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Comunicazione ai naviganti

un commento al post

Su richiesta dell’autore, ho eliminato la mail che avevo pubblicato in un post del 6 dicembre scorso dal titolo “Lavori pubblici”.
Mi scuso con i visitatori che avevano commentato e ne approfitto per fare una preghiera a tutti: sia che vogliate commentare, sia che vogliate vedere pubblicata una vostra mail, rileggete bene quello che avete scritto, prima di cliccare “invio”, così evitiamo spiacevoli disguidi e non mi sarà chiesto,  in un secondo tempo,  di rimuovere un dato post o un dato commento.
In altre parole: siate responsabili.
Grazie.

Scritto da Angelo Amoretti

10 dicembre, 2010 alle 18:47

Pubblicato in Attualità

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La Riviera intervista Marco Ballestra [II]

7 commenti al post

Ecco la seconda e ultima parte dell’intervista de la Riviera a Marco Ballestra:

Come mai, da questa campagna contro l’amministrazione Scullino, è poi passato a un’altra campagna, contro la malavita organizzata?

Qualcuno è convinto che dietro il mio impegno per la legalità ci sia un progetto orchestrato da chissà quali menti sopraffine. In realtà le cose sono avvenute in questi termini: un giovedì viene presentato all’Ufficio Protocollo del Comune di Ventimiglia, un esposto su dei presunti abusi edilizi del cantiere “Vista Mare”, di frazione Latte. Due giorni dopo, il Sindaco fa sequestrare il banchetto informativo della nostra associazione (Alzalatesta, ndr).
Due erano gli argomenti più sensibili e che più l’hanno irritato tra quelli esposti nel banchetto (non citiamo questi argomenti, essendoci stata una condanna per diffamazione a riguardo degli stessi, ndr). Proprio a seguito del sequestro del banchetto e del clamore che suscitò, Forestale e Procura intervennero, rilevando la presenza di alcuni abusi. Prima di questo controllo, una serie di garage furono demoliti volontariamente. Noi, come associazione Alzalatesta e Casa della Legalità, insistiamo nel dire che gli abusi vanno ben oltre, che è stato alterato il sedime originario, elevando i
fabbricati e alterando il profilo della piana di Latte. I garage al confine con l’Aurelia, inoltre, non sono stati realizzati rispettando le distanze come da progetto e sono fuori terra, quindi abusivi. Proprio per la costruzione di questi garage, non sarà mai più possibile realizzare un marciapiede sufficientemente largo, affinché un disabile in carrozzella possa percorrerlo in sicurezza. A Palermo, Catania e Lamezia Terme demoliscono opere abusive, mentre in provincia di Imperia non ne abbiamo ancora viste di demolizioni.

Qualcuno vede questa campagna antimafia un po’ come una campagna contro i calabresi. Cosa ne pensa?

Con i calabresi ci sono cresciuto e ne ho una stima infinita, perché una parte di loro conserva valori che abbiamo perso noi del nord. Certamente, di fronte a 350 incendi in un anno e mezzo, in provincia, il sangue mi ribolle un po’. Infatti, io, pur essendo un ex iscritto alla Lega Nord, in tempi non sospetti, parlo del ‘91 e ‘92 , sono anche un antisecessionista e riconoscente ai meridionali che nella prima guerra si sono sacrificati al nostro fianco.

Lei in questi ultimi tempi ha attaccato una miriade di persone. Ma non teme che qualcuno possa, prima o poi, fargliela pagare? Ha mai ricevuto minacce? Gira sotto scorta o ha per caso chiesto il porto d’armi?

Nulla di tutto ciò. Mai chiesto la scorta. E poi, sanno che non sono un tipo da ricevere minacce. Una minaccia nei miei confronti non farebbe altro che darmi energia e vigore. E, comunque, di fronte abbiamo persone molto intelligenti. Chi regge i traffici, dei quali vi dico che è trapelato solo un antipasto, a volte compie atti che paiono un po’ rozzi, ma la regia che ci sta dietro è sopraffina. Sono convinto che in questo momento, se accadesse qualcosa a me, tutte le indagini e la presenza dello Stato subirebbero un grande impulso sul territorio. E poi le racconto ancora questa: Michele Pellegrino, nel corso di una telefonata, riconobbe la pulizia mentale che guida la mia opera, per cui non ho alcun problema a testimoniare contro o a favore dei Pellegrino, in base a quelle che sono le realtà di cui sono stato testimone.

