Archivio per il mese di settembre, 2012

Precisazioni del Comitato Spontaneo Genitori

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Il Comitato Spontaneo Genitori mi ha inviato questa mail che pubblico volentieri:

Dopo tutte le inutili polemiche di questi giorni, volevamo chiarire che, il Comitato Spontaneo Genitori è composto da tutti coloro che, in maniera assolutamente volontaria, hanno apposto la loro firma sul documento che abbiamo fatto girare nelle scuole della città. Detto questo è bene anche chiarire che il Comitato sarebbe anche potuto chiamarsi “Genitori Incainiti” o “Salviamo i nostri figli dai Panini” o in qualunque altro modo, senza che per questo debba essere considerato come una entità politica o politicizzata.
Al riguardo della frase incriminata del nostro comunicato, vogliamo precisare che, l’unica interpretazione da dare alla stessa può sintetizzarsi così: meglio un qualunque sindaco di un qualunque colore politico che un commissario prefettizio. Punto. Questo, e solo questo era ed è il nostro messaggio.
A tutti coloro che si sono sbizzarriti sui giornali online e sui blogs locali vogliamo dire che se proprio c’era da montare polemiche assurde o strumentalizzare le nostre parole, vi erano altre, ben più visibili possibilità.
Giusto per fare alcuni esempi: nessuno ha notato che in mezzo al presidio davanti al Comune dove, sia detto per inciso, eravamo anche noi, si aggiravano, rilasciando interviste, anche noti esponenti delle forze sindacali celati, questi si, sotto il nome di Comitato Buona Scuola? Questa non è forse politica?
Non era a questo punto molto meglio esporre i loghi dei sindacati d’appartenenza uscendo allo scoperto? Ecco su questo tutti zitti.
E che dire del fatto che il Commissario Prefettizio abbia preferito mandare al “macello” uno dei suoi sub commissari e non fosse presente al ricevimento della delegazione di genitori? Certamente quest’appuntamento non rivestiva l’importanza delle Vele d’Epoca o delle Frecce Tricolori dove, al contrario faceva bella mostra di sè? Voilà, anche qui tutti in silenzio!!
Per concludere, pensiamo che tutto questo gran parlare sul nome assolutamente provvisorio dato a questa iniziativa sia del tutto ridicolo e privo di fondamento. La nostra unica speranza è quella che i nostri figli tornino ad essere trattati da esseri umani con il loro bel pranzo caldo. Quando saremo riusciti in questa impresa il Comitato Spontaneo Genitori non esisterà più.
Meditate gente…meditate…

Scritto da Angelo Amoretti

19 settembre, 2012 alle 15:47

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La protesta del panino

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Premesso che trovo aberrante giocare sulla salute dei bambini, non riesco a capire da chi sia stata organizzata oggi la manifestazione dei genitori, davanti al Comune, contro la soppressione del pasto caldo messa in atto dalle mense scolastiche a danno dei bambini di svariate scuole.
Sul Secolo XIX di oggi [che strano, fino a qualche giorno fa della vicenda si occupava Diego David, oggi la patata bollente è passata a Milena Arnaldi e Ino Gazo nda] leggo che una mamma indignata dice: “Sapremo difenderci anche senza un “Comitato genitori” che nessuno di noi ha eletto e che non ci rappresenta“.
Solo che su Sanremonews, alle 19.44 di ieri sera, è apparso un comunicato del Comitato Spontaneo dei Genitori che se si fosse risparmiato le ultime quattro righe, avrebbe avuto la mia piena solidarietà:

[...] Un ringraziamento particolare va a tutte le forze politiche che, dimettendosi, hanno permesso l’arrivo di questa, per fortuna provvisoria, scellerata amministrazione. La battaglia per un diritto fondamentale quale la salute dei nostri figli è appena cominciata.

