Archivio per il mese di aprile, 2010

25 aprile: Festa della Liberazione dai nazifascisti

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Finalmente il Comune ha reso noto il programma per commemorare il 65° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta il 25 aprile 1945.
Il programma delle manifestazioni è a cura dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e FILV (Federazione Italiana Volontari della Libertà).
Venerdì 23, alle 9.30, al Cinema Centrale sarà proiettato un video sulla figura del partigiano Silvio Bonfante, dal titolo “Chi non vuole chinare la testa, con noi prenda la strada dei monti”. La regia è di Remo Schellino che terrà un discorso insieme al presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, Manfredo Manfredi, e al Sindaco di Garessio, Valeria Anfosso.
Sabato 24, alle 11, in Piazza Dante, nello storico palazzo del “Cremlino” sarà inaugurata la nuova sede del Comitato provinciale e della nuova sezione ANPI di Oneglia “Silvio Bonfante-Montegrande”.
Domenica 25, alle 8.30 sarà deposta una corona al monumento dei Caduti Partigiani di Piani e alle 9 al cimitero di Oneglia.
Alle 10 sarà celebrata la messa nella chiesa di Cristo Re e alle 10,45 partirà il corteo.
E qui quest’anno scatta la novità che francamente non riesco a spiegarmi: invece di fermarsi al palazzo del Comune, si proseguirà fino a quello della Provincia, dove il neopresidente Luigi Sappa terrà l’orazione ufficiale.
Ho appreso da La Stampa di oggi il programma e a me risultava che anche a Piani, intorno alle 10, avrebbe dovuto esserci la consueta messa di Don Antonello Dani e un discorso di Rinaldo Paglieri.
A parte ciò, mi piacerebbe che quest’anno fosse coinvolto un gran numero di persone alle varie celebrazioni. Forse qualcuno ci avrà già pensato, ma sarebbe interessante, per non dire fondamentale, che i presidi delle scuole superiori si organizzassero per portare qualche scolaresca al Centrale, per esempio, perché se è vero che il ministro Gelmini toglierà dai libri di storia la Resistenza, dovremo attrezzarci in tutte le maniere affinché il sacrificio dei nostri Partigiani per liberarci dai nazisti e dai fascisti non sia stato vano e sia sempre ricordato. La destra sta facendo di tutto per farcelo dimenticare, così come sta per stravolgere la Costituzione che sta alla base della Democrazia.
Non permettiamoglielo.

Update: Il programma su esposto, pubblicato da La Stampa di oggi 21 aprile, è inesatto: per quel che riguarda il Comune, qui c’è il programma ufficiale. Tutto il resto è confermato.

Scritto da Angelo Amoretti

21 aprile, 2010 alle 9:43

Mimesis

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La mostra, che presenta le opere di circa sessanta artisti tra pittori e scultori, si può visitare dal mercoledì alla domenica, dalle ore 16 alle ore 19.
Ingresso gratuito.

Scritto da Angelo Amoretti

20 aprile, 2010 alle 15:52

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Video Festival Citta’ di Imperia 2010

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Prende il via domani la quinta edizione del Video Festival Città di Imperia che si protrarrà fino al 24 aprile.

Video Festival città di Imperia

Il programma dell’evento si può consultare sul sito ufficiale.

Scritto da Angelo Amoretti

19 aprile, 2010 alle 17:34

Appuntamenti

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Circolo Arci Guernica, Via Mazzini, 15 (Porto Maurizio):

Venerdì 16 aprile, alle ore 22, ci saranno i Verderame in concerto, nell’ambito della rassegna “Bzz…rumori di fondo”.

Sabato 17 aprile, stessa ora, concerto metal 3° Old School Metal Invasion Imperia.

***

Santuario di N.S. dell’Assunta a Piani:

Sabato 17 aprile, ore 21,15 in occasione delle IX Edizione di “Piani Musicali”,  si esibiranno i due chitarristi Takeschi Tezuka e Kumyko Yoschikawha.