C’è anche chi sostiene che tutta questa sua campagna antimafia, antimalavita e via dicendo, sia solo un modo per spianarsi il terreno e acquisire consensi, in vista delle future elezioni civiche. Sbagliano?

Una candidatura me l’hanno proposta alle elezioni regionali. Venne l’attuale assessore Cascino (Italia dei Valori, ndr) a chiedermelo e io rinunciai perché proprio la Casa della Legalità aveva documentato l’incontro di un uomo della cosca dei Macrì, un usuraio oggi latitante, con la candidata dell’Italia dei Valori, Cinzia Damonte, sospesa dall’Agenzia delle Entrate, dove lavorava, con il sospetto che avvisasse alcuni contribuenti della
prossimità dei controlli. Ed era legata ad un uomo in odore di camorra…Per il futuro mi piacerebbe candidarmi come capolista a Ventimiglia, con una lista civica, ma solo con un gruppo di persone non compromesse, che non abbiano da edificare il terreno dello zio, giusto per capirci, e che facciano una sorta di voto di povertà, rivolto al bene della città. Diversamente, non mi candido.

Su queste visite dell’Antimafia in Comune, a Ventimiglia? Si dice che siano il frutto di uno o più esposti della Casa della Legalità. Conferma?

Penso che la Casa della Legalità sia un po’ uno specchietto dietro al quale sono rappresentati interessi, assolutamente leciti, dell’Unione degli Industriali e di imprenditori di Ventimiglia che hanno subito vessazioni serie. E non da poco, direi. Come Casa Legalità abbiamo ricevuto lettere anonime che arrivano (ne sono certo) da uomini molto prossimi al Sindaco Scullino.

Possiamo parlare di spie?

Non è proprio esatto. Tra i “top five” di Scullino c’è chi si diverte a fare le scarpe al vicino di banco, perché scende uno e sale l’altro. Intesi, no? Il risultato è che Tano o altri soggetti, si infuriano, senza riuscire a contenere queste fughe di notizie. Più che spie li chiamerei “corvetti” vicino a Scullino. Gente che fa parte del suo staff di intimi e tira fuori gli altarini. Si fanno fuori uno con l’altro. E’ una sorta di circolo vizioso, difficile da contenere. Un po’ come le caramelle legate allo spago. Forse ciò che dà veramente fastidio di Marco Ballestra è il non aver mai appeso il cappello al chiodo di nessuna parte.

[Fine - la Riviera, 26 novembre 2010]

Scritto da Angelo Amoretti

1 dicembre, 2010 alle 0:34

La Riviera intervista Marco Ballestra

6 commenti al post

Questa settimana, causa neve, il nuovo numero de la Riviera mi è arrivato in ritardo, ma contiene due o tre cose che fanno perdonare il ritardo.
E così, mentre il mondo intero è con il fiato sospeso per i files scottanti che sta per mettere in rete Wikileaks (che non si apre nemmeno con la dinamite), il settimanale di casa nostra mette su carta lo scoop dell’addio tra Barbara D’Urso e Pierpaolo Pizzimbone, una foto di Claudia Lolli che vorrei come amica anche solo su Facebook, per dire, e una lunga intervista a Marco Ballestra, il blogger che fa girare le palle e la testa al simpatico sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino.
Qualcuno si chiederà cosa c’entri con Imperia Marco Ballestra, ma chi mi segue sa che invece c’entra, soprattutto per via del blog perché lui, il caliente apicultore, è sotto processo proprio per via di quello che scrive e da subito gli avevo dato la mia solidarietà.
Quindi, dal momento che tra blogger ci si capisce e ci si è vicini – perlomeno io la vedevo così, quando ho iniziato cinque anni fa – riporto l’intervista divisa in due puntate, anche perché si capisca il tipo di “lavoro” che sta facendo Marco, a gratis.
Il quale Marco lo ammette: magari qualche volta avrà sbagliato metodo, ma la sostanza è quella che conta.
Infine la riporto affinché sappia che non è solo:

ESCLUSIVA “I corvi? Sono personaggi molto vicini a lui e fanno parte del suo staff, ma non vuole capirlo”.
“Il vero nemico di Scullino? Non sono io”
Il blogger Ballestra svela a La Riviera alcuni piccanti retroscena sulla guerra col Comune.