Dunque c’era una parte di genitori che non apparteneva ad alcun Comitato [e comunque, detto per inciso, un comitato non si elegge, si costituisce; di solto è apartitico; recepisce le richieste dei componenti, che di solito combaciano, e non fa politica; è composto da persone che provengono da non importa quale sponda politica, come il Comitato Genitori per una "Buona Scuola", per capirci, su cui torno tra poco] e una parte che apparteneva al Comitato di cui sopra. Ho scritto su Facebook che la manifestazione mi è sembrata strumentalizzata proprio perché avevo letto quelle quattro righe finali del suo comunicato.
Perché sarebbe ora di finirla con il disco rotto “se Strescino non fosse stato costretto a dimettersi non saremmo a questo punto” ed è logico che chi lo dice sta facendo politica, magari a sua insaputa, mentre sarebbe opportuno cercare di risolvere il problema, eventualmente avanzando anche delle proposte.
Giusto come cerca di fare il Comitato genitori per una “Buona Scuola”, per dire.
Loro hanno parlato con il Commissario Prefettizio e non avendo avuto soddisfazione, intendono sottoporre il problema direttamente al Prefetto Fiamma Spena, trattandosi anche di ordine pubblico.
E nel frattempo, come potete leggere nel post precedente, hanno indetto un’assemblea per il giorno 20, giovedì, alle ore 18,30, presso la sala delle opere parrocchiali di via Verdi.
Questo Comitato intende fare proposte serie che aveva già avanzato durante il convegno “Buona mensa…buona scuola” lo scorso 21 dicembre. E a sentir loro, quello fatto stamattina da comitati/non comitati è stato uno sgambetto bello e buono.
In ogni caso pare che qualcosa si sia ottenuto: da lunedì forse torneranno i pasti caldi per i bambini. Ma il problema è solo rimandato: la sensazione è che non si sia affatto abbandonata l’idea di privatizzare la Seris e chi voleva privatizzarla sono alcuni di coloro che adesso mettono il disco rotto di cui sopra, tanto per capirci.

Scritto da Angelo Amoretti

18 settembre, 2012 alle 17:22

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La questione SERIS e “la protesta del panino”

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Ricevo e pubblico:

Chi crede che bloccando le strade può risolvere i problemi delle mense scolastiche non fa un servizio ai nostri figli e sbaglia.
Il Comitato genitori per una Buona Scuola da venerdì, giorno in cui ha incontrato il Commissario Prefettizio (proprio su questa tema), sta lavorando per cercare una via di uscita ad una situazione che appare assai complessa.
I genitori e le forze migliori di questa città , politiche e sociali, sono pertanto invitate il giorno 20, giovedì, alle ore 18,30, presso la sala delle opere parrocchiali di via Verdi , per discutere assieme le proposte che il Comitato intende avanzare.
Lavoriamo assieme nell’interesse dei nostri figli e della nostra città.

Il comitato genitori per una ” Buona Scuola”

Scritto da Angelo Amoretti

18 settembre, 2012 alle 16:04

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Il Partito Democratico e la questione SERIS

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Il Partito Democratico interviene sulla questione SERIS:

La questione SERIS è l’ultima delle questioni che si possono affrontare con il metodo della scure sui tagli alla spesa pubblica.
La stessa “spending review” titola “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini. Nel momento in cui si opera su società che i servizi debbono erogarli ai cittadini più deboli e vulnerabili, ed in particolar modo ai bambini, è del tutto inaccettabile che si proceda senza cercare disperatamente, nelle pieghe normative, soluzioni degne di un Paese civile e con l’attenzione ai servizi sociali di carattere fondamentale che il nostro Paese ha sempre garantito.
Materie come queste non possono e non debbono essere affrontate con un approccio tecnicista.
Il legislatore stesso ha fornito elementi utili a salvare il servizio, laddove ha escluso dall’applicazione del Patto di Stabilità le società che operano sui servizi sociali ed educativi e la dalla stessa “spending review” le società che erogano servizi alle pubbliche amministrazioni per quote di fatturato 2011 inferiori al 90% (come SERIS che eroga direttamente ai cittadini buona parte dei propri servizi) e le società che “svolgono servizi di interesse generale, anche aventi rilevanza economica”.
Se non si vuole rischiare di interrompere di fatto un pubblico servizio si affronti nuovamente la questione con maggior coraggio e scrupolo.
Siamo disponibili già fin da ora a condurre in ogni sede questa battaglia di civiltà e a incontrare il Commissario e l’amministrazione Comunale, e tutti coloro che si renderanno disponibili, perché si valutino le nostre proposte.

