Archivio per il mese di dicembre, 2006

Il fattore “C” – Seconda parte

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Via Il Provinciale ho rintracciato l’inchiesta dei due giornalisti di Repubblica Marco Preve e Ferruccio Sansa, pubblicata da Micromega sul numero di luglio e intitolata: “Liguria, l’Unione fa il cemento”.
Data la lunghezza, l’ideale sarebbe stamparla, ma merita la lettura, tanto per chiarirsi meglio le idee e per essere meglio (molto meglio, direi) informati su ciò che sta succedendo alle nostre coste, da chi siamo amministrati in centro (Genova) e periferia (Imperia).
Sarebbe carino che anche qualche professore di geografia ne parlasse nelle scuole: se le lampadine si accendono ai giovani è più facile che diventino vere e proprie luminarie, visto che siamo in tema .
L’inchiesta potete leggerla cliccando qui.

Scritto da Angelo Amoretti

19 dicembre, 2006 alle 18:39

E’ morto Barbera

senza commenti

Non il nostro, grazie a Dio, ma quello che ha creato insieme a Bill Hanna gli Antenati, Tom e Jerry, Yoghi e via dicendo: aveva 95 anni e guarda un po’, gli amici lo chiamavano Joe.
Immagine anteprima YouTube
Rock on, keep on rolling, Gio’!

Scritto da Angelo Amoretti

19 dicembre, 2006 alle 17:51

Pubblicato in Attualità

Caltagirone vuol dire fiducia

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[..]In «L’outsider», il libro di Maria Federica Selvi in cui Francesco Bellavista Caltagirone, presidente del gruppo Acqua Marcia, si racconta, c’è anche un capitolo dedicato a Imperia.
Dice l’imprenditore, impegnato nella realizzazione del nuovo porto turistico e nelle opere di terra della marina di San Lorenzo al Mare: «Con la popolazione si è instaurato un rapporto di grande fiducia e responsabilità: e la fiducia in certi casi va oltre gli aspetti economici del business»

[La Stampa]
Infatti si vede spesso girare per Porto e Oneglia, al mercato, per esempio, a stringere mani a tutti quelli che gli fanno: “Ciao!”

Scritto da Angelo Amoretti

19 dicembre, 2006 alle 9:22

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Posizioni

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Secondo la classifica annuale de Il Sole 24 ore, Imperia perde posizioni tra i 103 capoluoghi di provincia più vivibili d’Italia: l’anno scorso era al 46° posto, quest’anno al 51°.
Per la cronaca, al primo posto, dopo undici anni, si piazza la Città di Siena.
Come se non bastasse, neppure i dati sul turismo sono positivi per la nostra riviera.
Infatti i dati resi noti oggi dall’Assessore Regionale al Turismo Margherita Bozzano registrano numeri meno tonici per la Riviera dei Fiori con solo lo 0,78% In più in delle presenze straniere, un calo del 2,61 in quelle degli ospiti italiani.
Sul fronte degli arrivi, il calo che in questo caso riguarda anche gli stranieri è pari allo 0,27%, mentre quello degli italiani segna il 2,28% in meno.
Speriamo vada meglio l’anno prossimo.
[fonti: Sanremonews e Il Sole 24 ore]

Scritto da Angelo Amoretti

18 dicembre, 2006 alle 19:09

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Il fattore “C”

