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Un mare di m….

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Mercoledì scorso Sanremonews ha pubblicato una lettera che una lettrice ha inviato al blog di Beppe Grillo.
Sul blog del comico genovese ancora non c’è traccia, ma siccome l’ho trovata a dir poco sorprendente, la copio e la incollo per contribuire alla diffusione.
Potrei mettere il link a Sanremonews, ma chi mi legge sa che non lo faccio perché dopo un po’ di tempo i permalink del portale della città dei fiori vanno in archivio.

“Caro Beppe, chi ti scrive è un imperiese. Sono venuta al mercato dei Fiori di Sanremo a vedere il tuo spettacolo RESET e da allora ho iniziato a pensare che forse qualcosa si può fare. Ebbene vorrei segnalarti un’importante questione che riguarda la mia città, sconosciuta a molti ed i cui futuri sviluppi sono sconosciuti alla maggioranza degli imperiesi. E’ doverosa una premessa: noi imperiesi ormai ci siamo abituati all’idea del porto turistico, a cambiare la nostra vocazione da commerciale a turistica, a pensare che probabilmente il nostro grande imperatore forse ha ragione. Abbiamo accettato quest’idea, accettiamo gli scempi provocati dal raddoppio della ferrovia, accettiamo tutto in nome di un futuro migliore per i nostri figli.
C’è un però. In questi ultimi mesi i quotidiani locali hanno appena evidenziato una notizia: costruzione di 18 gabbie nelle acque antistanti Imperia per allevamento di pesci. Ad una prima valutazione l’imperiese può pensare: cosa saranno mai 18 gabbie piene di pesciolini a confronto della realizzazione di un porto turistico di 1.200 posti barca. Nessuno ha dato peso a questo progetto portato avanti da un Istituto professionale Imperiese, da una società dal nome fiabesco “Imperia Mare Blu”, dalla Regione Liguria, dall’Amministrazione Comunale (tutta), dai Sindacati e dal grande imperatore con il benestare di due Ministeri. Effettivamente si dice che porterà grandissimi sviluppi occupazionali. Nessuno però è mai andato oltre, nessun giornalista si è fatto domande, nessun cittadino, nessun operatore del mare. A questo punto ho pensato “siamo spacciati” fino a quando …. RESET… ho visto il tuo spettacolo ed ho fatto tesoro di ciò che hai detto. ‘Abbiamo la rete e attraverso la rete passa l’informazione, il tam tam’. Eccomi a spiegarti tutto. In Liguria esistono altri allevamenti di pesci e complessivamente queste strutture sono inferiori alle 18 gabbie che verrebbero installate nella sola Imperia. Pertanto Imperia ospiterà più gabbie per allevamento pesci che tutta la Liguria nella sua complessità. Questo dato a mio avviso è già allarmante e l’impatto ambientale devastante. Superiamo il problema dell’impatto ambientale facendo finta di non interessarci alla conservazione del paesaggio. L’altro problema che più mi stà a cuore è: quanto cagano questi pesci. Non sono un tecnico ma so benissimo che in 18 gabbie ci sarà un numero spropositato di pesci. I pesci d’allevamento vengono nutriti con mangini la cui composizione farebbe rabbrividire anche il peggior allevatore di mucche pazze con conseguenze devastanti anche sulla catena alimentare marina. Riassumendo il ciclo sarebbe: 18 gabbie piene di pesci sovranutriti con mangimi che defecano quantitativi industriali di escrementi. Ribadisco che ad oggi in tutta la Liguria ci sono meno di diciotto gabbie. Risultato: assunto che la corrente marina va da Levante a Ponente tutta Imperia e la vicina San Lorenzo sarebbero invase da merda chimica di pesci di allevamento. Pertanto noi fra qualche anno porteremo i nostri bambini a fare il bagno in un mare di m. La spiaggia della Marina, del Prino, della Torretta di Prarola, di Barbarossa e di San Lorenzo diventerebbe impraticabili.
Questo perché nell’immediate vicinanze dell’allevamento gli escrementi non avrebbero il tempo di disperdersi. Ecco spiegato il tutto. Puoi verificare i dati e sicuramente troverai che l’Istituto Professionale ha già elaborato uno studio che, ovviamente, attesta che la merda non invaderà le nostre spiaggie e che i loro pesci cagheranno pochissimo. Sulla base di quali dati scientifici non saprei, considerando che in tutta la Liguria non esiste un’esperienza della medesima portata e considerando soprattutto che ogni territorio ha le proprie caratteristiche morfologiche. Gli studi fatti in Francia non si possono applicare alla nostra realtà che per sua fortuna è unica. Sappiamo tutti che l’Italia è il paese dove basta pagare per avere una ricerca il cui risultato cambia a seconda delle esigenze del committente. Ebbene perché mi rivolgo a te: perché vorrei che la mia missiva fosse portata a conoscenza di tutti gli imperiesi: il mare è un bene che non ci possono togliere da sotto il naso, con il mare noi ci viviamo, senza mare ognuno di noi va in crisi respiratoria. Il mare è una risorsa che dobbiamo conservare, non possiamo permetterci che la nostra principale fonte di ricchezza venga minata. Tutta l’economia della nostra città ruota attorno al mare: turismo, commercio, pesca. Riversare quintali di merda nel nostro mare provocherebbe un collasso di tutti i settori economici ed abbasserebbe notevolmente la qualità della vita. Allora esorterei tutti gli imperiesi, dai commercianti agli operatori turistici, i politici interessati al benessere cittadino, a fare qualcosa. Non lasciamo che il nostro mare diventi un mare di merda. In ultimo vorrei evidenziare che Imperia e San Lorenzo stanno costruendo il nuovo porto turistico che prevede la realizzazione di un numero notevole di posti barca destinati a privilegiati. Allora informiamo anche coloro che hanno intenzione di acquistare posti barca ad Imperia e San Lorenzo: non fatelo perché la vostra barca nel giro di pochi anni galleggerà sulla merda. I vostri bambini faranno il bagno circondati da escrementi ‘chimici’. Ecco come far capire all’amministrazione comunale che Imperia non ha bisogno delle gabbie; Imperia punta sul turismo, sulla qualità della vita, sul porto turistico, sulle caratteristiche ambientali che ne fanno una perla nel Mar Ligure”.

