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Le dieci domande de La Stampa ai candidati Sindaco

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Stefano Delfino, dalle colonne de La Stampa, ha posto dieci domande, in giorni differenti, ai quattro candidati Sindaco della nostra città.
Le riporto in un unico post, sperando di far cosa gradita a chi, eventualmente, sono sfuggite:

Paolo Verda

Ha 55 anni, è architetto e consigliere comunale uscente: Paolo Verda è il candidato sindaco di Pd, La Sinistra per Imperia, Rifondazione comunista, Italia dei Valori e lista civica Con Imperia.

Come giudica l’amministrazione comunale uscente?

«Carente e poco equilibrato nell’utilizzare risorse economiche che non hanno prodotto nuovi posti di lavoro né migliorato la qualità della vita ai cittadini. Pessimo per la scarsa attenzione all’ambiente (depuratore, discarica di Ponticelli, pulizia della città). Privo di sensibilità sui problemi di scuole e servizi collegati. Costante e proficua è invece l’attenzione al consolidamento degli interessi di pochi».

Come vede la trasformazione della città di Imperia?

«Sarà migliore: più libera, più giusta e più moderna. Vedrà crescere in equilibrio e armonia la qualità della vita dei residenti, le prospettive di lavoro per i giovani, la redditività delle attività commerciali, il livello dei servizi pubblici, la qualità di ambiente ed edilizia, l’offerta turistica e culturale».

Il patto di stabilità impone limiti di budget: come si affronteranno il mantenimento delle grandi opere e gli interventi di ordinaria manutenzione?

«Riorganizzazione ed eliminazione di ogni spreco nella gestione della macchina amministrativa e contrazione delle società partecipate: provvedimenti necessari per reperire risorse utili. Creazione di una fondazione destinata alla gestione delle grandi opere del settore culturale e al coinvolgimento delle associazioni cittadine e di altri enti pubblici locali oltre i confini comunali, visto l’ampio bacino di utenza».

Quali sono i punti-chiave del suo programma elettorale?

«Innalzamento della qualità della vita, rilancio economico dei settori agroalimentare e peschereccio, salvaguardia ambientale. È solo dal consolidamento e dal rinnovamento delle nostre caratteristiche peculiari e naturali che può nascere e svilupparsi un turismo sostenibile e di qualità».

In che modo ha condotto sinora la sua campagna elettorale?

«Tradizione e rinnovamento, le stesse cose che voglio per la mia città. Un po’ di materiale cartaceo, per chi non ha ancora confidenza con internet e un sito, naturalmente. Tutto però nel segno della sobrietà, nel rispetto della crisi economica e cercando di non invadere la sfera privata delle persone (sms). E con l’incontro con Gianrico Carofiglio ho voluto offrire ai miei concittadini la mia idea di una cultura viva e partecipata».

Quale sarà il suo impegno per far sì che i giovani imperiesi abbiano un futuro nella loro città?

«Vorrei creare le condizioni necessarie all’aumento delle possibilità di lavoro anche a partire da un piano regolatore non solo rivolto alla costruzione di edilizia residenziale, ma che gestisca le dinamiche socio-economiche della città, per attrarre nuovi investimenti e imprese. E si dovrà intervenire anche a sostegno del credito a imprese giovanili e all’incentivazione di iniziative finalizzate a portare i giovani in città: ad esempio con la creazione di un ostello per la gioventù internazionale».

Ha già un identikit della sua giunta, in caso di elezione?

«Ho in mente la riduzione del numero degli assessorati e l’accorpamento di deleghe, l’individuazione di nuove responsabilità riguardanti agricoltura, frazioni e periferie, artigianato. La mia Giunta vedrà la presenza equilibrata di amministratori provenienti dall’esperienza politica e tecnici della società civile ed esprimerà un completo rinnovamento rispetto al passato».

Se sarà eletto quale sarà il suo primo intervento?

«La ridiscussione della variante del porto turistico (aspetti economici e convenzionali, volumetrie, revisione delle funzioni con eliminazione del supermercato). Ritorno alla gestione del porto di Oneglia da parte del Comune, parte turistica compresa. Adozione del Regolamento comunale sulle antenne di telefonia mobile».

Il sindaco, chiunque esso sia, sarà eletto al primo turno o si andrà al ballottaggio?

«La campagna elettorale, che si preannunciava molto difficile, ci ha visti protagonisti di un grande recupero, come il mio avversario sa bene. Invito perciò i miei concittadini a tenersi pronti per il 20 e 21 giugno: liberi di cambiare».

Il suo sogno nel cassetto?

«Vorrei una città democratica, libera di pensare e di esprimere le proprie idee, rispettosa delle opinioni di tutti i cittadini»

31 maggio 2009

Fabrizio Gramondo

Fabrizio Gramondo, 46 anni, medico chirurgo vascolare, consigliere comunale uscente, è il candidato sindaco dell’Udc, partito di cui è il coordinatore cittadino.

Come giudica l’operato dell’amministrazione comunale uscente?