Ventimiglia – Con i suoi esposti ha messo in difficoltà l’amministrazione di Ventimiglia e il suo establishment, facendosi promotore di una lunga serie di indagini. Nel contempo rischia – se queste non dovessero dare i frutti sperati – di finire lui stesso indagato per calunnia e di dover spendere una fortuna (si parla di una richiesta risarcitoria da 5 milioni) per le accuse al Sindaco Gaetano Scullino, al city manager Marco Prestileo, al segretario generale Achille Maccapani e a cascata ad altri funzionari del comune.
Marco Ballestra, apicultore di professione con la passione del blog (ne gestisce uno clikkatissimo “Bevera e dintorni”) nonché referente imperiese della Casa della Legalità, “svela” a La Riviera piccanti retroscena sulla vita amministrativa ventimigliese.
Nell’annunciare che potrebbe candidarsi alle prossime elezioni comunali, contro Scullino, confida che i cosiddetti “corvi” o “corvetti” – che gli pifferano le indiscrezioni che pubblica sul Comune – altro non sono che uomini molto vicini al sindaco che in tal modo (ovvero, screditando l’amministrazione) mirerebbero a mettere fuori gioco politicamente alcuni rivali, a vantaggio di altri o di loro stessi. Una feroce lotta intestina, quindi senza esclusione di colpi, dove il vero nemico, paradossalmente, non sarebbe tanto Ballestra – che sarebbe solo la punta dell’iceberg molto profondo – ma gli assidui frequentatori dell’attuale maggioranza. Tra cospirazioni più o meno velate, mafia e giochi politici, ecco come la pensa il “grande accusatore” dell’amministrazione Scullino.

Che radici ha questa campagna denigratoria contro il sindaco e i suoi più stretti collaboratori al Comune di Ventimiglia? Quando è iniziata? E ci sarà una fine?

Il mio impegno politico, non partitico, a Ventimiglia, è iniziato il 18 febbraio 2008, dopo una riunione in sala consiliare, per rispondere al malcontento della frazione Bevera, per l’installazione di una centrale a biomasse. Alla fine il sindaco e il presidente del consiglio, Giuseppe Campagna, presero l’impegno verso i cittadini intervenuti di rivedere l’opportunità di installare l’impianto. Proposito che in seguito fu disatteso. Il mio impegno non è rivolto contro la persona del sindaco, che tra l’altro è amico di famiglia dall’infanzia, ma contro questa gestione politica di Ventimiglia, che abbraccia tutto il
consiglio comunale perché purtroppo nessun consigliere, neppure all’opposizione, si impegna a tutelare gli interessi di Ventimiglia. Scullino, come sindaco, è stato il capofila di questa resistenza nei miei confronti. Ad esempio, c’è stato negato l’accesso agli atti pubblici, come peraltro denunciato da Giuseppe Argirò, direttore di Confindustria, E poi sulle spese della Civitas si è trincerato dietro al fatto che è una società privata, pur essendo al 100% del Comune. C’è stata negata la possibilità di registrare e mettere online i consigli comunali, quando Sanremo e Imperia li fanno vedere in diretta. Sarò pure un agricoltore, di bassa preparazione specifica, ma nel corso dei Consigli si sono verificate votazioni o procedimenti di dubbia validità per quanto riguarda il diritto amministrativo. Al punto che, un giorno, il consigliere De Leo, capogruppo del PD, dichiarò che si sarebbe recato in Procura, per denunciare gli illeciti. Poi, però, non lo fece, dichiarando che queste sono cose che “si dicono,” e “non si fanno”. Perché rispose così? Chiedetelo a lui. Lo stesso De Leo che lamenta la mancata opposizione del consigliere Raschiotti e del suo gruppo, Ventimiglia Nuova, ha riconosciuto nel sottoscritto l’unico vero oppositore a Scullino.

