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25 aprile, Liberazione!

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Scritto da Angelo Amoretti

24 aprile, 2014 alle 18:47

Verso il 25 Aprile

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Se nella vicina Alassio il commissario ha proibito gli inni partigiani in occasione del 25 aprile, a Imperia, città natale di eroi della Resistenza come Felice Cascione, si è già cantato la sua «Fischia il vento» e «Bella ciao» tra le iniziative di avvicinamento alla festa della Liberazione. Ieri pomeriggio, nella sede dell’Auser Filo d’Argento in salita Frati Minimi 3, il coro del sodalizio ha intonato le canzoni-simbolo della lotta per la libertà.
Commenta Matteo Lanteri di Auser: «Abbiamo incluso i brani di cui, per una visione miope, è stata messa in discussione l’esecuzione durante le manifestazioni in alcuni Comuni perché giudicate “politiche”, quasi che salire in montagna sia stata una scelta “amministrativa”. Una considerazione assurda».

Oggi alle 21 sarà Imperiaparla!, associazione nata da pochi mesi che ha preso il nome dal blog di Angelo Amoretti, a proporre un’iniziativa in occasione del 68° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. L’incontro, al Circolo Arci Guernica di via Mazzini 15 a Porto Maurizio, vedrà la partecipazione del professor Silvio Zaghi, assieme ai partigiani Carlo Trucco e Leonardo Roncallo, memoria storica della lotta imperiese.
Durante la serata verrà proiettato il documentario di Remo Schellino intitolato «U megu», nome di battaglia del partigiano imperiese Felice Cascione, medaglia d’oro al valor militare, eroe della Resistenza definito da Alessandro Natta «bello e vigoroso come un greco antico», che morì in uno scontro a fuoco con i nazifascisti il 27 gennaio 1944. Cascione, gravemente ferito, rifiutò ogni soccorso e tentò di proteggere i suoi fino all’ultimo: morì crivellato di colpi per salvare Giuseppe Castellucci, sottoposto a torture perché rivelasse dove si trovava il comandante. Cascione si sollevò da terra e urlò: «Il capo sono io». Furono le sue ultime parole.

E.F. – La Stampa, 24 aprile 2013

Scritto da Angelo Amoretti

24 aprile, 2013 alle 8:03

La scomparsa dell’On. Manfredo Manfredi

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E’ morto l’on. Manfredo Manfredi.
Ho avuto modo di conoscerlo in svariate celebrazioni della Liberazione: al di là di tutto era una persona democratica e antifascista e, leggo su Il Scolo XIX di oggi, “il vero rivale degli Scajola“.
Tanto mi basta per ricordarlo con affetto e porgere alla figlia Gabriella le mie sentite condoglianze.
Ripubblico una lettera aperta che inviò all’allora neo sindaco di Imperia, Paolo Strescino:

Onora la Resistenza perché ti ha permesso di essere sindaco.

Caro Sindaco,
sento il dovere, come cittadino imperiese, di porgere i miei complimenti per la Tua elezione uniti ad un sincero augurio di buon lavoro. La comune esperienza vissuta insieme nel precedente Consiglio Provinciale, anche se su posizioni politiche diverse, mi ha lasciato unsegno positivo delleTue capacità e dellaTua moderazione.
Come Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, desidero rivolgerTi alcune osservazioni circa le dichiarazioni da Te rilasciate al Secolo XIX nell’edizione del 9 giugno.
Il Tuo riferimento alla medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza che è stata concessa a tutta la Provincia di Imperia e quindi non solo alla città di Imperia, è citato come un atto di coraggio per essere stato designato candidato Sindaco un giovane di Alleanza Nazionale. Tale affermazione può essere considerata una sfida revisionistica al passato o un gesto di superamento del revisionismo stesso. Mi auguro che il significato della Tua affermazione non coincida con la mia prima valutazione.
Se così non fosse mi consento di citare i valori della Resistenza per cui sono morti nella Prima Zona Liguria (Provincia di Imperia Albenganese), oltre seicento partigiani tra cui sei medaglie d’oro, il più anziano aveva 25 anni, il più giovane 15, 52 medaglie d’argento,150 medaglie di bronzo e oltre 600 civili,uccisi perr appresaglia, tra cui sedici sacerdoti, caduti per ridare dignità e libertà ad un popolo che nel ventennio di dittatura aveva perso,ma soprattutto vincendo contro il nazismo.
Dalla Resistenza è nata la Costituzione e nella Costituzione sono sanciti quei diritti di libertà e democrazia che consentono ad un giovane di A.N.di diventare Sindaco della nostra città capoluogo di Provincia.
Ma io sono fiducioso che il significato della Tua affermazione coincida con la mia seconda valutazione, cioè nel superamento di quel revisionismo storico che nel recente passato e forse ancora oggi, viene strumentalizzato per riconoscere pari dignità a chi nella Resistenza ha fatto la scelta sbagliata con chi ha fatto la scelta giusta.
Tu, caro Sindaco, nella Tua nuova esperienza avrai modo di incontrare tanti giovani. Bene. Ma non dimenticare mai, nella Tua autorevolezza di Primo Cittadino, di ricordare loro, come spesso ha fatto il Sindaco Sappa, la cui famiglia ha vissuto le drammatiche vicende della Resistenza, che l’articolo 2 della Costituzione stabilisce che la Repubblica Italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo l’unico articolo di tutta la Costituzione in cui viene citata la parola “uomo”, cioè tutti gli abitanti della terra. E aggiungi come monito ciò che nei lontani anni venti del secolo passato, un grande Missionario laico, Raul Follerau, diceva ai giovani:”Un uomo non è degno di essere libero se non garantisce rispetto e libertà agli altri’’.
Un caro saluto
Manfredo Manfredi – Il Secolo XIX – 13 giugno 2009

