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La mia candidata preferita è viva e lotta con noi

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Apprendo da La Riviera in edicola oggi che la mia candidata preferita ha iniziato a lottare da dentro il “Palazzo”.
L’avevo lasciata in sospeso tra la patente di guida e la sua entrata trionfale in Consiglio Comunale e la ritrovo seduta nei banchi insieme a pezzi da novanta del calibro di Ardizzone e Zagarella [per par condicio ne nomino due, così non scontento nessuno].
Solo che c’è un problema: in verità ha iniziato la sua lotta dalle colonne del noto settimanale ponentino. Ma sempre di piombo si tratta.
“In che consiste questa lotta?”, vi domanderete ansiosi voi, o amici lettori.
Le cose stanno così: la Aimo [che d'ora in avanti chiamerò Lmcp nda] ha sollevato un problema che ci portiamo dietro da decenni: il mercato del giovedì in via San Maurizio e Via XX Settembre. Secondo lei sarebbe degradante e bisognerebbe spostarlo in periferia, tipo alla Fondura [che più periferia di così non si può essendo a circa cento metri dalla centralissima Via Cascione].
Qualche maligno mormora che Lmcp in effetti vorrebbe così perché al giovedì, davanti al suo negozio di abbigliamento, si piazza un ambulante che vende più o meno gli stessi capi di abbigliamento, ma a prezzi decisamente più accessibili.
Sono malignità che avrei preferito non sentire perché tutti sanno benissimo che Lmcp vende tutta la settimana.
E in un momento in cui siamo tutti lì a trifolarcelo con la storia del Parco San Leonardo; di Imperia che finalmente sarebbe unita da un nome che ha fatto contenta la maggior parte della cittadinanza, lei ha spiazzato tutti e nonostante i droga-test, la bufera delle tangenti e il resto, ha cacciato fuori il mercato di Porto.
E mi ha letteralmente sorpreso quando ha dichiarato a La Riviera che il mercato del martedì è già stato spostato in Piazza Mameli, proprio per evitare il degrado in centro.
L’Assessore al commercio Giovanni Amoretti le fa notare che certe questioni dovrebbero essere discusse in consiglio comunale, ma forse nell’articolo di Gabriele Piccardo c’è un refuso perché le testuali parole sono queste:

Che senso ha fare un mercato in periferia? Voglio pensare che, visto il ruolo acquisito, il consigliere Luciangela Aimo esponge la sua proposta nei luoghi più opportuni e che crei un dibattito a mezzo stampa”

Forse è da interpretare come ho scritto io, forse no: parliamone!
Sono certo che Lmcp porterà la questione nel luogo opportuno e se le gira il boccino qualche volta o l’altra sarà capace di votare con la maggioranza.
Aspetto di vederla prendere la parola in consiglio comunale e a tale riguardo, vi chiedo: Imperia TV si vede con il satellite o con il genitale terrestre?

Scritto da Angelo Amoretti

20 novembre, 2009 alle 17:55

Pubblicato in Personaggi, Politica

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Cosa avrà scritto?

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Rivelazione choc dell’Assessore Marco Scajola durante le celebrazioni per il ventennale della caduta del Muro di Berlino.
Nel 1997 fu arrestato a Cuba e passò ben sette ore in carcere: “La nostra colpa era di aver scritto sull’apposito modulo dell’albergo che ci chiedeva come ci eravamo trovati frasi dal contenuto pseudopolitico sul nostro soggiorno nel paese di Fidel Castro” ha dichiarato.
Secondo me aveva scritto: “Sono il nipote di Claudio Scajola”. Come hanno letto la frase sono arrivati i tutori dell’ordine cubani e l’hanno sbattuto dentro.
Dopo circa sette ore ha ribadito: “Sono il nipote di Claudio Scajola” e lo hanno lasciato andare.
E secondo voi cosa c’era scritto su quel modulo di albergo?
Questo per scherzare.
Seriamente: la penso come il giovane segretario provinciale del PD, Alessandro Lanteri:

“La fine del regime della Germania Est è infatti il simbolo della fine della guerra fredda che ha tagliato in due il mondo, ha sostenuto regimi e dittature utili ai due blocchi e ha privato di diritti e libertà centinaia di milioni di persone. Come è doveroso festeggiare l’evento che ha permesso l’unificazione dell’Europa sotto un’unica casa comune, è giusto ricordare che rimangono oggi tante altre mura da tirare giù, quelle del razzismo, dell’intolleranza, dell’indifferenza e dell’egoismo che dividono noi abitanti dell’Occidente democratico da miliardi di uomini che continuano a vivere senza diritti e libertà e che dobbiamo contribuire a tirare giù, con lo stesso spirito che ha animato migliaia di berlinesi a buttare via cinquant’anni di divisioni in una fredda sera di novembre.