«Sostanzialmente positivo, ma con chiaroscuri: alcuni settori hanno avuto grande sviluppo, altri ridotta capacità propositiva e poca volontà di cambiamento. Un appunto? La scarsa attenzione ai problemi di borghi marinari, frazioni e Porto Maurizio: il tanto sbandierato “contratto di quartiere” non è ancora realizzato».

Come vede, in prospettiva, la trasformazione della città?

«Valida è la scelta di trasformare Imperia in senso turistico: è fondamentale sfruttare le nostre peculiarità principali, clima e territorio. Ma bisogna realizzare il contesto, affinchè le strutture non restino “cattedrali nel deserto” ma diventino un volano per l’economia cittadina. Le priorità? La viabilità e la mobilità in senso lato».

Con i limiti di budget imposti dal patto di stabilità, come si affronteranno la gestione delle grandi opere e gli interventi di ordinaria manutenzione?

«È il vero, grande problema che dovrà affrontare la prossima amministrazione, per le condizioni di bilancio non certo fastose e per la situazione economica nazionale. La risposta più immediata e semplice, la leva fiscale, sarebbe una soluzione deleteria, in un momento di già grave difficoltà del tessuto economico cittadino. L’Udc è contraria. Meglio altre opzioni, come ridurre la presenza in enti non stategici o i costi della politica. Manutenzione e pulizia sono la cartina di tornasole di una città e il primo biglietto per i turisti: non possono essere trascurate, se non a rischio di vanificare quanto di buono fin qui messo in atto».

I punti-chiave del suo programma elettorale?

«La parte più importante è indicata nel “Piano anticrisi per famiglie e imprese”, con una serie di proposte a sostegno di disoccupati, famiglie numerose e a basso reddito, giovani coppie, pensionati a meno di 600 euro al mese e imprese in difficoltà. Per questi soggetti, è previsto l’intervento del Comune come garante. E poi, attenzione alla politica sanitaria locale e al rilancio di borghi marinari, spiaggie, centri storici e frazioni. Non trascurare infine le energie rinnovabili e l’autonomia energetica delle strutture comunali».

Come ha condotto la campagna elettorale?

«Un giusto mix tra tradizione e novità, continuando i contatti personali, “porta a porta”, che hanno ancora un importante valore in una città dove si tramandano ricordi e valori tra le generazioni. Ma non ho rinunciato a mezzi più moderni, in particolare tv e internet (sito e face book)».

Il suo impegno perchè i giovani imperiesi abbiano un futuro nella loro città?

«Esperire tutte le possibilità per creare occasioni di lavoro. E ampliare le facoltà universitarie, specie con quelle attinenti alla nautica (ad esempio, ingegneria ed economia navale), collegate al completamento del porto turistico e all’adeguamento del bacino di Oneglia».

Ha già un identikit della sua giunta, in caso di elezione?

«Coerentemente a quanto esposto sui costi della politica e sulla necessità di destinare questi fondi ad aiutare le famiglie, sarà snella, non pletorica e ridondante, con competenze ben definite e un giusto mix di tecnici, politici di esperienza e novità».

Se sarà eletto, quale sarà il suo primo intervento?

«Un incontro urgente con i vertici dell’Asl per informarli di quanto prevede il nostro programma. Se invece sarò consigliere comunale, proporrò una modifica dello Statuto, che permetta al sindaco di assegnare ai consiglieri la delega per la gestione di particolare problemi e zone territoriali, in accordo con l’assessore competente. Così l’amministrazione sarebbe più presente sul territorio e i consiglieri comunali più coinvolti nell’attività amministrativa».

Si sbilanci in un pronostico: il sindaco sarà eletto al primo turno, oppure si andrà al ballottaggio?

«La mia sensazione è che si potrebbe andare a un ballottaggio, anche se i conti si faranno solo l’8 pomeriggio».

Il suo sogno nel cassetto?

«Sapere che mia figlia Carolina, se va all’Università, non debba passare dieci anni lontano da famiglia e amici, in assenza di alternative, come ho dovuto fare io, perchè avrebbe a disposizione le adeguate opportunità sul territorio».

3 giugno 2009

Tirreno Bianchi

Ha 61 anni, è imperiese di nascita (a Castelvecchio vive il padre), ma risiede a Genova, dove è consigliere regionale del Pdci e presidente della storica Compagnia portuale «Pietro Chiesa». Tirreno Bianchi è il candidato sindaco dei Comunisti italiani: il partito avrebbe dovuto far parte della coalizione di centrosinistra che sostiene Paolo Verda, ma dopo la rottura delle trattative ha deciso di «correre» da solo.

Come giudica l’operato dell’amministrazione comunale uscente?

«È questione di punti di vista: per gli interessi privati di stampo speculativo la giunta uscente si è comportata più che bene; per le aspettative della cittadinanza di cui intendo essere portavoce, più che male».

Come vede, in prospettiva, la trasformazione della città di Imperia?