Sui quotidiani locali la faccenda non ha ancora avuto eco.
Il 24 maggio, tuttavia, a Il Secolo XIX, l’assessore Cassini aveva detto a proposito del porto di Oneglia:«[...] Altro aspetto da non trascurare è il progetto di acquacoltura anche perchè ormai il 60 per cento dei prodotti ittici consumato nel nostro Paese è importato» e sul sito Espansioneeventi, in occasione della manifestazione Sol&Vento del 31 marzo e 1 aprile, si parla della presentazione del progetto “L’acquacoltura compatibile e le barriere di riproduzione ittica in mare“.
Se si tratta dello stesso tema allora è difficile pensare che la cosa non si sapesse, e se si sapeva, come mai nessuno l’ha approfondita?

Scritto da Angelo Amoretti

26 maggio, 2007 alle 19:19

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Fiera del Libro 2007- Imperia

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La sesta edizione della Fiera del Libro di Imperia si svolgerà da venerdì 1 a domenica 3 giugno 2007 nel centro storico di Porto Maurizio.
Ecco il programma:

Venerdì 1 giugno, Piazza Fratelli Serra:
ore 16.00 - Lory Del Santo: “Piacere è una sfida, io e me stessa: autobiografia dei miei pensieri”.
Intervista l’autrice Roberto Berio de Il Secolo XIX.
ore 17.00 – Antonio Caprarica: “Dio ci salvi dagli inglesi, o no!”
Intervista l’autore Pier Paolo Cervone de La Stampa.
Via XX Settembre:
ore 18.45 – Matteo Canova: “Zero – tresessanta – guida agli sports di montagna dell’alta Val Tanaro.
Intervista l’autore Giogrio Ferraris.

Sabato 2 giugno, Piazza Fratelli Serra:
ore 10,45: – Giorgio Temporelli: “L’acqua in tavola”
Intervista l’autore Giulio Geluardi de La Stampa
ore 11.30 – Giuseppe Altamore: “Qualcuno vuol darcela a bere”
Intervista l’autore Giulio Geluardi de La Stampa
Via XX Settembre:
ore 15.30 – Anacleto Verrecchia: “Schopenhauer e la vispa teresa”.
Intervista l’autore Don Gustavo Del Santo.
ore 16.15 – Elisabetta Gnone: “Fairy-Oak, il segreto delle gemelle”.
Intervista l’autrice Milena Arnaldi de Il Secolo XIX.
ore 17.00 – Livia Colonna: ” I sette scorpioni di Isis, dai sacerdoti dell’antico Egitto i segreti della suprema conoscenza”.
ore 17.45 – Lorenzo Del Boca: “Grandi guerre, piccoli generali”.
Intervista l’autore Luca Terzolo.
Piazza Fratelli Serra:
ore 15.30 – Piera Egidi Bouchard: “Nuovi incontri”.
Intervista l’autrice Caterina Garibbo Siri.

