Archivio per il mese di aprile, 2009

GattoFazio

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Incredibile: Gattopongo ha scritto a Sanremonews e si è firmato Giovanni Bonifazio! Lo dico con certezza perché Gatto (di nome e di fatto anche se non si dice Gatto se non lo si ha nel sacco) ha lasciato qua il 19 aprile un commento che oggi compare sul portale:

Gattopongo
Ieri i tecnici dell’amat sono intervenuti per il solito guasto “si fa per dire”, ogni due mesi da uno scarico delle acque bianche esce la fognatura della condotta comunale e si versa nel torrente impero.
Oggi mentre facevo due passi con la famiglia mi sono accorto che duecento metri a valle si è formato lo stesso guasto, un fossato di merda che scorre nel torrente impero, continuano a dire che i soldi prelevati ai cittadini per la depurazione delle acque sono serviti alla manutenzione della rete fognaria sarei curioso di capire dove sono stati spesi.
19 aprile, 2009 at 22:28
Giovanni Bonifazio
Imperia: Bonifazio “Solito guasto delle acque bianche”
“Sabato scorso i tecnici dell’Amat sono intervenuti in frazione Barcheto, ad Imperia per il solito guasto “si fa per dire”. Ogni due mesi da uno scarico delle acque bianche esce la fognatura della condotta comunale e si versa nel torrente Impero”.
Lo scrive Giovanni Bonifazio, ex Consigliere Circoscrizionale. “Ieri, mentre facevo due passi con la famiglia, mi sono accorto che duecento metri a valle nei pressi dell’ex mattatoio si è verificato lo stesso guasto. L’Amministrazione Comunale continua a dire che i soldi prelevati ai cittadini per la depurazione delle acque sono serviti alla manutenzione della rete fognaria e sarei curioso di capire dove e come sono stati spesi”.
Sanremonews, 20 aprile 2009 ore 07:14

Gattopongo, se Bonifazio si accorge del fattaccio ti gira contro tutto il Barcheto anche se lo voteresti a prescindere dallo schieramento in cui eventualmente si presenterà!

Scritto da Angelo Amoretti

20 aprile, 2009 alle 10:14

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Brutture temporaneamente illegali

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Abbiamo analizzato e fotografato il fronte mare da Capo Berta a Barbarossa, evidenziando diversi punti critici dovuti a brutture. La più grossa è, storicamente, il palazzo dei dipendenti delle Poste al Prino. Uno scoglio difficile da affrontare, anche se, col tempo, si potrebbero trovare soluzioni anche a questo. Abbiamo notato anche altri edifici minori malamente inseriti nel contesto del paesaggio. Ci sono però pure delle situazioni che potrebbero essere migliorate semplicemente con una tinteggiatura o una migliore cura del verde»
Assessore Luca Lanteri – La Stampa, 3 luglio 2008 [fonte]

Tale dichiarazione aveva meravigliato il consigliere Pasquale Indulgenza, ma entrambi non avevano potuto vedere questa bruttura perché non c’era ancora [foto pubblicata oggi da Il Secolo XIX]:

L’aveva fatta notare Giovanni Bonifazio con un comunicato a Riviera24, lo scorso 9 marzo.
Anche i consiglieri del Pd, Verda e Zagarella, si sono accorti che qualcosa non va e ieri hanno presentato un esposto in quanto l’opera non corrisponderebbe al progetto originario.
L’Assessore Lanteri, che non ama le brutture, ha dichiarato: “Una volta finito, il manufatto rimarrà mimetizzato da una collinetta verde alle sue spalle che lo renderà esteticamente gradevole“.

Paolo Strescino è categorico: “Se la Porto di Imperia spa, realizzando in anticipo la copertura prevista dalla variante, ha sbagliato pagherà le sanzioni che saranno stabilite al riguardo”.
Sanremonews, 18 aprile 2008

E il 30% verrà pagato dal Comune, visto che nella Porto di Imperia Spa ha un trenta per cento delle quote.