Da quel lontano 18 frebbario, ad oggi, quanti esposti ha presentato e cosa riguardano i più importanti?

In tutto sono una dozzina. Uno è quello della facciate del centro storico di Ventimiglia. E poi l’aver di fatto regalato la struttura sportiva della “Gil”, l’ex pallone, a un’associazione culturale, la “Val Roja 2000″, 4 giorni dopo aver annunciato sulle pagine dei giornali di averla regalata ai terremotati de L’Aquila. Durante quello smantellamento alcuni sindacalisti denunciarono al comitato paritetico territoriale che l’ingegner Fognini, durante alcuni controlli, rilevò la presenza di giovanissimi romeni, alcuni anche minori, che smontavano la struttura privi di alcuna protezione individuale. A seguito della mia denuncia, la situazione venne sanata, dal solo punto di vista formale.

Gli altri esposti cosa riguardano?

Ad esempio il cedimento del muro del palazzetto dello sport di Roverino. All’epoca denunciai alla Procura, attraverso la Finanza, il fatto che il marito del geometra del comune di Ventimiglia, Emanuele Barberis, era stato il primo subappaltatore della ditta “Arcadia” di Bergamo e che aveva realizzato per una notevole cifra tutto l’anodizzato. A Finanza e Procura chiedevo se una persona può essere colei che vigila su una ditta che dà al proprio marito il più grosso subappalto dell’opera, che, inaugurata in pompa magna, subì il cedimento del muro a nord, a seguito del vento, e si allagò in seguito alla pioggia.
Mi chiedo: di fronte al caso sollevato giustamente dall’Unione Industriali, come mai un anno dopo fu affidata la realizzazione della struttura sportiva presso il centro studi di via Roma, a una ditta di Lecce che, combinazione, un minuto dopo l’affidò in subappalto all’Arcadia di Bergamo? Questo affidamento alla ditta di Lecce avvenne scegliendo tra un gruppo ristretto di ditte, quindi con affidamento privato. Un altro esposto è quello sulla
scuola elementare di via Al Capo, a Ventimiglia Alta, dove a fronte di un grave pericolo di collasso strutturale, l’amministrazione cittadina, attraverso la municipalizzata Civitas, ha affidato per 60mila euro la chiusura delle fessure e il rifacimento dei rivestimenti della ditta Olimpio Lanteri, di Ospedaletti, il cui titolare era, all’epoca dei fatti, compagno di Wilma Robotti, segretaria del sindaco.
Mi chiedo: ma è possibile mantenere dei bambini, oltre a maestre e bidelle, in una struttura che può cedere da un momento all’altro? Avendo via Garibaldi una scuola pubblica vuota, non sarebbe il caso di trasferirli al più presto? Come è possibile che un Comune che ha preventivato la messa in sicurezza per oltre 1,2 milioni di euro per questo istituto, sperperi 60mila euto solo per appagare l’occhio del nostro sindaco esteta?

Molti di questi esposti le sono costati una querela?

Raccontando questi fatti sul mio sito, ho sbagliato nei modi, e mi sono prestato a subire delle denunce, più che giuste, ma nella sostanza mi chiedo se è più pericoloso uno che questi fatti li racconta male o colui che se ne rende responsabile.

[Fine prima puntata - la Riviera, 26 novembre 2010]

Scritto da Angelo Amoretti

28 novembre, 2010 alle 23:26

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Scritto da Angelo Amoretti

27 luglio, 2010 alle 12:36

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No legge bavaglio alla rete

8 commenti al post


Al Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini
Al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati On. Giulia Bongiorno
Ai Capi-gruppo alla Camera dei Deputati
A tutti i Deputati