Scritto da Angelo Amoretti

16 aprile, 2010 alle 17:42

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I casi della vita

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Quelli che quando ti capitano è come se avessi azzeccato un 5+1 al Superenalotto da record, o una eclisse che si verifica ogni morte di papa.
Uno è capitato all’amico Giovanni Bonifazio e lo racconto perché ha dell’incredibile.
Su La Stampa di ieri, 14 aprile, è apparso il seguente articolo:

Ha mandato una serie di esposti al sindaco Strescino, chiedendo lo sgombero di un’area lungo il greto dell’Impero dove vanno a parcheggiarci senza permesso i Tir e dove qualcuno si libera di rifiuti ingombranti come si fosse in discarica. E chiedendo che a Barcheto, rione tra i più trascurati, tornino ordine e pulizia nelle strade. Risultato: il sindaco ha girato le segnalazioni ai vigili, i quali hanno risposto che non era compito loro. Tutto spedito alla Provincia. L’ultimo passaggio: il consulente tecnico dell’Amministrazione provinciale Enrico Lauretti ha spiegato che quella è materia comunale. Il solito rimpallo di responsabilità e competenze.
A tutt’oggi Giampiero Bonifazio, «anima» del Comitato per Barcheto, attende ancora che l’ordinanza di chiusura e di sgombero di quell’autoparco-discarica a cielo aperto sia fatta rispettare. Per questo ha iniziato una raccolta di firme, l’ennesima, nella speranza che qualcosa di muova prima o poi. La situazione, a Barcheto, è drammatica. Spiega Bonifazio: «Quando piove la strada è ricoperta da una spessa guaina di acqua e fango mentre quando è asciutto una scia di polvere si solleva al passaggio degli automezzi, con gravi rischi per la salute pubblica. Durante il giorno e/o la notte, vengono parcheggiati dai clienti delle varie autofficine, autocarri o rimorchi lungo la carreggiata. Ciò impedisce il transito dei pedoni negli spazi previsti, costringendoli a camminare al centro dello stradone: rischiano di essere travolti da veicoli che sfrecciano a forte velocità». Aggiunge Bonifazio: «Da tempo continuiamo a chiedere ai vigili e all’assessore Antonio Gagliano contromisure perchè si scoraggino simili comportamenti contrari al codice della strada, ma ad oggi non siamo stati ascoltati neppure per un piccolo intervento: rimettere in piedi un cartello di divieto danneggiato da un camionista per parcheggiare. Siamo sfiduciati dall’andamento delle cose, che giorno dopo giorno peggiorano senza che si faccia nulla, o si prendano in considerazione iniziative per riportare alla legalità e mettere in sicurezza il quartiere».

Per via di uno di quei casi di cui parlavo sopra, pare che ieri si sia presentato un vigile urbano da Bonifazio e che lo abbia sanzionato perché la sua siepe è stata ritenuta pericolosa:

Qui, qui, qui, ci sono alcune foto del degrado in cui versa la regione Barcheto e, dulcis in fundo, questo è il comando della Polizia Municipale.
Consiglierei a Bonifazio, nel caso avesse ancora la motosega in funzione, di andare a dare una “rebrundata” anche là.

Scritto da Angelo Amoretti

15 aprile, 2010 alle 0:12

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Chiedere scusa

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A seguito dell’intervento dei consiglieri del PD Giuseppe Zagarella e Paolo Verda a proposito delle indagini sul capannone al Porto, Alessandro Gazzano e Paolo Montesano, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore cittadino del PDL, avevano diramato una nota in cui, tra l’altro, pretendevano le scuse alla città da parte dei due consiglieri di opposizione, che, stando a quanto sostenuto dai due coordinatori, con il loro esposto-denuncia, avrebbero rallentato i lavori, danneggiando la città.
Paolo Verda ha risposto come segue:

E’ di questi giorni lo sviluppo delle indagini sul capannone del porto, cui è stato dedicato proprio ieri sera il confronto televisivo tra il consigliere Giuseppe Zagarella e l’Assessore Luca Lanteri.
Sono altrettanto recenti le dichiarazioni del coordinatore Ambesi che hanno scatenato la bufera all’interno della coalizione di maggioranza.
Due vicende lontane soltanto nei contenuti, ma nell’ambito delle quali si sono espresse le voci della nuova generazione dei politici del PDL, voci che usano parole diverse ma un tono ricorrente, un registro comune: quello della presunzione e dell’intolleranza.
L’atteggiamento accusatorio e irridente riservato da Ambesi all’avvocato Fossati, capogruppo PDL in Comune, colpevole di aver espresso un’opinione; l’aggressività autoritaria e prevaricante delle dichiarazioni dei coordinatori Gazzano e Montesano all’indirizzo del sottoscritto e del collega Zagarella sulla questione “capannone”, sembrano dare il segno di una generazione di politici giovani solo anagraficamente, ma privi di un linguaggio davvero nuovo ed evoluto, animati piuttosto da una concezione della politica come esercizio di potere, nella quale i monologhi sono preferiti al dibattito e le voci “non allineate” sono messe all’indice.
Mi domando se parole come rispetto, confronto, dialogo, tolleranza, buongusto abbiano per queste persone lo stesso significato che hanno per me e soprattutto la stessa importanza. Ma le parole di recente sono trattate assai male, spesso svuotate del loro stesso significato, quando non distorte. Così l’Assessore Lanteri ricorre a un linguaggio più infantile che giovane e definisce Zagarella uno “spióne” per avere sollevato dei dubbi sul capannone del porto, dai quali ha avuto origine l’accertamento di una effettiva irregolarità urbanistica.
Consiglio a Lanteri di ricominciare dal dizionario:
Spiòne: spregiativo di spia. – Spìa: chi esercita lo spionaggio per il nemico.
A collegare strettamente le parole ai fatti, se chi segnala un’irregolarità alle autorità competenti è uno spione il nemico di Lanteri sembra essere la legge. Ma non voglio credere che sia così.
Infine un chiarimento ulteriore sulla vicenda del capannone portuale: insieme a Zagarella mi sono attivato mesi fa perché fosse verificato il rispetto di una normativa che tutti siamo chiamati a rispettare, in seguito ai controlli è stata individuata una difformità urbanisticamente rilevante dalla quale è derivata una sanzione ambientale. Gazzano e Montesano hanno dichiarano di ritenere che dovremmo delle scuse alla città per l’aggravio dei tempi di conclusione dell’opera che tale accertamento avrebbe prodotto. Rispondo che il rispetto delle regole è imposto a tutti i cittadini ogni giorno, anche a me, e non ho mai preteso che qualcuno si scusasse per questo. Le uniche scuse che considero davvero doverose sono quelle alla povera lingua italiana, distorta e piegata alla propaganda più becera.
Paolo Verda – Consigliere comunale PD

Scritto da Angelo Amoretti

12 aprile, 2010 alle 12:01

Emilio Varaldo: rilanciare il verde

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E’ il “Piano del verde” quello che ha in mente il consigliere comunale del PDL Emilio Varaldo. La sua iniziativa è ancora in fase di studio, ma in linea di massima prevede di obbligare a chi sradica piante per costruire a rimetterne di nuove, come avviene da anni nella vicina Costa Azzurra dove “le case in collina si vedono solo dall’alto” mentre dalle nostre parti “se si va sul molo lungo di Oneglia e di Porto si vede tutta una serie di ferite aperte“.
Varaldo ha in mente così di indire un concorso fra giovani architetti (o per tesi di laurea) affinché si individui dove piantare gli alberi e quale tipo di pianta mettere a dimora; la ricerca di contributi regionali e europei; la concessione di un maggiore indice di edificabilità solo a chi si impegna a piantare alberi e, infine, le convenzioni con i vivai. Varaldo porterà la sua proposta nelle commissioni competenti e chiede maggiori controlli nei confronti di chi sradica piante per costruire senza sostituirle con nuove.
A tal proposito, racconta che lo scorso inverno “durante una notte di pioggia, è caduto un grosso albero, che faceva da cornice al complesso della galleria Isnardi, sul lato di via De Sonnaz. Per fortuna non ha provocato danni e per questo la sua morte non ha colpito più di tanto i passanti. Sarebbe stato così anche per me se non l’avesse fatto piantare un secolo fa mio bisnonno con altre varietà di piante costituenti una delle zone verdi, se non l’unica, in pieno centro cittadino. Ovunque si costruisca eliminando piante è raro che ne vengano messe a dimora altrettante e anche quando la legge lo impone mancano i controlli“.
Si spera che l’idea possa andare a buon fine perché basta guardarsi intorno, appena fuori città e nell’immediato entroterra, per rendersi conto che presto i fabbricati supereranno le piante in quantità.
fonte: La Stampa