Fabrizio Risso – Segretario Cittadino PD
Franco Borzone – Segretario Circolo PD di Oneglia
Graziella Battistin – Segretario Circolo PD di Porto Maurizio
Giuseppe Zagarella – Capogruppo uscente Gruppo PD Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

17 settembre, 2012 alle 14:57

Curiosità comunali

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Un lettore affezionato mi ha inviato una mail con alcune domande a cui non so rispondere, posso solo dire che trovo la cosa un pochino curiosa.

L’ing. Alessandro Barla (che ha la qualifica di funzionario) da circa due anni svolge le funzioni di Dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Imperia (nel 2009 è stato nominato anche per un certo periodo Dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Imperia, che è il Settore che controlla le discariche di rifiuti solidi urbani e le discariche di inerti).
Se tu leggi questo bando, sembra di capire che al Settore Lavori Pubblici del Comune di Imperia non dispongano di un Dirigente, tant’è che bandiscono questa procedura pubblica per scegliere, tra i funzionari del Comune stesso, un funzionario che svolga, a tempo determinato, il ruolo di Dirigente.
Come mai questa procedura (corretta) viene espletata solo ora?
Chi ha svolto il ruolo di Dirigente del Settore Lavori Pubblici in Comune in questi ultimi anni aveva i requisiti dirigenziali?
Si può configurare un danno erariale per queste scelte “semplificate” (sia x quanto riguarda la scelta del Dirigente Lavori Pubblici in Comune e del Dirigente Ambiente in Provincia)?

Voi che ne pensate?

Scritto da Angelo Amoretti

17 settembre, 2012 alle 11:53

Piovono ultimatum

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Prima è intervenuta Confindustria che per bocca del suo Direttore Generale, Giuseppe Argirò, ha invocato, a modo suo, la salvezza del porto turistico di Imperia. Gli ha risposto Giuseppe Fossati di FLI.
Poi è stata la volta del Presidente dell’Imperia Yacht, Roberto Rommelli, che chiede l’allargamento del bacino turistico del porto di Oneglia, per fare più spazio agli yachts che sono in lista di attesa per attraccare nel bacino antistante Calata Cuneo.
Rommelli ha fatto anche qualche conto: nel porto ci sono 111 persone di equipaggio, ognuna delle quali gode di uno stipendio di circa 5.000 euro al mese, “soldi che in parte vengono poi spesi a Imperia“.
Quella di Rommelli è una richiesta alla prossima amministrazione; Imperia Yacht è nata per volere dell’allora Sindaco Paolo Strescino, nell’aprile del 2010.
Fate due conti anche voi e smettiamola di aspettare risposte o prese di posizione da questo o quel partito, tanto le prendono a seconda della convenienza (loro).

Scritto da Angelo Amoretti

16 settembre, 2012 alle 17:27

Due pesi e un misurino

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Dalle nostre parti stanno smantellando quello che scherzosamente, altrove, ho chiamato “il cartello della Valle Prino”: coltivazioni più o meno piccole di marijuana gestite da giovani e meno giovani.
Ieri è stato fatto un passo avanti e hanno arrestato “la gang di Riva Ligure” che, si dice, avesse il controllo dello spaccio della cocaina e dell’hashish nel comprensorio di Riva Ligure, Santo Stefano e San Lorenzo, “fino a Imperia”.
Riporto l’articolo di Malcom Pagani apparso su il Fatto Quotidiano di ieri, così, tanto per far riflettere:

Lei crede davvero che le risse del sabato sera, le aggressioni selvagge sei contro uno per un colpo di clacson, le sparatorie nei centri urbani delle città e la violenza inconsulta che riempiono le cronache siano casuali o dipendano da uno Spritz troppo carico?”.
Marcello ha 39 anni, un lavoro sicuro, un nome diverso da quello con il quale si presenta “perché non mi vergogno di niente, ma mia moglie e i miei superiori non sarebbero contenti di vedermi sul giornale”, una storia come tante. “Pippa” da quasi 25 anni. Era una mattina di novembre nel centro di Roma, il portone del Liceo Ginnasio ancora socchiuso, un amico che gli propone di passare una giornata diversa. “I suoi genitori erano usciti, andammo a casa, la tirò fuori dalla stagnola e me la fece provare. Sembrava un borotalco opaco, un bianco inoffensivo. Fino ad allora avevo provato solo le canne. Le compravo a San Lorenzo, nella via dove l’Autonomia per anni dettò legge. C’era un ragazzo con un bidone della spazzatura a fianco. Sotto il coperchio, tante qualità di ‘fumo’. Accostavi in motorino, gli davi 50mila lire e ripartivi. La Polizia sapeva, ma chiudeva entrambi gli occhi”.
Con la cocaina fu diverso. Non vizio adolescenziale ma dipendenza definitiva: “A quell’età si ha paura di apparire deboli e bisogno di condividere anche le cazzate. Bisogna essere forti per rinunciare”. Marcello non lo fu e oggi, a un quarto di secolo, è ancora schiavo. “Credo che lo sarò per sempre, mi faccio quattro strisce al giorno. Una dopo colazione, per affrontare la giornata, in bagno, mentre mia figlia si prepara per la scuola.
Una a metà mattinata, le altre due di sera, stando attento a bere poco perché mischiare alcool e coca è pericoloso”. Marcello non si considera malato. Negli anni, dopo aver attraversato crisi depressive e aver chiesto aiuto agli specialisti, ha deciso di convivere con la “bamba”. “Ora, come certi insospettabili eroinomani, so controllarmi. È stato un percorso difficile, costellato da bugie e paranoia. Per sniffare servivano i soldi e i soldi, non bastavano mai”. Quindi furti ai genitori, motorini fatti sparire nella pancia degli sfasciacarrozze per ottenere i soldi dell’assicurazione, questue parentali. Nell’adolescenza di Marcello, “Naso d’argento” per chi conosce il suo segreto, la coca era la droga dei ricchi. 200, 250mila lire al grammo. Ne potevano servire anche cinque a settimana, uno stipendio dirigenziale, l’euforia indotta, la sensazione di onnipotenza nelle notti cittadine. “All’epoca bevevo per conquistare le ragazze, andavo in bagno, ne uscivo e mi sentivo un re”. Anni dopo, Marcello sostiene di essersi “regolamentato”, senza mai davvero desiderare di uscirne. “Mai pensato di farcela però a un certo punto, prima di ammazzarmi, risvegliarmi intorpidito, insultare il professore, dimenticare appuntamenti, compleanni e voglia di reagire, ho messo un freno a me stesso”. Il “freno, dice, è stato “far finta di essere normale”, cercando sostiene guardandoti negli occhi “di non rendere la coca scopo unico dell’esistenza”. Se a 18 anni osservava il declino di James Woods stravolto dal consumo e si chiedeva se un giorno potesse capitare a lui, dopo i 20, saltando l’università, a salvarlo è stato il lavoro.
La scoperta che al suo fianco, coperti dalla patina dell’apparenza e della rispettabilità sociale, migliaia di suoi simili condividevano il buco nero del
non detto. “La cocaina è ovunque, nelle corsie d’ospedale, nei tribunali, negli spogliatoi delle squadre di calcio e in Parlamento. Non è una giustificazione, ovviamente, ma spiega perché a differenza dei ‘tossici’ esiliati dal comune sentire degli anni 70, chi assume la polvere è totalmente accettato. C’è una complicità fortissima tra chi ne fa uso, una ‘generosità’ che mi permette di non rimanere mai senza.
Sono dipendente, è ovvio, ma è una dipendenza soprattutto psicologica. Non posso fare a meno dell’idea anche se da anni ormai, sono talmente assuefatto da regolarmi perfettamente nel recinto delle regole civili e da non avvertire neanche lontanamente la ‘scimmia’ degli inizi. Il mio non è un buon esempio, ma forse non è semplicemente niente, se non il racconto di un’esperienza personale. Se dicessi ai ventenni di oggi ‘salvatevi’, sarei un ipocrita. Se li dissuadessi dal provare, una voce inutile, aggiunta a tutte le altre. Di certo pippano ‘merda’, gesso mischiato alla coca, spazzatura. Pippano per poter dire ‘lo faccio anch’io’, per emulazione. Ma la morale non serve, proibizionismo e soloni hanno creato danni irreparabili, prenda la storia terribile di Milano. Quei due ragazzi uccisi a Porta Romana, la bimba salva per miracolo, ecco, la cocaina è diventata anche una scorciatoia
per illudersi di sopravvivere. Una sostituzione della realtà criminale, un hobby parallelo”. Da anni ormai, la giustizia non ha più notizie di Marcello. Venne fermato a 21 anni sulla Roma-Civitavecchia. Un controllo di routine, il guidatore eccessivamente nervoso, il cane della Finanza ad annusare, la denuncia per uso personale: “Pisciai per quasi un anno a intervalli regolari, bevendo litri di latte per occultare le tracce, diminuendo drasticamente l’uso in coincidenza con il controllo. Oggi, se devo viaggiare per lavoro, mi organizzo prima.
Telefonate discrete agli amici: “Ti passo a trovare”, messaggi cifrati che proteggano il vizio. Quello che sei disposto a rischiare a 20 anni, a 40 cambia di segno”.
Relativamente.
Malcom Pagani – il Fatto Quotidiano, 13 settembre 2012