«Contestando con vigore la prospettiva di una pura e semplice cementificazione dello spazio umano e dell’ambiente. A partire dal Piano regolatore, che deve tracciare le linee di una città VIVA — VITALE — VIRTUOSA in cui la qualità, in tutti i suoi significati, sia messa al centro dell’azione pubblica».

Sinora si è pensato solo alle grandi opere. Ma, tenuto conto dei limiti crescenti di budget imposti dal «patto di stabilità», come si affronteranno il loro mantenimento e gli interventi di ordinaria amministrazione?

«Le risorse materiali reperibili vanno colte con grande decisione. Ma c’è una risorsa, ad oggi ben scarsamente utilizzata, che va messa al lavoro consapevoli che è inestinguibile: l’intelligenza, l’impegno, la coesione e le cose che sappiamo fare come progetto collettivo per uscire dalle trappole in cui la crisi mondiale e le politiche antisociali del governo ci hanno cacciato».

Quali sono i punti chiave del suo programma elettorale?

«Dare un senso condiviso al “vivere Imperia”: prospettive per i propri personali progetti, soprattutto per i giovani e le giovani, che vanno accompagnati con quadri di riferimento precisi e riconoscibili. Lavoro, perché ci sono le condizioni per farlo utilizzando al meglio opportunità colpevolmente trascurate. Civismo, come condivisione di un’idea strategica di sviluppo e risanamento di antichi legami sociali tranciati dall’ideologia liberistica».

In che modo ha condotto sinora la sua campagna elettorale: con i sistemi tradizionali (santini, incontri, comizi) o con mezzi più nuovi (sms, collegamenti online, sito, ecc.)?

«Nei modi più tradizionali possibili, perché credo nel rapporto diretto con le persone. Se ho fatto degli spot è solo per creare la possibilità di incontrare donne e uomini, incontrarci tra concittadini».

Quale sarà il suo impegno per far sì che i giovani imperiesi abbiano un futuro nella loro città?

«Creare insieme ai giovani un’idea di futuro che condividono perché hanno concorso essi stessi a crearla. Si chiama rifondazione della democrazia nei modi con cui i giovani oggi ci impongono di pensarla. E IO CONDIVIDO».

Ha già un identikit della sua giunta, in caso di elezione?

«Non ha senso calare organigrammi dall’alto. La leadership locale si costruisce nell’ascolto e nel dialogo costante con gli amministrati, che devono riconoscersi in chi li rappresenta».

Se sarà eletto, quale sarà il suo primo intervento?

«Aprire momenti di confronto che favoriscano l’emergere delle voci imperiesi. Tutte, nessuna esclusa: giovani e anziani, donne e uomini, lavoratori e lavoratrici, la vecchia Imperia e la nuova Imperia».

Si sbilanci in un pronostico: il sindaco, chiunque esso sia, sarà eletto al primo turno, oppure si andrà al ballottaggio?

«Ballottaggio (perché l’ottimismo della volontà prevale sul pessimismo)».

Il suo sogno nel cassetto?

«Riportare a Imperia la SPERANZA. Quella speranza che sapevamo coltivare in tempi lontani».

30 maggio 2009

Paolo Strescino

Paolo Strescino, 33 anni, imprenditore, vicesindaco uscente, è il candidato sindaco del Popolo della Libertà, appoggiato anche dalla Lega Nord e dalla lista civica «Imperia va avanti».

Come giudica l’operato dell’amministrazione comunale uscente?

«Ottimo. Imperia è cambiata. Credo che soltanto chi è di parte possa dire il contrario».

Come vede, in prospettiva, la trasformazione della città?

«Imperia ha assunto finalmente un ruolo di Capoluogo con la C maiuscola e credo che gli imperiesi se ne siano resi conto. Oggi Imperia è una città che i suoi cittadini devono essere fieri di abitare, perchè è stato fatto un grande salto di qualità sotto il profilo dello sport, della vivibilità e della cultura. Ricordo calata Cuneo dieci anni fa, chiusa dalle sbarre: oggi la sinistra ci accusa di aver creato spazi per pochi e non per tutti. Ma è vero il contrario. Si pensi al Palazzetto dello Sport, al Parco Urbano, al campo d’atletica Lagorio, alla Civica Biblioteca, al Museo Navale in fase di ultimazione: e questo solamente per fare qualche esempio».

Sinora si è pensato alle grandi opere. Ma, tenuto conto dei limiti crescenti di budget imposti dal patto di stabilità, come si affronteranno il loro mantenimento e gli interventi di ordinaria manutenzione?

«Queste saranno le sfide del futuro. Abbiamo delle idee in cantiere e proprio sulla gestione della cosa pubblica riteniamo di essere meglio di altri, che quando hanno amministrato la città (vedi giunta Berio) in Comune non c’erano neppure i soldi per pagare l’illuminazione pubblica. Le piccole cose saranno un’altra sfida importante a cui ci dedicheremo con tutte le nostre forze».

Quali sono i punti-chiave del suo programma elettorale?