Scritto da Angelo Amoretti

18 aprile, 2009 alle 17:28

Agenzia Ansia

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fonte: sanremonews.it

Scritto da Angelo Amoretti

18 aprile, 2009 alle 0:11

Previsioni azzeccate: turismo in calo

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Sono quelle fatte da Pilati, riguardo al flusso dei turisti sulla nostra costa.
Sono le previsioni più facili da fare: basta vedere le prenotazioni negli alberghi. E Americo Pilati, che non è un sovversivo, ma il Presidente Provinciale degli albergatori, aveva già lanciato l’allarme qualche giorno prima: le prenotazioni erano in calo del 20-30%.
Un po’ per via delle previsioni meteo su cui bisognerebbe discutere seriamente a parte, un po’ perché nonostante tutto, purtroppo, gli italiani hanno cambiato le loro abitudini. A Pasqua venivano in Riviera per una settimana, poi, negli anni, piano piano si è scesi a due giorni, come se fosse un week end normale.
Nella nostra città c’era un bel po’ di gente e chiunque può averlo constatato. Ma un conto è il colpo d’occhio, un conto è la stima reale di chi e quanti sono venuti a passare la Pasqua da noi.
E si direbbe che i vacanzieri siano in netta diminuzione.
Diciamolo pure, ora che è mondiale e che non si fa torto a nessuno: la colpa è della crisi e ormai su questo credo che siamo tutti d’accordo.
Ma se vogliamo guardare avanti e riprenderci i turisti che per il momento non possono permettersi di scendere in Riviera, si devono studiare i modi per far sì che, passata la crisi, tornino tutti e di più.
Ancora una volta sono d’accordo con Pilati quando si chiede: “Che fine hanno fatto il raddoppio della Statale 28 e l’Aurelia bis?
E’ incredibile che per andare da Savona a Imperia (e poi viceversa) si debbano fare chilometri e chilometri di coda. Sono anni che tornando la domenica sera da est, si vede una colonna di auto infinita, tra Savona e Andora.
Bisogna fare in modo che un torinese o un milanese in tre ore sia da noi. Bisogna che al suo arrivo trovi i bar aperti per prendere un caffè. Sì, anche solo un caffè. Perché se trova i bar chiusi, dopo cinque o sei ore di macchina, gli passa la voglia di tornare.
Una volta arrivato in tempo e preso il caffè, magari gli verrà voglia di fare shopping. Sempre che i negozi siano aperti.
Credo che nella nostra città, come altrove, possano convivere benissimo il turismo d’élite (quello degli yachts) e quello non d’élite. Basta volerlo.

Scritto da Angelo Amoretti

14 aprile, 2009 alle 19:09

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Previsioni meteo discutibili

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fonte: Sanremonews

Queste erano le previsioni del tempo per Pasqua e Pasquetta.
A Pasqua sappiamo com’è finita, a Pasquetta il tempo è così. E non aggiungo altro.

Scritto da Angelo Amoretti

13 aprile, 2009 alle 11:49

Auguri a tutti i lettori di ImperiaParla

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Scritto da Angelo Amoretti

11 aprile, 2009 alle 12:39

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Il mistero Feltrinelli all’Arci Guernica di Imperia

