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Ringraziamenti tardivi

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Nicola Podestà è il candidato sindaco della lista civica “Imperia di tutti, Imperia per tutti” (gli ex socialisti) e sul Secolo di oggi leggo:

[...] Chi, invece, le primarie le vorrebbe non limitate al partito di Bersani ma di coalizione è il professor Nicola Podestà, ex direttore dell’Osservatorio Meteosismico di piazza Roma indicato come candidato sindaco della lista “Imperia di tutti, Imperia per tutti” in cui sono confluiti gli ex socialisti. Podestà ha anche allontanato qualsiasi ipotesi di possibile alleanza con Sel e Rivoluzione civile [...]

Se è vero, è un bel ringraziamento a quanti lo avrebbero voluto, nel 2010, candidato a Presidente della Provincia: Federazione della Sinistra e SEL.

E forse siamo ridotti a due candidati per il centrosinistra e due per il centrodestra: Giovanni Rainisio e Carlo Capacci e Giacomo Raineri e Antonio Parolini.
Di quest’ultimo so poco, di Giacomo Raineri e Giovanni Rainisio, abbastanza, tanto che mi domando se non si sono ancora stancati di vedere le loro immagini sui quotidiani locali.
Io sì.
E mi domando anche se, per esempio, nel PD abbiano mai sentito parlare di Giorgio Montanari e Alessandro Lanteri: perlomeno le loro facce non hanno ancora stancato.

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2013 alle 9:26

Pubblicato in Politica

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Il FAI di Imperia risponde a Nicola Podesta’

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Su La Stampa di oggi c’è la risposta al Prof. Nicola Podestà da parte di Roberta Centro Croce, Capo Delegazione del FAI di Imperia, che riporto di seguito:

Quando ho letto la lettera del signor Podestà pubblicata su «La Stampa» mercoledì, se da un lato mi sono dispiaciuta per le considerazioni critiche nei confronti della Delegazione FAI di Imperia, dall’altro ho apprezzato l’opportunità che mi veniva data di chiarire alle persone che non ci conoscono da vicino in primo luogo cos’è il FAI e, a seguire, il suo ruolo in relazione alle tematiche ambientali che coinvolgono il territorio.
In Italia – più che in tutto il mondo, vista la densità di bellezze di tutti i tipi che la rendono speciale e che ogni giorno rischiano la tragedia del degrado – c’è veramente tantissimo da fare. In più di trent’anni di esistenza e di attività (e più di 25 anni di presenza della nostra delegazione nella provincia di Imperia) il FAI ha svolto una politica di difesa ambientale con modalità basate non tanto sulla denuncia e sulla contrapposizione, quanto sulla fattiva azione sul territorio. È stato così che il FAI, con le proprie forze, con l’apporto delle donazioni, con il lavoro dei volontari e con l’aiuto sia economico che morale data dai più di 80.000 aderenti italiani, ha ad oggi acquisito, recuperato e restituito alla fruizione della comunità decine di siti e di edifici monumentali.
Questa fattiva opera sul territorio ha consentito al FAI di godere di quell’autorevolezza e quella credibilità che ora fa sì che ogni volta che si presentano tematiche ambientali, di qualsiasi entità e portata, le persone pensino che il FAI possa e debba essere parte attiva nella soluzione delle stesse.
Le Delegazioni, da circa un anno a questa parte, si sono dotate di un delegato per il paesaggio, con funzione di sentinella sul territorio, espressamente addetto ad affrontare le eventuali problematiche di ambito locale.
Così, a fronte di conclamate emergenze ambientali, o di progetti potenzialmente pericolosi per il contesto territoriale che ci vengano segnalati, siamo pronti a farci carico degli approfondimenti in loco e dello studio dei progetti nei limiti delle nostre competenze e della nostra figura di volontari: in definitiva a collaborare alla salvaguardia con l’atteggiamento lineare di chi ha sempre rifiutato ogni strumentalizzazione.
Si tratta proprio di ciò che è stato fatto dalla Presidenza Regionale del FAI e dalla Delegazione del Tigullio, che sono intervenuti sul progetto dell’ampliamento del porto di Santa Margherita Ligure (situazione ben diversa da quella di Imperia in cui, comunque, a prescindere da ogni valutazione di merito, ci si trova di fronte ad una infrastruttura ormai praticamente fatta e finita).
Ed è ciò che è pronta a fare la nostra Delegazione in ogni occasione in cui dovesse ravvisare l’esistenza di progetti lesivi del nostro territorio o del nostro patrimonio artistico e culturale.
Al di là delle sterili polemiche, noi delegati siamo volonterosi volontari e ringraziamo tutti i nostri concittadini che ci sottopongono le questioni ambientali che stanno loro più a cuore: rispondiamo dando il massimo delle nostre possibilità e sempre secondo coscienza, come possono testimoniare le migliaia di amici che in questi anni hanno partecipato ai vari censimenti dei «Luoghi del Cuore» ed ai quali abbiamo sempre cercato di dare tangibili risposte (ed in qualche occasione ci siamo riusciti: come, per esempio, per il Ponte e l’Oratorio di San Martino a Clavi).
Sarebbe bello che il signor Podestà, di cui è apprezzabile la sensibilità ambientale, ci fosse vicino, per conoscerci meglio, e, se crede, per dare, associandosi al FAI, il suo contributo al nostro lavoro, con un supporto non solo economico ma anche, e soprattutto, di idee e di confronto, per il bene del patrimonio comune che desideriamo tutelare anche con il suo aiuto.