Scritto da Angelo Amoretti

13 febbraio, 2013 alle 14:06

25 aprile: 67° anniversario della Liberazione

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Partigiano

Immagine tratta dal libro “I giorni della primavera” di Renato Faggian – Ediz. Dominici

Il Comune di Imperia si appresta a commemorare il 67° anniversario della Liberazione dal nazifascismo avvenuta il 25 aprile 1945:

Ore 8.30: Deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti della Valle Prino, in via Allende (Piani)
Ore 9: Deposizione di una corona di alloro al Mausoleo del Cimitero di Porto Maurizio
Ore 9.30: Deposizione di una corona di alloro al Mausoleo del Cimitere di Oneglia
Ore 10: Santa Messa nella Chiesa di Cristo Re
Ore 10.45: Corteo fino a Piazza della Vittoria dove sarà depositata una corona di alloro al Monumento ai Caduti
Ore 11: Sala Consigliare a Palazzo Comunale: intervento del Sindaco Paolo Strescino e orazione tenuta dal Dott. Ugo Genesio, Presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione.

Il Gruppo Ecologico “Martiri della Libertà, Partigiani Val Prino” commemorerà la giornata come da locandina visibile cliccando qui.

Scritto da Angelo Amoretti

23 aprile, 2012 alle 12:45

25 Aprile

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25 Aprile

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA
Piero Calamandrei

Scritto da Angelo Amoretti

24 aprile, 2011 alle 22:38

Il 25 aprile a Imperia

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Forse non ho visto bene, ma tra i tanti che erano in Comune nella sala consigliare ad assistere ai discorsi del Sindaco Paolo Strescino e del Presidente della Provincia Luigi Sappa, non sono riuscito a scorgere un leghista che fosse uno.
Se invece ho visto bene, trovo la cosa assai grave. Piano piano sta vendendo fuori il vero volto della Lega: secondo me si nascondono dietro al cosiddetto federalismo fiscale per arrivare alla secessione, se ne sbattono dell’Unità d’Italia e del loro  Paese liberato dalla dittatura fascista e dal nazismo grazie ai Partigiani. Gli Alleati, come peraltro ricordato da un commosso Sappa, arrivarono qualche giorno dopo.
C’è dunque urgenza di riflettere su questi atteggiamenti e la riflessione dovrebbero farla tutti, a partire da chi, insieme alla Lega, governa comune e provincia.
I ragazzi dell’Attrito, in contemporanea, avevano organizzato “La storia non si cancella”, camminata antifascista che ha percorso la città partendo dalla passeggiata Moriani, Via Cascione, Piazza F.lli Serra, Via Martiri della Libertà, Piazza Roma, Viale Matteotti, Via Amoretti, Via 25 aprile, Largo Ghiglia, Via Bonfante, Largo Sabatini.
Vicino a ogni targa che indica il nome della via hanno posto un mazzo di fiori e un cartello con la scritta: “Partigiano. La storia non si cancella!” come si può vedere dalla foto di Riviera24.

Scritto da Angelo Amoretti

25 aprile, 2010 alle 21:10

25 aprile ovunque!