«Sviluppo occupazionale, nuovo Puc (l’ex Piano regolatore), che sarà lo strumento fondamentale di tutela e pianificazione del territorio, e particolare attenzione alle esigenze sia della popolazione giovane che di quella anziana. Fondamentale sarà coinvolgere le frazioni, grazie al loro patrimonio architettonico, storico e culturale, nel progetto generale sul turismo, la cui attività non deve essere limitata solo alla fascia costiera. Per cui invito tutti a leggere il nostro programma completo sul mio sito: www.paolostrescino.it».

In che modo ha condotto sinora la sua campagna elettorale: con i sistemi tradizionali (santini, incontri, comizi) o con mezzi più nuovi (sms, collegamenti online, sito, ecc.)?

«Un mix dell’uno e dell’altro. Ritengo fondamentale anche per la mia crescita personale aver incontrato migliaia e migliaia di imperiesi in maniera diretta, toccando loro la mano e guardandoli negli occhi».

Quale sarà il suo impegno per far sì che i giovani imperiesi abbiano un futuro nella loro città?

«Prima di tutto intendo puntare sull’Università e sull’incubatore d’impresa, che permetterà fra l’altro la riqualificazione dell’immobile dell’ex Sairo. Due aspetti su cui l’Amministrazione Sappa ha già ben lavorato. Entrambi dovranno essere ragionati e adattati alle esigenze, alla storia, alle tradizioni e alla cultura del nostro territorio e della nostra città».

Ha già un identikit della sua giunta, in caso di elezione?

«Dovrà essere da una parte espressione della volontà popolare, dall’altra essere ben calibrata tra esperienza e nuovi entusiasmi».

Se sarà eletto, quale sarà il suo primo intervento?

«Attivare tutte le procedure per realizzare gli impegni presi con i miei concittadini in questi tre mesi di campagna elettorale, in modo tale da mantenere la parola data».

Si sbilanci in un pronostico: il sindaco, chiunque esso sia, sarà eletto al primo turno, oppure si andrà al ballottaggio?

«Nessun ballottaggio. Si vince al primo turno».

Il suo sogno nel cassetto?

«Da quando ho diciotto anni, sono amministratore a vario titolo della mia città (Circoscrizioni, Consiglio comunale, Consiglio provinciale, assessore e vicesindaco): quindi diventare sindaco di Imperia coronerebbe un percorso duro e che mi porterebbe ad assumere nuove e ancor più impegnative responsabilità».

2 giugno 2009

Questa sera, alle ore 21, di fronte alle case popolari di Piani, i quattro candidati incontreranno i cittadini per discutere delle problematiche del popoloso rione.

Scritto da Angelo Amoretti

3 giugno, 2009 alle 11:36

I candidati alle comunali della lista civica “Imperia va avanti”

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Ecco l’elenco dei componenti della lista civica “Imperia va avanti” che appoggia il candidato sindaco del PDL, Paolo Strescino:

Stefano Acquarone;
Balestra Mauro;
Milla Berio;
Laura Biemosi;
Giovanni Chiaraman;
Emanuele Chidda;
Vittorio Chisci;
Alfredo Coronato;
Sandro Corrado;
Luigi Correale;
Florestano De Feo;
Marco Dominici;
Angelo Francesco Dulbecco;
Antonietta Ferrante;
Luisella Ferro;
Gianluigi Fortunato;
Stefano Gandolfo;
Gianpiero Gavi;
Aldo Matteo Ghia;
Gioitta Simone;
Gianluca Gramondo;
Davide Lamonica;
Lanteri Giuseppe;
Davide Leone;
Ido Lorenzi;
Francesca Mantello;
Alessandro Mariani;
Luca Marovic;
Antonio Marzo;
Laura Michelini in Anobile;
Giuseppe Morreale;
Alfredo Oranger;
Bartolomeo Pellegrino;
Domenico Ricciotti;
Manuela Romagnolo;
Gabriella Rossi;
Roberto Saracino;
Benito Stivanello;
Corrado Verda;
Zingarelli Silvana

Purtroppo non mi sono pervenute l’età e la professione dei candidati.

Scritto da Angelo Amoretti

14 maggio, 2009 alle 16:04

Botta e risposta tra Strescino e Verda

30 commenti al post

Oggi pomeriggio Sanremonews ha pubblicato questo intervento del candidato sindaco del Pdl, Paolo Strescino:

Imperia: elezioni, dura replica di Strescino a Verda
In merito alla questione della programmazione e delle presunte pressioni circa la formazione delle liste che, secondo il candidato alla carica di primo cittadino di Imperia Paolo Verda, sarebbero poste da alcuni schieramenti politici ad alcune minoranze ed alcuni candidati consiglieri, il candidato a Sindaco del Pdl Paolo Strescino è intervenuto per replicare apertamente al candidato del Pd.
Strescino esordisce citando una frase di Francesco Crespi: “La menzogna è l’arma dei deboli che non hanno il coraggio di dire la verità, specialmente quando è amara. Il video – prosegue Strescino – di Paolo Verda e il tempo libero che ha per poter in continuazione sia diramare comunicati stampa, sia scrivere sul suo sito personale testimonia la sua scarsissima attività elettorale e le sue deserte assemblee publiche sul territorio, stimolano lui e il suo partito ad attaccare solo ed esclusivamente la mia persona. Avrei piacere che anziché abbandonarsi a questioni personali si confrontassero sui programmi e su quello che c è da fare per la nostra città”.
Infine in merito alle presunte pressioni politiche, Paolo Strescino chiude: “ Sulla formazione delle liste citando presunte pressioni, rimango sbalordito e lo invito pubblicamente a fare nomi e cognomi”.
Carlo Alessi – Lunedì 11 Maggio 2009 ore 16:47

Sanremonews linka (quella parte che io ho sottolineato) l’intervento precedente di Paolo Verda:

Imperia: dichiarazione di Paolo Verda per Claudio Scajola
“Prendo atto con soddisfazione dell’intervento del ministro Claudio Scajola a difesa di Gabriele Piccardo e delle minoranze in genere. E’ spiacevole, viste le conclusioni, constatare come un’opinione così autorevole non sia stata tenuta in alcuna considerazione. Il gesto di presentarsi in pubblico insieme al giovane Piccardo, discriminato proprio dal candidato sindaco che il Ministro aveva scelto personalmente a suo tempo, mi fa tuttavia sperare bene per la città”.
Lo scrive Paolo Verda, candidato a Sindaco per il centro-sinistra ad Imperia. “Lo dico da democratico – prosegue – come tutti dovremmo essere. Per amore di un’etica che chiunque governi dovrebbe osservare. Approfitto allora di questa occasione per proporre al ministro di affrontare con forza anche un’altra strisciante forma di gestione autoritaria del potere che riguarda la nostra città: assai più subdola ma tristemente reale. Nel corso di questa campagna elettorale mi è capitato di ascoltare troppe persone che, pur esprimendomi pieno appoggio e solidarietà, si dichiaravano impossibilitate ad esporsi in modo manifesto o con una candidatura al mio fianco, per paura che ciò potesse ripercuotersi in modo pesante e negativo sulla loro professione, sulla loro ricerca di un posto di lavoro o sul destino professionale di figli e congiunti. Tra le molte ragioni che mi hanno spinto ad impegnarmi in politica c’è il rifiuto di questo genere di meccanismi: voglio una città libera di pensare, di esprimere anche il dissenso, senza per questo temere nessun tipo di conseguenza. La garanzia della libertà, della democrazia e del rispetto delle opinioni, alla luce di questi timori diffusi che non è possibile ignorare o sottovalutare, sembra invece scricchiolare pericolosamente. Voglio proporre pertanto al ministro Scajola di impegnarsi a sostenere con forza e nei fatti tali principi, contribuendo in virtù del proprio ruolo a far sì che la gestione del potere non degeneri in autoritarismo e prevaricazione. Io mi impegno fin d’ora, per la mia parte politica, a vigilare affinché ciò non accada, né oggi né mai. Voglio sperare che la sua odierna presa di posizione costituisca il punto di partenza di un impegno comune, pur da sponde differenti, nell’attuazione di una politica pulita e nella ricerca di un consenso fondato sulla libera scelta di cittadini senza paure”.
Carlo Alessi – Lunedì 11 Maggio 2009 ore 07:11

e, premesso che posso aver frainteso, mi permetto di scrivere qualcosa in merito.
Innanzitutto sarei curioso di sapere dove sarebbero le menzogne di cui Strescino parla perché nell’intervento di Verda non riesco a trovarne traccia.
Poi osservo che se un candidato apre un sito internet è perché probabilmente lo vuole usare per comunicare con i suoi lettori (ed eventualmente e-lettori) e se non ha inaugurazioni da fare qua e là, ha più tempo da dedicargli. Nell’intervento di Verda non riesco neppure a trovare attacchi personali al suo competitore. Forse Strescino si riferisce al “caso Piccardo” citato da Verda, non so, ma se così fosse non vedo dove sia lo scandalo: Strescino gli ha chiesto di candidarsi e poi, quando Piccardo ha ritirato la candidatura, ha dichiarato: “Si è ritirato, perché abbiamo ragionato assieme, su tutto il polverone sollevato su un ragazzo che reputo molto intelligente e che ha preferito mettersi al di fuori. Quello che dispiace è che parliamo di un giovane serio ed onesto, imperiese da generazioni. E’ una scelta che ha maturato e che rispettiamo” [qui] anche se Piccardo, nello stesso articolo di Riviera24, dichiarava: “Dal pdl mi aspettavo una presa di posizione piu’ accanita“.
Infine, quando Strescino scrive: “Sulla formazione delle liste citando presunte pressioni, rimango sbalordito e lo invito pubblicamente a fare nomi e cognomi” forse non ha letto bene, o non ho capito bene io, ma Paolo Verda si riferiva alla sua lista e alla civica “Con Imperia” che lo appoggia.
Se è così e se Strescino vuole i nomi e i cognomi, uno glielo posso fare io.