Roberta Cento Croce, Capo Delegazione FAI di Imperia

C’è una cosa che non riesco a capire, là dove la Cento Croce scrive: “Si tratta proprio di ciò che è stato fatto dalla Presidenza Regionale del FAI e dalla Delegazione del Tigullio, che sono intervenuti sul progetto dell’ampliamento del porto di Santa Margherita Ligure (situazione ben diversa da quella di Imperia in cui, comunque, a prescindere da ogni valutazione di merito, ci si trova di fronte ad una infrastruttura ormai praticamente fatta e finita)“.
A Santa Margherita Ligure il FAI è intervenuto. Immagino che l’intervento a Santa ci sia stato prima che i lavori finissero. Lo stesso non poteva avvenire per il porto di Imperia?

Scritto da Angelo Amoretti

27 marzo, 2011 alle 16:52

FAI [da te]

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Lo scorso 23 marzo La Stampa ha pubblicato una lettera del Prof. Nicola Podestà che riporto di seguito:

Il 27 e il 28 marzo il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) si mobilita per far apprezzare a tutti la tenace e preziosissima azione a difesa del comune patrimonio di storia e di bellezza paesaggistica e artistica perseguita sin dal 1975 Un esempio di questo impegno giunge in questi giorni dalla Riviera di levante dove il FAI è intervenuto criticamente nella discussione suscitata dal progetto di riqualificazione del porto di Santa Margherita Ligure.
Non c’è dubbio infatti che dall’operazione nascerebbe un porto più capiente, dalle perfette geometrie disegnate a tavolino, tirato a lucido, ma proprio per questo verrebbe meno la sua specificità, perderebbe in poesia, e quindi in qualità, trasformandosi, come disse Renzo Piano nel bocciare un’analoga operazione tentata qualche anno fa, “in una qualsiasi marina”. Leggere la netta e inequivocabile presa di posizione del FAI contro quella operazione che in nome di una malintesa modernità vorrebbe snaturare l’esistente ( si veda al sito www.fondoambiente.it/porto-di-santa-margherita-ligure-sos-paesaggio.asp) mi ha fatto molto piacere ma non mi ha sorpreso affatto dato che proprio per “promuovere in concreto la cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità” è nato il FAI. Mi sorprende invece, ripensando alle vicende del nuovo porto turistico di Imperia, non trovare memoria di una simile presa di posizione al riguardo delle vicende sfociate nella cancellazione dello storico bellissimo bacino di Porto Maurizio, sostituito con un anonimo e assolutamente fuori scala ricovero di imbarcazioni.
E dire che il progetto di Santa Margherita, quanto a invasività e impatto sul paesaggio, impallidisce al cospetto degli stravolgimenti operati ad Imperia con l’entusiastica benedizione dei nostri amministratori (oltretutto giocando una bella beffa agli utenti storici sottoposti ora alle pesanti tariffe imposte dai nuovi padroni).
Forse la presa di posizione c’è stata ed io, distratto, non me ne sono accorto, o forse distratta era la delegazione imperiese del FAI rimasta del tutto inerte e indifferente allo snaturamento di un bacino portuale di nobile semplicità, “supremo” per dirlo con le parole di Mario Soldati riportate dal poeta Giuseppe Conte in una sua recente riflessione sul porto che in molti condividiamo in toto.
Non so spiegarmi altrimenti come un’associazione talmente sensibile e qualificata non si sia accorta della ferita che quella operazione, dettata da un intreccio di megalomania e di evidenti appetiti, avrebbe inferto alla nostra storia e al nostro paesaggio; talmente profonda che con il completamento dei lavori potrà solo rimarginarsi lasciando però un’indelebile cicatrice.
Ahimè, ormai i giochi sono fatti; non è più possibile tornare indietro, ma in provincia qualche pezzo di paesaggio da guastare ancora esiste e forse c’è parecchio da dire anche sulle opere che saranno completate a corollario del bacino di Porto Maurizio. Non mi sembra perciò fuori luogo suggerire alla delegazione del FAI di adoperare all’occorrenza il proprio prestigio per tenere fede alla lodevole missione di “educare e sensibilizzare la collettività, vigilare e intervenire sul territorio” .

