jacques e André) i veri proprietari che alla Sairo facevano il bello e il cattivo tempo e che hanno “distratto” con Leo Dreifuss ben 50 miliardi di vecchie lire, hanno a suo tempo patteggiato le condanne e si sono beccati un anno e otto mesi Jacques Azria, due mesi in meno suo fratello André e Leo Dreifuss.
Il loro giudizio era stato disgiunto da quello su Conte i cui avvocati hanno cercato di dimostrare l’assoluta assenza di dolo da parte del loro cliente. Se non è una beffa questa.
Mi si dirà: “Ma come, sei stato dipendente Sairo, sbattuto su una strada dopo vent’anni, sei disoccupato e tendi a difendere Conte?”
Ho conosciuto molto bene Egidio Conte, così come lo conoscono centinaia di imperiesi: per me resta una persona onesta e di grande umanità. Quando è diventato presidente del consiglio di amministrazione della Sairo si è trovato a guidare una società che forse era troppo grande per le sue capacità e ha avuto collaboratori non all’altezza della situazione.
Poteva abbandonare la nave e lasciare che affondasse, ma è rimasto alla guida della gloriosa Sairo, lasciandosi dare le rotte da uomini senza scrupoli. Ed è finita così.
Non dimentico che a casa restammo in una ventina circa, ovviamente, ma spero che Conte venga assolto perché in questi ultimi anni ha lottato quasi fino allo stremo, per dimostrare la sua onestà nel condurre la società. E’ un uomo anziano che tra poco compirà 83 anni e credo che sarebbe bene ricordarlo com’era: un vero signore che non ha mai cercato gloria né tanto meno denaro in modo disonesto.
Ho scritto questo post perché in un’altra pagina di giornale ho letto che l’uomo che ha ucciso suo fratello è stato condannato a dodici anni e ho fatto le proporzioni: Egidio Conte non ha ucciso nessuno e rischia sette anni. E sono altri che hanno cercato di uccidere lui.
Vedremo come andrà la sentenza, che naturalmente rispetterò, ma nel frattempo mando a Conte tutta la mia solidarietà.

Scritto da Angelo Amoretti

23 gennaio, 2008 alle 19:22

Piccoli sconfinamenti

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Dott. Giuseppe Cannata.
Il primario di dermatologia l’ha fatta grossa a Diano Serreta, ma insomma, esercita nel nostro ospedale e abita nella nostra città, quindi lo sconfinamento è lecito.
Cos’ha combinato il bel dottorino?
Nulla di strano, in fondo: si stava facendo costruire una villa abusiva. Da un progetto per un magazzino di 60 metri quadri stava per venir fuori un fabbricato di 300 metri. E bravo Cannata con l’hobby del giardinaggio!
Eh sì perché già oggi si legge che quello gli serviva per mettere gli attrezzi da giardiniere: zappa, rastrello, falce e martello. Per dire.
E viene fuori che gran parte della “villa” sarebbe seminterrata. Nel frattempo le Fiamme Gialle l’hanno sequestrata.
Adesso si tratta di vedere quanto durerà il sequestro e quanto chiederanno di riscatto.
Se andiamo avanti così i prossimi giorni verrà fuori che in effetti voleva fare una colombiera di 20 metri e che poi ne è uscito un pollaio di trenta.

On. Giacomo Chiappori.
Anche il suo Comune è al verde.
C’è poco da stare allegri: finché verdi sono le camice va bene, ma qui le cose sono diverse.
Così qual’è stata la pensata del simpatico sindaco di Villa Faraldi (che ha studiato a Imperia)?
Siccome il Comune possiede cinque abitazioni vuote, ha pensato di affittarle alle prostitute a 1.000 euro al mese l’una.
Là potrebbero così fare il loro mestiere in santa pace. Con cinque piccioni beccherebbe così non so quante fave e risanerebbe i conti.
Si potrebbe anche essere d’accordo, ma Giacomo (ti dò del tu perché ci conosciamo da anni) perché sottolineare che “così si elimina il racket degli extracomunitari”?
Cosa significa: che le professioniste del sesso comunitarie le lasceresti per strada? Perché continuare a differenziare a tutti i costi?
Mettiti una mano sulla coscienza e rifletti su questo.
Ieri, nella Bergamo del tuo amico dentista, una donna di 62 anni e il suo nipotino di 3, sono stati falciati e uccisi da un pirata della strada sulle strisce pedonali.
La donna e il bambino erano rumeni, l’autista un italiano di 27 anni.
Vuoi sapere come titolava il fatto Televideo? Te lo dico subito:

Bergamo, auto uccide nonna e nipotino

E vuoi sapere cosa scriveva l’Ansa? Leggi qua.
Pensi che i titoli sarebbero stati gli stessi se le vittime fossero state italiane e il pirata rumeno?
Lo capisci cosa intendo dire, vero?
Dai, fai uno sforzo e evita di emulare i pagliacci che stanno nel tuo partito ché la prossima volta, se ti ripresenti per Roma, ti voto anch’io.
P.S. Ad ogni modo poi dammi gli indirizzi delle case, per favore.

Padre Francesco De Rienzo.
Con tutto il rispetto per gli avvocati nostrani, se l’ex cappellano del nostro ospedale accusato di pedofilia avesse Taormina a difenderlo, a quest’ora saremmo già lì tutti quanti a pagargli i danni morali.

Scritto da Angelo Amoretti

6 dicembre, 2007 alle 16:23

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Notizie bizzarre

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Leggo su Sanremonews quanto segue:

“L’ex cappellano ospedaliero di Imperia, Padre Francesco De Rienzo, 35enne originario della Puglia, è indagato per abusi sessuali su minori. Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile imperiese, avrebbero appurato alcuni abusi, su bimbi di 11 o 12 anni, toccati nelle parti intime. Il prelato, dopo aver saputo delle indagini sul suo conto, aveva detto che si trattava di voci ‘false’ e lo aveva fatto presente anche durante l’omelia tenuta in ospedale, qualche giorno prima del suo trasferimento a Torino. Padre De Rienzo verrà difeso dall’avvocato Carlo Fossati, che avrebbe già chiesto ad alcuni conoscenti del prelato, di intervenire a testimoniare.”

E mi domando: da quando in qua un indagato viene difeso? Non capisco molto di Legge, ma a naso direi che prima si indaga su una persona (e generalmente gli si comunica con un avviso di garanzia: nulla di grave, al giorno d’oggi. Gli si dice “Guarda che stiamo indagando su di te”).
Concluse le indagini, se risulta esserci illecito, si accusa l’indagato e gli si fa un processo. L’imputato si sceglie un avvocato e poi, dopo il processo, si vede come va a finire.
O c’è qualche passaggio che mi sono perso?

Scritto da Angelo Amoretti

5 dicembre, 2007 alle 15:14

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Piovono finestre

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Il nuovo Palazzo di Giustizia di Imperia, costato 22 milioni di euro (pari a 43 miliardi delle vecchie lire), era stato inaugurato in pompa magna alla presenza del Ministro Roberto Castelli e dell’onorevole Claudio Scajola il 18 marzo del 2003.
La manutenzione è affidata al Comune e il Sindaco Luigi Sappa, all’inaugurazione, aveva dichiarato:”“Sull’importo iniziale è stato possibile risparmiare oltre un milione e mezzo di euro. E’ un esempio di ottima amministrazione di pubblico denaro.
Ieri c’è stato ancora un cedimento: una finestra del bagno a piano terra è crollata rischiando di colpire una guardia giurata e il bagno è stato messo sotto sequestro.
La settimana scorsa nel seminterrato dove ci sono anche le aule per i processi, si è verificata una perdita di acqua di fogna e tutti quelli che mettono piede in Tribunale possono notare il degrado in cui versa il grande corridoio interno.
Povero Palazzo di Giustizia: ha meno di cinque anni, ma è ridotto come se ne avesse già cinquanta.

Scritto da Angelo Amoretti

6 novembre, 2007 alle 9:00