La decisione con la quale, lo scorso 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. ddl intercettazioni costituisce l’atto finale di uno dei più gravi – consapevole o inconsapevole che sia – attentati alla libertà di informazione in Rete sin qui consumati nel Palazzo.
La declaratoria di inammissibilità di tali emendamenti volti a circoscrivere l’indiscriminata, illogica e liberticida estensione ai gestori di tutti i siti informatici dell’applicabilità dell’obbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa, infatti, minaccia di fare della libertà di informazione online la prima vittima eccellente del ddl intercettazioni, eliminando alla radice persino la possibilità che un aspetto tanto delicato e complesso per l’informazione del futuro venga discusso in Parlamento.
Tra i tanti primati negativi che l’Italia si avvia a conquistare, grazie al disegno di legge, sul versante della libertà di informazione, la scelta dell’On. Bongiorno rischia di aggiungerne uno ulteriore: stiamo per diventare il primo e l’unico Paese al mondo nel quale un blogger rischia più di un giornalista ma ha meno libertà.
Esigere che un blogger proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta – esattamente come se fosse un giornalista – sotto pena di una sanzione fino a 12 e 500 mila euro, infatti, significa dissuaderlo dall’occuparsi di temi suscettibili di urtare la sensibilità dei poteri economici e politici.
Si tratta di uno scenario anacronistico e scellerato perché l’informazione in Rete ha dimostrato, ovunque nel mondo, di costituire la migliore – se non l’unica – forma di attuazione di quell’antico ed immortale principio, sancito dall’art. 19 della dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e del cittadino, secondo il quale “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.
Occorre scongiurare il rischio che tale scenario si produca e, dunque, reintrodurre il dibattito sul comma 29 dell’art. 1 del ddl nel corso dell’esame in Assemblea, permettendo la discussione sugli emendamenti che verranno ripresentati.
L’accesso alla Rete, in centinaia di Paesi al mondo, si avvia a divenire un diritto fondamentale dell’uomo, non possiamo lasciare che, proprio nel nostro Paese, i cittadini siano costretti a rinunciarvi.

Guido Scorza, Presidente Istituto per le politiche dell’innovazione

Vittorio Zambardino, Scene Digitali

Alessandro Gilioli, Piovono Rane

Arianna Ciccone, Festival Internazionale del Giornalismo e Valigia Blu

Filippo Rossi Direttore, Ffwebmagazine e Caffeina magazine

Claudio Messore, Byoblu

Stefano Corradino, Articolo 21

Luca Conti, Pandemia

Fabio Chiusi, Il Nichilista

Daniele Sensi, L’AntiComunitarista

Wil Nonleggerlo, Non leggere questo Blog!

Valigiablu.it

Cliccando sul link si può firmare online; per chi ha un account su Facebook clicchi qui e poi su “Mi piace”: così facendo aderirà automaticamente all’iniziativa.

Scritto da Angelo Amoretti

24 luglio, 2010 alle 11:46

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La fiaccolata contro le mafie a Sanremo

14 commenti al post

Alla fiaccolata contro le mafie di ieri sera a Sanremo, c’era anche Daniele Martinelli che ha raccolto qualche intervista e girato un video.
Dispiace che Riviera24 lo abbia definito un “blogger che sputa sentenze sul PDL” perché a mio parere di blogger come Martinelli ce ne vorrebbero molti di più.
Ma dispiace pure che Daniele abbia inserito quell’ultimo minuto nel video: se uno ti dà del cretino, pazienza. Se chiedi le generalità ti metti al livello di un Berlusconi che denuncia Piero Ricca perché gli urla: “Fatti processare, buffone!” e poi perde la causa.
A parte ciò trovo il video assai illuminante, soprattutto per quel che riguarda i giovani del Pdl che sono garantisti fino al martirio nei confronti di gente tipo Dell’Utri e Cosentino. Se questa è la futura classe dirigente, siamo in una botte di ferro.

Il video dura un quarto d’ora, ma merita di essere visto.

Scritto da Angelo Amoretti

16 luglio, 2010 alle 17:35

No alla legge bavaglio [II]

