I cantieri di Imperia

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A Imperia ultimamente c’è disagio un po’ ovunque per via dei tanti cantieri aperti.
Ma a onor del vero occorre dire che eravamo stati avvertiti in anticipo, sia da Caltagirone che dall’Assessore Gaggero: ci avevano chiesto di pazientare e in fondo quando si fanno opere del tipo di quelle che stanno sorgendo nella nostra città, ci si può aspettare un naturale malessere.
Si mugugna spesso, forse tanto per mugugnare.
Un visitatore del blog, qualche giorno fa, mi aveva fatto notare l’idea intelligente di far asfaltare via Agnesi di notte eppure qualcuno si è lamentato e qualcun altro si sarebbe lamentato se l’asfaltatura fosse stata fatta di giorno. Ma ce l’avevano detto e allora ammettiamo: certe lamentele ci stanno, altre no.

Quello che mi dà fastidio sono le cose che non ci hanno detto, che non ci dicono e che non ci diranno. Ma che prima o poi vengono fuori.
Mi riferisco per esempio alle transenne di Calata Cuneo e ai lavori in corso di questi giorni. A mugugnare non sono io, ma Marco Gorlero che non è una persona qualunque come me, ma presidente cittadino di Confcommercio che ha un noto ristorante da quelle parti. Forse per via della festa di San
Giovanni, il megashow supervisionato dall’Assessore Sergio Lanteri, è rimasto al buio pure lui per qualche ora, come altri ristoratori della Calata.
Su La Stampa di ieri, Gorlero diceva:

“Non voglio far nascere polemiche e preciso che noi esercenti siamo d’accordo con la presenza in banchina degli yacht. Mi limito a segnalare che venerdì alle 20 le squadre di operai utilizzavano il compressore, sollevando polvere e facendo un gran rumore. Nessuno, poi, ci ha avvisato delle opere o ci ha spiegato a cosa servono. Era proprio necessario avviarle a luglio?”

Così l’Assessore Marco Scajola poi ha spiegato, sempre su La Stampa di ieri, lo scopo dei lavori:

“E’ un’opera necessaria, che serve a potenziare i collegamenti per gli yacht e i quadri elettrici, anche in vista del raduno di velieri d’epoca, con lo spostamento da Porto Maurizio di un buon numero di barche.”

Grazie.
Il giornalista E.F. (immagino Enrico Ferrari), conclude il pezzo scrivendo che “chi non ha gradito il blitz per la realizzazione delle colonnine non vedrà di buon occhio questa ulteriore sorpresa“.
Ecco: è questo il problema. A me importa poco se il concerto di Baccini, in programma venerdì 11 in Calata Cuneo, sarà “disturbato” dalle transenne o dalla polvere, anche se naturalmente mi auguro che tutto vada per il meglio.
Ciò che m’importa è che si comincia con una colonnina, poi si va avanti con i quadri elettrici e piano piano si fanno cose che prima non ci erano state dette.
All’epoca in cui Claudio Scajola diceva che il porto di Oneglia deve essere un Grand Hotel, pensavo che si riferisse a un progetto in embrione, invece era già ben sviluppato nel cassetto di qualcuno e le dichiarazioni di allora probabilmente riguardavano faccende già decise e là, a quel congresso provinciale di Forza Italia, “semplicemente” svelate.
La prova che la storia parte da lontano ce la offre indirettamente Antonello Ranise, coordinatore di Forza Italia, proprio sulla stessa pagina de La Stampa, in un altro articolo a firma Giulio Geluardi, riguardo le polemiche sul nuovo CDA dimezzato del porto turistico. Ranise, elogiando per l’ennesima volta Claudio Scajola, dice:

[...]“Ma ciò che i cittadini devono sapere è che il porto turistico è davvero una grande opportunità per la città. Il ruolo determinante fu proprio di Claudio Scajola, negli anni in cui amministrava il Comune: ebbe l’intuizione, di ampio respiro, in un periodo storico non facile. Non si può non ricordare, infatti, che tale progetto fu osteggiato fortemente dalla sinistra, e che anche oggi, almeno parte una parte di essa, non ha ancora rivisto le proprie posizioni”[...]

E così, piano piano, Imperia si sta trasformando e facendo i dovuti ragionamenti, si comincia un pochino a sbrogliare la matassa.