Scritto da Angelo Amoretti

14 settembre, 2012 alle 15:56

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Le consulenze, gli incarichi e il sito del Comune

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Con il Commissario Prefettizio Marchione le spese per consulenze e incarichi del Comune sono scese a 0 (zero) euro, mentre con la precedente amministrazione ammontavano a 342.000.
Ora, dal momento che Paolo Strescino sul suo profilo Facebook ha scritto ironicamente: “Come si fa a confondere incarichi con consulenze?!? Altrochè studiare, qui!!!”, non mi addentro nei termini tecnici. Ma quando sul Secolo XIX di ieri dice che durante la sua amministrazione “non è stato buttato un solo euro dalla finestra per consulenze o incarichi professionali inutili” da una parte ha ragione, dall’altra no. Se mi dai una consulenza per come piantare trenta alberi o come fare il restyiling del sito del Comune, magari non sono euri buttati dalla finestra, ma al momento del voto magari mi ricordo di quella consulenza che mi era stata data, così, giusto per restituire il favore.
E’ per questo che io sono dell’idea che le consulenze andrebbero sempre affidate a esperti esterni, molto lontani dalla città, così si elimina il sospetto alla radice.
E a proposito di restyiling: dal sito del Comune sono sparite un sacco di cose, documenti che magari qualche cittadino avrebbe avuto piacere di consultare, anche dopo qualche anno.
Non so se ci sia una legge che lo permette, ma correttezza e trasparenza vorrebbero che quei documenti restassero sempre online in modo che chiunque, in qualsiasi momento, possa consultarli.
Può darsi che mi sbagli e che da qualche parte ci siano, ma allora, anche in nome dell’accessibilità, si dovrebbe fare in modo di renderli ben visibili.

Scritto da Angelo Amoretti

14 settembre, 2012 alle 9:50

Officine e Laboratori nascono e crescono

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E’ di oggi la notizia che anche l’UDC, con una lista civica, avrà il suo candidato sindaco alle prossime amministrative di Imperia.
Antonio Sindoni, il vice segretario regionale dell’UDC che a Chianciano deve essersi gasato (e non soltanto bevendo acqua), di ritorno in riviera ha lanciato un appello a tutti i moderati e le moderate del comune affinché, nel laboratorio di prossima apertura, nasca un programma condiviso e poi una lista il cui candidato dovrà avere una formazione e una cultura moderata.
Ci aggiungo che è ancora meglio se mangia, beve e fuma con moderazione.
Non ho ben capito perché debba essere in una lista civica: i partiti si vergognano a presentarsi con il loro storico simbolo elettorale? E tutti ’sti moderati che sono un po’ qua e un po’ là, poi in consiglio comunale modereranno tutti insieme? E magari insieme al Partito Democratico che a quanto leggo, gira che ti rigira, finirà per fare ciò che qualcuno prevedeva già un mese fa, e cioè il minestrone con Giuseppe Fossati e Paolo Strescino, staccandosì così dal blocco che lo ha visto all’opposizione insieme a Rifondazione e SEL?
Forse non sarebbe male: perlomeno getteranno la maschera e si libereranno dall’incubo di dover fare opposizione. Forse.