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Domani pomeriggio alle 18 sarò in Piazza De Amicis per manifestare contro la legge bavaglio.
Ci sarò perché anche il presidente dell’Autorità garante Francesco Pizzetti dice che è in pericolo la libertà di stampa e Francesco Siddi, segretario della Federazione Nazionale Stampa Italiana afferma che “viviamo una stagione pericolosa: l’informazione non può avere un’agenda dettata dal Governo o da altri poteri“.
Ci sarò perché se fosse già stata legge, non avremmo saputo niente della casa di Scajola a Roma, della truffa dei bond Parmalat e degli intrallazzi di Moggi con gli arbitri, per fare giusto tre esempi. Per non parlare di mafiosi e delinquenti che solo in specificati casi potranno essere intercettati.
Ci sarò perché abbiamo il diritto di essere informati e di informarci. Questo decreto non riguarda solo i mezzi di informazione tradizionali: riguarda anche i blog che nel decreto sono considerati tali e quali a una testata giornalistica. Ma un blog generalmente è curato da una sola persona, non da una redazione. Eppure anche io, nel caso dovessi dare una notizia falsa presa altrove, avrei tempo 48 ore per smentirla, altrimenti beccherei 12.000 euro di multa. Lo sanno tutti che un blogger scrive per passione e non è sempre lì a controllare, come succede in una redazione sette giorni su sette. Il problema siamo anche noi e cominceranno proprio dai piccoli. Noi che cerchiamo di fare informazione locale saremo tra i primi a essere colpiti e, intimoriti, eviteremo di parlare di questo e quest’altro.
Per questo domani sarò in piazza insieme alle numerose associazioni che hanno aderito, con la speranza di vedervi in molti.

Scritto da Angelo Amoretti

30 giugno, 2010 alle 17:03

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No alla legge bavaglio

10 commenti al post

In occasione della grande mobilitazione nazionale indetta per il primo luglio contro la “Legge Bavaglio”, in difesa dell’articolo 21 e di tutti i Diritti sanciti dalla Costituzione, l’Associazione Culturale ApertaMente ha lanciato un appello prontamente accolto da rappresentanti del mondo della cultura, associazioni, partiti e sindacati perché anche i democratici di Imperia possano partecipare e manifestare il proprio dissenso.
Hanno dato la loro adesione A.N.P.I. Comitato Provinciale, A.R.C.I. Provinciale, Associazione Casa Africa di Imperia, Associazione Cassandra, Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau-A.I.FO, Associazione Liberamente, C.G.I.L. di Imperia-Camera del Lavoro, Carlo Senesi-pittore e scenografo, Circoli del Partito Democratico di Imperia, Circolo IdV “Falcone & Borsellino” di Imperia e Golfo Dianese, Circolo Itinera, Federazione VERDI della provincia di Imperia, Franca Natta-formatrice, Garabombo l’Invisibile, Giovani Democratici di Imperia, Hamza Piccardo, La Talpa e l’Orologio, ImperiaParla-blog, Legambiente-Circolo di Imperia, Libera-Nomi e numeri contro la mafia, Lo Spazio Vuoto-Laboratorio Teatrale, Marino Magliani-scrittore, Muovileidee-blog, Neri Battistin-scrittrice, S.E.L.- Sinistra Ecologia e Libertà.

I firmatari del manifesto “No alla Legge Bavaglio-Difendiamo la Costituzione”, che sarà affisso in questi giorni nelle vie di Imperia, rivolgono l’invito a tutti coloro che intendono partecipare a incontrarsi in Piazza De Amicis, giovedì 1 luglio alle ore 18.

Chi intendesse aderire può inviare una e-mail a apertamente1@virgilio.it

ApertaMente Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

28 giugno, 2010 alle 8:48

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La legge bavaglio colpira’ anche ImperiaParla [II]

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Leggete il post di Giorgio Montanari.

Scritto da Angelo Amoretti

17 giugno, 2010 alle 12:44

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La legge bavaglio colpira’ anche ImperiaParla

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Non listo a lutto il blog, ma se la legge bavaglio passerà, anche i miei miei blog avranno vita dura.
Per capire come potrebbe essere aggirato questo scandalo, riporto l’articolo di Federico Mello su Il Fatto Quotidiano di oggi:

Sarà possibile ‘linkare’ gli atti processuali riportati integralmente su siti e blog stranieri

Approvata la legge sulle intercettazioni, parlamentari e uomini di governo adesso possono iscriversi a un bel corso di informatica. Sarà in Rete che troveranno spazio notizie e documenti vietati dal bavaglio italiano. Silvio Berlusconi, che voleva una norma ancora più dura, “non sa navigare sul Web” – come ha confessato il fido Mario Valducci – e non ha messo in conto che nell’epoca della comunicazione digitale, è impossibile imprigionare informazioni dentro confini geografici. Come potrà la Rete venire in aiuto a organi di stampa e blog che vogliono informare? Tutto è affidato a siti internazionali che potranno pubblicare intercettazioni e atti d’indagine. Gli organi d’informazione e i blog italiani potranno linkare documenti e, avvalendosi del diritto di cronaca, dare le notizie.

