Il Sindaco e l’Sms di Giuseppe Zagarella (PD)

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Oggi su Il Secolo XIX c’è una bella intervista al Sindaco Strescino sulle vicende del porto, sui suoi rapporti con l’ing. Lunghi e l’opposizione e sulle new entries in giunta.
Mi hanno colpito due passaggi:

1) Alla domanda: “Sindaco, la vogliono mandare a casa. Le opposizioni o almeno una parte di esse insistono nel chiedere le sue dimissioni e quelle dell’intera giunta“.
risponde:
“Mi fanno pena! Se in questo momento così difficile, complesso e delicato, con aziende che rischiano di fallire e gente che rischia di perdere il lavoro, ritengono sia importante mandare a casa chi, come il centrodestra, alle ultime elezioni ha ottenuto un consenso molto ampio e che oggi sta lavorando per individuare una soluzione, allora non possono che farmi pena“.

Non so all’opposizione, ma a me più che altro il Sindaco fa compassione. E’ stato scelto dall’allora Ministro Scajola:

«So che altri avrebbero voluto candidarsi ma io ho optato per lui e credo di avere fatto la cosa in assoluto più giusta, invitando tutti a sostenere senza esitazione il candidato [...] Votando lui votate anche per me e per la città in cui io abito e per la quale credo di avere fatto qualcosa».
Min. Claudio Scajola – Inaugurazione del point per Paolo Strescino Sindaco di Imperia.
La Stampa, 24 marzo 2009

e l’hanno votato in tanti, più o meno come avevano votato il suo predecessore.
Non lo so se chi lo ha votato lo ha fatto per dire che era d’accordo sul continuare l’opera intrapresa da Sappa. Nel senso che non lo so se tra i votanti del PDL c’era qualcuno che potesse prevedere tutte le irregolarità venute alla luce in seguito, ma tant’è, lo hanno votato e un motivo, o più di uno, l’avranno pur avuto.
E lui pensava di avere un mandato tranquillo, invece nel giro di pochi mesi, a Roma e a Imperia, è successo di tutto e ha cominciato a sentirsi mancare il terreno sotto i piedi.
Per difendersi dalle critiche che gli giungono da più parti, oltre a far girare il solito disco rotto [quello secondo cui la sinistra non vuole il porto, nda] ha addirittura detto che come Giunta chiederà l’acquisizione di tutti i filmati [quelli riguardanti la conferenza stampa del PD sulla presentazione della documentazione sulle irregolarità del porto, nda] e “non è escluso che per tutelare l’onorabilità del sindaco e dell’amministrazione comunale, quindi a difesa degli interessi dei cittadini di Imperia, faremo partire richieste di danni dal punto di vista economico perché è inaccettabile che si mistifichi la realtà“.
Giusto per non farsi mancare niente, a Legambiente, che gli aveva goliardicamente consegnato del carbone lo scorso 6 gennaio, in quanto, secondo loro, avrebbe preferito favorire gli interessi dei privati anziché quelli pubblici, dice che “i nostri legali stanno già accertando, valuteremo una richiesta di danni per tutelare l’onorabilità del Sindaco, di tutta l’amministrazione e della città di Imperia“.
Il suo percorso, sebbene sia uno dei sindaci più amati dagli italiani, è pieno di imprevisti e di recente due assessori di primaria importanza (Luca Lanteri all’urbanistica e ai porti e Marco Calcagno al bilancio) si sono dimessi: uno per stare un po’ in pace, l’altro perché preferisce fare l’assessore in tempo di pace e visto quelli che corrono, hanno ringraziato e se ne sono andati.
Al loro posto, come ormai saprete, sono subentrate forze nuove e fresche: Rodolfo Leone e Nicola Falciola.

2) Il passaggio più inquietante dell’intervista è il seguente:

Le opposizioni invece non lo hanno mai voluto e continuano a non volerlo tanto da far bloccare i lavori.
A parlare sono i fatti e lo dimostrerò durante il consiglio comunale proprio sul porto.
Leggerò un sms che il consigliere Pd Zagarella mi ha inviato un po’ di tempo fa sul mio cellulare personale e che rivelerà davvero chi non vuole il porto e chi si è adoperato per bloccarne la costruzione.
Il consigliere Zagarella durante una pausa di uno degli ultimi consigli comunali, ha affermato davanti a me e ad altri consiglieri: “La mia mission è fermare i lavori del porto”. L’sms è una conferma.

E già mi vengono i brividi perché la faccenda sta prendendo la piega del cine, ma catastrofico giapponese degli anni cinquanta che potrebbe intitolarsi “Mission impossible VS Querelator”.

Scritto da Angelo Amoretti

3 febbraio, 2011 alle 17:13