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Sabato 11 aprile, alle 21, il Circolo Arci Guernica di Porto Maurizio, in via Mazzini 15, presenta lo spettacolo: “Feltrinelli, una storia contro“, scritto, diretto e interpretato da Mauro Monni.
Il monologo racconta la storia italiana dal dopoguerra ai primi anni ‘70 vista attraverso gli occhi e l’impegno politico di Giangiacomo Feltrinelli, fondatore dell’omonima casa editrice.
Mauro Monni vive e lavora a Firenze. Da oltre dieci anni collabora con alcune riviste culturali e ha pubblicato diversi romanzi di narrativa. Nel 1995 ha vinto il secondo premio al Concorso letterario Livio Paoli col romanzo “Se ricominciare è una questione di scelte” ottenendo un rilevante successo di critica. Nel 2005 è uscito il suo ultimo romanzo “Visto da qua (il cielo è ancora più blu)”.
Attore teatrale, da diversi anni lavora nei Match di Improvvisazione Teatrale, diventandone nel 2002 attore ed arbitro professionista. Ha partecipato a diverse produzioni sul teatro-racconto interpretando tra gli altri testi di Calvino (Le città invisibili), Wilder (Piccola città), Pavese (Dialoghi con Leucò).
Lo spettacolo è all’interno del progetto formativo promosso dal CE.S.P.IM “Conoscere il passato per riflettere sul futuro” organizzato dall’Associazione culturale LiberaMENTE, il circolo ARCI Guernica, e l’Associazione Garabombo l’invisibile.
Introduce lo scrittore Francesco Scopelliti.
L’ingresso è gratuito.

Scritto da Angelo Amoretti

10 aprile, 2009 alle 23:17

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Delirio pre-pasquale

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Premesso che tutto ciò che segue riguarda Sanremo e che quindi con questo blog dovrebbe entrarci poco e che dei rave party non me ne può fregar di meno, riporto l’articolo apparso oggi su Il Secolo XIX perché è una delle cose più allucinanti che abbia letto in vita mia e desidero condividerlo con i miei lettori.
Ho messo io il grassetto perché lì per lì, quando ho letto certe cose, non credevo ai miei occhi, così l’ho grassettato per non avere dubbi.

La discoteca Goha ha organizzato un rave party – dodici ore di musica senza sosta proprio nel giorno di Pasqua – e tra i genitori dei tanti ragazzi che saranno richiamati dall’evento c’è grande allarme. Legato, principalmente, al potenziale abuso di sostanze stupefacenti e alcol che caratterizza i rave.
Sono gli stessi genitori a voler richiamare l’attenzione sull’appuntamento, fissato domenica 12 alle 17, con prosecuzione fino alle 5 del mattino di lunedì. Il tam tam tra adolescenti è già attivo da tempo, e si annuncia presenza di ragazzi provenienti da tutto il Nord Italia, con pullman, treni e auto.
La manifestazione è stata chiamata semplicemente “Pasqua 2009 Angeli”, e secondo gli organizzatori si tratta di un “afterhour” di 12 ore. Un rave “legale”, per i genitori, in quanto organizzato in una discoteca, e non in un piazzale o in un campo, ma pur sempre un rave[1]. Con tutti i rischi che ne possono conseguire. Nel mirino c’è soprattutto la paternità dell’evento, ovvero la“Shock”, la discoteca di Paesana, in Piemonte, che era stata al centro di un servizio delle “Iene” di Italia 1, i cui inviati erano stati allontanati in malo modo dai buttafuori.
Con la “Shock”, ad organizzare il party c’è la “Venera Entertainment” di Alassio. Oltre ad essere utilizzato per promuovere l’evento, internet è anche il mezzo scelto dai genitori per comunicare tra loro e diffondere l’allarme su quanto potrebbe accadere tra domenica e lunedì. «Vogliamo mettere in guardia i genitori i cui figli, tra il pomeriggio di Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, andranno al Goha per un rave di 12 ore, al quale parteciperanno decine di dj e vocalist della Shock, che sono soliti incitare al’uso e all’abuso di droghe, dall’ecstasy alla cocaina e così via, per superare le 12 ore di frastuono che caratterizzeranno il party».