Domenica 3 giugno, Via XX Settembre:
ore 10.15 – Marino Magliani: “Il Collezionista di tempo”.
ore 11.00 – Antonio Panizzi: “Letture Liguri: Montale, Conte, Biamonti, Caproni”.
Piazza Fratelli Serra:
ore 10.30 – Stefano Tesi: “L’acqua del benessere”.
Intervista l’autore Giulio Geluardi de La Stampa.
ore 11.15 – Giampiero Lajolo e Luciano Livio Calzamiglia: “Il culto delle acque tra Liguria, Alpi Marittime e Basso Piemonte”.
Intervista gli autori Gerry Delfino.

Via XX Settembre:
ore 15.30 – Achille Maccapani: “Delitto all’Aquila Nera”.
Intervista l’autore Donatella Lauria de Il Secolo XIX.
ore 16.15 – Caterina Boschetti: “Il libro nero delle sette in Italia”.
ore 17.00 – Renata Pisu: “Cina, il drago rampante”.
Intervista l’autrice Maurizio Vezzaro de La Stampa.
ore 17.45 – Maurizio Pallante: “La decrescita felice”.
Intervista l’autore Giulio Geluardi de La Stampa.
ore 18.30 – Pier Paolo Cervone: “Vittorio Veneto, l’ultima battaglia”.
Intervista l’autore Giulio Geluardi de La Stampa.
Via Cascione, Bar Niki:
ore 15.30 – Laura Scottini: “La ruota turchese”.
Intervista l’autrice Roberto Trovato

Nell’ambito della Fiera del Libro si svolgerà anche “L’Oasi del gusto” con dibattiti, degustazioni e presentazioni di libri a tema.
Tra i tanti segnalo:
“Guida ai ristoranti della provincia di Imperia” a cura de Il Secolo XIX, presentata da Roberto Berio, venerdì 1 giugno alle 12.30 in via XX Settembre;
l’incontro di sabato 2 giugno, in via XX Settembre, dal titolo “Al di là del velo, le donne musulmane italiane nella società contemporanea” con Maryam Tabaglio, Aisha Lazzarini e Halima Rubbo;
la presentazione di domenica 3 giugno dei libri “Viaggio illustrato nella cucina ebraica” e “Viaggio illustrato nella cucina islamica” di Claudio Aita, in via XX Settembre, alle ore 12.00.

Scritto da Angelo Amoretti

24 maggio, 2007 alle 9:13

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Ponti

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E’ arrivato il ponte che lancia il Parco Urbano. Evviva!
E’ in legno, lungo 30 metri e largo 4, scavalcherà il Rio Baitè.
Adesso aspettiamo che arrivi il Rio Baitè.

Comunicazione di servizio.
Al post Arredo urbano II, una certa Prugna oggi ha lasciato un commento che non credo sarà visibile a molti, visto che il post è di sei mesi fa, per cui lo riporto qua:

“Quante polemiche, è lei non è lei…. il progetto a me sembra bello, non è che tutto questo parlare è favorito da chi non è riuscito ad aggiudicarsi il progetto al posto dell’architetto De Andreis……..meditate gente, meditate perchè per Imperia si aggirano un architetto e un bodyguard ambedue inferociti.”

Adesso non so se preoccuparmi e assumere altre due o tre guardie del corpo o farmi una grassa risata.

Scritto da Angelo Amoretti

23 maggio, 2007 alle 11:46

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La nuova scuola di Piani

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Il comitato dei dittadini di Piani ha inviato al Presidente della Prima circoscrizione la seguente lettera che pubblico volentieri:

No Signor Guarise, no.
La Cittadinanza dei Piani vuole una
NUOVA SCUOLA
comprensiva di Materna, Elementari, e Medie.