Scritto da Angelo Amoretti

11 maggio, 2009 alle 18:26

Per un pugno di voti in più

39 commenti al post

Le liste civiche nostrane sono un minestrone. Lo si deduce osservando i nomi che le compongono: in una lista di sinistra che appoggia l’aspirante sindaco Paolo Verda si può trovare una beghina cattolica che tutte le domeniche va in chiesa a far la comunione; in una di destra che appoggia Paolo Strescino, in mezzo a tanti cattolici, spicca il nome di Gabriele Piccardo, di fede musulmana.
E’ di lui che voglio parlare in questo post, premettendo che non lo conosco e che non voglio giudicarlo, ma che mi limiterò ad analizzare la faccenda dal punto di vista prettamente politico – e non religioso – perché secondo me c’è da esserne stupiti tutti, sebbene con motivi opposti.
Allora partiamo cominciando col dire chi è Gabriele Piccardo, come descritto da Il Secolo XIX e dall’agenzia Adnkronos: un giovane musulmano di 25 anni noto nella moschea locale con il nome di Jibril, figlio dell’ex segretario dell’Unione delle Comunità islamiche in Italia (Ucoii), Hamza Piccardo. Fin qui tutto bene perché nelle liste civiche può starci chiunque.
Quando ho appreso la notizia, lo scorso venerdì, ho fatto un lieve sobbalzo. A onor del vero occorre dire che la locandina de La Riviera e il titolo dell’articolo in prima pagina del noto settimanale del ponente ligure, sono un po’ ingannevoli, (come lo è il titolo dell’articolo del Secolo XIX online):

perché andando avanti nella lettura si capisce che in fondo si tratta di una lista civica di appoggio a Paolo Strescino, ma quando nell’intervista di Diego David il giovane Piccardo dice: “Me lo ha chiesto Paolo Strescino“, lo stupore aumenta.
E’ qui, secondo me, l’errore politico: come è venuto in mente al candidato sindaco del Pdl di chiedere a Piccardo di entrare nella lista “Imperia va avanti”?
Il suo ex Segretario, l’attuale Presidente della Camera, Gianfranco Fini che nel 2003 è stato in Israele, si è messo la kippah ed è stato ammesso allo Yad Vashem, lo sa? E Fiamma Nirenstein, eletta nelle liste del Pdl nel collegio di Imperia, e che al contrario di Giovanna Melandri a Imperia viene spesso, è al corrente della cosa?
Perché è inutile girarci intorno: pare che tra il Pdl e i musulmani non ci sia buon feeling e Piccardo senior, considerato un musulmano moderato, ebbe a dire una volta sul sito stringer.it a proposito del conflitto tra Israele e Palestina: “la Palestina è il punto massimo di scontro tra fede e miscredenza. Lì c’è la porta del cielo, è un luogo ricco di significati spirituali di grossa pregnanza. Da questa terra nascerà il prossimo messia e la guerra non finirà mai“.
Il giovane Piccardo in effetti ammette che suo padre non l’ha presa bene, ma probabilmente non aveva riflettuto a fondo. Infatti andando avanti nell’intervista si legge: “[...] Sul piano politico, in definitiva, mi stimola la possibilità di fare proposte con l’intento di cambiare le cose operando dall’interno del sistema” e restando nell’ambito locale viene da chiedersi cosa vorrebbe cambiare il giovane Piccardo.
Ovviamente bisognerà vedere se sarà eletto, ma nel caso, come se la vedrà, per esempio, con i consiglieri (e probabili assessori) della Lega, che appoggia il candidato sindaco del Pdl?
Il giovane Piccardo dice che dalle nostre parti i musulmani non hanno mai creato problemi e per fortuna ha ragione, ma forse non ricorda più il pasticcio scoppiato a proposito dell’uso della piscina comunale da parte delle donne di fede musulmana che la volevano tutta per loro la domenica mattina.
Come se non bastasse, e per finire, visto che Gabriele Piccardo nell’intervista in questione dichiara: “[...] Premettendo che nessun leader nazionale del centro destra mi entusiasma particolarmente [...]“, viene naturale chiedersi come mai Paolo Strescino abbia avuto questa idea. Forse per racimolare un pugno di voti in più?

Scritto da Angelo Amoretti

6 maggio, 2009 alle 17:57

Questo o quello?

67 commenti al post

Questo Verda che è persona stimata e sincera, che ha detto che non pensa neppure di vincere, non può presentarsi come il moderato che vuole migliorare la città di Imperia.
Min. Claudio Scajola – Riviera24, 27 aprile 2009

Già. E’ molto più moderato quello.