Scritto da Angelo Amoretti

12 aprile, 2010 alle 9:16

Les Anarchistes a la Talpa e l’Orologio

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Sabato 10 alle 22 proseguono gli appuntamenti nella nuova sede del Csa la Talpa e l’Orologio con il concerto de “Les Anarchistes”. Più che un concerto un vero evento culturale, un gruppo che si contraddistingue per la sua raffinata ricerca musicale e la geniale  riproposizione in chiave contemporanea di brani della tradizione anarchica  e popolare. La loro collaborazione con grandi artisti come Raiz e Moni  Ovadia e insieme con realtà sociali come gli attori detenuti della  Compagnia della Fortezza di Volterra fa degli Anarchistes una delle più interessanti band del panorama della musica colta italiana. Vederli sul grande palco della Talpa è un piacere a cui sarebbe folle rinunciare.
Ad aprire il concerto saranno i Madrigales, giovane gruppo imperiese con un interessante repertorio Lyric metal. L’appuntamento è per sabato 10 alle 22 nella nuova sede di via Argine Destro 625.

Scritto da Angelo Amoretti

9 aprile, 2010 alle 21:53

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S’era scherzato

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Ricordate?
Beh, si è concluso tutto per il meglio.
Le ultime memorie difensive – lo leggo su La Stampa di ieri – degli avvocati Erminio Annoni e Giuseppe Maria Gallo hanno finito per convincere il Pubblico Ministero Paola Marrali: il capannone, il manufatto, l’ecomostro – chiamiamolo come vogliamo – non è fuorilegge e presto il caso sarà archiviato.
Sono stadi di conseguenza scagionati dall’accusa di abuso edilizio coloro che erano stati raggiunti da avvisi di garanzia: Paolo Calzia, Emilio Morasso, Delia Marlonghi e Maria Assunta Longo.
A seguito di tutto ciò, Paolo Verda e Giuseppe Zagarella, i consiglieri comunali del PD che avevano presentato un esposto denuncia sul manufatto, hanno dichiarato quanto segue:

La notizia di richiesta di archiviazione da parte del magistrato inquirente circa la costruzione in difformità rispetto ai titoli autorizzativi del capannone sul Porto di Imperia ci lascia sicuramente perplessi.
La costruzione è, per stessa ammissione del progettista (a mezzo stampa), difforme rispetto a quanto autorizzato e conforme rispetto ad una variante che a tutt’oggi, per la parte relativa al capannone, non è stata formalmente approvata dalla competente Conferenza dei Servizi (non a caso è stata determinata una “sanzione ambientale” a fronte di una “istanza di compatibilità paesaggistica” presentata dallo stesso progettista).
Poco importa che allo stato attuale solo 2/3 del volume risultino realizzati. Dalle documentazioni depositate agli atti risulta chiaramente non solo che l’altezza del capannone non diminuisce rispetto al progetto approvato, ma il volume finale del capannone (una volta costruito per intero) verrà aumentato sensibilmente come attestato dalla stessa Commissione Edilizia Integrata del Comune di Imperia.
E questo al di là delle dichiarazioni dei legali, non corrette, secondo le quali l’altezza dell’edificio sarebbe diminuita, laddove l’altezza di gronda (parametro urbanisticamente rilevante) è aumentato di circa 3 metri.
Certo è che qualora, lette le motivazioni del provvedimento, si confermino i criteri illustrati a mezzo stampa per dirimere la questione, questo costituirà senza ombra di dubbio un importante precedente a sostegno di coloro che ritengano i parametri urbanistici e le norme tecniche di attuazione dei piani passibili di interpretazioni soggettive e modifiche.
Se tutto sarà confermato allora i nostri colleghi sappiano:

- sembrerebbe possibile sanare abusi e difformità gravi su suolo demaniale;

- su demanio, nonostante quanto espressamente previsto dal Codice della Navigazione all’Art. 47, e dalla Legge dicembre 2006 n. 296 e dalla Legge Regionale 13/1999 come modificata ed integrata dalla Legge Regionale 22/2008, le gravi violazioni urbanistico edilizie e paesaggistico ambientali a quanto pare non comporteranno più sanzioni, tanto meno la prevista revoca delle concessioni demaniali; (Stralcio da L.R.13/99 in combinato disposto con L.R.22/2008: Art. 11 quinquies. (Violazioni urbanistico-edilizie e paesistico-ambientali) (22)[...]

- sembrerebbe possibile la procedura di S.U.A. “in sanatoria”.

Restiamo in attesa di conoscere gli esiti definitivi della questione consci che qualunque essi siano questi costituiranno precedente non trascurabile per dirimere future questioni con la Soprintendenza della Regione Liguria e con tutte le altre su base nazionale, così come con l’Agenzia del Demanio e con gli altri Enti interessati.
Contestualmente restiamo in attesa di conoscere anche gli sviluppi circa l’evidente sforamento dei volumi massimi ammessi dal Piano Regolatore Portuale (il progetto in variante complessivamente vede volumetrie per 127.000 metri cubi a fronte di un massimo ammesso di 120.000), certi che verrà sicuramente trovata idonea e repentina soluzione, magari con qualche “decreto interpretativo” ad hoc.
Tutto quanto sopra detto, sia chiaro, il problema è e resta sempre lo stesso: se le regole esistano e per chi esistano. E che la cantieristica abbia bisogno di spazi idonei per lavorare è cosa che ci ha visto in prima linea, propositivi, durante l’intero iter di approvazione del progetto del Porto Turistico. Che poi i progetti vengano variati per meglio rispondere al contenimento della spese di realizzazione, a scapito dell’impatto su una città è tutta un’altra storia…

-Giuseppe Zagarella – Paolo Verda – Imperia, 6 aprile 2010

I lavori possono continuare spediti e Sanremo può attendere.

Scritto da Angelo Amoretti

7 aprile, 2010 alle 12:13

Riflessioni per un futuro migliore

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E’ da qualche giorno che ho in mente questo post, ma per un motivo o per l’altro, non sono riuscito a scriverlo.
Anche perché non so da che parte iniziare e rischia di essere un po’ disordinato, perciò vi chiedo scusa fin d’ora.
Si tratta comunque di una riflessione sul dopo voto e su cosa farei, a livello locale, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, comprese le elezioni politiche.
Partiamo da un presupposto: probabilmente molti di voi che mi leggono mi hanno votato alle scorse elezioni provinciali, altrettanti non hanno potuto farlo perché in collegi diversi.
Il mio appello è rivolto a voi che probabilmente, a parte coloro che hanno votato per l’Italia dei Valori in sé, mi avete dato la vostra preferenza perché mi avete conosciuto anche attraverso il blog.
Adesso è venuto il momento di voltare pagina e guardare avanti. Come sapete ero nelle liste dell’IdV come indipendente, quindi vi prego di leggermi con lo stesso spirito con cui mi avete letto fino a un mesetto prima delle elezioni. Questo per dirvi che non dovete farvi influenzare dal fatto che per un mese vicino alla mia faccia ci sia stato il simbolo dell’IdV. Sia chiaro: sono orgoglioso di aver fatto parte di quella compagine ed è stata una bella esperienza che mi ha permesso di conoscere meglio Dario Dal Mut, Mauro Delucis, gli altri candidati e gli iscritti del circolo Falcone e Borsellino di Cervo.
L’appello che intendo fare è rivolto a tutti, anche a chi, tra chi mi segue, non ha votato né me, né l’IdV. Continua a leggere

Scritto da Angelo Amoretti

4 aprile, 2010 alle 22:12