Al Presidente del Consiglio della 1a Circoscrizione
Caro Signor Presidente
il Consiglio della Prima Circoscrizione ha votato, con dubbio obbligo istituzionale, un documento che è contro una complicata richiesta di accorpamento fatta dal Preside della Scuola “Boine”.
Quella disputa, tra il I° Circolo e la “Boine”, da voi rappresentata non ha coinvolto più di tanto i cittadini che ascoltavano. La vostra discussione sulle alchimie tattiche da adottare ha proposto ai presenti una inestricabile matassa di numeri, parametri, deroghe e offerte formative per nulla conosciute. Quello che abbiamo letto sullo stato delle scuole dei Piani, però, travalica ogni forma immaginativa conosciuta. La scuola materna e la scuola elementare sono dotate di spazi molto sacrificati, essendo strutture adattate e nel tempo, superate, non più al passo con una didattica moderna.
I Cittadini del Quartiere dei Piani, in particolare i genitori dei bambini che lì si formano, conoscono la vetustà di quelle costruzioni e i relativi spazi esigui in dotazione. Lei no? Ad ogni buon conto la richiesta di una nuova struttura scolastica comprensiva di Materna, Elementari, e Medie verrà reclamata da questo Comitato Cittadino al Signor Sindaco della Città d’Imperia in rappresentanza dei Cittadini che dopo aver letto le sue dichiarazioni non condividono per intero la sua rappresentazione.
Forse per essere più vicini ai Cittadini, come Lei ha affermato durante l’assemblea, il Consiglio di Circoscrizione dovrebbe trasferire alle istanze superiori la sintesi che le riproponiamo:

“UNA NUOVA SCUOLA
PER UN QUARTIERE MIGLIORE”

Certi che metterete all’ordine del giorno della convocazione di un prossimo Consiglio di Circoscrizione questa nostra genuina richiesta vi porgiamo cordiali saluti.

Comitato Cittadini Piani

Scritto da Angelo Amoretti

21 maggio, 2007 alle 12:38

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I gatti di Clavi

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Anche a Clavi, ridente frazione della Valle Prino tra Piani e Dolcedo, c’è una colonia di gatti che si è stabilita nello slargo di via Forno.
Ho intervistato uno di loro che vuole mantenere l’anonimato e che per comodità chiamerò con un nome di fantasia: Silvestro.
Ciao Silvestro, hai voglia di raccontarmi la tua storia?
Miao, Angelo. Guarda, in principio c’eravamo solo io e la Pina, figlia di una gatta che sta da una signora, sulla strada.
Con la Pina siamo sposati regolarmente e dopo un po’ abbiamo avuto quattro figli: tre femmine e un maschio. Mia suocera non se la sentiva di mantenerci tutti, così all’inizio ci siamo dovuti arrangiare da soli. Ho fatto qualche lavoretto anche in nero, pur di mantenere la famiglia a cui tengo tanto.
Che tipo di lavoretto?
Per qualche tempo ho cacciato topi in una cantina di una vecchia che mi dava gli avanzi del pranzo e della cena.
E poi?
Poi siamo stati adottati da due signori che hanno cominciato a prendersi cura di noi. Ci danno da mangiare fuori casa, ci nutrono con crocchette e bocconcini. Una pacchia. Solo che nel frattempo, con il benessere, le cose sono cambiate.
In che senso?
Beh, stai lì tutto il giorno senza fare niente dalla mattina alla sera, non hai neppure la necessità di andarti a guadagnare il pane…sai com’è, arriva qualche gatto dalla campagna e cominci ad accoppiarti mica solo più una volta all’anno, ma anche due o tre. E la famiglia cresce. Adesso siamo una ventina.
E quando andiamo in amore lo sai che prima di accoppiarci facciamo discussioni infinite senza star lì a guardare l’orologio.
Ecco, una cosa che non ho mai capito è perché dovete fare tutti quei versi, tanto si sa che poi vi accoppierete, no?
E vabbè, lo sai come funziona. E’ più o meno come tra voi umani. Fate un sacco di casino, ma alla fine cedete alla tentazione della carne. E poi te lo devo insegnare io che alle femmine piace essere un po’ corteggiate?!
I vostri bisognini dove andate a farli?
Dove capita. Ma lo sai che noi siamo puliti: li facciamo nella terra e poi li copriamo. Così, un po’ nell’aiuola di uno, un po’ nell’orto di un altro, il problema è risolto. Solo che qualche umano comincia a lamentarsi perché la puzza spesso dà fastidio. Mi dicono che anche l’odore di pipì, soprattutto se la facciamo sulle porte delle abitazioni, è fastidiosa. Non parliamo poi delle vomitate.
Vomitate?!
Sì, lo sai che noi gatti siamo ingordi: più ci danno da mangiare e più mangiamo. Poi qualche volta vomitiamo tutto, dove capita. Come facevano i romani.
Giulio Cesare, Marco Aurelio…
No no! Come Romeo, er mejo der Colosseo, quello che ha fatto anche un film!
Scusa, Silvestro, ma se andiamo avanti così tra due anni la vostra comunità supererà quella degli abitanti!
Lo so benissimo. Bisognerebbe che chi si occupa di noi ci facesse sterilizzare perché essere in troppi, alla fine, è anche una rottura di scatole anche per noi. Anzi, te la dico tutta, con un po’ di dispiacere: bisognerebbe proprio che qualcuno di noi venisse adottato e tenuto con tutti i crismi perché lo so bene che è facile darci da mangiare, ma poi noi andiamo a sporcare in giro.
Hai ragione. Se ho capito bene i tipi che vi danno da mangiare dovrebbero riflettere e prendere provvedimenti.
Proprio così. Alcuni abitanti oltre a essere un po’ schifati cominciano a spazientirsi e non vorrei che a qualcuno girasse il boccino di fare come hanno fatto nel comune di Chiusanico.
Che è successo?
Ma li leggi i giornali oppure no? Là qualche nostro fratello semi randagio è stato ucciso da voi umani!
Accidenti, mi dispiace. Per finire cosa proponi?
E lo chiedi a me? Esiste o no un Sindaco, un Assessore alle frazioni, un Ufficio d’igiene? Ci pensino loro, no!
Grazie Silvestro, magari farò presente. Salutami la Pina e, per favore, quella porta verde è di casa mia. Spargi la voce e dì ai tuoi simili di starle lontano. Sono un satanista irascibile.