Nel frattempo ne è caduto uno vicino a Borgomaro.

Scritto da Angelo Amoretti

9 novembre, 2009 alle 16:24

Pubblicato in Attualità, Personaggi

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Considerazioni di un aspirante leccaculo

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Sabato 31 ottobre, alle 17, presso la sala grande dell’ARS (Associazione per il Rinnovamento della Sinistra) in Salita Ricardi 6, ad Imperia (Oneglia) si terrà il recital del noto regista e attore Franco Carli, autore della lettera che segue:

Caro Mauro,
ti ringrazio dell’invito e sabato 31 ottobre sarò all’ARS di salita Ricardi. Non è la prima volta che sono vostro ospite e sappi che di ognuna conservo un ricordo gradevole. Ciò nonostante devo confessarti che questa del 31 sarà, ahimé, anche l’ultima. Niente di personale, credimi. Ti spiego: il fatto è che questa estate ho letto un libro. Sì, ma che c’entra, dirai tu. Ti spiego: si tratta del saggio di un giornalista inglese, del Times, precisamente, che si intitola “Il manuale del leccaculo”. Ne sono stato folgorato, come Saulo sulla via di Damasco.
Folgorato: Saulo dal Buon Dio, io dal Buon Senso. E mi sono improvvisamente reso conto che, ormai giunto alla mia età, che è ormai la terza, per non dire quarta, e magari abbondante, io nella vita ho sbagliato tutto. E così ho deciso di correre ai ripari e di intraprendere, seppure tardivamente, la professione del leccaculo. Non sarà facile, lo so, perché oggi nel nostro Paese lavora a pieno regime un0incredibile quantità di leccaculo di lungo corso e la concorrenza è spietata. Capirai allora la mia reticenza nell’espormi a frequentazioni compromettenti. E voi dell’ARS, devi ammetterlo, compromettenti lo siete: a detta di persone autorevoli e degne di fede siete fannulloni, anti-italiani, farabutti. Foste solo delle scort, passi! Foste solo dei collusi con la mafia, passi! Foste solo evasori fiscali o, che so, foste solo impegnati a cementificare la costa, foste insomma tutto questo, passi, passi pure, ma anti-italiani proprio no! Oibò| Non si può! Lo capisci, vero? E io allora, povero apprendista leccaculo che fine farei?
Ce n’è quanto basta allora perché quello del 31 sia il nostro ultimo incontro. Spero che tu capisca e non me ne voglia e il 31 cercherò di spiegare che converrebbe anche a voi esercitarvi nella nobile arte della leccaculaggine: e cioè compiacere sempre il padrone e sempre adularlo, non importa perché, magari per la sua intraprendenza, magari per la sua capacità amatoria, e sempre applaudirlo, come si farebbe con un animatore di villaggio turistico e dargli ragione, non importa su che, e farlo possibilmente in sua presenza, o almeno in presenza di chi possa riferirglielo. E se poi qualcuno, magari con il pretesto della libertà di stampa, avesse l’improntitudine di contstarlo, voi querelatelo e querelatelo soprattutto se quel qualcuno dicesse la verità, perché la verità è nemica dei leccaculo.
Troverete facilmente al vostro fianco qualche buon avvocato, di quelli che hanno negli occhi gli importi delle proprie parcelle come in un tassametro, che perorerà la vostra querela in piena coscienza. La sua. E tanto basti.
Il nostro incontro sarà dunque per me un buon esercizio, un ripasso proficuo a cui potremmo anche dare un titolo. Potrebbe essere: “Considerazioni di un aspirante leccaculo”. Ti va? Altrimenti vedi tu. A prsto allora. Per ora avrei finito e a questo punto dovrei salutarti, ma lo faccio in silenzio e confido che tu non sparga la voce. Qui lo dico e qui lo nego.
Ciao
Franco

La cittadinanza è cordialmente invitata.
Seguirà rinfresco.