Una mail il cui autore allerta anche le forze dell’ordine e soprattutto gli ospedali della zona, «dove vedranno arrivare molti giovani in stato confusionale, se va bene,o in coma, se va male. E se poi va ancora peggio bisognerà aprire la camera mortuaria, anche se questo, i nostri ragazzi, non lo mettono in conto, credendo di essere immortali»[2].
Una previsione davvero terribile, che ha rapidamente trovato consensi e innescato una reazione a catena tra le tante mamme e i tanti papà che temono per la presenza dei propri figli all’appuntamento del Goha.[3]
«Prevediamo che lì dentro avverrà di tutto, come succede sempre in queste occasioni, e siccome il party comincia alle 17 potrà attirare anche molti ragazzini, invogliati a fare esperienza e a quel punto magari a provare qualche pasticca, a cui in altri orari non avrebbero accesso».
Davvero imponente il numero di vocalist e dj che verranno schierati per le 12 ore di “Angeli la Pasqua 2009”, sono oltre trenta e la maggior parte dei loro nomi [4] non fa altro che alimentare le preoccupazioni dei genitori.
Le parole più utilizzate per pubblicizzare l’evento sono poi “shock” e “hardstyle”, a voler rappresentare il tipico “ martellamento” musicale che per gli stessi genitori ha effetti pari a quelli degli stupefacenti che si dicono sicuri gireranno nella discoteca di via Matteotti tra domenica pomeriggio e ilmattino successivo.
Davanti al numero di adesioni all’afterhour del Goha che si può contare in rete e in particolare sul forum del sito “www.sottoshock.it” si preannuncia
una vera invasione della città da parte di ragazzi e ragazze. Con il timore che una simile, massiccia presenza di gente possa creare problemi di ordine pubblico anche al di fuori del locale in cui è organizzato l’evento.[5]
Sia carabinieri che polizia, a conoscenza dell’evento, stanno predisponendo una serie di controlli preventivi per far sì che l’evento si svolga senza incidenti. Tenendo conto che i locali come il Goha, fino alle 4 del mattino, hanno la licenza per tenere aperto, e per servire alcolici fino alle 2.
Paolo Isaia – Il Secolo XIX, 10 aprile 2009

[1] Eccheccazzo, un rave è sempre un rave!
[2] Ma chi è l’autore di questa mail, Rosario Chiarchiaro?
[3] Impedire ai figli di andarci, no eh?
[4] Sì, infatti ci sono anche Hannibal Lecter e Thug Behram.
[5] Una specie di G20 all’ennesima potenza, insomma.

Scritto da Angelo Amoretti

10 aprile, 2009 alle 10:01

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La ciliegina sulla torta

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Il Secolo XIX
Sulla collina di Capo Berta spuntano trenta villette
Rifondazione: blitz dell’ultima ora. L’assessore: una pratica già avviata.