Scritto da Angelo Amoretti

20 maggio, 2007 alle 10:02

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Sogni e bisogni dei giovani imperiesi [II]

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Ricordate l’iniziativa dell’Amministrazione Comunale e dell’Assessorato alle Politiche giovanili, il questionario distribuito nelle scuole per cercare di capire le esigenze dei giovani imperiesi?
Ne avevo parlato in questo post.
Ebbene: il lavoro è stato portato a termine ed è emerso un quadro abbastanza disarmante sui giovani studenti della nostra città.
L’ha descritto ieri Sanremonews e tra le molte deduzioni, su queste c’è materia per riflettere:

“Ritornano e si approfondiscono i motivi di disagio già apparsi a proposito del tempo libero: Imperia offre poche occasioni di svago e divertimento, non ci sono spazi e luoghi dedicati ai giovani, ci sono poche opportunità per il futuro, è poco vivibile per i giovani, manca l’accesso a costi scontati nelle attività ricreative/sportive.
Ed è poco sicura.[...]
Per i giovani di Imperia i pericoli maggiori sono, nell’ordine, l’uso delle droghe pesanti, l’indifferenza verso le responsabilità e la mancanza di ideali, il poco rispetto del codice della strada, gli eccessi del sabato sera, l’uso di droghe leggere, l’uso di bevande alcoliche, la scarsa sicurezza in città, la difficile integrazione razziale.[...]
Emerge anche una decisa manifestazione di noia, di apatia perché non c’è nulla da fare, soprattutto perché la città non sembra a misura di giovani.[...]“

La vedo dura per i giovani, ma anche per l’Assessore alle Politiche giovanili.
Da dove cominciare?
Scommetto che si cercherà prima di tutto di porre rimedio ai “maggiori pericoli”:
le droghe (per non sapere né leggere né scrivere ce le mettiamo tutte: leggere e pesanti) e la scarsa sicurezza in città.
Al lavoro, alla cultura, agli spazi e alle attività sportive meno care si penserà in seguito.

Scritto da Angelo Amoretti

17 maggio, 2007 alle 8:16

Ospedale unico

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Ieri il progetto è decollato. Renata Canini ha detto che “i dati preoccupanti emersi dall’indagine sulla tenuta antisismica degli ospedali di Imperia e soprattutto Sanremo ci hanno indotto a chiederci se ha ancora senso fare investimenti pesanti su queste strutture.
Dunque, probabilmente l’ospedale unico si farà nelle ex caserme Revelli di Taggia, e ne possiamo stare quasi certi, visto che “il progetto avrebbe in qualche modo già ottenuto una sorta di avallo dall’ex ministro e potente deputato imperiese di Forza Italia Claudio Scajola“, come scrive il Secolo XIX di oggi.
Non capisco perché si debba leggere che “uno dei dati di fatto non dichiarati ma evidenti è che la sanità è governata da una parte politica (i Ds a livello regionale e al vertice dell’Asl) mentre la realtà amministrativa locale è nelle mani del centrodestra, a parte l’eccezione Sanremo“.
A mio avviso la salute dei cittadini non dovrebbe avere nulla a che fare con la politica, ma intanto si prospettano accordi trasversali tra l’onorevole Scajola (centrodestra), Renata Canini (presidente di centrosinistra dell’Asl) e, checchè ne dica il giovane e bravo compagno Mannoni, Claudio Burlando.
Pier Paolo Cervone, a proposito dei tempi di realizzazione dell’ospedale unico, su La Stampa di oggi, chiede: «I nostri figli e nipoti lo vedranno?»
A me francamente non importa se lo vedranno i miei nipoti o pronipoti.
Mi accontenterei di vedere con i miei occhi l’ospedale di Imperia funzionante e efficiente. E vorrei che anche mio padre e mio figlio potessero vederlo.
No perché a tal proposito avrei alcune cosine da raccontare che fanno molto riflettere, ma per il momento sorvolo.