Scritto da Angelo Amoretti

30 ottobre, 2009 alle 16:49

Imperia in Giallo

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Il CIV (Centro Integrato di Via) Nuova Oneglia organizza per sabato 17 ottobre “Imperia in Giallo” e offrirà svariati eventi a 360° dalla mattina alla sera.
Gianni Biondillo, autore dei noir “Per cosa si uccide” e “Con la morte nel cuore” [ma anche "Per sempre giovane" che aveva presentato alla Fiera del Libro nel 2006] alle 16.30 sarà alla Libreria Mondadori di Via Don Abbo il Santo – vicino al grattacielo – per un incontro con lettori e appassionati.
Alle 17.30 al Break Café di Piazza Calvi Viviana Spada presenterà gli autori Maurizio Lanteri e Lilli Luini.
Alle 18, al Mentelocale di Piazza Goito, ci sarà Cristina Rava, autrice di vari gialli pubblicati da Frilli e dedicati alle gesta del commissario Rebaudengo.
Alle 18.15, alla Libreria Orlich di via Amendola, si terrà un reading musicale con Alberto Carli: accompagnato dal chitarrista Raffaele Di Benedetto, leggerà un racconto inedito di Ugo Moriano, lo scrittore imperiese autore di due gialli ambientati nel mondo dei vigili del fuoco.
Alle 18.45 al Ristorante Serendipity di via Bonfante, sarà presente Fabio Beccacini, autore de “Giorgio Paludi 44 anni il giorno dei morti”.
Tra gli altri eventi proposti da Imperia in Giallo, spiccheranno le cene a tema preparate dai ristoranti Dalla Padella alla Brace di via dell’Ospedale (prenotazioni allo 0183 294159) e La Patria di Piazza De Amicis (0183 295739), il torneo di bridge previsto per le 17 in largo Sabatini, l’abbuffata “Il giallo da bere e da gustare” allestita dalle 10 alle 21 con farinata, panissa, birra, rostelle e la musica del dj Pinollo in piazza dell’Olmo, il concerto dei Mamafunk in piazza Rossini alle 17.30 e quello dei Tre P in piazza San Giovanni alle 19.15 con brani tratti dalle colonne sonore dei più emozionanti film gialli.

Scritto da Angelo Amoretti

15 ottobre, 2009 alle 18:03

Appuntamenti letterari

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Nuovo incontro con gli autori al lounge bar “A Cantina” di Imperia Porto Maurizio, in via Cascione 82:
sabato 25 luglio, alle 18, il giornalista Diego David presenterà gli scrittori Bruno Morchio, autore de “Rossoamaro” (Garzanti) e Marino Magliani con il suo “La tana degli alberibelli” (Longanesi).
Siateci!

La tana degli alberi belli Rossoamaro

Scritto da Angelo Amoretti

23 luglio, 2009 alle 9:27

Dichiarazioni post elettorali a freddo

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Emilio Varaldo

“Sono un uomo di partito e accetto serenamente la linea di rinnovamento scelta dal nuovo sindaco Paolo Strescino. Sono comunque soddisfatto per i numeri di consensi. Non ho voti clientelari e dunque ho dovuto lavorare porta a porta. Lo ritengo un ottimo risultato”.
Emilio Varaldo, Pdl – la Riviera, 26 giugno 2009

Alle amministrative comunali Emilio Varaldo è stato eletto in Consiglio con 315 preferenze, rispetto alle 510 del 2004.

