Archivio per tag ‘Resistenza imperiese’

25 aprile, Liberazione!

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Scritto da Angelo Amoretti

24 aprile, 2014 alle 18:47

Ciao, Silvano!

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Il Partigiano Silvano Alterisio, detto “Vassili” è morto all’età di 90 anni. Insieme a Felice Cascione e a Giacomo «Ivan» Sibilla compose i versi della canzone «Fischia il vento», sulla melodia del brano russo «Katyusha» e contribuì a sconfiggere i nazifascisti durante la Resistenza.
Con Silvano ho lavorato per circa vent’anni alla S.A.I.R.O. per cui ho di lui tanti ricordi e l’aver appreso che è mancato, mi ha rattristato alquanto.
La foto qua sotto è ripresa dal documentario di Remo Scellino “U Megu”.

Silvano Alterisio

Scritto da Angelo Amoretti

27 agosto, 2013 alle 11:03

La scomparsa dell’On. Manfredo Manfredi

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E’ morto l’on. Manfredo Manfredi.
Ho avuto modo di conoscerlo in svariate celebrazioni della Liberazione: al di là di tutto era una persona democratica e antifascista e, leggo su Il Scolo XIX di oggi, “il vero rivale degli Scajola“.
Tanto mi basta per ricordarlo con affetto e porgere alla figlia Gabriella le mie sentite condoglianze.
Ripubblico una lettera aperta che inviò all’allora neo sindaco di Imperia, Paolo Strescino:

Onora la Resistenza perché ti ha permesso di essere sindaco.

Caro Sindaco,
sento il dovere, come cittadino imperiese, di porgere i miei complimenti per la Tua elezione uniti ad un sincero augurio di buon lavoro. La comune esperienza vissuta insieme nel precedente Consiglio Provinciale, anche se su posizioni politiche diverse, mi ha lasciato unsegno positivo delleTue capacità e dellaTua moderazione.
Come Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, desidero rivolgerTi alcune osservazioni circa le dichiarazioni da Te rilasciate al Secolo XIX nell’edizione del 9 giugno.
Il Tuo riferimento alla medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza che è stata concessa a tutta la Provincia di Imperia e quindi non solo alla città di Imperia, è citato come un atto di coraggio per essere stato designato candidato Sindaco un giovane di Alleanza Nazionale. Tale affermazione può essere considerata una sfida revisionistica al passato o un gesto di superamento del revisionismo stesso. Mi auguro che il significato della Tua affermazione non coincida con la mia prima valutazione.
Se così non fosse mi consento di citare i valori della Resistenza per cui sono morti nella Prima Zona Liguria (Provincia di Imperia Albenganese), oltre seicento partigiani tra cui sei medaglie d’oro, il più anziano aveva 25 anni, il più giovane 15, 52 medaglie d’argento,150 medaglie di bronzo e oltre 600 civili,uccisi perr appresaglia, tra cui sedici sacerdoti, caduti per ridare dignità e libertà ad un popolo che nel ventennio di dittatura aveva perso,ma soprattutto vincendo contro il nazismo.
Dalla Resistenza è nata la Costituzione e nella Costituzione sono sanciti quei diritti di libertà e democrazia che consentono ad un giovane di A.N.di diventare Sindaco della nostra città capoluogo di Provincia.
Ma io sono fiducioso che il significato della Tua affermazione coincida con la mia seconda valutazione, cioè nel superamento di quel revisionismo storico che nel recente passato e forse ancora oggi, viene strumentalizzato per riconoscere pari dignità a chi nella Resistenza ha fatto la scelta sbagliata con chi ha fatto la scelta giusta.
Tu, caro Sindaco, nella Tua nuova esperienza avrai modo di incontrare tanti giovani. Bene. Ma non dimenticare mai, nella Tua autorevolezza di Primo Cittadino, di ricordare loro, come spesso ha fatto il Sindaco Sappa, la cui famiglia ha vissuto le drammatiche vicende della Resistenza, che l’articolo 2 della Costituzione stabilisce che la Repubblica Italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo l’unico articolo di tutta la Costituzione in cui viene citata la parola “uomo”, cioè tutti gli abitanti della terra. E aggiungi come monito ciò che nei lontani anni venti del secolo passato, un grande Missionario laico, Raul Follerau, diceva ai giovani:”Un uomo non è degno di essere libero se non garantisce rispetto e libertà agli altri’’.
Un caro saluto
Manfredo Manfredi – Il Secolo XIX – 13 giugno 2009

Scritto da Angelo Amoretti

13 febbraio, 2013 alle 14:06

25 Aprile

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25 Aprile

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA
Piero Calamandrei

Scritto da Angelo Amoretti

24 aprile, 2011 alle 22:38

Ricordo dei partigiani caduti in alta Valprino

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Il Gruppo Ecologico Val Prino organizza per sabato 29 gennaio 2011 una commemorazione dei partigiani caduti durante le rappresaglie nazifasciste avvenute nei mesi di gennaio e febbraio 1945 in alta Valprino.