Oltre ventiquattromila metri cubi di cemento, ovvero una trentina di edifici di varie dimensioni da costruire sul versante imperiese di Capo Berta.
E’ la traduzione in parole semplici di un punto iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale di ieri sera che recita più o meno così: adeguamento del Piano territoriale di coordinamento paesistico e di una variante al piano regolatore generale relativi alla zona di completamento residenziale “BC15B” e “C9B”.
Un’ulteriore traduzione rivela che sigle e numeri si riferiscono a terreni su Capo Berta una zona di salvaguardia che dovrebbe rientrare tra quelle dove la Regione ha intenzione di ampliare le norme di vincolo.
«Una pratica, di gran lunga la più importante paragonabile a quella del porto turistico, dei dieci anni di amministrazione di centrodestra – ha detto Pasquale Indulgenza, capogruppo di Rifondazione comunista – inserita all’ultimo momento all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale prima delle elezioni. Ed è grave che l’amministrazione chieda al consiglio di dare il proprio assenso all’approvazione tramite la procedura della conferenza dei servizi».
L’edificazione di uno degli angoli più suggestivi del promontorio onegliese è una delle pratiche urbanistiche con cui l’amministrazione comunale chiude il suo mandato.
«Andiamo a concludere una pratica Urbanistica che avevamo lasciato in sospeso con la Regione nel 2005 rendendo compatibile il Piano di coordinamento con il piano regolatore – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Luca Lanteri – ed anzi abbiamo ridottogli indici di edificabilità e abbattuto la volumetria del 20-30 per cento».
Ma Indulgenza non si dà per vinto :
«E’ un fatto gravissimo – ha specificato – che la pratica, per la complessità e la delicatezza e per le implicazioni urbanistiche e ambientali che riveste venga inserita nell’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale prima delle elezioni e per di più venga chiesto al consiglio comunale di concedere la procedura agevolata ed accelerata della conferenza dei servizi».
Per l’amministrazione comunale però va bene così: «Noi vogliamo accelerare le pratiche non rallentarle!», ha sottolineato l’assessore Lanteri.
L’adeguamento del piano di coordinamento e la contestuale variante al Prg darebbero al soggetto attuatore (una società che dovrebbe inglobare altri soggetti dando vita ad unconsorzio) la possibilità di realizzare una trentina di costruzioni di piccole, medie e grandi dimensioni su una superficie di ottomila metri quadrati.
«Questa pratica viene portata in extremis in consiglio comunale perchè l’amministrazione uscente vuole mettere un’ipoteca, gettando le basi per una contrattazione favorevole con la Regione», ha aggiunto Indulgenza secondo il quale la Giunta aveva già dato il suo ok lo scorso 12 marzo e che pertanto avrebbe potuto approdare in consiglio molto prima di ieri. «Una pratica così complessa con dimensioni e aspetto peculiari così rilevanti meriterebbe un esame di mesi».
Anche perchè nell’area insistono la chiesetta e laTorre di Sant’Anna le antiche mulattiere della via del sale e nel piano territoriale di coordinamento paesistico vengono evidenziate “le rilevanti qualità ambientali del sito e i suggerimenti relativi ad azioni di salvaguardia già a livello territoriale. Il piano prescrive che i modesti incrementi edilizi, laddove ammessi dalla normativa del piano regolatore generale siano attestati su tracciati viari di innervamento già esistenti,che le modificazioni apportate da nuovi tracciati viari ( che dovranno essere tutti di modeste dimensioni) siano di impatto minimo sulla struttura territoriale esistente, che gli episodi di sostituzione edilizia o nuova costruzione siano coerenti con le tipologie di origine storica riscontrabili in zona”.
Nella stessa zona BC15B sarà realizzato anche un altro progetto approvato anche dai gruppi di minoranza alcuni mesi fa. Quello proposto da Beseliz, l’artista tedesco che ha ottenuto il permesso di trasformare una ampia serra nel suo atelier su progetto dell’architetto imperiese Roberto Saluzzo.
Anche in quel caso c’è stato il ricorso alla conferenza dei servizi: la pratica seguendo l’iter “normale” avrebbe dovuto fare un po’ di quella che si definisce “navetta” tra i vari enti interessati, con dispendio di tempi che sono di regola lunghi. Il nuovo studio dell’artista tedesco potrebbe diventare, la postazione “di lavoro” di elezione del maestro, che lavora tra Derneburg e, appunto, la nostra città.
Secondo i più accreditat icritici è stata proprio la luminosità della nostra terra, che con la richiesta di erigere un atelier Baselitz dimostra di voler in qualche modo privilegiare, a conferire alla sua opera una “luce” tutta nuova.