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Venerdì scorso, alla Sala Varaldo della Camera di Commercio, si è svolto un dibattito molto interessante dal titolo: “Porti turistici: vero sviluppo per la provincia di Imperia?” con un bel punto di domanda.
Ho sentito Ferruccio Sansa, giornalista di Repubblica, dire che ci sarebbe una sorta di asse tra “i due Claudio” – Claudio Scajola e Claudio Burlando – per quel che riguarda i porti e i porticcioli che stanno nascendo sulla nostra costa. Insomma, un accordo trasversale tra destra e sinistra per portare a termine quello che io ritengo sia uno scempio.
Ho riflettuto su cose che già sapevo e altre che ho appreso lì per lì.
Una cosa a cui non ero mai arrivato è che ai costruttori (quelli che stanno impestando di cemento ovunque, a due passi dall’Aurelia) non importa nulla se nei palazzi andrà ad abitarci qualcuno o no: importa costruirli per aumentare il loro valore immobiliare, per far sì che le azioni salgano in borsa.
E l’assessore psicologo Marco Scajola che ha sempre la cravatta intonata alla camicia (come direbbe De Gregori) e mai un capello fuori posto, ha la forza di affermare a La Riviera che il campo di atletica del Prino va bene così, con la tribuna costruita quasi in curva e con tutti quei palazzi alle spalle che sembrano volersela divorare.
Mi meraviglio che proprio lui, sempre con le cravatte giuste e i capelli in ordine, dica una cosa del genere perché penso che chiunque abbia il minimo di buon gusto, direbbe che il campo di atletica è un pugno in un occhio. Oddio, non lo sarebbe se a ridossso non ci fossero quegli altri obbrobri. E allora ci si poteva pensare prima.
Al dibattito si parlava dei porti di Arenzano, Andora (Rocce di Pinamare bye, bye!), San Bartolomeo, San Lorenzo, Ventimiglia. E Imperia.
Noi, diceva Sansa, almeno abbiamo ottenuto di avere il parco pubblico, ma altrove certe spiagge scompariranno del tutto e tra dieci anni la costa non sarà più come eravamo abituati a vederla fino a due o tre anni fa.
Già adesso, andando in direzione Ventimiglia, il paesaggio intorno alla via Aurelia sta cambiando, in peggio, velocemente.
Sia al dibattito di venerdi sera che a quello organizzato da L’Ulivo (sabato 2 dicembre), è stato più volte citato il romanzo di Italo Calvino “La speculazione edilizia”. Così ho voluto rileggerlo e dopo tanti anni mi ha fatto un certo effetto: diverso e molto più amaro.
E’ una storia semi autobiografica: Quinto, così si chiama il protagonista, qualche volta torna in treno a Sanremo, dalla madre. Compie il viaggio leggendo, alzando un occhio di tanto in tanto, senza troppo interesse perché conosce a memoria quel paesaggio. Solo che ultimamente qualcosa gli disturba la vista.
Erano le case: tutti quei nuovi fabbricati che tiravano su, casamenti cittadini di sei otto piani, a biancheggiare massicci come barriere di rincalzo al franante digradare della costa, affacciando più finestre e balconi che potevano verso mare. La febbre del cemento s’era impadronita della Riviera [...]
Italo Calvino ha scritto questo romanzo nel 1957. Oggi si rivolterebbe nella tomba.
L’ho pensato ieri, andando a Sanremo, dalle parti di San Lorenzo, dove a ridosso del nuovo porto, a pochi metri dalla strada, hanno costruito quell’orrendo fabbricato.
Lo pensavo andando alla premiazione del poeta e narratore Giuseppe Conte a Villa Nobel.
I nostri concittadini illustri li premiano altrove. Noi non siamo nemmeno capaci di dar loro la considerazione che meritano e costruiamo porti mastodontici, ma questa e un’altra storia.

Scritto da Angelo Amoretti

18 dicembre, 2006 alle 9:04

Pubblicato in Ambiente, Attualità

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Le luminarie dei poveri II

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Ho voluto controllare di persona, per correttezza. A volte capita di generalizzare e non è carino, così ho fatto un giro nelle frazioni della mia valle, per la seconda puntata de “Il Comune e le Frazioni”.
Giunto a Garbella (che non è una frazione, bensì un rione), appena preso il bivio per Poggi, sulla destra ho trovato la sorpresa:

e mi sono illuso che la faccenda fosse diversa da quella di Clavi perché se già a due chilometri dalla frazione c’era la cometa, figuriamoci a Poggi cosa avrei trovato.
Ma con grande delusione in paese non ho visto nessuna traccia di decorazioni natalizie poste dal Comune.
Gli abitanti ne stanno preparando una da mettere sul portale della chiesa, ma si arrangiano da soli.
Bene: con mezza cometa (già perché come noterete è in parte spenta) il Comune ha accontentato, per così dire, un rione e una frazione.
A Poggi il Sindaco Luigi Sappa ha preso 238 voti, il 65%.
Andando a Piani ho subito notato il povero angioletto semi abbandonato sul ponte, appeso a un lampione come un semaforo.

Anche qui l’amministrazione ha preso, come si dice, due piccioni con una fava: messa in quel punto la luminaria va bene (si fa per dire) per Piani Vecchia e Piani Nuova, quella dove il Sindaco ha preso 407 voti, il 63,5%. Nel centro storico invece ne ha presi 396, il 67,8%.
A onor del vero bisogna dire che dalla chiesa c’è l’illuminazione con gli auguri della prima Circoscrizione, ma quella c’è tutto l’anno e non vale.
Pensavo che a Torrazza potesse andare meglio, ma lascio giudicare a voi:

A Torrazza il Sindaco ha preso 251 voti, il 72,5%.
A questo punto immagino che nelle altre frazioni la situazione più o meno sia la stessa e dispiace.
Certo, se l’amministrazione non avesse fatto proprio niente sarebbe stato peggio, ma insomma, anche nelle frazioni pagano le tasse e votano: il Sindaco ha avuto ampio consenso anche in questi posti che forse, almeno a Natale, meriterebbero un tantino di considerazione in più.

Scritto da Angelo Amoretti

14 dicembre, 2006 alle 9:59

Pubblicato in Attualità

Subito

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Una lite è scoppiata ieri sera in Piazza San Giovanni tra un italiano e un albanese. Sono subito intervenute le pattuglie della polizia e dei carabinieri. Identificati i due protagonisti della lite che sono stati accompagnati negli uffici della Questura per gli accertamenti del caso. La loro posizione è ancora da chiarire. Non è la prima volta che il cuore di Oneglia è teatro di furibonde liti tra gruppi di ragazzi. Più volte gli abitanti hanno chiesto maggiori controlli alle forze dell’ordine. [Il Secolo XIX]
Quand’è stata la penultima?
E se i carabinieri e la polizia sono arrivati subito significa che i controlli sono efficaci. O no? Gli abitanti preferirebbero una camionetta dei tutori dell’ordine sul sagrato della chiesa, permanentemente?
Ad ogni modo si è capito: l’avverbio di oggi è “subito“.

Scritto da Angelo Amoretti

13 dicembre, 2006 alle 9:37

Pubblicato in Cronaca

Il maniaco ortofrutticolo

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Ci voleva pure questo.
Ma come cavolo si può mettere le mani addosso a una donna, ancor più se quindicenne?
Eppure qualcuno l’ha fatto. Si tratta di un ambulante che dopo aver fatto una consegna a domicilio, nel portone di casa incontrando una ragazzina, all’inizio si è complimentato, poi è passato ai fatti palpeggiandola nelle parti intime.
Solo che i tempi sono cambiati, caro maniaco dei miei zebedei!
Una volta la vittima scappava spaventata a casa guardandosi bene dal raccontarlo ai genitori e se lo raccontava, loro, per vergogna o per pudore, mica andavano a denunciare il fatto.
Adesso le ragazze raccontano, nonostante si dica che c’è distacco tra genitori e figli, e i genitori denunciano.
Così, per un gesto volgare che poteva anche risparmiarsi, il giovane di 25 anni rischia la denuncia per violenza sessuale e adesso è ricercato dalla polizia.
La prossima volta imparerà a tenere le mani a posto.
Nel frattempo il maniaco del cappellino ha “colpito” ancora. Qualche giorno fa, in Piazza Dante, ha attirato l’attenzione di una ragazza e, in mezzo alle auto posteggiate, ha cominciato a masturbarsi.
I carabinieri sono arrivati subito“, leggo su La Stampa di oggi.
Cavolo, i carabinieri quando devono arrivare, arrivano subito.
Il maniaco però è riuscito a dileguarsi e non è dato sapere se è venuto oppure no e a me queste cose fanno venire mal di testa.
Sì perché mi viene da pensare: “Non hai neppure il tempo di venire che già arrivano i carabinieri”, per fare un esempio, e adesso ’sto povero malato dovrà calcolare meglio i tempi.
La polizia non ha anche le donne della buoncostume? Una di loro potrebbe fare da esca, non ci sarebbe neppure bisogno di far arrivare i carabinieri.
Lo arresta direttamente lei. Se è gentile magari gli chiede: “Hai fatto? OK, ora vieni con me” o lo arresta subito e non se ne parla più.