Nicola Podestà

In vista della 19esima edizione della giornata del FAI di Primavera, mi domando come mai nessuno abbia ancora dato una risposta e mi chiedo altresì se tra i tanti bei giri turistici nella nostra città, anche in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, i responsabili del FAI abbiano mai fatto un giretto al nuovo porto turistico.
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano, visto che su quello di Santa Margherita Ligure un parere lo hanno espresso.

Scritto da Angelo Amoretti

26 marzo, 2011 alle 15:27

Pubblicato in Ambiente

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Sinistra, Ecologia e Libertà di Imperia sulla rinuncia di Podesta’

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Ricevo e pubblico:

Il comunicato con cui Nicola Podestà ritira la sua candidatura dà il senso più compiuto del dibattito che si è tenuto nel centrosinistra.
Ritardi e incertezze attribuibili soprattutto al PD e alla farraginosità dei suoi pesi e contrappesi interni, ci costringono a compiere una scelta in un tempo ristretto, tale da non permettere consultazioni e valutazioni approfondite tra due candidature entrambe degnissime, sia sotto il profilo dell’integrità personale, sia sotto il profilo politico e professionale.
Podestà fa un passo indietro perché ritiene che non ci sia più tempo per svolgere democraticamente questa consultazione e perché ritiene che adesso il primo obiettivo sia quello di far partire la campagna elettorale del centrosinistra unito contro una destra arrogante, piena di soldi e di prosopopea.
Riteniamo che il suo gesto e le sue parole rivelino un alto disinteresse e un’alta moralità in coerenza con il suo percorso di tutti questi anni.
E dalle sue parole trovano un’ ulteriore conferma le ragioni per cui in queste settimane abbiamo sostenuto la sua candidatura, ampiamente apprezzata dai cittadini.
Vogliamo sottolineare inoltre che la figura di Podestà ha una propria caratura specifica che si può sintetizzare, come da lui stesso ricordato, nella critica propositiva al tradizionale approccio politico, nella non omologazione a una logica clientelare, nella novità programmatica sui temi ambientali e della partecipazione democratica . Caratteristiche importantissime che non possono andare perdute e devono costituire la base della proposta politica della nostra alleanza.
E’ proprio a partire da questi punti che chiediamo in primo luogo al PD e poi a Riccardo Giordano di cogliere l’importanza politica e umana della offerta di collaborazione di Podestà e di valorizzarla al meglio.
In questo modo possono trovare una prima sintesi i diversi punti di vista che si sono confrontati in queste settimane nel centrosinistra , arricchendo la base politica e programmatica della candidatura a presidente della Provincia di Riccardo Giordano, una figura politica che stimiamo, che ha salde radici nelle principali categorie economiche della nostra provincia ed ha inoltre al proprio attivo una notevole e positiva esperienza di amministratore.
Il coordinamento provinciale di Sinistra, Ecologia e Libertà

Scritto da Angelo Amoretti

11 febbraio, 2010 alle 17:32

La Federazione della Sinistra provinciale sulla rinuncia di Podesta’

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Ricevo e pubblico:

Apprendiamo la notizia dell’odierna rinuncia del Professor Podestà alla possibilità di candidarsi come Presidente della Provincia.
Una possibilità che aveva suscitato grande considerazione e forti speranze in tutta la provincia.
Con Nicola Podestà, da noi stimato per la propria integrità e per le competenze messe a servizio della comunità, e pubblicamente sostenuto nella sua disponibilità a rappresentare una innovativa proposta per la Provincia, abbiamo in questo ultimo periodo abbiamo potuto approfondire temi e questioni riguardanti l’etica pubblica e la vita amministrativa del territorio, producendo motivi di riflessione e spunti di interesse programmatico che riteniamo di grande significato. Una progettualità secondo noi necessaria a ridare ragioni forti e nuova spinta, dalle giovani generazioni e da diversi settori sociali, ad una alternativa al sistema di potere dominante e all’intero campo democratico/progressista. Una progettualità che trova una forte ispirazione nel lascito prezioso del compianto Oscar Marchisio, con cui avevamo condiviso un precedente ed entusiasmante percorso politico/culturale.
La nostra volontà, che siamo sicuri sia anche nel pensiero e nel sentire di Nicola, è di continuare a sviluppare questo lavoro nel corso della
competizione elettorale, frutto di una relazione di amicizia e collaborazione nata all’insegna della franchezza e del reciproco interesse ad ascoltarsi, che potrà contribuire ad arricchire in misura considerevole il confronto con i dominanti avversari di Destra, che con grande arroganza e volgarità si propongono di “asfaltare” la Sinistra, presumendo, forti anche degli enormi mezzi di cui dispongono, di perpetuare il proprio potere nel territorio.
Un confronto da portarsi con la dovuta risolutezza sul piano dell’approfondimento esigente e della concreta soluzione dei problemi del territorio provinciale e delle persone che lo vivono.
Manteniamo l’impegno che avevamo preso solennemente ieri con i Partiti del Centrosinistra, di far conoscere il nostro avviso sulle scelte per le elezioni Provinciali entro la giornata di oggi, ben consapevoli del pochissimo tempo che rimane per partire: dopo aver valutato le proposte avanzate al tavolo di confronto e gli orientamenti espressi dalle diverse forze politiche, a fronte degli ultimi sviluppi, diamo la nostra disponibilità ad aderire ad una “coalizione unitaria e progressista per una alternativa alle Destre”, ci confermiamo nelle “priorità programmatiche” cha abbiamo avuto modo di indicare nell’interlocuzione con gli altri Partiti – salvaguardia ambientale e qualità dello sviluppo, difesa, nell’interesse delle comunità locali e di tutti i cittadini, dei beni comuni come l’acqua, promozione dei diritti di cittadinanza (alla salute, allo studio, alla protezione sociale delle face sociali più deboli, ad una mobilità efficiente ed eco/sostenibile), tutela della legalità democratica – e chiediamo a Riccardo Giordano, anch’egli proposto quale candidato unitario, confidando sulla disponibilità, sulle capacità e sulle competenze che pensiamo gli appartengano, di voler approfondire insieme dette priorità e verificare le convergenze programmatiche, che a nostro avviso chiamano la Provincia ad una forte azione di impulso anche al di là delle sue strette
competenze amministrative.

Pasquale Indulgenza a nome del COORDINAMENTO PROVINCIALE *FEDERAZIONE DELLA SINISTRA*

Scritto da Angelo Amoretti

11 febbraio, 2010 alle 15:56

Nicola Podesta’ rinuncia alla candidatura in Provincia

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Ricevo e pubblico:

Il ritardo accumulato dalla dirigenza del Partito Democratico nel formulare una sua proposta per il candidato alla presidenza del consiglio provinciale mi spinge a ritirare la mia disponibilità a concorrere a quella candidatura in rappresentanza dello schieramento progressista.
Sarebbe auspicabile che la proposta del PD fosse messa a confronto con quella sostenuta delle altre forze di coalizione attraverso una rapida consultazione della base. Lo so bene, e molti effettivamente spingono in questa direzione, ma sono altrettanto consapevole di quanto sia inopportuno procrastinare ulteriormente l’inizio di una campagna elettorale di per sé estremamente difficile e che proprio per questo avrebbe richiesto, a mio avviso, una mobilitazione assai più tempestiva ed organizzata.
E’ pertanto nell’ottica di favorire l’avvio della campagna elettorale del centrosinistra che deve essere interpretata la mia scelta. Scelta resa più agevole dall’alto livello qualitativo del candidato che potrà scendere in campo, Riccardo Giordano, di cui apprezzo sia l’integrità personale sia le capacità manageriali ed amministrative ed al quale mi è facile annunciare il mio fattivo sostegno. Sono infatti convinto che egli potrà fare suoi i punti programmatici elaborati in questi giorni durante gli incontri tenuti con i rappresentanti della Federazione della Sinistra e dell’Italia dei Valori, che intendono fornire un credibile e coerente quadro di riferimento politico-culturale per tutti i cittadini che vorrebbero veder crescere in provincia nuove opportunità di sviluppo, di benessere e di partecipazione democratica al di fuori di qualsiasi logica clientelare o di feudale sudditanza.
Nicola Podestà