Loredana Grita – Il Secolo XIX – 9 aprile 2009

Il comunicato di Pasquale Indulgenza
Nell’ultimo Consiglio Comunale prima dello scioglimento, l’Amministrazione Sappa ha calato un vero e proprio asso.
Si tratta della pratica urbanistica più importante del’intera consiliatura, insieme a quella del nuovo Porto Turistico. Una doppia variante del Piano Territoriale del Coordinamento Paesistico e del Piano Regolatore Generale a scopo edilizio nel cuore di Capo Berta. La pratica è stata portata in discussione con una convocazione /in extremis /e con un ordine del giorno aggiuntivo, senza nemmeno essere passata in Circoscrizione.
Una vera e propria ipoteca sul Capo, uno di promontori più belli e di pregio dell’intera costa ligure, per valore ambientale, paesistico, storico e culturale. Nel cuore della collina, in ben tre aree a diversi livelli, si prevede di far nascere una sorta di cittadella nel verde, con fabbricati in posizione più o meno panoramica. La Giunta ha ottenuto l’assenso alla procedura agevolata della Conferenza dei Servizi, cosa che priverà il Consiglio Comunale di esercitare il suo ruolo di vaglio puntuale e di controllo amministrativo e al CTU della Provincia di intervenire. Una scelta non giustificata, in tutta evidenza, da nessun requisito di urgenza. Si prevede la costruzione di una trentina di edifici – per quasi 25.000 metri cubi, su una superficie di 8.000 mq – che potranno poi essere anche più numerose, per il fatto che le tipologie edilizie prese in considerazione consentono diverse soluzioni. In definitiva, si potranno realizzare centinaia e centinaia di appartamenti. L’Amministrazione Sappa ha sostenuto che l’adeguamento concepito risponde all’esigenza di intervenire virtuosamente con un piano norma e un adeguato studio organico d’insieme sul territorio in argomento, allo scopo di armonizzare lo strumento urbanistico generale e il piano regionale di coordinamento paesistico. Ma la verità è che in ben 10 anni, sulle altre zone in cui si sarebbe dovuto intervenire organicamente e con una visione d’insieme (Bardellini, Barcheto, Calvario, ecc.), non lo sì è fatto, privilegiando invece ‘riqualificazioni’ che in realtà hanno consentito di edificare tumultuosamente, forzando al massimo il PRG.
*Se vi fosse stata altra volontà politica, in questi lunghi anni, si sarebbe potuto immaginare e progettare per Capo Berta una valorizzazione autentica, che riprendesse e recuperasse, a beneficio della collettività e di un turismo sostenibile e di qualità, i motivi del grande pregio dei luoghi e del contesto, che naturalemnte hanno risentito dell’incuria e del relativo abbandono: i boschi, i sentieri, le mulattiere, le tracce delle antiche vie del sale, i corsi d’acqua, la chiesetta di S. Anna, la Torre, la vista sulla splendida baia, consentendo selettivamente modesti interventi di mantenimento o di nuova edificazione, ma salvaguardamdo la ricchezza di beni comuni offerti dall’ambiente e dal territorio.*

E’ del tutto logico pensare, invece, che questa operazione sia stata deliberata stante la preoccupazione che la prossima variante di aggiornamento del piano regionale di coordinamento paesistico, configurata sin dal febbraio scorso, possa introdurre una più salda salvaguardia delle aree costiere di pregio. Una delle contropartite che vengono inserite nella progettazione approvata, è la trasformazione in strada pubblica della via che collega le aree dove insistono i vari lotti, di cui si denuncia la precarietà e la pericolosità; vero, ma occorre chiedersi come sia stato possibile che per così lungo tempo si sia lasciato aggravare detta situazione, non essendo stati assicurati interventi essenziali di manutenzione da parte dei soggetti privati, e principalmente dagli stessi che oggi si consorziano per realizzare l’impresa che si vuole attuare, di rlilevantissimo peso economico/finanziario.C’è da ritenere, peraltro, che essa rimarrà sostanzialmente funzionale alle esigenze dei residenti, di quelli attuali e di quelli che verranno. Ci prepariamo ora a muovere adeguate osservazioni al progetto, che chiediamo anche ai cittadini di presentare, e ci attendiamo che la Regione Liguria sappia dire no ad un pesantissimo tentativo di manomissione degli equilibri naturali e ambientali di una delle ultime zone che fino ad oggi si erano salvate dall’incalzare della frenesia edificatoria e dalle speculazioni immobiliari sulla rendita fondiaria.

