Presentato a Imperia “Il Partito del cemento”

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Si è conclusa da poco la presentazione del libro “Il Partito del cemento” alla Sala Varaldo di viale Matteotti.
Davanti a un folto pubblico il giornalista de La Stampa, Stefano Delfino e il Presidente dell’Associazione Apertamente, Maura Orengo,  hanno introdotto Marco Preve, l’autore del libro-inchiesta scritto con Ferruccio Sansa (che purtroppo era assente).
Dopo una breve presentazione c’è stato un ampio dibattito con domande del pubblico all’autore.
Sono intervenuti tra gli altri il Presidente di Federalberghi Americo Pilati, i consiglieri comunali Pasquale Indulgenza,  Giuseppe Zagarella e Carla Nattero; nonché il consigliere regionale Franco Bonello.
A Stefano Delfino, molto disponibile e corretto come sempre, è stato fatto notare che anche la carta stampata dovrebbe essere più responsabile, diventando così portavoce dei cittadini insoddisfatti esprimendo opinioni obiettive, senza timori reverenziali nei confronti di alcuno.
Delfino si è “giustificato”, se così si può dire, dicendo che nelle redazioni qualche volta un articolo arriva alla stampa “lievemente” diverso da come era stato scritto in origine.
Sarà anche per questo che una lettera inviata ieri al suo giornale ha subito lievi cambiamenti?

lettera inviata
MEGAYACHTS? NO GRAZIE
Passo sotto i portici di Calata Cuneo e vedo i megayacht (quasi tutti riportanti l’acronimo-distintivo-taxfree delle Cayman Islands) ormeggiati in pianta stabile alla nostra banchina. Penso che inquinano l’acqua del porto perché non si muovono da lì e continuano a scaricare i loro liquami sotto il nostro naso. Mi sembra che siano previste multe per questa faccenda ma vatti a sapere se le pagano, visto che non pagano neanche le tasse… vabbè penso anche, andranno pure a mangiare nei nostri ristoranti! Niente da fare. Un piccolo sondaggio tra gli esercenti svela una triste realtà: i facoltosi proprietari, eccetto qualche rara comparsa all’inizio, non onorano della loro munifica presenza i pur invitanti locali ed i loro dehors sulla banchina. Peggio ancora, si fanno arrivare cibo e rifornimenti da fuori… persino dall’estero, come ha fatto tempo fa uno di loro quando è comparso un camion con cassette di acqua minerale di una nota ditta francese.
Anche per l’andirivieni delle vetture di scorta, la banchina comincia a diventare sempre più privata che pubblica, malgrado l’obiettivo conclamato di chi l’aveva voluta aprire a tutti. Persone che abitano nei paraggi mi parlano poi di un’estate di schiamazzi e musica a tutto volume provenienti dagli augusti scafi anche nelle ore piccole in cui si vorrebbe riposare… ahimé Oneglia, da austera, fervorosa dimora di produttivi traffici commerciali e pescherecci, mutata in sì frivola e decadente sede di plutocratica esibizione e infecondi bagordi! Spero vivamente che il prossimo sindaco smetta di farsi irretire dalle sirene di… Georgetown per tornare ad accogliere nel nostro porto sirene di operose navi da carico, da sempre appartenenti alla NOSTRA storia di borgo marinaro, fin dall’epoca dei brigantini.

lettera firmata

lettera pubblicata
Un intervento su Calata Cuneo
Passo sotto i portici di calata Cuneo e vedo i megayacht ormeggiati in pianta stabile nella nostra banchina. Penso anche: andranno pure a mangiare nei nostri ristoranti! Niente da fare. Un piccolo sondaggio fra gli esercenti svela una triste realtà: i facoltosi proprietari, eccetto qualche rara comparsa, non onorano della loro munifica presenza i pur invitanti locali ed i loro dehors sulla banchina. Anche per l’andirivieni delle vetture di scorta, la banchina comincia a diventare sempre più privata che pubblica, malgrado l’obiettivo conclamato di chi l’aveva voluta aprire a tutti. Persone che abitano nei paraggi mi parlano poi di un’estate di musica anche nelle ore in cui si vorrebbe riposare. Ahimé Oneglia, austera, fervorosa dimora di produttivi traffici commerciali e pescherecci. Spero vivamente che il prossimo sindaco torni ad accogliere nel nostro porto sirene di operose navi da carico, da sempre appartenenti alla nostra storia di borgo marinaro, fin dall’epoca dei brigantini.

lettera firmata