Scritto da Angelo Amoretti

26 giugno, 2009 alle 12:00

Facce nuove in consiglio comunale

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Il Secolo XIX di ieri ha dedicato una breve scheda al più giovane dei consiglieri comunali: il ventenne Angelo Francesco Dulbecco, secondo eletto nella lista civica “Imperia va avanti” che appoggia Paolo Srescino.
Siccome sullo stesso quotidiano anche oggi si parla di lui, sento il bisogno di aggiungere qualcosa alla sua breve biografia, ignorata o tralasciata, dai giornalisti.
Angelo Francesco Dulbecco è colui che il 28 aprile 2006 espose la bandiera della Repubblica Sociale Italiana da una finestra del liceo Vieusseux di via Terre Bianche. Fu identificato, ma ebbe l’accortezza di far sparire la bandiera, per cui non fu possibile denunciarlo per apologia di fascismo.
Il giorno dopo, durante l’assemblea degli studenti, ebbe a dire: “Mi dispiace aver coinvolto la scuola, anche se non mi farete cambiare idea. Resto della mia opinione“.
Mi piacerebbe sapere se nel frattempo il ragazzo ha cambiato opinione, giusto per sapermi regolare.
In caso contrario troverei curioso, per esempio, che dalla stessa lista sia stato estromesso Gabriele Piccardo perché musulmano, e sia stato lasciato Dulbecco: forse il cristiano in questione promette molto meglio, visti i tempi che corrono.

Scritto da Angelo Amoretti

11 giugno, 2009 alle 16:08

Il Ministro La Russa a Imperia

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Breve visita del Ministro La Russa a Imperia.
E’ durata quasi quanto la telefonata della mia candidata preferita: su sei foto pubblicate da Sanremonews, cinque la ritraggono con il cellulare all’orecchio. [Cliccare sull'immagine per ingrandirla]

C’era anche il senatore del Pdl Giorgio Bornacin [si nota cliccando e ingrandendo l'immagine].

Per fortuna, rispetto a quanto successo a Genova, nella nostra città non è dovuto intervenire in difesa del Ministro e nessuno ha preso pugni in faccia.

Scritto da Angelo Amoretti

31 maggio, 2009 alle 16:13

E’ morto lo scrittore Nico Orengo

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Lo scrittore Nico Orengo è morto questa mattina all’ospedale torinese delle Molinette, dove era stato ricoverato per una crisi respiratoria. Nato nel 1945 a Torino, molto legato all’estremo Ponente ligure, ai confini con la Francia, teatro di gran parte dei suoi romanzi, aveva lavorato alla casa editrice Einaudi dal 1964 al 1977, entrando successivamente a La Stampa di cui diresse il settimanale Tuttolibri fino al 2007.
Narratore tra i più originali in Italia, ma anche poeta e giornalista culturale che sapeva polemizzare acutamente senza tuttavia ferire, grazie a una ironia soffusa di malinconie e di nostalgia, ha pubblicato i suoi libri da Einaudi: da Ribes a Le rose di Evita, La guerra del basilico, Dogana d’amore, Il salto dell’acciuga, La curva del latte, Di viole e liquirizia (ambientato nelle Langhe), Hotel d’Angletterre, Islabonita (uscito pochi mesi fa). Sapeva raccontare come pochi altri. Del romanziere di razza, che si fa amare dal suo pubblico, aveva la facilità e la limpidezza di scrittura, la capacità di ideare trame avvincenti e mai banali, l’abilità di giostrare tra passato e presente, tra personaggi minori, dimenticati, locali, e protagonisti della Storia (come nel caso di Evita Peròn, all’epoca del suo passaggio a Bordighera). Il paesaggio ligure, i marinai e i mercanti del sale, i pescatori e alcune seducenti figure di donne dal passato misterioso, innervano le sue narrazioni, in cui si fondono bene il registro comico e quello triste. Nel 1992, ne Gli spiccioli di Montale, aveva espresso la sua amarezza e la sua indignazione civile per la speculazione edilizia che stava deturpando la costa rivierasca.
Amava i pittori e i colori, il buon cibo e il buon vino, le sigarette eterne come quelle del salgariano Yanez, e il mare della Mortola e dei Balzi Rossi, i caffè di Marina San Giuseppe di Ventimiglia, i racconti per i bambini per i quali aveva scritto delle bellissime filastrocche: da di A-ulì-ulé. Filastrocche, conte, ninnenanne a Canzonette.
Repubblica.it

Scritto da Angelo Amoretti

30 maggio, 2009 alle 12:55

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“La ballata della piccola piazza” di Elio Lanteri