Scritto da Angelo Amoretti

28 aprile, 2009 alle 16:26

Elenco dei candidati del Pdl alle comunali di Imperia

11 commenti al post

Ieri pomeriggio, al Teatro Cavour, alla presenza del Ministro Claudio Scajola, è stata ufficializzata la lista dei quaranta che si presenteranno alle elezioni comunali per il Popolo della Libertà, quella del candidato Sindaco Paolo Strescino.
Eccola:

Acquarone Ida, 56 anni, medico di famiglia;
Adolfo Benedetto, 60, dirigente Provincia (assessore uscente);
Aimo Luciangela, 54, commerciante;
Alonzo Roberto, 57, medico chirurgo;
Amoretti Giovanni, 35, assicuratore;
Ardizzone Angela, 65, ex vicepreside Istituto «Ruffini» (assessore uscente);
Arimondi Marino, 62, commerciante;
Baudena Claudio, 46, consulente legale (assessore uscente),
Broccoletti Emilio, 55, imprenditore;
Camiolo Pino, 51, bancario;
Di Marco Antonio, 68, pensionato;
Dulbecco Cinzia, 29, geometra;
Falciola Nicola, 66, medico geriatra (assessore uscente);
Fasano Alessandro, 38, commerciante;
Ferrari Augusto, 47, dipendente pubblico;
Fossati Giuseppe, 44, avvocato (assessore uscente);
Gaggero Gian Franco, 53, geometra (assessore uscente);
Garibbo Fabio, 44, odontoiatra;
Gazzano Alessandro, 27, impiegato;
Ghiglione Claudio, 49, geometra;
Ghiglione Davide, 42, architetto;
Giribaldi Fabrizia, 52 anni, commercialista;
Guarise Tiziano, 40, imprenditore;
Lanteri Gian Luca, 42, avvocato;
Lanteri Luca, 43, architetto (assessore uscente);
Martini Mirco, 42, impiegato;
Mattioli Luigi, 39, funzionario Provincia);
Montesano Paolo, 33, libero professionista;
Montevecchi Marco, 35, medico chirurgo;
Parodi Diego, 44, assicuratore;
Pastorelli Angelo, 63, geometra;
Petrucci Paolo, 29, impiegato Casinò di Sanremo;
Poillucci Piera, 43, avvocato;
Pugi Stefano, 55, dirigente di comunità;
Rambaldi Franca, 56, dirigente scolastico;
Ranise Antonello, 48, medico cardiologo;
Scajola Marco, 39, psicologo (assessore uscente);
Varaldo Emilio, 50, avvocato (presidente Consiglio uscente);
Vassallo Simone, 29, autista;
Volpe Luca, 45, dipendente Asl.

«Siamo pronti a una sfida cruciale, fondamentale per il futuro della nostra città: la dobbiamo giocare con tutte le nostre carte, e non solo con i candidati, tutte persone serie, capaci, trasparenti e coerenti» ha dichiarato Paolo Strescino.

Mi saltano agli occhi alcune curiosità.
1) Benedetto Adolfo era stato eletto nelle liste dell’Udc con 376 preferenze, così come Franca Rambaldi (158 voti).
2) Complimenti a Luciangela Aimo che aveva iniziato a farsi campagna elettorale ancora prima dell’ufficializzazione delle liste. Primo caso imperiese di campagna preventiva.
3) Emilio Broccoletti si aggirava per il Teatro (compare su alcune foto pubblicate dai portali nostrani) e la cosa mi ha intrigato: non riuscivo a capire se stesse girando come coordinatore della Consulta o come aspirante consigliere comunale. Oggi c’è la conferma che correrà anche lui nel Pdl per Strescino. Gli anni passano, le cose cambiano, i lodi Alfano crescono e nel caso gli dovesse succedere (naturalmente non glielo auguro) di essere denunciato dalla Guardia di Finanza per abuso d’ufficio (come gli accadde nel 1995) non avrà neanche più bisogno di incatenarsi ai pilastri del Palazzo di Giustizia, cospargendosi di benzina e minacciando di darsi fuoco. Come fece appunto nel febbraio del ‘95.