Aprire un sito. Aprire un sito Internet è un’operazione ormai alla portata di tutti. È sufficiente acquistare o affittare spazio su un server e installare un apposito software per la pubblicazione di pagine Web. In Italia si può naturalmente scegliere anche un server straniero: dall’India alla California sono migliaia le aziende che con un centinaio di euro all’anno offrono assistenza h24 e spazio illimitato.

Siti Web all’estero. Non è sufficiente che il server di un sito sia all’estero per non dover sottostare alla legislazione italiana. Come indicato dalla direttiva europea sul Commercio elettronico, fa fede invece la residenza dell’editore (o del singolo) a cui è intestato lo spazio sul server e il nome di dominio (ovvero l’indirizzo web).

Intercettazioni all’estero. L’editore di un sito (cittadino o società) di uno Stato estero che ha i server ubicati fuori dall’Italia, non deve sottostare alla legge sulle intercettazioni. Singoli blogger, testate online, portali web di quotidiani non italiani, potranno tranquillamente pubblicare intercettazioni e atti di inchieste italiane.

Cosa riportare. Cosa possono riportare le testate italiane di un’intercettazione vietata in Italia e pubblicata da un sito web all’estero? Se per esempio, il blocco delle intercettazioni fosse già in vigore, i giornali cosa avrebbero potuto raccontare degli imprenditori della cricca che ridevano la notte del terremoto? “Se fosse apparsa su siti esteri, i giornali italiani avrebbero potuto dare la notizia – ci dice Valerio Onida, presidente emerito della Corte costituzionale – La stampa ha il diritto di informare, una norma che vietasse di dare la notizia, sarebbe incostituzionale”. Per fare un altro esempio, ipotizzando un nuovo caso Scajola, con intercettazioni pubblicate all’estero si potrebbe scrivere: “Il tale portale di news, riporta che secondo un’intercettazione telefonica la casa del tale uomo politico sarebbe stata pagata da terzi”.

Come collegarsi dall’Italia. Nel mare magno della Rete potrebbero proliferare in maniera esponenziale atti e intercettazioni italiane pubblicati all’estero. Per districarsi in questa selva oscura bisogna affidarsi all’attendibilità di testate giornalistiche o blog, che potranno linkare pagine web dove sono pubblicati documenti che interessano ai propri lettori. Un link, infatti, non è una “pubblicazione” ma una “segnalazione telematica” non vietata dalla legge appena approvata.

Bloccare un sito dall’Italia. Attualmente la magistratura può imporre ai fornitori di servizi in Italia (quelli che ci portano la connessione a casa) di inibire l’accesso a siti specifici. Ma, come spiega l’avvocato Guido Scorza, esperto di legislazione digitale “si possono rendere non reperibili singoli siti web solo per reati di pedopornografia e di giochi d’azzardo”. La pratica di oscuramento, inoltre, agisce su interi domini: se la magistratura decidesse di bloccare, per esempio, una singola pagina del Paìs, dovrebbe inibire dall’Italia l’accesso all’intero portale del quotidiano spagnolo.

Anche Wikileaks. C’è infine il caso di siti web che si sono dati come missione la pubblicazione di documenti considerati top-secret e la strenua difesa delle loro fonti. È il caso di Wikileaks (definita “la Cia del Popolo”) che lo scorso aprile pubblicò il video di un attacco americano contro civili a Baghdad: morirono in 12 e le immagini del massacro fecero il giro del mondo. Raggiunto dal Fatto Quotidiano il fondatore Julian Assange promette: “Nel caso la legge sulle intercettazioni venisse approvata definitivamente, possiamo aiutare l’informazione italiana pubblicandole anche noi”. Come lui, anche Francois Julliard, segretario di Reporter sans Frontières, ha dato la disponibilità a ospitare documenti italiani.

Da il Fatto Quotidiano dell’11 giugno 2010

Scritto da Angelo Amoretti

11 giugno, 2010 alle 12:20

Pubblicato in Attualità

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