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Ho appena finito di leggere il bel romanzo di Elio Lanteri  “La ballata della piccola piazza”, edito da Transeuropa che sarà nelle librerie a giorni.
Desidero scriverne innanzitutto perché, come si legge nella presentazione dell’editore, “è il più bel romanzo ligure degli ultimi anni“, e perché Elio Lanteri è nostro concittadino.
Ho avuto modo di parlare con lui una sola volta, a una delle prime edizioni della Fiera del libro di Imperia. A un tavolino, dopo il caffè, raccontava della dolce vita in Costa Azzurra, di Ava Gardner e Walter Chiari e rimasi affascinato da quegli aneddoti e da quel suo modo di “svelarli”. Poi non l’ho mai più rivisto e non sapevo che avesse questo gioiellino nel cassetto.
In effetti lo sapevano in pochi: uno di questi è Marino Magliani che nella prefazione scrive di aver letto il manoscritto qualche anno fa e di essersene innamorato. Così, grazie al suo interessamento e alla disponibilità dell’editore, il prezioso scritto di Lanteri ha potuto vedere la luce.
La storia è ambientata in un paese dell’entroterra dell’estremo ponente ligure, tra mare e monti, durante la guerra di Liberazione. Nel romanzo la guerra è marginale, i colpi di arma da fuoco si sentono in lontananza e i bombardamenti sulla costa sono rari, ma l’atmosfera di guerra si percepisce attraverso la vita quotidiana di alcuni bambini del posto.
In paese ci sono rimasti solo loro con i vecchi, gli altri sono a combattere: qualcuno tornerà, altri no. I bambini aspettano il ritorno dei genitori di cui non hanno più notizie. Forse sono morti.

Il modo con cui Lanteri descrive le stagioni in poche righe mi ha talmente colpito che voglio riportarlo:

Settembre: nella valle s’incrociano due venti.
Quello freddo del nord, superati gli alti valichi, si getta a capofitto nella vallata portando con sé i primi tordi. Il fumo delle stoppie non fa più arco verso i monti, ora accompagna il fiume e scende alla foce, raggiunge il mare e ne increspa le onde, corre a sud e si disperde al largo [...]

***

L’inverno s’insinuava nella valle. Scendeva dal Torraggio, dopo aver attraversato lentamente la provincia Granda.
Vecchio e stanco, capelli e barba bianca, portava una mantella logora annodata alle spalle. Al valico del Toraggio si riposava un poco, poggiando la schiena a una roccia, guardava tetro, in basso, i campi ancora verdi del fondovalle, soffiava leggermente e sospingeva fino al mare. Era la tramontana. Il gallo di ferro sul campanile, scricchiolando nella notte, aveva fatto mezzo giro sulla sua ruota, con la punta ora puntava al sud, verso la Corsica. La gente nei paesi aveva già indossato giacche e mantelle e tra gli affasciati di ulivi ciarlavano i tordi. L’inverno scendeva ancora giù, fino alla fascia di nasche, lasciando dietro di sé, sulle cime, i faggeti incendiati e, quando tutto era oro alle sue spalle, con un ultimo sforzo allargava le braccia, abbracciava la valle sospirando e stendeva la sua mantella logora sull’erba [...]

***

A marzo le montagne brontolano. La nonna dice che l’inverno si è risvegliato, tossisce e si libera del catarro, presto risalirà il monte per scomparire dietro il valico del Toraggio [...]

***

Giugno passò, consegnando a luglio “U stenturassu”. Un caldo umido, pesante e vischioso, le mosche si posavano sulla faccia, fastidiose. In estate la nonna invidiava chi viveva nei carruggi, le case fresche col tetto a terrazza: alla sera risale i costati della valle una lieve brezza , penetra nelle strettoie dei carruggi, e quando cala la notte si arrampica ai muri delle case, fino alle finestre, solleva le tendine e alita nelle stanze un soffio d’aria che profuma di salino.[...]

Elio Lanteri è nato a Dolceacqua nel 1929 e vive tuttora a Oneglia.
Qui la prefazione di Marino Magliani e qui il primo capitolo.

Scritto da Angelo Amoretti

25 marzo, 2009 alle 22:51