Scritto da Angelo Amoretti

27 aprile, 2009 alle 10:33

Alzare i toni della campagna elettorale

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Detto che mi dispiace di aver appreso che alcuni manifesti del candidato a Sindaco Paolo Strescino sono stati imbrattati da vandali, mi meraviglio che per una cosa così si sia già gridato al lupo. E badate bene: direi lo stesso se la disavventura fosse capitata a Paolo Verda.
Ma in campagna elettorale bisogna mettere in conto anche questo. Anni fa appena gli attacchini di un partito avevano finito il loro lavoro, arrivavano quelli della fazione opposta a staccarli. Qualche volta si è arrivati anche alle mani. Parlo di vent’anni fa. Nel frattempo le cose si sono evolute, le campagne elettorali si fanno nei salotti televisivi o nei comizi teatrali preconfezionati, dove magari se per disgrazia qualcuno del pubblico ha la possibilità di fare una domanda al candidato, l’ha concordata in precedenza.
Strescino dice anche, senza far riferimenti diretti, che negli ultimi consigli comunali i consiglieri dell’opposizione hanno cominciato ad alzare i toni. E questo gli dispiace.
Ma è la campagna elettorale, vogliamo già i tarallucci e il vino ancora prima che sia finita? Vogliamo metterci i guanti di seta e sciacquarci la bocca mille volte prima di parlare?
Lagorio, del PD, e la Badano, dei Verdi, si sono sentiti chiamati in causa e hanno giustificato i loro “toni” nella maniera più ovvia e giusta: niente di personale.
E’ così che deve essere in politica: anche dialettica. Se poi qualche imbecille (ma chiamatelo pure come volete) va a imbrattare i manifesti, non mi scalderei più del dovuto e la battuta più carina in proposito, secondo me, l’ha fatta proprio Paolo Verda “spero che sui miei non mi disegnino  i baffi perché non mi donano“.
La battuta potrebbe avere un doppio significato: sta meglio senza baffi e non è Stalin.
Ai candidati ormai si usa chiedere quale sarà il loro programma. Se negli anni a venire non sarà rispettato, chi se lo ricorderà più? I depliants elettorali che ci arriveranno a casa nelle prossime settimane saranno scritti in maniera tale che tra cinque anni ognuno potrà interpretarseli come vorrà.
Ai più basta sapere che uno appartiene a uno schieramento, identificabile con Franceschini e il PD, e l’altro in quello riconducibile a Berlusconi e al Pdl.
A me non basta.
Io per votare una persona che poi sarà il mio Sindaco, ho bisogno di sapere un pochino di più dal punto di vista politico, se non addirittura da quello personale.
Per esempio a Strescino chiederei come si pone nei confronti del fascismo e Mussolini, anche alla luce di quanto detto recentemente dal suo ex segretario Gianfranco Fini.
Gli chiederei se il prossimo 25 aprile andrà a commemorare i caduti della Resistenza – che lo scorso 24 marzo sono stati ringraziati dal Presidente della Camera – o quelli della R.S.I.
A Verda potrei chiederei come si pone davanti al comunismo, anche se francamente solo Berlusconi vede comunisti da tutte le parti, dal PD in là.
A entrambi chiederei se è vero che ai “granatini”, quei fabbricati fatiscenti sull’argine sinistro del torrente Caramagna nei pressi della foce, verranno costruiti dei palazzi anziché dei posteggi che libererebbero dalle auto quel gioiellino di Borgo Foce.
A Strescino chiederei una parola definitiva sulla discarica di Ponticelli, per esempio.
Insomma, ce ne sarebbero di domande interessanti da porre. E sicuramente gli elettori sarebbero soddisfatti.
Poi, finiti gli scrutini di voto, andiamo tutti a far merenda.

Scritto da Angelo Amoretti

2 aprile, 2009 alle 18:22

Trova la differenza

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Trova la differenza tra questo e questo e dimmi, o lettore,  se non ti coglie una profonda tristezza.

Scritto da Angelo Amoretti

1 aprile, 2009 alle 15:35

Inaugurazioni per Paolo Strescino

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Apprendo dai portaloni nostrani che ben quattro inaugurazioni “attendono il vicesindaco di Imperia Paolo Strescino” nei prossimi giorni: quella del centro provinciale antiviolenza in viale Matteotti 128, la nuova Piazza Ricci, la nuova fontana di Piazza Dante e il rinnovato “vecchio” palazzo comunale di Oneglia [che sarebbe il cosiddetto "Cremlino", ma di questi tempi anche i portaloni, che probabilmente copiano e incollano i comunicati, preferiscono sorvolare sul soprannome che magari potrebbe far venir voglia di votare per Verda essendo egli un noto bolscevico].
Detto questo la domanda [ingenua, lo so] sarebbe: il Sindaco, il buon Luigi Sappa, è in ferie?
No perché di solito le inaugurazioni le presiede lui, con tanto di banda tricolore. Proprio come è avvenuto oggi per il nuovo bellissimo Palazzetto dello Sport.

Scritto da Angelo Amoretti

30 marzo, 2009 alle 23:45

La schiettezza del Ministro Scajola

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«So che altri avrebbero voluto candidarsi ma io ho optato per lui e credo di avere fatto la cosa in assoluto più giusta, invitando tutti a sostenere senza esitazione il candidato [...] Votando lui votate anche per me e per la città in cui io abito e per la quale credo di avere fatto qualcosa».
Min. Claudio Scajola – Inaugurazione del point per Paolo Strescino Sindaco di Imperia.

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«Puntiamo al 60 per cento.  C’è un clima nuovo, la gente ha voglia di cambiamento e il Pdl ha recepito il messaggio proponendo un candidato giovane, forse meno conosciuto, ma determinato, con le idee chiare e il coraggio di esprimere le sue idee. Votare Maurizio sarà come votare me».
Min. Claudio Scajola – Inaugurazione del point per Maurizio Zoccarato Sindaco di Sanremo.
fonte: La Stampa – 24 marzo 2009

Scritto da Angelo Amoretti

24 marzo, 2009 alle 16:19