Lettere aperte e chiuse

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Di questi tempi pare vadano di moda le lettere aperte, così mi è venuta voglia di scriverne un paio e una chiusa.

Lettera aperta a Giuseppe Fossati

FLI è una cosa, Officina Città un’altra, tu stesso lo avevi dichiarato, (non chiedermi quando e a chi perché non ho tempo di fare le dovute ricerche) ma tu sei tu e qualcosa non mi quadra.
Un anno fa, il 17 marzo del 2012, spunta l’intercettazione della telefonata tra Francesco Bellavista Caltagirone e Carlo Conti (all’epoca rispettivamente patron di Acquamare, costruttore del Porto turistico di Imperia e l’amministratore delegato della Porto di Imperia Spa, attualmente entrambi al fresco) in cui il simpatico manager ti dava della “faccia di merda“.
Lo hai ricordato tu stesso in un commento al post “Compagni di merenda” in cui, tra l’altro, chiedevi rispetto, e lo stesso giorno a Sanremonews dicevi: “Pensare che la mia città fosse in mano a persone del genere e che una parte della classe politica fosse loro succube o, peggio, complice, mi disgusta e amareggia profondamente“.
Ora non so se ti riferisci alla classe politica il cui leader indiscusso è Claudio Scajola.
Se così fosse, lui chiede un incontro con te e tu ci vai?!
Io gli avrei detto: “Ok, guarda, sono in giro a fare shopping con la mia compagna*, se vuoi ci vediamo da Piccardo“.
Ma so bene che sei un signore e sei andato nella tana del lupo, come si dice.
E poi hai detto che non c’è nulla di male e che Officina Città incontra tutti.
Benissimo, ma non c’è bisogno che te lo dica di stare attento alle trappole e che il lupo perde il pelo, ma non il vizio e bla bla bla, vero?
Voglio fidarmi di te e userò le tue parole per la prossima lettera aperta.

*guarda che sua nonna appena sente pronunciare la parola “Sciab…” fa un salto sul sedile della macchina!

Lettera aperta a Paolo Srescino (Laboratorio per Imperia) e Giuseppe Zagarella (Partito Democratico)

Avete fatto una bella passeggiata sotto i portici insieme al candidato Sindaco Carlo Capacci, tanto per far vedere che c’è “il nuovo che avanza”.
Peccato che subito dietro ci fossero Fulvio Vassallo e Giovanni Barbagallo, che tanto nuovi non sono.
In un primo momento si pensava che la regia di questa strana alleanza fosse di Baban, ma è proprio Barbagallo (che è assessore regionale anche grazie al sottoscritto) a spiegarla sulla sua pagina di Facebook.
Se ci avesse messo due faccine e qualche cuoricino mi avrebbe convinto, ma mi tornano in mente le parole di Fossati scritte lo scorso mercoledì: “Alleanza fondata, con tutta evidenza, solo sulla spartizione delle poltrone, che mischia chi doveva essere gettato a mare e chi voleva gettarlo a mare dopo un processo sulla pubblica piazza (anzi banchina)” e quindi non mi convince per niente.

E’ ora di finirla con i giochetti e i bei tempi stanno finendo veramente. Le frittate e i minestroni non piacciono più a nessuno, il politichese neppure.
Fino a pochi mesi fa, cari amici politici, con i vostri giri di parole, alla fine riuscivate a convincere più o meno tutti. Eravate convinti di avere “un pacchetto di voti”, ma un amico assai più intelligente di me, mi ha spiegato bene come funziona. Devo dire che è geniale e se pagate bene ve lo svelo.
Siamo in trepida attesa dei famigerati “programmi” quando sappiamo benissimo che si differenzieranno l’uno dall’altro solo per il formato di stampa e qualche foto in più o in meno: il fatto è che vogliamo vedervi all’opera. Non riscaldate più la minestra delle frazioni da rivalutare, del decoro della città ecc. ecc. Fate qualcosa a ’sto giro, perché vi giocate il prossimo. E se vi rimane il tempo provate a inventarvi qualcosa per chi è senza lavoro e a chi, presto diplomato, non lo troverà.

Lettera chiusa a Carlo Capacci

Sto per andare a vivere nella casa nuova. Mi manca la linea telefonica e l’Adsl. Parliamone.

Scritto da Angelo Amoretti

31 marzo, 2013 alle 19:25