Scritto da Angelo Amoretti

16 maggio, 2007 alle 8:20

Opposizione

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Che strano. A Imperia uno dei pochi a farla come deve essere fatta, è Franco Bonello, consigliere regionale dell’Unione di Sinistra che senza tanti preamboli, dice pane al pane e vino al vino dalle colonne del Decimonono odierno.
Bonello critica sia la questione del Porto che quella dell’Asl.
A proposito del primo dice:«L’ex ministro Scajola afferma che non c’è spazio per il porto commerciale a Oneglia dimenticando che lo scalo è regionale e che esistono prescrizioni regionali imposte all’atto della approvazione del progetto del porto turistico peraltro ancora lettera morta per coloro che dovevano ottemperare,che impongano la valorizzazione dei comparti commerciale e peschereccio. Ma nessuno, da Genova,tanto meno il presidente Burlando, ha mai smentito Scajola.»
E aggiunge, rivolgendosi al sindaco Sappa:«Non può continuare a far finta di niente. Né può chiedere piani di impresa ai titolari delle concessioni quando sa benissimo che Docsa e Deposito Franco sono state acquisite dalla Porto di Oneglia Spa che ormai si sa, appartiene per un 41 per cento ad Acquamare di Caltagirone, per un 10 per cento alla Porto di Imperia Spa e per il restante 49 per cento alla Emme 2 srl, alla famiglia Parodi, a Guatelli Immobiliare a alla Desiderio Srl, soggetti che non credo abbiamo i traffici mercantili nei loro obiettivi.»
Mi sorge spontanea una domanda: ma alla fine Sappa si è pronunciato o no sulle affermazioni fatte dall’onorevole Scajola riguardo il porto di Oneglia?
Se sì, forse mi è sfuggito.
Bonello, riferendosi poi alla questione Asl, afferma che la sanità in provincia sta attraversando un periodo di impoverimento dei servizi e porta come esempio il servizio di angiocardiologia di Imperia che viene ridimensionato in favore di quello di Sanremo, le liste d’attesa per una risonanza magnetica total body che costringono gli assistiti a emigare sino a Fossano, l’oculistica che è senza primario, la Chirugia che sta per perderlo senza che nessuno all’Asl faccia qualcosa per trattenerlo in servizio.
«Vorrei sapere che cosa pensano gli amministratori imperiesi che si lamentano ma quando la conferenza dei sindaci si deve pronunciare sull’operato della direttrice dell’Asl rinviano il loro parere.» chiede infine Bonello.
Sarà un caso, ma me lo chiedo anch’io.

Scritto da Angelo Amoretti

15 maggio, 2007 alle 17:44

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Vasco Rossi e il porto turistico

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Vasco Rossi ha comprato due posti barca nel nuovo Porto Turistico di Imperia. Evviva!
Al momento ne ha uno a Portosole (Sanremo) e in queste due ultime settimane il suo yacht è rimasto ormeggiato là.
Come si apprende da La Stampa di oggi, il noto rocker italiano però non si è mai visto in giro per la città dei fiori. Al limite usciva in banchina a fare jogging.
Solo ieri, giusto prima di ripartire per destinazione ignota, ha fatto acquisti in due supermarket nella piana di Taggia.
Eppure il caffè in qualche bar al porto lo avrà preso. E magari avrà pure cenato in qualche ristorante, ma non è certo.
Dunque se il buongiorno si vede dal mattino, mi sa che se verrà a ormeggiare nel nostro porto, tutt’al più andrà a fare shopping in Valle Impero, ma la città in sè avrà ben poco da guadagnarci, purtroppo.

Scritto da Angelo Amoretti

7 maggio, 2007 alle 9:02

Pubblicato in Attualità

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