Scritto da Angelo Amoretti

13 dicembre, 2006 alle 9:10

Pubblicato in Cronaca

Vino, Versi e Voci alle Grotte

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Giovedì 14 dicembre, a La Cantina Le Grotte della Marina di Imperia, l’Associazione culturale “OlivoNero” e la compagnia teatrale “I cattivi di cuore” organizzano una serata particolare dove il vino avrà una parte di spicco.
Si comincerà alle 20 con la cena a base di polenta e cinghiale, pappardelle alla genovese, seppie in zemino con fagioli di Conio, frittelle di carciofi e gnocchetti al baccalà.
Sui tavoli le bottiglie del vino ormeasco di Moano prodotto da Francesca Biginato. Proprio quel vino del “Concorso per un verso”, offerto in bottiglie con le etichette disegnate da Fijodor Benzo su cui si potranno leggere i versi dei vincitori del concorso, alcuni dei quali saranno presenti alle Grotte.
Sul palco, terminata la cena, la bravissima Giorgia Brusco reciterà i versi dei cantori del vino (Omero, Catullo e Goldoni, tra gli altri) e infine la bellissima voce di Ilaria Gazzano, accompagnata dagli affezionati Simone Mazzone e Lorenzo Lajolo, concluderà la serata con covers tutte nuove.
Giorgia Brusco reciterà anche il 22 e 23 dicembre, ore 21, al mitico Teatro Salvini di Pieve di Teco nello spettacolo “Onora il padre e la madre” presentato dall’Associazione “OlivoNero”.
L’ingresso sarà a offerta libera e il ricavato andrà devoluto alla Caritas Diocesana di Albenga-Imperia, per la Casa della Carità di Imperia.

Scritto da Angelo Amoretti

12 dicembre, 2006 alle 21:42

Pubblicato in Eventi

Le luminarie dei poveri

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In principio c’era una bella stella cometa al bivio per Torrazza.
Poi è arrivato l’abete illuminato.
Poi l’abete è stato abolito, forse perché è peccato tagliare un albero solo per illuminarlo e metterlo in bella mostra per quindici giorni.
Poi, secondo me, qualche assessore lungimirante, cinque o sei anni fa deve aver pensato che il Natale del 2006 sarebbe stato un Natale povero, per via della Finanziaria, di Prodi e bla bla bla.
Il risultato è questo: una stella cometa mignon posta a trecento metri da Clavi su un lampione.

Ora: se l’ha installata un privato – ma non credo – si tratterebbe di furto; se l’ha installata l’Amministrazione comunale, ha tutta l’aria di presa per il sedere e per quanto mi riguarda se la togliessero farebbero più bella figura.
Risparmierebbero qualcosa da aggiungere alle svariate migliaia di euro che spenderanno per la notte di Capodanno in Piazza Dante.

Scritto da Angelo Amoretti

12 dicembre, 2006 alle 9:06

Pubblicato in Attualità