Pasquale Indulgenza – Consigliere comunale – Rifondazione Comunista – 9 aprile 2009

Il comunicato di Carla Nattero
L’ultimo Consiglio Comunale della legislatura ha presentato una coda avvelenata.
Dopo anni di rimandi e incertezze perché il Piano Paesistico, più vincolante e conservativo, non permetteva di edificare quanto previsto nel PRG, Luca Lanteri ha presentato una doppia variante del Piano Regolatore e del Piano Paesistico che permette una edificazione di 25.000 mc (da aggiungersi ai 19.000 esistenti) in una delle zone più delicate e di pregio della nostra città, sul promontorio di Capo Berta.
In una zona di grande importanza ambientale, ma anche rischiosa dal punto di vista idrogeologico, sorgeranno 28 tra ville e palazzine, con almeno un centinaio di appartamenti. Si tratta di un vero e proprio sfregio ambientale, di un ecomostro disseminato sul territorio. E le misure di programmazione urbanistica adottate -che determinano un’unica progettazione per l’intero territorio interessato- sono del tutto secondarie rispetto all’offesa fatta a uno dei pochi polmoni verdi, ricco di rara vegetazione mediterranea, rimasto sulle nostre colline.
Una delibera di tale importanza meritava la riflessione del nuovo Consiglio nel pieno dei poteri, invece è stata affidata al vecchio ormai in disarmo, in quanto si temeva che in futuro non sarebbe stato più possibile proporre una variante del Piano Paesistico perché la Regione sta lavorando, come più volte preannunciato, a una variante generale del Piano Paesistico stesso in senso maggiormente restrittivo. In più, sempre per accelerare i tempi e diminuire i controlli del Consiglio e degli organismi tecnici, Lanteri ha scelto di non seguire l’iter tradizionale ma di affidarsi alla Conferenza dei Servizi per approvare definitivamente il progetto.
A mio giudizio e l’ho fatto presente in Consiglio, a nome di tutti i consiglieri di minoranza, la delibera presenta anche una illegittimità procedurale: non è stata preventivamente sottoposta all’esame della competente circoscrizione (la quinta). Il Regolamento delle circoscrizioni infatti richiede che le convenzioni urbanistiche siano esaminati dagli organi di decentramento. E in questo caso la convenzione urbanistica costituisce appunto una parte fondamentale della variante. E perciò la pratica prima di venire in Consiglio doveva essere vagliata dalla quinta Circoscrizione.
Le nette obiezioni sia procedurali che di merito saranno materia delle osservazioni che io, sicuramente insieme ad altri consiglieri di opposizione, presenterò all’esame della Conferenza dei Servizi.
Mi auguro anche che la Regione, la quale ha dato il via libera alla procedura della doppia variante con il dichiarato scopo di “ tutela dei valori paesaggistici presenti nelle aree più delicate [della Liguria] “ si renda conto che il piano urbanistico approvato ieri sera non risponde per nulla a questa preoccupazione e, anzi, raggiunge l’effetto opposto rispetto a quello auspicato. E perciò si adoperi per respingere in sede di Conferenza dei Servizi lo schema urbanistico presentato dal Comune di Imperia.

Carla Nattero – consigliere comunale  – Sinistra Democratica- 9 aprile 2009

Scritto da Angelo Amoretti

9 aprile, 2009 alle 16:24

C’è qualcosa che non quadra

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Il fisco ligure annuncia maggiori controlli sui proprietati di cavalli, yacht e auto di lusso mentre le indagini di questo tipo sono già più che raddoppiate nel 2008 rispetto al 2007, come emerso dalla conferenza stampa tenuta dal direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Franco Latti. “Anche quest’anno dedicheremo una parte importante della nostra attività a proprietari di barche, cavalli e case, suffragando gli studi di settore con altri controlli, perché in un periodo di crisi i cittadini tollerano ancora meno le evasioni di persone molto abbienti – ha spiegato Latti -. Se uno paga 10 mila euro d’iscrizione al golf non può dichiarare 10 mila euro di reddito annuo. C’é qualcosa che non quadra”.
fonte: riviera24

Ci vuole tempo. Per ora si è capito che c’è qualcosa che non quadra ed è già un bel passo avanti. In futuro, forse, gli evasori scuciranno qualche euro in più anche se, con i tempi che corrono, lo Stato ne avrebbe bisogno subito.

Scritto da Angelo Amoretti

8 aprile, 2009 alle 23:02