Ecco il programma:

Ore 10.00 ritrovo presso monumento posto fra le frazioni di Tavole e Villa Talla

Ore 10.30 Santa Messa con la benedizione dei Caduti

Ore 11,00 Ricordo dei fatti del Prof. Moriani

Ore 11.30 Saluto del presidente

Scritto da Angelo Amoretti

27 gennaio, 2011 alle 22:33

Il 25 aprile a Imperia

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Forse non ho visto bene, ma tra i tanti che erano in Comune nella sala consigliare ad assistere ai discorsi del Sindaco Paolo Strescino e del Presidente della Provincia Luigi Sappa, non sono riuscito a scorgere un leghista che fosse uno.
Se invece ho visto bene, trovo la cosa assai grave. Piano piano sta vendendo fuori il vero volto della Lega: secondo me si nascondono dietro al cosiddetto federalismo fiscale per arrivare alla secessione, se ne sbattono dell’Unità d’Italia e del loro  Paese liberato dalla dittatura fascista e dal nazismo grazie ai Partigiani. Gli Alleati, come peraltro ricordato da un commosso Sappa, arrivarono qualche giorno dopo.
C’è dunque urgenza di riflettere su questi atteggiamenti e la riflessione dovrebbero farla tutti, a partire da chi, insieme alla Lega, governa comune e provincia.
I ragazzi dell’Attrito, in contemporanea, avevano organizzato “La storia non si cancella”, camminata antifascista che ha percorso la città partendo dalla passeggiata Moriani, Via Cascione, Piazza F.lli Serra, Via Martiri della Libertà, Piazza Roma, Viale Matteotti, Via Amoretti, Via 25 aprile, Largo Ghiglia, Via Bonfante, Largo Sabatini.
Vicino a ogni targa che indica il nome della via hanno posto un mazzo di fiori e un cartello con la scritta: “Partigiano. La storia non si cancella!” come si può vedere dalla foto di Riviera24.

Scritto da Angelo Amoretti

25 aprile, 2010 alle 21:10

25 aprile

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La Regione Liguria, per commemorare il 25 aprile, ha usato una foto, tra l’altro già falsa di per sé, prontamente contestata da il Giornale in quanto “privata” di una pistola e una bomba a mano.
Burlando si è giustificato dicendo che probabilmente i creativi della Regione non volevano contribuire a incitare all’odio [la vicenda è stata raccontata da Il Secolo XIX].
Io invece la pubblico con orgoglio perché è con le pistole e le bombe a mano che l’Italia è stata liberata dal nazifascismo, non con le parole.

Scritto da Angelo Amoretti

25 aprile, 2009 alle 9:30

La strage del ‘44: c’erano anche i fascisti al Monte Faudo?

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Oggi è l’8 settembre e non è un caso se torno a scrivere della strage del Monte Faudo, avvenuta il 17 settembre del ‘44.
Nell’inchiesta condotta da La Stampa, in un primo momento si parlava di alpini tedeschi del IV battaglione, “soldati delle Hochgebirgsjager“.
Molto probabilmente furono loro a uccidere i tredici civili, ma nell’intervista rilasciata al quotidiano il 6 settembre scorso, l’ottantacinquenne Bianca Rimbaudo, sopravvissuta all’eccidio, racconta a Gian Piero Moretti che un ufficiale tedesco ordinò di risparmiare le donne e mentre tornava a casa con la madre le Brigate Nere spararono contro di loro, “ma erano lontani e non ci presero“.
E la donna narra di Alfiore Ranise, allora ragazzino, scampato grazie al coraggio della sorella che implorò i tedeschi di graziarlo.
Ranise è vivo, ha 82 anni ed è ospite alla casa di riposo San Giuseppe di Dolcedo.
In una conversazione con Maurizio Vezzaro ha rievocato quella mattina del 17 settembre ‘44 e tra l’altro ha detto: “Tedeschi? Sì, c’erano tedeschi, ma anche italiani.
Forse dalle nuove inchieste verranno fuori anche i nomi di questi italiani, sicuramente fascisti, che hanno avuto un ruolo importante nelle operazioni di rastrellamento perché i nazisti non conoscevano bene il territorio e vi si muovevano grazie al loro aiuto.

Scritto da Angelo Amoretti

8 settembre, 2008 alle 10:08

La Donna Velata

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In questi giorni su La Stampa è stato risollevato il caso dei tredici civili uccisi dai nazisti alle falde del Monte Faudo il 17 agosto del ‘44, durante la Resistenza. Di quella strage si stanno nuovamente occupando le Procure, per far piena luce sulla triste vicenda.
Nel pezzo odierno viene nominata “la donna velata“, una spia fascista che operava nel nostro territorio e che terrorizzava la gente delle nostre valli.
Riporto uno stralcio da “Qualcosa della Resistenza” scritto da Attilio Mela e edito dall’Istituto Storico della Resistenza di Imperia.

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Scritto da Angelo Amoretti

4 settembre, 2008 alle 16:52