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L’amico Roberto Rum mi segnala che anche a Sant’Agata, come oggi anno, domani si festeggerà il giorno della Liberazione. E questo – dice Roberto – grazie all’impegno di alcuni vecchi partigiani tra cui spicca quello di Pasquale Verda (nome di battaglia “Barbé”).
Alle ore 11 messa di suffragio e al termine breve commemorazione con il coinvolgimento dei bimbi del paese.

Anche al Casone dei Partigiani del Faudo si festeggia. Dopo la messa a Piani, chi vorrà potrà aggregarsi a coloro che andranno lassù a festeggiare.
La strada è impervia e si consiglia di percorrerla con un fuoristrada oppure di raggiungere a piedi il Casone, dopo aver posteggiato l’auto sul piazzale di Santa Brigida (sono circa quattro chilometri di camminata).
Buon 25 aprile!

Dove siete, partigia di tutte le valli,
Tarzan, Riccio, Sparviero, Saetta, Ulisse?
Molti dormono in tombe decorose,
quelli che restano hanno i capelli bianchi
e raccontano ai figli dei figli
come, al tempo remoto delle certezze,
hanno rotto l’assedio dei tedeschi
là dove adesso sale la seggiovia.

Alcuni comprano e vendono terreni,
altri rosicchiano la pensione dell’Inps
o si raggrinzano negli enti locali.
In piedi, vecchi: per noi non c’e’ congedo.

Ritroviamoci. Ritorniamo in montagna,
lenti, ansanti, con le ginocchia legate,
con molti inverni nel filo della schiena.
Il pendio del sentiero ci sarà duro,
ci sarà duro il giaciglio, duro il pane.

Ci guarderemo senza riconoscerci,
diffidenti l’uno dell’altro, queruli, ombrosi.
Come allora, staremo di sentinella
perché nell’alba non ci sorprenda il nemico.

Quale nemico? Ognuno e’ nemico di ognuno,
spaccato ognuno dalla sua propria frontiera,
la mano destra nemica della sinistra.
In piedi, vecchi, nemici di voi stessi:
La nostra guerra non e’ mai finita.
-Primo Levi-

Scritto da Angelo Amoretti

24 aprile, 2010 alle 19:32

25 aprile: Festa della Liberazione dai nazifascisti

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Finalmente il Comune ha reso noto il programma per commemorare il 65° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta il 25 aprile 1945.
Il programma delle manifestazioni è a cura dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e FILV (Federazione Italiana Volontari della Libertà).
Venerdì 23, alle 9.30, al Cinema Centrale sarà proiettato un video sulla figura del partigiano Silvio Bonfante, dal titolo “Chi non vuole chinare la testa, con noi prenda la strada dei monti”. La regia è di Remo Schellino che terrà un discorso insieme al presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, Manfredo Manfredi, e al Sindaco di Garessio, Valeria Anfosso.
Sabato 24, alle 11, in Piazza Dante, nello storico palazzo del “Cremlino” sarà inaugurata la nuova sede del Comitato provinciale e della nuova sezione ANPI di Oneglia “Silvio Bonfante-Montegrande”.
Domenica 25, alle 8.30 sarà deposta una corona al monumento dei Caduti Partigiani di Piani e alle 9 al cimitero di Oneglia.
Alle 10 sarà celebrata la messa nella chiesa di Cristo Re e alle 10,45 partirà il corteo.
E qui quest’anno scatta la novità che francamente non riesco a spiegarmi: invece di fermarsi al palazzo del Comune, si proseguirà fino a quello della Provincia, dove il neopresidente Luigi Sappa terrà l’orazione ufficiale.
Ho appreso da La Stampa di oggi il programma e a me risultava che anche a Piani, intorno alle 10, avrebbe dovuto esserci la consueta messa di Don Antonello Dani e un discorso di Rinaldo Paglieri.
A parte ciò, mi piacerebbe che quest’anno fosse coinvolto un gran numero di persone alle varie celebrazioni. Forse qualcuno ci avrà già pensato, ma sarebbe interessante, per non dire fondamentale, che i presidi delle scuole superiori si organizzassero per portare qualche scolaresca al Centrale, per esempio, perché se è vero che il ministro Gelmini toglierà dai libri di storia la Resistenza, dovremo attrezzarci in tutte le maniere affinché il sacrificio dei nostri Partigiani per liberarci dai nazisti e dai fascisti non sia stato vano e sia sempre ricordato. La destra sta facendo di tutto per farcelo dimenticare, così come sta per stravolgere la Costituzione che sta alla base della Democrazia.
Non permettiamoglielo.