Scritto da Angelo Amoretti

11 settembre, 2012 alle 17:02

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Lo Speaker’s Corner de noartri

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A Londra, a Hyde Park, c’è lo Speaker’s Corner: è un angolo del famoso parco in cui la domenica mattina un cittadino qualsiasi sale su una cassetta e fa un discorso; non importa se lungo o breve, non importa se ascoltato e da chi. La cosa strana è che ogni tanto qualcuno del probabile pubblico, pone una domanda all’oratore e spesso la domanda è sottile. Funziona così da più di cent’anni.
Anche noi abbiamo il nostro Speaker’s Corner, ma è diverso e funziona così.
Consiste in una specie di tenda e viene piazzato su Calata Anselmi ogni due anni, quando le Vele d’Epoca attraccano da noi per la consueta sfilata bi-annuale.
E nella tenda entrano personaggi importanti per rispondere alle domande birichine di qualche giornalista senza scrupoli. Vengono così fuori spettacoli inaspettati che attirano più spettatori delle vele stesse.
Due anni fa, per dire, Francesco Bellavista Caltagirone l’ha riempita talmente tanto di numeri e altre amenità, che a momenti prendeva il volo.
Quest’anno è stata la volta di Claudio Scajola.
Non essendo ancora sul sito della televisione locale che lo ha intervistato, devo basarmi su quanto riportato dai portali locali e, incredibile, ma vero, trovo qualcosa che non mi quadra.
Il nostro deputato pellegrino[1] dice che “Scullino e Bosio sono due galantuomini“[2], ma nelle rispettive relazioni del Ministro dell’Interno, Maroni per Bordighera[3], Cancellieri per Ventimiglia [4], si legge:

[...] Nello stesso verbale emerge in maniera ancora più chiara la capacità di condizionamento da parte della cosca operante a Bordighera su tutta l’amministrazione comunale. Infatti l’assessore nel citato verbale riferisce che proprio il sindaco era favorevole all’apertura della sala giochi «perché aveva favori da rendere». [...]

e per quanto riguarda il comune di Ventimiglia:

[...] Significativi elementi in tal senso sono rinvenibili nella documentazione emessa dalla Procura distrettuale antimafia di Genova, nella quale viene rappresentato che le due figure di vertice dell’amministrazione comunale, il sindaco ed il direttore generale del comune di Ventimiglia, hanno frequentazioni con i membri della locale famiglia mafiosa, incontri che sono diminuiti, su suggerimento dello stesso direttore generale, nel corso degli ultimi mesi al fine di eludere le indagini in corso [...]

E si stupisce, il nostro, che nel nord Italia solo i comuni di Ventimiglia e Bordighera siano stati sciolti per mafia. Mi stupisco pure io, visto che il comune di Leinì (TO), a meno che non lo abbiano spostato, si trova a nord delle due città rivierasche.
L’onorevole si lancia poi nel racconto della visita in carcere a Francesco Bellavista Caltagirone e anche lì c’è qualcosa che non mi quadra.
I portali locali riferivano, e lo conferma, che si è trattato di una visita di dieci minuti e che, come tutti i cristiani dovrebbero fare, poi ha girato tutto il carcere per tre piani per “per capire le condizione anche degli altri“.
Su il Fatto Quotidiano del 7 agosto [5] dice di aver passato mezz’ora con lui e “poi, come faccio spesso, ho visitato il carcere“.
Bisognerebbe sapere se parla del carcere di Imperia o di altre città perché stando a quanto dichiarato dal segretario generale aggiunto del Sappe, si sarebbe portati a pensare diversamente [6]: “Solo quando nel penitenziario di via don Abbo è detenuto un ospite illustre, allora un deputato si fa vedere“.
Nelle foto che lo ritraggono in Calata Anselmi, l’onorevole è circondato da personaggi che ridono. Vuol dire che, dai, l’uomo è divertente.
In ogni caso ieri il tendone non è sceso. Vedremo cosa ci riserverà tra due anni.

Fonti:
[1] News.Centro di ascolto.it
[2] Riviera24
[3] Sanremonews
[4] Ponenteoggi.it
[5] il Fatto Quotidiano.it
[6] Il Secolo XIX.it

Scritto da Angelo Amoretti

9 settembre, 2012 alle 17:26