Onore al Professor Nicola Podestà che esce a testa alta da questa non poca intrigata vicenda delle candidature del centrosinistra.
Leggo sul Secolo XIX di oggi che Rifondazione Comunista e PDCI avrebbero dei dubbi sulla candidatura di Riccardo Giordano e mi dispiace.
C’è già stata in precedenza, alle scorse comunali, la mossa arguta del PDCI, e c’è la possibilità che se correranno da soli, o con Rifondazione, i risultati stavolta saranno su percentuali che potrebbero aggirarsi sul 97-98%: un risultato che potrebbe essere addirittura planetario – altro che bulgaro! – e che rilancerebbe la sinistra in tutta la provincia.

Scritto da Angelo Amoretti

11 febbraio, 2010 alle 11:51

Nicola Podesta’ candidato alla presidenza della Provincia?

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Ricevo e pubblico con piacere:

Il nostro circolo è un’associazione di cittadini che vogliono impegnarsi e credono in una politica che parta dal basso, dalle fondamenta della società italiana, dai lavoratori, da chi ancora ha la speranza che Imperia e la sua provincia non siano del tutto asservite a certi poteri che tutti conosciamo.
Per questo motivo noi siamo veramente sconcertati dallo spettacolo che l’opposizione di centro-sinistra sta dando di sè in questo periodo elettorale, in special modo se facciamo riferimento alle elezioni provinciali.
Come è possibile che con la scadenza elettorale all’inizio di marzo i partiti dell’opposizione a tutto il 29 gennaio non siano ancora riusciti a presentare un candidato alla presidenza della Provincia? Cosa aspettano?
Anche noi del circolo siamo per la discussione e il confronto e rifiutiamo categoricamente il concetto per cui i candidati debbano sempre essere cooptati dall’alto (magari da un ministro nato a Imperia, chi ha orecchie per intendere intenda), ma c’è anche da dire che in politica esistono o dovrebbero esistere dei limiti ben precisi che non dovrebbero essere superati.
In caso contrario la pena è quella di essere messi in ridicolo dall’attivismo degli avversari e di partire già battuti.
Vista la situazione di grave difficoltà vissuta dalla coalizione, noi del circolo – gente comune, non politici di professione – abbiamo deciso di dare il nostro contributo facendo un nome che secondo noi rappresenta più di molti altri la visione di una politica non di apparato ma della società civile.
Il candidato che noi vogliamo è Nicola Podestà: persona per bene, meteorologo di fama ed ex direttore dell’Osservatorio meteo-sismico d’Imperia. Come molti sanno Nicola è stato rimosso dal suo incarico (che ricopriva da 15 anni) subito dopo le elezioni amministrative del 2009 per motivi che possiamo definire eufemisticamente ambigui e come al solito l’arroganza di chi amministra quasi tutto il Ponente si è dimostrata totale chiudendo ogni possibilità di dialogo.
Possiamo quindi dire senza timore di essere smentiti che Nicola Podestà è stato vittima di un’epurazione politica vera e propria – l’amministrazione non ha mai motivato adeguatamente la propria presa di posizione – e crediamo che anche per questo motivo, indipendentemente dalle tessere di partito, potrebbe essere un candidato valido per rappresentare tutti quei cittadini che ancora vogliono credere a una politica come servizio alla società e non a una società prona davanti ai signorotti locali.
In conclusione quello che noi come Circolo Falcone e Borsellino suggeriamo ai resposabili dei partiti di centro-sinistra è un nome rispettabilissimo e conosciuto nella zona, un nome sul quale potrebbero convergere parecchi voti e al quale crediamo molto.
Per questo motivo abbiamo deciso che prossimamente costituiremo al nostro interno un gruppo di lavoro allo scopo di verificare il gradimento dei cittadini verso la nostra proposta.