Update: Il programma su esposto, pubblicato da La Stampa di oggi 21 aprile, è inesatto: per quel che riguarda il Comune, qui c’è il programma ufficiale. Tutto il resto è confermato.

Scritto da Angelo Amoretti

21 aprile, 2010 alle 9:43

Manfredo Manfredi scrive a Strescino

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«Secondo me dopo dieci anni di amministrazione Sappa, candidare un giovane di 33 anni, nato e cresciuto in Alleanza nazionale in una città come Imperia medaglia d’oro della resistenza, è stata davvero una scelta coraggiosa».

In seguito a questa dichiarazione rilasciata dal sindaco Paolo Strescino in una intervista al Secolo XIX il 9 giugno scorso, l’onorevole Manfredo Manfredi, Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza, ha scritto al primo cittadino una lettera aperta, pubblicata dallo stesso giornale il 13 giugno scorso:

Onora la Resistenza perché ti ha permesso di essere sindaco.

Caro Sindaco,
sento il dovere, come cittadino imperiese, di porgere i miei complimenti per la Tua elezione uniti ad un sincero augurio di buon lavoro. La comune esperienza vissuta insieme nel precedente Consiglio Provinciale, anche se su posizioni politiche diverse, mi ha lasciato unsegno positivo delleTue capacità e dellaTua moderazione.
Come Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, desidero rivolgerTi alcune osservazioni circa le dichiarazioni da Te rilasciate al Secolo XIX nell’edizione del 9 giugno.
Il Tuo riferimento alla medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza che è stata concessa a tutta la Provincia di Imperia e quindi non solo alla città di Imperia, è citato come un atto di coraggio per essere stato designato candidato Sindaco un giovane di Alleanza Nazionale. Tale affermazione può essere considerata una sfida revisionistica al passato o un gesto di superamento del revisionismo stesso. Mi auguro che il significato della Tua affermazione non coincida con la mia prima valutazione.
Se così non fosse mi consento di citare i valori della Resistenza per cui sono morti nella Prima Zona Liguria (Provincia di Imperia Albenganese), oltre seicento partigiani tra cui sei medaglie d’oro, il più anziano aveva 25 anni, il più giovane 15, 52 medaglie d’argento,150 medaglie di bronzo e oltre 600 civili,uccisi perr appresaglia, tra cui sedici sacerdoti, caduti per ridare dignità e libertà ad un popolo che nel ventennio di dittatura aveva perso,ma soprattutto vincendo contro il nazismo.
Dalla Resistenza è nata la Costituzione e nella Costituzione sono sanciti quei diritti di libertà e democrazia che consentono ad un giovane di A.N.di diventare Sindaco della nostra città capoluogo di Provincia.
Ma io sono fiducioso che il significato della Tua affermazione coincida con la mia seconda valutazione, cioè nel superamento di quel revisionismo storico che nel recente passato e forse ancora oggi, viene strumentalizzato per riconoscere pari dignità a chi nella Resistenza ha fatto la scelta sbagliata con chi ha fatto la scelta giusta.
Tu, caro Sindaco, nella Tua nuova esperienza avrai modo di incontrare tanti giovani. Bene. Ma non dimenticare mai, nella Tua autorevolezza di Primo Cittadino, di ricordare loro, come spesso ha fatto il Sindaco Sappa, la cui famiglia ha vissuto le drammatiche vicende della Resistenza, che l’articolo 2 della Costituzione stabilisce che la Repubblica Italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo l’unico articolo di tutta la Costituzione in cui viene citata la parola “uomo”, cioè tutti gli abitanti della terra. E aggiungi come monito ciò che nei lontani anni venti del secolo passato, un grande Missionario laico, Raul Follerau, diceva ai giovani:”Un uomo non è degno di essere libero se non garantisce rispetto e libertà agli altri’’.
Un caro saluto
Manfredo Manfredi – Il Secolo XIX – 13 giugno 2009

Scritto da Angelo Amoretti

14 giugno, 2009 alle 9:58

25 aprile

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La Regione Liguria, per commemorare il 25 aprile, ha usato una foto, tra l’altro già falsa di per sé, prontamente contestata da il Giornale in quanto “privata” di una pistola e una bomba a mano.
Burlando si è giustificato dicendo che probabilmente i creativi della Regione non volevano contribuire a incitare all’odio [la vicenda è stata raccontata da Il Secolo XIX].
Io invece la pubblico con orgoglio perché è con le pistole e le bombe a mano che l’Italia è stata liberata dal nazifascismo, non con le parole.

Scritto da Angelo Amoretti

25 aprile, 2009 alle 9:30