Circolo IdV Falcone e Borsellino – Imperia

Appoggio in pieno la proposta del Circolo IdV Falcone e Borsellino di Imperia e mi auguro che facciano altrettanto anche gli altri partiti dell’eventuale coalizione.
Abbiamo avuto modo di conoscere Nicola Podestà subito dopo le elezioni comunali e la sua vicenda riguardo l’Osservatorio Metereologico. Credo che tutti si possa essere d’accordo su diverse questioni: Podestà è una persona perbene e autorevole che porterebbe aria di novità in Provincia.

Scritto da Angelo Amoretti

30 gennaio, 2010 alle 21:10

Tempo di vacche

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Il dottor Podestà ha svolto il suo incarico con alta professionalità e indiscutibili capacità. Detto questo devo sottolineare che questa Giunta si è insidiata il 21 giugno ereditando la pratica del rinnovo dell’incarico al dottor Podestà per un ammontare di 4800 euro per sei mesi. In quel momento non avevamo la disponibilità economica e quindi in un periodo di vacche magre da buoni amministratori abbiamo deciso di affidare l’incarico al nostro dirigente di settore che non ci sarebbe costato nulla.
Emilio Broccoletti, Assessore – fonte: Sanremonews

Alla fine del suo mandato l’assessore al bilancio Rodolfo Leone urlava a tutti i venti che i conti del Comune godevano di ottima salute. In campagna elettorale Strescino diceva che a parte l’eredità negativa lasciata il secolo scorso dall’amministrazione Berio, tutto era a posto.
Ora l’assessore Emilio Broccoletti dice che a giugno erano tempi di vacche magre e se ne deduce che a qualcuno deve essere cresciuto un po’ il naso.
E come stanno, oggi, le vacche?

Scritto da Angelo Amoretti

1 ottobre, 2009 alle 17:56

Lettera aperta di Nicola Podesta’ ai quotidiani locali

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Il Prof. Nicola Podestà ha inviato una lettera aperta a La Stampa e Il Secolo XIX, che riporto di seguito:

Mi ha sinceramente sorpreso la dimensione del coro di proteste sorto spontaneo come reazione all’atteggiamento assunto dall’Amministrazione comunale (o forse solo da una ristretta cerchia di persone, la cosa andrebbe chiarita) nei miei confronti. Ma anche mi consola: vuol dire che si è lavorato bene. E’ una dimostrazione del fatto che il compito affidatomi nel 1994 dal sindaco Claudio Scajola,  cui stava a cuore la sorte dell’Osservatorio Meteosismico di questa città, è stato svolto nei modi dovuti. L’Osservatorio è entrato nel cuore dei cittadini con una dimensione estesa ben oltre il suo ruolo istituzionale di stazione di raccolta dati o di luogo in cui si compilano bollettini. Se così non fosse, non si spiegherebbero gli oltre seicento sostenitori raccolti in pochi giorni su Facebook, moltissimi i miei ex alunni che ricordo con affetto, e le numerose attestazioni di solidarietà che continuo a ricevere, immancabilmente accompagnate dalla riprovazione per un gesto ingiustificato o, per essere più precisi, pretestuosamente motivato. Infatti, la motivazione economica non regge, essendo stata immediatamente vanificata dalla mia dichiarata disponibilità a proseguire a titolo di volontariato.  Mantenere in vita una struttura che ha accompagnato per 133 anni la storia di Imperia mi interessava assai più del compenso, peraltro molto modesto, percepito. Ma così non è stato e chi ha il potere decisionale continua a nascondersi dietro discutibili dichiarazioni. So bene che nel far lavorare gratuitamente una persona qualche difficoltà formale si incontra, ma sono altrettanto consapevole del fatto che sarebbe bastato appena un briciolo di buona volontà e un po’ più di tatto per trovare una soluzione. Se la buona volontà non c’è stata, il tatto, poi, pare completamente sconosciuto a qualcuno: il giorno successivo all’annuncio della mia “defenestrazione”, di buon mattino, operai comunali sono stati inviati con somma urgenza a cambiare la serratura.
Gesto quanto mai offensivo e umiliante. A Imperia, e non solo, se ne sono accorti tutti tranne chi ha dato l’ordine; mi piacerebbe ricevere delle scuse, ma non mi illudo. Vorrei parlare delle numerosissime attività svolte con il coinvolgimento delle scuole e, più in generale, della popolazione anche in perfetta armonia con settori delle passate Amministrazioni, ma sarebbe troppo lungo. Accenno solamente ad una recente visita entusiasticamente effettuata da una scolaresca di Briançon.
In conclusione ringrazio e saluto tutti coloro con i quali ho avutomodo di collaborare, gli Amministratori e gli Enti che mi hanno permesso di sviluppare
positivamente la vita di una preziosa componente della nostra comunità e le persone cheho incontrato durante lemanifestazioni svolte. Un pensiero particolare agli storici amici dell’Osservatorio che stanno vivendo questo momento con grande intensità emotiva e con amarezza.
Nicola Podestà, 21 luglio 2009

Scritto da Angelo Amoretti

21 luglio, 2009 alle 12:13

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Non fa scandalo se un algerino si uccide in carcere

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Riporto l’articolo scritto dal Prof. Vittorio Coletti e pubblicato ieri sull’edizione genovese di Repubblica.

Non fa scandalo se un algerino si uccide in carcere

Un UOMO di 35 anni, un algerino, che scontava 10 mesi per aver contravvenuto alla legge sull’ immigrazione, si è suicidato nel carcere di Imperia. Di lui, delle ragioni del suo gesto, di quelle della sua carcerazione non si occupa nessuno. I giornali locali, dopo la breve notizia, hanno già dimenticato il fatto. Si sa solo che le autorità stanno cercando parenti (la moglie?, figli?) per l’autorizzazione all’  espianto degli organi; e basta. La gente non ci fa caso. Le pagine provinciali danno molto più spazio al tunisino che è evaso dallo stesso carcere negli stessi giorni: com’ è stato possibile? Ci sono stati complici? E’ annunciato un ispettore dal ministero. Un tunisino in libertà è un serio pericolo per la brava gente e bisogna fare qualcosa; se un algerino si è tolto la vita che ci si può fare, a parte utilizzarne gli organi, giusto perché la sua esistenza non sia del tutto sprecata? Un uomo che avevamo in custodia si è ucciso. Nell’ Italia della Lega, e della Liguria, non si commuove nessuno, neppure il prete di Nervi, a quanto pare. Non c’ è né scandalo né pena. Del resto, a Ponente, c’è altro di cui occuparsi: ad esempio del decisionismo del giovane sindaco di Sanremo,  Zoccarato,  che, prendendo esempio dal suo virtuoso Papi, ha subito proibito le zoccole per la strada, fatto pitturare i fiori e avviato lo spoil system. Da Sanremo è stato fatto immediatamente sloggiare il segretario generale del Comune, il dott. Glinianski: nessuno che si chieda se non è una perdita per la città la rinuncia a un giovane funzionario, che è stato capace di risultare tra i primissimi a un difficile concorso nazionale a giudice della Corte dei Conti. Ma era una nomina di Borea e a Zoccarato non serve un funzionario competente e severo, bensì un dipendente pronto a legare l’ asino dove vuole il padrone, in modo che l’ alta amministrazione del comune matuziano torni tutta nelle mani della destra. E poi ci sono le nomine nelle partecipate. Siccome la competenza non conta niente, ci sono un sacco di candidati per ogni tipo di carica. Zoccarato ha solo l’ imbarazzo della scelta. I criteri delle nomine non saranno più quelli della giunta Borea. Conterà solo la fiducia del sindaco, cioè la fedeltà cieca dei nominati. L’ unica cosa che interessa ai vincitori è la divisione del bottino, tanto che persino l’ innocuo direttore dell’ osservatorio astronomico di Imperia viene licenziato dal nuovo sindaco Strescino, perché non dell’ area,e sarà provvisoriamente sostituito da un ingegnere minerario. Il geologo dimissionato curava le previsioni del tempo. Ora, si sa, ai berlusconiani servono previsioni ottimistiche, come quelle che invoca contro la crisi il Capo del governoe il buon dott. Podestà aveva troppo spesso previsto il maltempo quando poi davvero pioveva. Vedrete che presto a Imperia si troverà un meteorologo con tessera, più docile e pronto persino a far splendere il sole quando diluvia, se occorre. Per il momento si sono già trovati quelli che trascurano un suicida in carcere per dedicarsi a inseguire quello che ne è scappato.
Vittorio Coletti – Repubblica [ed. Genova] 15 luglio 2009

Scritto da Angelo Amoretti

16 luglio, 2009 alle 15:23

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